Capitolo 38

<< Austin vuole venire qui e aspettare con me il verdetto finale >>

All'inizio non capii dov'era il problema.

<< E qual è il problema? Possiamo mettere in scena una cazzata fino a che non se ne va via >> dissi, ingenua.

Non era neanche così facile farlo, ma la questione era più complicata del previsto.

Infatti, poi, iniziò a spiegarmi.

<< Non è così facile come pensi, Camila. Vuole venire qui per vedere com'è la situazione e poi girare il video dove ti uccido da mandare a tuo padre... >>

Deglutii.

Beh, era un grande problema.

Un'enorme problema.

Rischiavamo entrambe di essere scoperte.

Io sarei stata probabilmente uccisa all'istante, e lei avrebbe fatto una fine altrettanto grave se non peggiore.

<< E c-cosa vuoi fare? >> domandai, senza parole.

Non mi guardò neanche negli occhi, continuava a fissare il messaggio del suo amico.

Si passò una mano tra i capelli, sbuffando e scuotendo la testa.

Sembrava impaurita anche lei.

Poteva sembrare dura quanto voleva, ma anche lei, come ogni essere umano, aveva le sue paure.

<< Porca puttana... sembra molto convinto di venire qui. Vedo di parlarci e vedere se riesco a fargli cambiare idea >>

Iniziò a messaggiare con Austin.

Non so perché non lo chiamò, sarebbe stato più veloce.

Forse aveva paura di assumere un tono sospetto e invogliarlo ad arrivare anche prima.

Le sue dita digitavano molto velocemente sulla tastiera del suo cellulare touch completamente nero.

Sembrava una teenager impazzita che messaggiava col suo ragazzo.

Mentre aspettava le risposte del suo collega, passava il tempo andando in su e in giù per la camera.

Alla fine si mise anche a cambiare le lenzuola, che avevo sporcato di sangue precedentemente.

Fu così per più di un ora.

Ad ogni notifica di messaggio si fiondava letteralmente sul cellulare e metabolizzava il contenuto.

Ci metteva sempre un po' a rispondere, sempre per fargli capire che era tranquilla, anche se non era affatto così.

Oscillavamo entrambe tra l'ansia pura e una strana calma passeggera.

La calma passeggera prendeva possesso del corpo all'improvviso, e terminava non appena nella camera rimbombava la suoneria della notifica.

Alla fine, dopo quasi un ora e mezza di messaggi, tirò un fortissimo sospiro di sollievo.

<< Sì! >> gridò, facendomi sobbalzare.

La guardai con uno sguardo interrogativo e molto speranzoso.

<< Sono riuscita a fargli cambiare idea! >>

<< Come hai fatto?! >>

<< Gli ho chiesto se mi poteva segnalare ogni singolo spostamento di tuo padre... ho dovuto dirgli che forse stava agendo di testa sua >>

Mi si gelò il sangue nelle vene.

<< Sei pazza? E se scopre che è vero?! >> urlai, terrorizzata.

<< Tranquilla, Austin è molto scarso. È già miracolo se trova la sua stessa pistola nei pantaloni >>

Non sapevo se coglierlo come doppio senso o prenderla in parola visto che fermavano la pistola nell'elastico dei pantaloni.

Sospirai.

<< Spero sia così >>

Lei sorrise, e si avvicinò a me.

<< Lo è, tranquilla >>

Appoggiò le sue mani su di me e le fece scivolare sui fianchi.

Cercò le mie labbra e le fece combaciare dolcemente alle sue.

<< Camila >> mugolò nella mia bocca.

Quello mi bastò per farmi eccitare.

La circondai con le braccia, portandola più vicino a me, e la abbracciai.

Una scarica di brividi partì immediatamente, non appena i nostri ventri combaciarono alla perfezione.

<< Sono così felice >> sussurrò, riprendendo fiato.

<< Anch'io >> confermai << Non sai quanto... >>

Sorrisi, e lei mi spostò una ciocca dietro l'orecchio.

<< Hai fame? >> mi chiese.

Io annuii.

Avevamo saltato un pasto per colpa del bagno e del piccolo problema, che ci aveva rubato molto più di un ora.

<< Facciamo merenda? Non è più orario da pranzo ormai... >> dissi.

<< Sembra che sarà così, cosa ti va? >>

<< Mmh, non lo so. Dipende....cosa va a te?>>

Un sorrisetto si dipinse sul suo volto.

<< Ho voglia di te >> sussurrò sulle mie labbra.

Io arrossii.

<< Lauren, intendevo da mangiare >>

<< Appunto >> affermò convinta.

Le tirai uno schiaffo scherzoso sulla spalla.

<< Ehi, smettila! >>

<< Scusa Camila, da quando lo abbiamo fatto non riesco più a smettere di pensare a quello... >>

Mi diede un piccolo e casto bacio.

<< ... sei la mia droga, e io sono una pazza drogata che ha il forte bisogno di un'altra dose >>

La sua voce si era fatta roca, e continuava a parlare a pochi millimetri dalla mia bocca, e a me questo faceva impazzire.

<< Ho sognato questo momento, Cristo se l'ho sognato... Quante volte mi son dovuta trattenere dal farti qualcosa >>

Si avvicinava sempre di più, cercando più contatto possibile.

<< Camila, tu sarai la mia rovina >>

Mi abbracciò così forte che per un attimo mi mancò il respiro.

Fui invasa da un'ondata di calore.

Mi crogiolai in quell'abbraccio amorevole e sincero, chiudendo gli occhi e concentrandomi su di lei.

<< Ti amo >> mi lasciai sfuggire.

Non si sentì molto bene, perché parlai con la bocca a contatto col tessuto della sua felpa, ma Lauren capì lo stesso.

<< Ti amo, Camila >>

Ci sedemmo sul materasso, e iniziammo a deciderci sul da farsi.

Nel motel non c'era nessuno a parte noi.

C'era qualche camera vuota, nessuno che le controllasse, e nessun tipo di bar o cose simili.

Io non sapevo minimamente dov'ero, non conoscevo il posto, non sapevo dove andare a mangiare, perciò lasciai scegliere a lei.

<< Un luogo discreto dove possiamo andare a mangiare qualcosa di buono può essere da Mary's. Fanno delle torte che sono la fine del mondo >>

A sentirla parlare così sembrava una tenera bambina, e mi faceva completamente dimenticare che era un'assassina della mafia.

La guardai, cercando di imprimermi nella memoria le sue meravigliose espressioni facciali.

Era così bella...

Alla fine mi fece tornare alla realtà.

<< Ehi? Ci sei? >> scherzò << So che sono bella, ma ti va di andare? >>

<< Oh, eh ehm sì >>

<< Vai, allora alzati che andiamo >>







Ho ritardato e il capitolo è pure corto. (sorry, l'ho scritto durante il viaggio in aereo)

Perdonatemi, ma sto ancora metabolizzando il concerto di Londra delle Fifth Harmony e penso che resterò in coma per qualche altro giorno.
Ho guardato dritto negli occhi Dio, e l'ho anche toccata... capitemi.

Cercherò di riprendermi il prima possibile 😂🙈😭 vi giuro, sto ancora morendo, e sono quasi passati due giorni... sono messa male.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top