Chapitre 10

Capitolo 10 - 10 come il numero di Pierre. E per questo, è un po' speciale! Buona lettura ❤️

*F/D/M --> Federica/Demetra/Markus

Cerco di ignorare con tutte le mie forze questa ragazza, che continua a lanciarmi occhiatacce e sembra volermi accoltellare ogni volta che Pierre mi rivolge un sorriso. Ormai la cena è finita da un pezzo, ma lei non sembra per nulla intenzionata ad andarsene.

Per di più, continua a fare la gatta morta con il pilota numero 10 e questa cosa mi dà sui nervi. Terribilmente, se devo essere propriamente sincera.

Ma giuro che se sento un'altra volta "Io ho fatto questo/ Io sono...", mi alzo e la prendo a schiaffi. Sono tornata da quattro ore e ho già voglia di rinchiudermi a Londra!

Prendo il telefono, aprendo la chat Whatsapp con Fede, Markus e Demetra. Abbiamo deciso di crearne una, tanto siamo amici e ne vale la pena. Il nome? Beh: "Agenti & dove trovarli". Fantasioso, no?

"Quanto vorrei far eclissare questa ragazzina!" scrivo, con tanto di faccine depresse "Sto rimpiangendo i monologhi di Federica."

F: "Ah sì? Finalmente lo ammetti che erano simpatici! 😝"

D: "Penso più che altro che piuttosto che sentire l'amica di Gasly parlare, Ally preferirebbe star a sentire i tuoi discorsi sul perché i suricati siano carini...😏✌️"

M: "Mi mancavano i suricati oggi, ora le ho sentite tutte 😦"

"No, vi giuro che la uccido!😭"

F: "Consiglio da Bff! Lanciale il coltello contro la gola 😂"

M: "Io l'ho sempre detto che voi tre, mie care donne, avete dei problemi seri al cervello! 😳😱"

D: "Tu, se è per questo, un cervello non ce l'hai mai avuto, Markus!🤪"

F: "Demetra sempre diretta! 😂"

M: "Ora spiegami perché sei sempre così malvagia con me, Dem!"

D: "Non sono malvagia, sono realista!"

F: " 😂😂😂😂😂😂😂😂"

"Siete sempre i migliori, ragazzi! 😂"

D: "Modestamente ho un grande senso dell'umorismo!"

M: "Sì, come no? Sei sempre simpaticissima, Demetra. Mh mh, non vedi come sono convinto di questa affermazione?"

F: "Mark, tesoro, non fai ridere! 😂"

"Io vi saluto, vado a visionare i documenti del caso, sempre se Pierre o un altro dei Gasly mi permette di abbandonarli in balìa di questa strega! 😂"

F: "Ciaoo 😍!"

D: "Ciao bella 😍"

M: "Ciaooo 🥳, buona fortuna!"

Smetto di scrivere, uscendo da Whatsapp, ma continuando a fissare lo schermo del mio cellulare. Sono felice di aver ritrovato Markus e Demetra. Sono due amici preziosi.

Sappiamo bene che l'essere agenti segreti ci porta a sacrificare tante cose, l'amore è una di queste. Talvolta anche l'amicizia e noi, tutti quanti, forse per proteggerci, ci siamo separati. Però abbiamo capito che non ha senso gettare all'aria dei rapporti, perché la vita è troppo breve per essere sprecata.

<<Dicci, Chris, dunque, ce l'hai un fidanzato?>> è solo quando Julie si rivolge a me che alzo lo sguardo dal cellulare, riportando l'attenzione sul gruppo di persone che sta parlando.

<<No.>>

<<Ma come, ancora non l'hai capito? Lei e Pierre si piacciono!>> Madylin pronuncia questa frase ancora prima che io possa aggiungere altro. Per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva.

<<Cosa? Davvero?>> la ragazza si volta verso me e il francese, mentre ci stiamo scambiando un'occhiata confusa. Solo poi, però, quando il pilota mi guarda con pietà, decido di continuare questa farsa.

<<Forse.>> annuisco, ma so già che me ne pentirò amaramente.

<<E da quanto tempo?>>

<<Non lo so.>> risponde Pierre, prontamente.

<<Ah, ora capisco perché oggi eri strano! Più del solito!>>

Mi trattengo dal dirle qualcosa di acido, soprattutto perché non mi va di immischiarmi in una faccenda che non mi riguarda quasi per niente. Però vorrei DAVVERO tanto pronunciare: Tu ancora non hai capito che sei fastidiosa come poche altre cose al mondo.

