Capitolo 46

Ci sedemmo al nostro tavolo, apparecchiato con una tovaglia bianca, tovaglioli neri e posate d'argento.

Era un posto meraviglioso, e lo stavo condividendo con una donna ancor più meravigliosa.

La guardai sedersi, davanti a me, sorridendole come una scema, incantata dalla sua bellezza.

<< Mi dispiace non poterti offrire di meglio >> si scusò lei.

Corrugai le sopracciglia.

<< Scherzi? >> dissi << Questo è tutto quello di cui ho bisogno: cibo e te >>

Lei si mise a ridere, riempiendo le mie orecchie con quella dolce melodia

<< Shawn una volta mi portò al Juvia, per festeggiare il mio compleanno. Prenotò una stanza intera solo per noi... ma ti giuro che la serata intera non è stata niente in confronto alle emozioni che mi stanno danno questi primi minuti qui con te >>

Lei sorrise, ma non mi sembrò felice.

Appoggiai la mia mano sulla sua.

<< Qualcosa non va? >> domandai.

Lei tenne lo sguardo basso.

<< Non voglio che parli di Shawn >>

Alzai un sopracciglio.

Era seria o stava scherzando?

<< Lau- >>

<< Camila, so che può sembrarti strano, ma mi da noia... anche solo sentire il suo nome >>

Rimasi un attimo senza parole.

<< Q-Quindi... sei gelosa? >>

Lei non ci mise molto a rispondermi.

<< Sì, lo sono >>

<< E perché dovresti? >> le chiesi, accarezzandole lentamente le nocche.

<< Sai, lui teoricamente é ancora il tuo ragazzo. Non l'hai lasciato. Lui non sa di me... >>

Rimasi zitta.

Aveva ragione, Shawn era ancora il mio fidanzato, anche se non lo volevo più.

<< E comunque sarei gelosa di qualsiasi ragazzo ti sfiori o ti posi gli occhi addosso >> concluse.

La sua ultima affermazione alleviò la tensione che si era creata tra di noi, facendomi sorridere.

<< Tranquilla, Lo >>

Dopo avermi regalato uno splendido sorriso di conforto, arrivò il cameriere per prendere i nostri ordini.

Io presi una "sopa de platanos" mentre Lauren la specialità cubana del giorno.

Decidemmo anche di prendere una cheesecake per dolce.

Finita la splendida cena, ci alzammo, e Lauren andò a pagare.

Uscimmo dal ristorante mano nella mano, incamminandoci verso la macchina.

Lauren sembrava felice, aveva un sorriso davvero soddisfatto.

Forse era per la cena, forse era per la serata... oppure era per quello che stava per accadere.

<< Pronta per scatenarti stanotte? >> mi domandò, sussurrandomi all'orecchio.

Mi morsi il labbro, e all'istante mi vennero i brividi.

"Prevedo una nottata molto movimentata" scherzai tra me e me.

Ancora non sapevo che sarebbe stata davvero così.

Lauren guidò molto velocemente, forse anche più del solito.

Le strade che percorse a tutta velocità erano quelle in cui non ci passava nessuno, iniziò a rallentare quando arrivammo verso la cittadella dove andavamo a fare spesso colazione.

Si fermò proprio davanti a quel locale.

<< Ti sta bene se ci facciamo una piccola bevuta qui? Poi se non ti piace andiamo in una discoteca >>

Guardai verso quello che la sera diventava un pub.

Sentivo della musica in lontananza, buona musica, e non vedevo vecchi ubriaconi.

<< A me sta bene >> confermai.

In men che non si dica parcheggiò, spense la macchina e saltò fuori.

Entrammo nel locale.

Le luci al neon rosse furono la prima cosa che mi colpì.

Tutto il locale era sotto una luce rossa, che rendeva molto l'idea di una scena hard.

Restai un attimo confusa, perché c'erano una decina di signori al bancone e altrettanti ai tavoli, mentre la musica era ancora leggermente lontana.

Lauren mi prese per mano e mi trascinò verso una porta, situata all'opposto dell'entrata.

Entrammo in una specie di tunnel, anch'esso illuminato lievemente con delle luci al neon rosse.

Man mano che andavamo avanti, la musica si faceva sempre più forte.

Alla fine mi ritrovai all'interno di uno stanzone di medie dimensioni, con luci stroboscopiche e la musica a tutto volume.

C'erano un sacco di ragazzi e ragazze che ballavano e bevevano drink spropositati.

<< Andiamo in pista, baby >> mormorò a contatto col mio orecchio Lauren.

Non me lo feci dire due volte.

La trascinai io in mezzo alla gente, iniziando a dimenarmi insieme a lei.

Lauren era davvero sexy quando ballava.

Muoveva i fianchi come una Venere.

La musica batteva insieme al mio cuore, che pulsava adrenalina ed eccitazione.

Mi prese per i fianchi, avvicinando il suo volto al mio collo, solleticandomelo col naso.

<< Vado a prendere qualcosa da bere >> urlò per sovrastare la musica.

Mimai un "okay" con le labbra, e la lasciai andare.

Rimasi lì, a ballare in mezzo a tutta quella gente.

La musica mi aveva davvero preso, solo che dopo qualche minuto mi sentii come se fossi un po' scombussolata.

Il volume era alto, faceva vibrare il mio petto, e le luci intermittenti accecavano i miei occhi.

Davanti a me, ad un tratto, apparve un ragazzino.

Si avvicinò a me ballando e sorridendo, ed io iniziai a scherzarci.

Iniziammo a ballare insieme, ridendo e scherzando.

Non mi accorsi che lentamente si stava avvicinando a me sempre di più, arrivando ad una vicinanza un po' troppo "socievole" per i miei gusti.

Cercai di allontanarmi, ma lui afferrò il mio fianco, portandomi verso il suo corpo.

Per poco non inciampai sopra di lui da quando mi prese alla sprovvista.

Io sorrisi e misi le mani sul suo petto prima di avvicinarmi al suo orecchio.

<< Scusa, ma devo andare dalla mia ragazza >> gli dissi, prima di allontanarmi e uscire dalla pista.

Cercai Lauren con lo sguardo, ma al bancone non c'era.

Mi passai una mano fra i capelli, cercandola con lo sguardo.

Non appena incrociai i suoi occhi, per poco non mi sentii mancare.

Aveva in mano i bicchieri, e mi guardava con uno sguardo più che incazzato.

<< Chi era quello? >> mormorò, scandendo in modo impressionante ogni singola parola.

Era seria, e dal suo tono capii che era davvero arrabbiata.

<< Chi? >>

<< Oh, andiamo, non fare la finta tonta... ti ho vista addosso a quello >>

Indicò verso la marea di gente, ma riconobbi di chi stava parlando.

Lei aveva visto proprio il momento in cui lui ci aveva provato, ma non aveva capito che lo avevo respinto.

<< Lauren, non è come- >>

Non mi fece neanche finire di parlare che buttò a terra i bicchieri pieni d'alcol.

Rimasi un attimo sconvolta, e restai a fissare i vetri per terra per un tempo davvero indeterminabile.

Ero senza parole.

Alzai lo sguardo, e Lauren era sparita.

Dov'era finita?

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