Chapitre 12

📍19 aprile 2019

| Pierre |

<<Chris, tesoro...>> mamma si avvicina all'inglese, che sta leggendo un libro. La ragazza ha gli occhiali calati sul viso e i capelli lasciati sciolti: è sempre bella <<C'è qualcuno per te.>>

<<Come?>> la vedo alzare lo sguardo confusa <<Per me? Impossibile, non aspetto nessuno!>> è la sua risposta. Storce un po' il naso, pensando <<Ma chi è, scusa Pascale?>>

<<Non mi ha voluto dire il suo nome, però è entrato e si è fermato di là. È un ragazzo con un accento strano!>> le risponde mamma, mentre lei si alza in piedi, ancora non capendo <<Ha i capelli castani corti e con un po' di barba.>>

<<Aspetta...>>

<<Ma è giovane, eh! Avrà al massimo trent'anni!>>

L'espressione sul viso di Chris cambia, trasformandosi in un sorriso enorme <<Non sarà mica...>>

<<Oh, finalmente ci sei arrivata! Sei lenta a indovinare, tesoro...>> una voce maschile ci fa voltare tutti in quella direzione <<Mi stupisco di te!>>

Riporto subito lo sguardo su Chris, che continua a sorridere <<Sempre più sveglia di te, tesoro...>> ribatte, prima di correre ad abbracciare il ragazzo, che la solleva facilmente <<Ma che ci fai qui?>>

<<Surprise, darling!>>

<<Per favore...>>

<<Mi ci ha spedito tu sai chi, per aiutarti a vedere tu sai cosa!>> le spiega il tizio, usando una sorta di codice, che però Chris sembra capire. Lei annuisce, bisbigliandogli qualcosa all'orecchio.

<<Sono felice di vederti, Markus...>> gli dice, lisciandogli la giacca sulle spalle <<E loro come stanno?>>

<<La pettegola 1 ora sta benone! Ci ha detto che a breve partirà. La pettegola 2, invece, è sempre in Sicilia.>>

<<Procede bene, però?>>

<<Dice di sì.>>

<<Meglio...>> sorride Chris <<Comunque, Pascale, Pierre, vi presento Markus. Voi due vi siete visti di sfuggita al funerale di Sophia, ma non vi avevo presentati...>>

<<Piacere!>> mamma gli porge subito la mano, che il ragazzo afferra. Lui poi fa la stessa cosa con me.

Non so perché, ma provo una strana sensazione. Un calore nel petto, e una voglia matta di allontanarlo da Chris anche solo di qualche passo... che sia gelosia? Ma non sono mai stato una persona gelosa!

<<Allora, se sei qui per quello, andiamo. Non abbiamo tempo da perdere.>> sono le parole di Chris, che afferra il braccio del ragazzo, trascinandolo al piano di sopra.

<<Sì, calmati furia, però!>> scherza lui, ridacchiando.

Dopodiché non si sente più nessun rumore, segno che stanno parlando sottovoce. Sono sempre più convinto che Chris nasconda qualcos'altro, non solo una parte del suo passato. E vorrei tanto capire, per aiutarla.


| Althea |

Chiusa la porta, rivolgo un grosso sorriso a Markus <<Ti ha davvero mandato il capo?>>

<<Sì e no... ho preferito venire ad aiutarti prima.>> mi risponde <<Il capo mi ha solo accennato di ciò che dovrei fare, per questo ho pensato di collaborare dall'inizio.>>

<<Grazie, di cuore, perché non so dove mettere le mani!>> prendo il computer, sedendomi sul letto e facendogli cenno di avvicinarsi. Lui estrae il suo, collegandolo al mio con un cavetto <<Ti spiego, io ho questa lista di 200 persone. E devo riuscire a trovare il nome fittizio con cui Ernest Fritz, l'uomo che sto cercando, si è registrato. Dopodiché, avrò bisogno delle tue grandi abilità per trovare il suo viso. In quel momento, saprò com'è fatto!>>

<<La fai facile, Al...>>

<<Non dirmi che non ci riesci nemmeno tu!>>

<<Dubiti delle mie qualità?>> scherza per un secondo lui, tornando poi serio <<Ci vorrà un po' di tempo, però.>>

<<Hai già un'idea? Ho provato a togliere qualche nome, ma senza il computer del quartier generale è impossibile! Mi sono trovata ancora più incasinata di prima.>>

<<Facciamo così... tu dal tuo computer mi passi i nomi, uno alla volta. Io cerco quante più informazioni possibili, okay?>>

<<Non ci vorrà un'eternità?>> chiedo, sbuffando leggermente.