Non ci tengo a fare brutta figura!

<<No, è semplicemente che tu non mi...>>

<<Ho capito Pierre! Ma vedrai che presto ti innamorerai di me!>> è proprio quando lei pronuncia questa frase che scoppio a ridere, portandomi dietro anche Will e Alex.

<<Scusatemi, io adesso mi ritiro. Ho del materiale da visionare...>> mi alzo, con la scusa perfetta.

<<No!>> Pierre mi afferra il bordo della manica con disperazione, tirandomi giù e sussurrandomi all'orecchio <<Se vai via tu, questa mi uccide. Ti prego!>>

<<Devo andare a studiare!>>

<<Studi domani, per favore! Chris, ti prego!>>

<<Okay...>> sbuffo, lasciandomi convincere. Riuscirò mai a studiare i nomi su quella lista? A quanto pare no.

<<Grazie!>> il pilota mi rivolge un sorriso sornione, estremamente da paraculo. Lo fulmino con lo sguardo, restando però in piedi.

<<Non devi studiare?>> mi domanda Julie, come se stesse facendo di tutto per mandarmi via. Guarda, tesoro, che anche io vorrei essere ovunque meno che vicino a te...

<<Hey, comunque, c'è la fiera stasera. Che dite, ci andiamo?>> propone Phil, guardando il cellulare e poi portando l'attenzione su tutti noi <<Chris, tu non ci sei mai stata. Fidati, è divertente. Ci sono tutte bancarelle e un piccolo palco dove le persone possono fare quello che vogliono, ci si diverte!>>

<<Dai, andiamoci!>> suggerisce Pascale <<Anche se per poco, almeno passiamo tempo!>>

<<Io credo che passerò... davvero, sono un po' stanca dal viaggio e...>> la fulminata di Pierre mi impedisce di andare avanti a parlare <<Ma magari vengo...>>

<<Brava!>> mi sussurra lui, passandomi vicino. Gli rivolgo una smorfia, che però viene subito sostituita da un sorriso.

Torno in camera a prendere la giacca, staccando da sotto il letto la pistola e nascondendomela nella borsa. Non è sicuro lasciare le mie armi così, soprattutto perché quella Julie è una grossa impicciona.

Raggiungo gli altri, dopo aver cambiato scarpe. Ovviamente, e dico ovviamente, non potevano mancare dei tacchi.

Usciamo tutti insieme, e Pierre fa di tutto per spostarsi di fianco a me e scollarsi dalla ragazzina.

Mi squilla il cellulare e quando leggo il nome del mittente della telefonata istintivamente mi allontano dal gruppo, rispondendo.

<<Che succede, capo?>> chiedo, sottovoce.

<<Come va, Kir?>>

<<Bene, anche se mi hanno praticamente costretta ad uscire. Devo trovare un modo per leggere quei documenti in santa pace. Credo che domani mattina uscirò presto da sola...>>

<<Puoi prenderti tutto il tempo che vuoi, Kir, lo sai...>>

<<Lo so, ma lei mi conosce da 23 anni... lo sa che odio aspettare.>>

<<Un buon agente ha come caratteristica massima la pazienza, Kir...>>

<<Devo offendermi, capo?>> scherzo, buttandola sul ridere <<No, però ho capito cosa vuole dirmi. Ma temo sempre che la copertura possa saltare... e se succedesse, lei sa cosa potrebbe accadere...>>

<<Pazienta, Althea, e vedrai che andrà tutto bene...>>

<<Mi ha chiamato per dirmi di aspettare?>> domando, con un sopracciglio alzato, seppur consapevole che lui non possa vedere la mia espressione.

<<No, in realtà solo per comunicarti una notizia importante...>>

<<Capo, lo sa che così mi mette ansia?>>

Fawkes scoppia a ridere, ed io anche sorrido <<Fidati, questa è una notizia che ti farà molto molto piacere. Ho voluto comunicartela subito, mi è appena arrivato il documento.>>

<<Me lo dica, perché sto seriamente per morire dalla curiosità!>> dichiaro, facendo per recuperare il gruppo Gasly + aggiunta (/palla super fastidiosa).

