Capitolo 35

Lauren era completamente stesa sopra di me, mentre cercava di riprendersi, facendo combaciare i nostri corpi alla perfezione.

Non pesava molto, ma, comunque, la pressione su di me era abbastanza da farmi sentire il suo diaframma in funzione.

I nostri respiri affannati erano l'unica cosa che riuscivamo a sentire nella stanza.

Il silenzio era spezzato dai nostri polmoni affaticati.

Il suo cuore martellava sulla mia pelle, e lo stesso il mio sulla sua.

La sua testa era completamente sprofondata nell'incavo del mio collo, e sentivo solo il suo respiro caldo sulla pelle.

Allungai una mano, e tracciai la sua spina dorsale con l'indice, facendolo scendere per tutta la lunghezza della sua schiena, seguendo il piccolo percorso fino al suo fondoschiena.

Entrambi i nostri corpi erano ricoperti da un piccolo strato di sudore.

L'unica cosa, di cui mi accorsi dopo, era che Lauren indossava ancora l'intimo.

Alla fine scese dal mio corpo, e si stese di fianco a me.

Socchiusi gli occhi, e provai a godermi quel momento il più possibile, cercando di portare alla normalità le funzioni dei miei organi vitali.

Il mio cuore era quello che stava andando di più per conto suo.

Con una mano iniziò ad accarezzarmi i capelli, mentre l'altra la appoggiò sulla mia coscia, solleticandomi.

Ogni suo tocco era la morte per me.

Quella donna mi avrebbe fatto perdere la testa.

Spostai lo sguardo sulla mano che Lauren aveva messo dentro di me, quella appoggiata sulla mia coscia.

"Quelle due dita, lunghe e affusolate, pochi secondi fa mi hanno fatto raggiungere l'apice del piacere per la prima volta" pensai tra me e me.

Sorrisi per qualche secondo, ricordandomi i minuti precedenti.

Dopo, guardando meglio, notai che era sporca di un liquido insolito, rossastro e appiccicoso: era sangue.

<< Oddio... >> mugolai, fissando le sue dita.

Sicuramente era solo una piccola parte di quello che avevo perso, e il resto era sul lenzuolo.

Lei sorrise, e mi baciò la guancia.

<< Quella era la tua verginità >> sussurrò nel mio orecchio << E sono così felice che tu abbia lasciato l'onore a me >>

Deglutii, e mi vennero i brividi.

<< La tua verginità ora è mia, il tuo corpo è mio, le tue labbra sono mie... Tu sei solo mia >>

Continuò ad accarezzarmi, guardando e cogliendo ogni mia singola reazione ai suoi diversi tocchi.

Io avevo gli occhi semi-chiusi, per concentrarmi di più fisicamente.

Sapevo che il suo sorriso non aveva  intenzione di lasciare il suo volto in quel momento, neanche per un secondo.

<< Sei così bella >>

Questa volta la guardai dritto negli occhi, e lo ripeté una seconda volta, con più convinzione e scandendo ogni singola parola.

<< Sei bellissima >>

Detto da lei ci potevo anche credere.

Prese il mio mento e mi baciò dolcemente, plasmando le mie labbra a suo piacimento.

Provavo emozioni e sensazioni indescrivibili.

Solo con lei, solo lei ci riusciva.

Non approfondì, fù un semplice e casto bacio, che durò poco.

<< È stata la cosa sbagliata più bella che io abbia mai fatto >> disse lei.

Il mio sguardo si trasformò da tranquillo e sereno a interrogativo e ferito.

Quelle parole fecero male, davvero molto male.

Mi sentii tutta d'un tratto usata.

"Sono solo un giocattolo anti stress?"

<< Lauren, è stata la mia prima volta... l-lo abbiamo appena fatto... >> mormorai, leggermente alterata << Questo vuol dire che mi hai rubato la verginità così, tanto perché provavi attrazione sessuale verso di me? >>

Guardandola attentamente negli occhi vidi che si pentì all'istante di quello che aveva detto.

<< Cazzo, Camila, scherzi? >> esclamò lei << Mi sono espressa male io, non era quello che intendevo >>

<< Hai appena definito quello che abbiamo fatto uno sbaglio... >>

I miei occhi si riempirono di lacrime, facendone scendere per sbaglio un paio.

Non appena se ne accorse perse la testa.

<< No, no, no, no, no... ti prego, non piangere >>

Mi circondò con le sue possenti braccia e mi portò stretta a sé.

<< Non intendevo quello, mi dispiace. È che, in un certo senso, per i miei capi, quello che ho fatto è stata una grandissima violazione delle regole. Per questo ho utilizzato il termine "sbaglio", ma per me non lo è stato affatto. Desideravo questo momento da quando ti ho vista per la prima volta dritto negli occhi... quello sguardo è stato la mia rovina >>

Il suo calore si diffuse in tutto il mio corpo e il suo profumo invase le mie narici, tranquillizzandomi.

<< Tu dovresti essere legata su una sedia, con una pistola puntata alla tempia pronta ad essere uccisa... e invece abbiamo fatto l'amore >>

Appoggiai la testa sul suo petto, ascoltando le sue parole miste al suo battito cardiaco.

<< Camila >> la sua voce era seria << Abbiamo chiesto ancora una volta a tuo padre i soldi del riscatto... ma niente. Non sappiamo davvero cosa fare, sembra non voler cedere >>

Non volevo preoccuparmi, ma era una cosa seria.

Si trattava della mia vita.

<< Cosa farete adesso? >>

Lauren rimase in silenzio, sospirò e iniziò ad accarezzarmi il braccio con le sue agili dita.

La sua mascella era contratta, e i suoi occhi guardavano il nulla, davanti a lei.

Mi preoccupai seriamente di quello che sarebbe stato il mio futuro.

Mio padre aveva rifiutato, ancora una volta, e non sapevo se glielo avrebbero richiesto ancora un'alta volta o meno.

Ormai dovevo arrendermi all'idea che il tempo stava scadendo, e i nemici di mio padre avrebbero presto dovuto prendere una decisione e fare qualcosa.

<< Non lo so... Non lo so >> rispose semplicemente, con aria preoccupata.

<< E tu cosa farai? >> le chiesi.

Lei mi guardò negli occhi, luccicanti di desiderio e di tristezza.

Mi fermai un'istante ad ammirare la bellezza unica del suo volto.

Era sicuramente la persona più bella che io avessi mai visto.

Cercai di catturare tutti i più piccoli particolari: le sue sopracciglia, le sfumature nelle sue iridi, la forma del suo naso e delle sue labbra...

Tutto.

Poi aspettai la sua risposta.

Cosa avrebbe fatto non appena le avrebbero dato dei nuovi ordini?

Cosa avrebbe fatto lei se i suoi superiori le avessero detto di uccidermi?

Avrebbe eseguito gli ordini alla lettera? Senza farsi scrupoli?

La risposta fu qualcosa, per me, di inaspettato.

<< Io ti proteggerò >>

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