<<Sì, mi dispiace... ci vorrà tanto, ma questo è il prezzo da pagare.>>

Annuisco, anche se non troppo convinta <<Coraggio, Bone, mettiamoci a lavoro.>>

<<Come desideri, Kir.>>

Mi siedo per terra e lui sopra il letto e, dopodiché, iniziamo a spulciare la lista. Cominciando dall'alto, gli fornisco il primo nome. Lui rimane in silenzio per qualche minuto, per poi comunicarmi i risultati <<Allora...>> parla lui <<Agnes Coltrane, 68 anni, Antille Francesi. Vive lì da 30 anni, con il marito e i figli. Lei non può essere chi cerchi, da quel chirurgo si fece rifare solamente il naso.>>

<<Perfetto!>> cancello il nome dalla lista <<Poi un giorno mi spiegherai come fai a trovare tutte queste informazioni!>>

<<Kir, mia cara amica, siamo agenti segreti, abbiamo i nostri trucchi, dovresti saperlo bene!>> mi risponde, mettendo su la sua migliore faccia da schiaffi.

<<Sei un paraculo, sai?>>

<<Sì, e ne vado fiero!>> commenta <<Ma piuttosto, dimmi... che c'è tra te e il tuo pilotino amoroso???>> si avvicina, per chiedermelo <<Tanto siamo qui, mentre lavoriamo, possiamo anche chiacchierare.>>

<<Chiacchierare mi va bene, ma Pierre non è il mio "pilotino amoroso" e, soprattutto, non c'è niente tra di noi.>> rispondo alla sua domanda <<Prossimo nome, Esteban Zaganini.>>

Markus digita il nome sulla tastiera, attendendo poi i risultati <<Io, invece, ho letto parecchia tensione amorosa tra di voi... è una mia impressione o è davvero così?>>

<<Non so che dirti...>>

<<Puoi semplicemente cominciare con il rispondere "Sì" o "No", non credi?>> Mark mi fa un occhiolino ed istintivamente mi viene da sorridere.

<<Ci siamo quasi baciati qualche giorno fa...>> gli confido, con la sua bocca che si spalanca <<Risultati?>> domando, giocherellando con una penna.

<<Esteban Zaganini, mezzo italiano e mezzo francese, 39 anni. Attualmente vive con il compagno in Danimarca, dal tuo chirurgo si fece rifare il mento. Ed ecco qui i suoi profili Instagram e Facebook, posso confermarti che si trova davvero in Danimarca. C'è anche una foto di prima del 2012, effettivamente si vede che si è dato una sistemata al mento, ma non è nemmeno lui la persona che cerchiamo.>>

<<Okay!>> cancello anche questo nome.

<<Ma in che senso vi siete baciati?>>

<<Quasi, prima di tutto. E poi, che vuol dire "In che senso"? Cioè, nel senso di due persone che si stanno per baciare, ma non l'hanno fatto!>> alzo le spalle <<Certe volte mi chiedo se hai qualche problema, Mark...>>

<<Ma perché non l'avete fatto?>> chiede, curioso <<Prossimo nome?>>

<<Ashley Scott.>> scorro con il cursore <<Perché? Beh, perché la sua amichetta fastidiosa si è messa a gridare quasi e ci ha raggiunto, ma non credo ci abbia visti...>>

<<E tu che avresti fatto? Cioè, l'avresti...>>

<<Sì, credo di sì.>> rispondo, giocherellando con la "C" sul mio orecchino <<Che cosa ti dice?>>

<<Ashley Scott, 47 anni, americano. Dice che è morto nel 2011.>> mi comunica <<Quindi non può essere lui.>> Markus mi mostra anche la foto <<Si fece rifare gli zigomi. Se vedi le foto prima, è identico. Tranne per quelle fosse inquietanti che gli sono venute!>>

<<Non è nostro compito giudicare le chirurgie plastiche degli altri, Bone...>> lo richiamo <<Però, effettivamente, hai ragione. Sembra Ken di Barbie, è terribilmente osceno!>>