<<Mi è appena arrivato il documento...>> il capo si interrompe, giusto per mettermi ansia <<Per comunicare all'FBI che Federica Zellini è ufficialmente riabilitata a tornare in azione, anche se con le dovute attenzioni e le giuste precauzioni a causa del suo fegato danneggiato.>>

<<COSA?!>> grido, facendo voltare i Gasly verso di me <<Davvero?! Non mi prende in giro, vero?!>>

<<Perché dovrei, Althea?>>

<<Sì!>> esclamo, cominciando a ridere per la gioia <<Lei lo sa?>>

<<Non ancora, ho pensato di dirlo prima a te. Perché so che se l'avesse fatto lei, probabilmente non ci avresti capito niente!>> mi spiega <<Sappiamo com'è fatta la nostra Noir...>>

<<Sì, lo sappiamo...>> confermo, sospirando <<Sono davvero felice, davvero!>>

<<Lo immagino, Kir...>> parla Fawkes <<Vuoi dirglielo tu?>>

<<No, ci pensi lei, per favore. Probabilmente anche io non saprei spiegarmi...>>

<<Certo!>> lo sento sorridere dall'altro capo del telefono <<Sei felice, no?>>

<<Troppo! Lei mi ha migliorato l'umore, capo! Glielo assicuro! Questa notizia mi ha fatto scoppiare il cuore! Sono felicissima per Fe!>>

<<Non ti ho mai visto così contenta, Althea!>> mi prende un po' in giro il capo <<Secondo me l'aria di Rouen ti sta facendo bene.>>

<<Sì, ma non sono qui per divertirmi!>>

<<Oh, lo so bene questo... ma sono anche sicuro che ti farà bene allargare i tuoi orizzonti, Kir...>>

<<Mi faccia capire, cosa sta cercando di dirmi?>>

<<Che non ti ho mandato a Rouen solo perché sei la mia agente migliore e perché mi fido di te più di chiunque altro, ma anche perché so che la compagnia di quelle persone potrà aiutarti a riaprire le porte del tuo cuore a qualcuno che non siano Noir, Bone o Iside...>> al sentire la sua frase, mi mordo la lingua.

<<Okay, non me l'aspettavo questa. Non pensavo che mi avesse mandato qui per questo motivo, oltre a quello che sa lei...>>

<<Anche io sono pieno di sorprese, Kir...>>

Sorrido, prendendo un respiro profondo <<Lei sa sempre come stupirmi, ne è consapevole?>>

<<Me lo diceva sempre anche tua madre...>>

<<Ah sì?>>

<<Sì, ed è per questo che ero sicuro che mandare proprio te in questa missione fosse la scelta migliore. I signori Gasly sono stati osservati per un periodo da un nostro agente che si trovava lì per una breve vacanza prima di mandarci te. Abbiamo scelto proprio loro perché la loro bontà d'animo è tale a quella dei tuoi genitori, Althea...>>

<<Ora capisco tante cose...>> bisbiglio <<Non era un caso. Lei lo ha fatto di proposito, capo!>>

<<Certo, cosa credevi, Kir? Che mandassi la mia miglior agente in una famiglia completamente sconosciuta?>>

<<Non so se offendermi per ciò...>>

<<Nah, non avrebbe senso...>>

Ormai siamo arrivati in paese, con Pierre che continua a voltarsi per cercarmi e assicurarsi che non sia tornata indietro e lo abbia abbandonato nelle mani della strega.

<<Ti sei offesa, Althea? Perché ti assicuro, non era assolutamente mia int...>>

<<No...>> lo interrompo <<Piuttosto, la ringrazio. Perché queste persone mi hanno fatto ricordare che cosa significa avere una famiglia, che cosa significa voler bene a qualcuno al punto tale di morire pur di proteggerlo...>>

<<Ne sono felice, Althea... ma tu, mia cara, non morire! Ci serve ancora una donna della tua classe ed eleganza all'FBI!>>

<<Non si preoccupi, non morirò!>> sorrido <<Beh, adesso devo andare, capo. Grazie per avermi comunicato la notizia.>>

<<Ciao Kir, buona serata.>>

<<A lei.>>

Attacco la chiamata, raggiungendo velocemente i Gasly e saltellando quasi per la gioia.

<<Che succede?>> mi domanda Pierre <<Come mai sei così allegra?>>

<<Federica è ufficialmente guarita...>> rispondo, con il cuore che mi martella nel petto <<Finalmente sta bene!>>

<<Sono felice per lei!>> il pilota mi posa una mano sulla spalla, sorridendomi <<E anche per te, almeno puoi smettere di preoccuparti!>>

Annuisco, con le guance un po' rosse dall'imbarazzo.

Camminiamo per le vie di Rouen fermandoci spesso a guardare le bancarelle, anche se non compriamo nulla. La parte divertente è osservare.

Però poi, ad un certo punto, noto una collanina fatta a mano, davvero delicata, e ci lascio praticamente gli occhi. Appesa alla catenella argentata c'è una luna nera in resina, con il bordo color oro. Incantevole, davvero!

