Capitolo 32

Non rimase ad accarezzarmi.

Prese le distanze da me e scese dal letto.

Io dovevo ancora riprendermi e realizzare che avevo rifiutato la donna che non vedeva l'ora di farmi sua in quel preciso momento.

Sentivo ancora le sue labbra sul mio collo e il suo sapore nella mia bocca.

Sfiorai lentamente con le dita le mie labbra ancora rosse e pulsanti per colpa dei suoi baci appassionati.

Lauren si piegò, mostrandomi senza pensarci il suo meraviglioso sedere e afferrando le maglie da terra.

Lanciò la mia verso di me, facendola atterrare sulle lenzuola.

Lei si mise la sua in meno di un secondo, senza neanche lasciarmi il tempo di guardare un'ultima volta il suo corpo scolpito alla perfezione.

Io rimasi a guardarla, incredula di essere arrivata a quel punto con lei e non con Shawn.

<< Esco dalla stanza, così puoi rivestirti in pace >> disse sorridendomi.

Uscì dalla camera e chiuse la porta.

Rimasi qualche minuto ancora distesa sul letto, pensando alla cazzata che stavo per fare.

Perché il mio corpo rispondeva in quel modo a Lauren?

Il mio buon senso continuava a ripetermi che avevo un ragazzo, e dovevo smetterla di tradirlo con quella che era la mia rapitrice.

Era lei "il cattivo" della situazione.

Era tutta colpa sua se ero lontana dai miei genitori, da mia sorella, dalle mie amiche, dalle persone che amavo...

Il mio corpo doveva smetterla di desiderare quello di Lauren.

Lei sarebbe stata la mia rovina.

Non potevo continuare così, e glielo dovevo dire il prima possibile.

Dovevo farle capire che non ero sulla piazza, e che mi stava solamente confondendo.

Ero etero, con un ragazzo dolce e amorevole, che stava aspettando il mio ritorno a casa.

Presi un profondo respiro e mi alzai dalla comodità di quel materasso.

Mi misi la maglia e riaprii la porta, cercando Lauren.

<< Lauren? >>

Non la vidi subito.

Era a terra, mentre puliva uno dei suoi coltelli, di fianco al letto.

La sue schiena era perfettamente a contatto con il muro, le gambe incrociate e le mani sull'arma pericolosa.

Alzò lo sguardo su di me non appena sentì chiamare il suo nome.

Smise di pulire l'oggetto affilato, alzandosi e appoggiandolo sul letto.

Si diresse verso di me, con un passo lento e sensuale.

I suoi occhi non si staccarono neanche una volta dai miei.

<< Camila >> disse lei, pronunciando il mio nome delicatamente.

Arrivò a pochi metri da me.

Aprii la bocca per spiegarle quello che mi ero preparata mentalmente, ma non ci riuscii.

Rimasi come una scema a bocca aperta, non riuscendo a parlare.

Lei sorrise.

<< Camila? Ci sei? >>

Avrei voluto dirle di no, ma non riuscivo a dire niente.

Alla fine scrollai le spalle, incrociai le braccia, e iniziai a parlare.

<< Lauren, dobbiamo smetterla >> affermai convinta << Non so perché mi sto comportando così, ma io sono etero, ho un ragazzo che amo alla follia e non posso continuare così con te >>

Lei mi guardò tutto il tempo con le sopracciglia alzate.

<< Tu devi smettere di provare qualsiasi tipo di sentimento verso di me, e io devo fare lo stesso con te. Non me lo posso permettere questo atteggiamento. Forse faccio così perché mi mancano le attenzioni di Shawn, ed è per lui che dobbiamo finirla qui >>

Non riuscii a continuare a spiegami che fui interrotta da Lauren.

Scoppiò a ridere in una maniera incredibile.

Ci rimasi male.

Mi stava prendendo in giro?

<< Lauren, sono seria >>

<< Piacere "seria" >> ridacchiò.

Quella fu la conferma che mi stava prendendo per il culo.

Sospirai pesantemente, cercando di non arrabbiarmi troppo.

La fulminai con lo sguardo.

Questa volta diventò seria e alzò il sopracciglio sinistro.

Il suo sguardo faceva paura.

Scosse leggermente la testa.

<< Non stai scherzando? >> serrò la mascella, facendomi venire i brividi << Stavamo quasi per farlo... su quel letto... e tu lo volevi... eccome se lo volevi >>

Si avvicinò pericolosamente a me, facendomi indietreggiare involontariamente.

<< Ammettilo >> mormorò.

Scossi la testa.

<< No, non lo volevo. Lo voleva il mio corpo >>

Le bastò allungare il braccio per afferrarmi per un fianco e portarmi a sé.

I nostri seni si sfiorarono, i nostri addomi si fusero in uno solo e i nostri fianchi combaciarono alla perfezione.

Mi si mozzò il fiato.

Non me lo aspettavo affatto.

Fu così veloce che mi ci volle più di un secondo per realizzare quello che aveva fatto.

Le sue mani, dai miei fianchi, scesero fino a posizionarsi sul mio sedere.

Mi palpò avidamente, baciandomi poco sotto la mascella.

Mi scappò un piccolo gemito, che fece sorridere Lauren.

<< Intendevi questo? Allora il tuo corpo mi adora... >>

Annusò la pelle del mio collo, facendomi rabbrividire ancora una volta.

<< Adoro da impazzire come reagisci anche ai miei più piccoli movimenti >>

Le misi le mani sul petto, cercando di respingerla.

Ovviamente fallì miseramente, e lei si vendicò strizzando più forte una delle mie natiche.

Provai affondando le unghie nelle sua pelle, ma niente.

<< Camila >> disse, prendendomi il mento tra le dita << Invece di pensare al tuo corpo, cerca di capire quello che pensa il tuo cuore >>

Riuscì a farmi riflettere, seriamente.

In quel momento non dovevo dare ascolto al mio cervello.

Cosa voleva il mio cuore?

Spostai lo sguardo sui suoi occhi, e iniziai a riflettere su tutte le emozioni che mi facevano provare quelle meravigliose iridi cristalline.

Ci guardammo per diversi minuti, lei aspettando la mia risposta mentre io la cercavo.

Riusciva a farmi stare bene, anche se era lei la causa di tutto quello, riusciva a tranquillizzarmi, riusciva a farmi sorridere, riusciva a trasmettermi calore con una semplice stretta di mano...

Lei non era come Shawn... era meglio.

Era lei quello che volevo, era lei quella giusta che aveva scelto il mio cuore.

Finalmente avevo aperto gli occhi.

<< Allora Camila >> sussurrò lei, facendomi tornare alla realtà << Cosa vuoi? >>

La guardai, con la bocca leggermente aperta, e lei capì che avevo trovato finalmente una risposta alla sua domanda.

<< Voglio te >>

Annullai la distanza tra di noi e la baciai con tutta me stessa.

Lei ricambiò con la mia stessa foga.

Mi direzionò verso il letto e mi fece sedere.

In una mossa buttò a terra gli oggetti che lo occupavano, e mi fece stendere, senza staccare le sue labbra dalle mie.

Io rigirai la situazione, trovandomi seduta sopra di lei.

Lei si mise comoda, appoggiandosi allo schienale del letto, per poi circondarmi con le sue braccia  stringendomi con forza.

Il mio cuore stava esplodendo di gioia, così tanta che non riuscii a trattenere due semplici, ma importanti, parole.

<< Ti amo >>

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