<<Ah ah! Vedi?>> Markus mi fa ridere <<Ma quindi tu volevi baciarlo!>>

<<Sì? Non lo so...>>

<<Per me ti piace.>> afferma lui <<Poi? Chi abbiamo?>>

<<Robbie Ericson.>> rispondo <<No, io non... Pierre non mi piace.>>

<<Io, invece, credo che pian piano lui si stia insediando nel tuo algido e gelido cuore!>> replica, digitando. Nei suoi occhi si vede il riflesso delle pagine che scorrono <<E per lui è la stessa cosa.>>

<<Dici?>>

<<Oh sì, dico! Hai presente quando poco fa mi hai abbracciato?>> mi chiede <<Beh, tu non te ne sei accorta, ma se il suo sguardo avesse potuto uccidere, sarei morto almeno 7 volte.>>

<<Addirittura?>> alzo un sopracciglio <<Che mi dici di quest'uomo?>>

<<Oh sì!>> dichiara <<Allora, di quest'uomo non ci sono molte informazioni nei database dell'FBI. Però, posso dirti che è stato in prigione sei mesi con l'accusa di violenza domestica sulla moglie, ma che poi è stato rilasciato perché si è capito che invece era la moglie a fare violenza psicologica su di lui. Tutto ciò è avvenuto nel 2014. Non ho altro da dirti, se non che lui è americano. E ci sono foto del 2010, se le metto a paragone con quelle dopo il 2013 posso dirti che c'è una differenza solo nelle orecchie.>>

<<Mi stai dicendo che si è rifatto le orecchie?>>

<<Esattamente.>>

<<Ok, depenno anche lui.>>

<<Stiamo andando bene, però!>> mi sorride Markus, battendomi il cinque.

<<Posso chiederti quanto resterai a Rouen?>>

<<Finché non avrò finito di aiutarti. Ho prenotato una stanza in un hotel qui vicino, quindi mi presenterò qui ogni mattina.>> mi informa <<Posso anche entrare dalla finestra, basta che mi butti giù una corda!>>

<<Ma entrare dalla porta come ogni singola persona normale?>>

<<Banale!>>

<<Markus...>>

<<Okay, entrerò dalla porta.>> sospira lui alla fine, acconsentendo a comportarsi da essere umano e non da scimmia <<Ma tu finisci di raccontarmi!>>

<<Che cosa dovrei dirti? Cerca Alex Martin.>>

<<Non so, tipo... che pensi di lui?>> la sua domanda, lo ammetto, mi ha colto un po' di sorpresa. Mi aspettavo qualcosa più da Markus, tipo "Ammetti che avresti voluto slinguazzartelo tutto!". Invece no... strano.

<<Che penso? Beh, è una persona davvero dolce e cerca sempre di capirti. Credo tiri fuori il meglio da ognuno, ed è sempre gentile. Inoltre, fa di tutto per farti tornare il morale in alto quando sei triste o preoccupato, ed è simpatico. E...>> confesso, parlando con il cuore in mano <<E io gli voglio bene...>>

Markus sorride <<Continuo ad essere convinto che tu gli voglia molto più che bene...>> sussurra <<Ma comunque, andiamo avanti. Alex Martin, 23 anni, irlandese...>>

<<Come 23 anni?>>

<<Sì, che c'è di strano?>>

<<Il chirurgo è morto nel 2012, ciò significa che il ragazzino si è operato minimo 7 anni fa. Quanti anni aveva, 16?>>

<<Ora ti spiego, Al, rilassati un attimo.>> mi sorride Markus, ruotando il computer e mostrandomi il volto del ragazzo <<Alex è nato con una malformazione al viso, è stato operato per rimettergli a posto la mandibola e la mascella dal tuo chirurgo assieme al suo superiore. Infatti, se ci fai caso, nella tua lista c'è un asterisco vicino al suo nome.>>

<<Ora capisco... e quindi lui non può essere.>>

<<No.>>

<<Ho capito...>> annuisco, sospirando e gettandomi indietro, allungandomi sopra il tappeto <<Quanti ne abbiamo fatti?>>

<<Cinque, ce ne restano altri centonovantacinque! Su con la vita, amica mia!>> prova a dirmi Markus, ma sono già in fase depressiva.