Estraggo il portamonete dalla tasca, tirando fuori le monete necessarie, ma la mano sinistra di Pierre si appoggia sopra le mie, abbassandole. È lui, infatti, a dare i soldi al piccolo artigiano, che lo ringrazia di cuore, alzandosi e arrivando subito dietro di me, allacciandomi la catenina al collo.

<<Grazie.>> mormoro al pilota, mentre camminiamo per la strada. Siamo riusciti a piantare Julie lì, e siamo sgattaiolati via.

<<Di nulla!>>

<<Però non era necessario!>> affermo <<Ora mi sento in dovere di farti un regalo a mia volta!>>

<<Nah!>>

<<Sì, invece! Tanto domani mattina esco presto, perché voglio studiare immersa nel più completo silenzio, passo a prenderti qualcosa dopo.>>

<<Guarda che tu mi hai già fatto un regalo! Devo ricordarti la felpa e l'orologio di poco fa?>>

<<Sì, ma tu mi hai regalato anche una copia di "Io prima di te", dunque devo pur ricambiare! Ti avviso, non riuscirai mai e poi mai a farmi cambiare idea!>> lo informo, facendolo sospirare <<So essere molto testarda!>>

<<Oh, fidati, l'ho capito benissimo questo!>>

Decido di non ribattere, ma piuttosto di rimanere in silenzio e passeggiare accanto a lui. Diversi ragazzi si fermano a guardarmi, ma a me la cosa non potrebbe interessare di meno.

Camminiamo a lungo, fino ad arrivare alla fine della via, dove termina anche la fiera stessa.

La sua mano si avvolge timidamente intorno alla mia, e decido di ricambiare il gesto, stringendo la sua a mia volta.

<<Sai, sono contento che tu sia tornata...>> mi dice, muovendo il braccio e facendo ondeggiare le nostre mani.

<<Sì? Davvero?>>

<<Sì, mi sei mancata...>>

<<Perché ti ho "protetto" da quella ragazza?>> chiedo, ridacchiando.

<<No, non solo per quello... mi è mancata la tua presenza, davvero. Sei una delle poche persone che mi fa piacere avere intorno, e non vederti, beh, è stato fastidioso...>>

Gli sorrido, arrossendo <<Mi-mi sei mancato anche tu, lo ammetto...>> confesso, anche se in imbarazzo <<Ormai mi sono abituata a bisticciare con te, è diventata la mia routine quotidiana!>>

<<Passare le giornate con te è divertente...>> dice, alzando le spalle <<Cioè, le rendi più colorate...>>

Mi sporgo, per lasciargli un bacio sulla guancia, ma il mio tacco si incastra perfettamente nei sassolini davanti a me, facendomi perdere l'equilibrio e rovinandogli addosso.

Mi afferra prontamente, ma siamo davvero vicini.

Non riesco a staccare lo sguardo dal suo, così potentemente e maledettamente magnetico. Le nostre labbra sono così vicine che potrebbero toccarsi a momenti.

Non so che cosa fare in questo momento... questa è la prima volta, in tutta la mia vita, in cui il mio cervello non è capace di decidere cosa sia meglio.

Rimango ferma, con le gambe che tremano e le mani ancora intrecciate l'una all'altra.

Il cuore mi sta dicendo di fare una cosa, la mente... bah, probabilmente si è inceppata. L'unica cosa che so è i suoi occhi sono davvero belli... potrei rimanere a guardarli per ore.

Finalmente decido cosa fare e dandomi una spinta con il tacco mi tiro leggermente su, chiudendo gli occhi e volendolo baciare.

<<Pieeerrreee!!!>> la voce squillante di Julie mi fa subito indietreggiare, e volto le spalle a Pierre per la vergogna. Stacco la mano dalla sua un po' bruscamente, per poi allontanarmi di qualche passo.

Lo sento sbuffare <<Sì? Che vuoi?>>

<<Ho interrotto qualcosa?>> domanda, e riesco a leggere il tono sarcastico e contento nella sua voce.

<<Sì!>> risponde lui.

<<No.>> rispondo io.

Per un attimo i nostri occhi si incrociano ancora, ma distolgo subito l'attenzione, per spostarla sulla ragazzina <<Io vado a casa, domani ho da fare.>>

<<Ti accompagno!>>

<<No Pierre, ci vado da sola.>> affermo, cominciando a camminare davanti a me senza mai voltarmi indietro.

Che cosa diamine stavo per fare?!

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