<<Ci metteremo una vita!>> esclamo.

<<Dai, facciamo un paio di minuti di pausa e poi ricominciamo, okay?>> mi propone Markus, chiudendo il computer e poggiandolo sopra il letto, poi prende anche il mio, facendo la stessa cosa. Dopodiché si sdraia per terra, affiancandomi.

<<Sono davvero felice che tu sia venuto ad aiutarmi, Markus. Ci tengo tanto.>> gli dico, con gratitudine <<Senza il tuo aiuto, probabilmente, adesso starei ancora navigando nel buio. Non avrei saputo dove mettere le mani!>>

<<L'avevo immaginato fin dal momento in cui il capo mi ha detto che avresti avuto bisogno di me. Quindi ho pensato di farti una sorpresina! Inoltre, la mia missione in Russia si è conclusa con successo e Fawkes mi ha concesso un po' di pausa.>>

<<Ah, beh, sono contenta che la missione ti sia andata bene. Cosa dovevi fare?>>

<<Mi sono occupato di verificare che non ci fosse un giro di droga e prostituzione dietro l'azienda di consegne internazionali.>>

<<C'era?>>

<<No, si è trattato solo di un piccolo malinteso.>> mi racconta, mentre io butto la testa verso sinistra, poggiandola contro la sua spalla. Abbiamo i piedi appoggiati al letto, è davvero una posizione comoda, anche se non sembra <<Cos'è tutta questa gentilezza oggi?>>

<<Zitto stupido, che non ti dirò mai più quello che sto per dirti...>> lo zittisco, mentre ho come l'impressione che la porta si sia aperta. Non ho voglia però di voltarmi a guardare.

<<Cioè? No, ora sono curioso. Che vuoi dirmi, palletta?>>

<<Palletta? Da dove ti è uscito, esattamente?>> chiedo, ridacchiando <<Ti voglio bene, Markus... tienitelo bene a mente, perché non te lo dirò mai più.>>

<<Oh, quale onore!>>

<<Idiota.>> commento, sorridendo.

<<Idiota sì, ma che faresti senza di me? Cioè, insomma, modestamente sono un gran figo!>>

<<Che sei figo, sei figo, e su quello non c'è dubbio... ma sul fatto dell'utilità... ho dei seri dubbi al riguardo!>> lo prendo in giro, scoppiando a ridere.

<<Cosa? Ora prendo e me ne vado!>>>

<<No!>> esclamo <<Dai, non prendertela... lo sai che i criceti nella tua testa sono sempre andati più lenti dei miei, di quelli di Dem e di quelli di Fede!>>

<<Ah ah ah ah, come sei divertente.>> Markus mi fa una smorfia, mentre ci tiriamo su. Noto Pierre sull'uscio della porta, fermo con un'espressione imbarazzata sul viso.

<<Scusate, non intendevo ascoltare, volevo solo dirvi che mamma vuole sapere se Markus vorrebbe fermarsi a cena con noi.>> ci dice e riesco a leggere la tensione nella sua voce. Ha la mascella tesa.

<<Oh, non vorrei disturbare!>>

<<No, tu resti!>> controbatto <<Ricordati che dobbiamo andare avanti con il lavoro! Abbiamo altri centonovantacinque file da controllare!>>

<<Okay, va bene... vado a ringraziare tua madre, aspettami Buddy, che poi ricominciamo. Abbiamo già perso tempo!>> Markus sgattaiola via, passando di fianco a Pierre e scendendo le scale.

<<Tutto bene?>> domando al francese, rivolgendogli un sorriso <<Pierre?>>

<<Sì, tutto bene.>>

<<Ce l'hai con me?>> chiedo, quando lui mi dà le spalle <<Perché sei strano.>>

<<No, non ce l'ho con te.>> dice soltanto, allontanandosi. Oh, mi basta una migliore amica isterica, non mi serve anche Pierre così.

Torno al lavoro, sbuffando, aspettando che Markus torni.

<<Allora?>> mi domanda, chiudendo la porta e sfoderando il suo sorriso migliore.

<<Allora cosa?>>

<<Vi ho lasciati da soli di proposito, vi siete baciati? Eh? Raccontami tutto! Lingua?>>

Alla sua domanda arrossisco di colpo <<Ma sei pazzo?!>> gli tiro un cuscino contro, che lui afferra al volo.

<<Perché ti scandalizzi? Tu stessa hai detto che volevi baciarlo!>> mi risponde lui, non capendo <<Cioè, fammi capire, hai l'opportunità di dare la slinguazzata migliore della tua vita e la sprechi? Sei pazza, Al? Insomma, piaci a Pierre Gasly...>>

<<Slinguazzata, che mica sono un cane!>> ribatto, incrociando le braccia al petto <<E poi non ho detto di volerlo baciare!>>

<<Eh no, tesoro, non inventarti cose! L'hai detto! Testuali parole tue, poi. L'avresti baciato, se la papera non vi avesse interrotto!>>

<<Okay, supponiamo che volessi baciarlo. E poi? Sappiamo cosa succederà alla fine, Markus.>>

<<Ma perché, invece di pensare a cosa succederà alla fine di tutto, non ti godi il momento? Insomma, amica mia, hai l'opportunità di innamorarti di qualcuno a cui piaci! E fidati, tu a Pierre piaci!>> le parole di Markus mi arrivano fino al cuore, facendolo battere all'impazzata.

<<Lo sai che non è possibile!>>

<<Oh andiamo, smetti di essere chi tu sai per un secondo. Comportati come Chris o qualunque sia il tuo nome ora!>>

<<Tu ti rendi conto che abbiamo un compito?>>

<<Sì, ma ti è stato detto di prenderti tutto il tempo, ti è stato detto di fare con calma. E qui, invece, mi sembra che tu voglia esagerare!>>

<<Markus, ma da che parte stai?>> chiedo, sbuffando <<L'ultima volta che ho fatto con calma, lei è morta.>>


| Pierre |

Ascolto le parole di Chris da dietro la porta. Che cosa vuol dire?

Non volevo origliare, ma ho sentito il mio nome nella loro conversazione e così ho sentito il forte bisogno di ascoltare. Mi sento un po' in colpa, ma che significa?

Ma la cosa più importante è che... che lei voleva baciarmi.

<<Non puoi continuare ad incolparti per ciò che le è successo, tesoro...>> le risponde Markus, e sono ancora più confuso <<Soprattutto perché anche lei lo ha detto, non è stata colpa tua.>>

Chris pronuncia una serie di parole che però non riesco a capire, perché le dice sottovoce. L'unica cosa che non mi è chiara però è una frase che ha detto il suo amico. "Smetti di essere chi tu sai per un secondo", chi è lei allora? E perché dovrebbe smettere?

<<Che dovrei fare, allora, Markus? Dimmelo tu, perché io non capisco!>>

<<Ascoltami attentamente, perché non lo ripeterò ancora. Ficcatelo in quella zucca vuota che tu chiami coraggiosamente cervello: tu hai il diritto di vivere la tua vita, anche quella sentimentale. So che credi che sarà dura, ma non puoi sempre prevedere tutto. L'amore stesso è imprevedibile!>>

<<Il problema è che...>>

<<Il tuo problema è che vuoi sempre un punto di riferimento, e sai che in amore non ce l'avrai mai. Ma è questo il bello di innamorarsi, perché non te lo concedi anche tu?>>

<<Perché sarebbe tutto basato su...>> le ultime parole non riesco a sentirle, perché mamma dal piano di sotto sta battendo la carne, sovrastando la voce dell'inglese.

Mi allontano dalla porta prima che questa si apra, tornando nella mia stanza. Non voglio rischiare di farmi beccare e farci così una figuraccia.

Eppure continuo a rimuginare su quello che stavano dicendo i due. Perché Chris ha così paura di innamorarsi di qualcuno? Che le è successo in passato? E perché Markus l'ha chiamata così?


| Althea |

Siamo tutti seduti a cena a mangiare e chiacchierare, quando Madylin se ne esce con una delle sue solite domande inopportune.

<<Ma voi due siete fidanzati?>> chiede, rivolta a me e Markus. Mi fermo con la forchetta a mezz'aria, scambiandomi uno sguardo con il mio amico e scoppiando a ridere insieme a lui.

<<Come ti viene in mente?>> le rispondo, quasi piangendo per le risate. Ci stanno fissando tutti, in attesa di una risposta <<No, assolutamente. Io e Markus siamo amici da tanti anni. Starei con tutti, meno che con lui!>>

<<Lo devo prendere come un insulto?>>

<<Stupido!>> affermo, colpendogli la spalla con la mano <<Non è insulto!>>

<<Vero, noi non staremmo mai insieme, anche solo per il semplice fatto che lei per me è come una sorellina minore, partendo già dal fatto che abbiamo quattro anni di differenza. Nah! Però, il primo periodo ho avuto una cotta terrificante per lei!>>

<<Oh sì!>> annuisco <<Me lo ricordo! Ed io non riuscivo a farti capire che in realtà non mi piacevi!>>

<<Ci sei riuscita benissimo poi a farmelo capire, però...>> sussurra lui, bevendo un po' d'acqua <<Mi ha spiaccicato una torta in faccia...>> rivela, davanti alle espressioni sorprese dei Gasly <<A voi pare una ragazza docile, è violenta!>>

Avvicino la bocca al suo orecchio <<Che cosa stai dicendo?>>

Lui, come risposta, mette su la sua migliore faccia da schiaffi <<Ti prendo in giro!>>

<<Oh, perché secondo te io non ho materiale per ricattarti!>> sentenzio, guardandolo male <<Per esempio, so perfettamente come ti ha mollato la tua ex...>>

<<Non. Osare.>>

<<Dovete sapere che Joanne, molto carina, lo ha scaricato mentre lo stava riportando a casa. Cioè, guidava lei e gli ha semplicemente detto: "Io ti mollo". L'ha fatto scendere e tornare a Londra a piedi!>> racconto, con lui che continua a fulminarmi.

<<Ti odio.>>

Scoppio a ridere <<Ancora ti brucia?>>

<<Tu piuttosto, come fai a saperlo? Non c'eri!>>

<<Secondo te?>>

<<Non mi dire che...>>

<<Oh sì!>> proferisco, perché quello che sta pensando è completamente corretto <<Sì sì!>>

<<Appena torno a casa, giuro che Demetra la uccido!>>

<<Chi è Demetra?>> chiede Will, interessato <<Carina?>>

<<Dem è una nostra cara amica.>> gli rispondo <<Lei è l'ex fidanzata di Markus, anche se questi due ancora si amano.>>

<<Tu sei un agente dell'FBI, vero?>> esordisce Pierre, rivolto a Markus, gelando l'atmosfera. Istintivamente, afferro la mano - sotto al tavolo - al mio amico.

Menti, gli sta dicendo la mia stretta, Menti, o anche la mia copertura salta.

<<Cosa? Magari! Ma no, non sono un agente. Come mai me lo chiedi? E soprattutto, come ti è venuto in mente?>> Markus cerca subito di sviare, negando.

Ma come diamine ha fatto Pierre a capirlo? Quali prove ha per poter chiedere una cosa del genere?

<<No, perché quando ho accompagnato Chris al funerale della vostra amica, ti ho visto parlare molto intimamente - come se vi conosceste bene - con un uomo che mi sembrava familiare. Facendo qualche ricerca, ho scoperto si tratta di John Fawkes, che è il capo del dipartimento FBI con sede a Londra.>>

<<Oh no, assolutamente. Noi eravamo amici di Sophia, che era un agente, per questo conosciamo Fawkes.>> confermo io, sperando di convincerlo <<Magari fossi un agente, sarebbe stato bellissimo.>>

<<Però, siete impalliditi entrambi...>> nota Philippe e lo maledico per essere così dannatamente intelligente.

<<Siamo impalliditi perché noi non dovremmo rivelare di conoscere qualche agente segreto. Abbiamo giurato di non farlo!>> si inventa Markus, lasciando andare pian piano la stretta sulla mia mano.

<<Noi in realtà non potremmo parlare di questo...>> aggiungo.

<<Oh, capisco...>> risponde Pierre, anche se non sembra affatto convinto.

Però l'argomento cade e noi siamo costretti a tenere un muro innalzato. Ci siamo quasi fatti scoprire entrambi! Sapevo che portare il pilota con me fosse una pessima idea, perché non ho dato retta all'istinto come faccio di solito? Maledizione!

Io e Markus ogni tanto ci scambiamo un'occhiata nervosa.

Dobbiamo essere cauti, e fare attenzione ad ogni singola mossa. Perché questo è il momento in cui cominciano i giochi.

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