Capitolo 27

Non nego che in quel momento non fosse solo aumentata la tensione, ma anche l'eccitazione.

Entrambe sembravamo quasi "affaticate" da quella vicinanza, come se ci mancasse l'aria.

Avevamo bisogno entrambe di qualcosa.

Le labbra di Lauren passarono a pochi millimetri dalle mie.

<< Volevi parlare del bacio? >>

La sua voce roca era troppo per il mio povero cuore.

Deglutii con difficoltà.

<< S-Sì >>

Le sue mani accarezzarono e strizzarono il mio corpo, per poi portarmi ancora di più a sé.

I miei fianchi erano completamente a contatto con i suoi, mentre con il resto del busto cercavo di tenermi lontana.

Una parte di me stava lottando per non far degenerare la situazione, anche se l'altra era impaziente e curiosa allo stesso tempo.

<< E di cosa volevi parlare in particolare? >>

Il suo tono era sicuro, forte e imponente.

Anche se ero io quella più in alto in quel momento mi sentivo lo stesso, in un certo senso, sottomessa a lei.

Mi sentii morire.

<< Di quello che è successo in generale >> risposi semplicemente, come se fosse ovvio.

Lei sorrise.

<< Quindi mi vuoi dire perché mi hai chiesto di baciarti? >>

<< No >> affermai, quasi impaurita << Voglio sapere perché tu lo hai fatto >>

Sorrise ancora di più, ma questa volta come se stesse ridendo di me.

Mi stava prendendo in giro?

Avrei pagato qualsiasi cosa per capire a cosa stesse pensando.

<< Camila, Camila, Camila... >> sussurrò sulle mie labbra << Me lo hai chiesto, e io l'ho semplicemente fatto >>

Non poteva essere solo quello, se no perché si stava comportando così.

Mi aveva letteralmente sbattuto sul bancone, ed eravamo quasi sul punto di baciarci un'altra volta...

<< Camila >> mormorò seria << Perché mi hai chiesto di farlo? >>

Io non mi volevo arrendere, anzi, volevo assolutamente sentire la risposta che volevo sentirmi dire.

<< Tu dimmi perché lo hai fatto >> mi feci coraggio << Potevi rifiutare... ma non lo hai fatto >>

Questa volta fu lei a deglutire, ma non mi fermai lì.

<< Un rapitore non dovrebbe comportarsi così. Dovevi tenermi legata, per giorni, senza farmi mangiare, senza farmi bere, picchiandomi se dicevo qualcosa di sbagliato... >>

Aveva capito dove volevo arrivare, ma io non le lasciai tregua.

<< E invece mi hai tolto la benda, slegata, mi hai nutrito, mi hai fatto dormire su un letto comodo e per lo più con te... e alla fine quando ti ho chiesto di baciarmi non hai esitato  minimamente >>

Ci furono diversi secondi di silenzio.

Ebbi seriamente paura della sua parte stronza, che poteva saltar fuori da un momento all'altro e distruggermi definitivamente.

Guardò in basso, come per schiarirsi le idee, poi scosse la testa e si allontanò da me.

Lasciò andare la presa dai miei fianchi, e io mi sentii incompleta.

Quasi come se fossi stata abbandonata da qualcuno a cui tenevo davvero.

Rimasi a bocca aperta, seduta sul bancone, cercando di riprendermi da quell'atmosfera ancora bollente.

Non era facile smaltire tutte quelle emozioni nel giro di qualche secondo.

Lauren si era spostata a qualche metro da me.

Ebbi il coraggio di guardarla negli occhi... ma, subito dopo, me ne pentii amaramente.

Involontariamente mi morsi il labbro inferiore.

Mi stava fissando, con un fuoco dentro i suoi occhi davvero impressionante.

Le sue pupille erano visibilmente dilatate.

Nelle sue iridi luccicanti bruciavano quelle che mi sembrarono lussuria e desiderio... molto desiderio.

La sua mascella era contratta, i suoi pugni erano chiusi in una stretta sovrumana e ogni muscolo del suo corpo si era irrigidito.

Grazie a quell'illuminazione riuscii a vedere ogni suo singolo lineamento sporgente, grazie ai forti toni di chiaro-scuro sul suo corpo.

Sembrava che stesse per esplodere da un momento all'altro.

Di certo non aiutò molto la mia mossa, che la fece agitare di più.

Iniziò a prendere respiri sempre più profondi, chiudendo gli occhi e cercando di rilassarsi.

Alla fine, quando li riaprì, rimasi sconvolta dal suo sguardo.

La sua figura snella e sensuale si riavvicinò velocemente verso di me, per poi prendermi con tutte e due le mani le guance e baciandomi con foga.

Mi sentii mancare.

Il mio cuore smise di battere e i miei polmoni smisero di cercare ossigeno.

I miei occhi erano spalancati, ma non ci misero molto a chiudersi, per poi lasciarmi andare a quel bacio.

Le labbra di Lauren mi erano mancate più di quanto mi fossero mancati l'acqua e il cibo i primi giorni di rapimento.

Erano passate solo poche ore dal primo, e quello che doveva essere l'ultimo, bacio che ci eravamo date.

Questo si poteva considerare un vero strappo alla regola.

Io non le avevo chiesto di baciarmi stavolta.

Era lei che si stava mettendo da sola nei guai, consapevolmente, di sua spontanea volontà.

Le sue mani scesero, sfiorandomi il seno e accarezzandomi le costole.

Afferrò prontamente i miei fianchi, per poi spingermi di più verso di lei.

Le mie gambe s'incrociarono dietro la sua schiena, e lo stesso fecero le mie braccia attorno al suo collo.

Il mio corpo divenne una cosa sola, fondendosi col suo.

Le sue labbra plasmavano e modellavano le mie, mentre io rimanevo concentrata sulle miliardi d'emozioni che stavano esplodendo nel mio cuore.

Sapevo che era sbagliato quello che stavamo facendo, sia per me che per lei, ma in quel momento non m'importava.

Il suo modo di baciare era così travolgente che mi fece dimenticare di avere un fidanzato, e che lei poteva essere la mia futura causa di morte.

Affondai una mano nella sua folta chioma di capelli scuri mentre lei mi afferrò con forza le natiche.

Mi scappò un piccolo gemito, lasciandomi con la bocca leggermente schiusa.

Lauren ne approfittò per prendere aria e per chiedermi l'accesso.

La sua lingua passò lentamente sul mio labbro inferiore, aspettando una mia risposta.

Io la afferrai per la nuca e feci combaciare ancora una volta le nostre labbra, concedendo alla sua lingua di entrare nella mia bocca.

Non appena la sentii dentro mi vennero i brividi.

Una strana sensazione nel basso ventre si fece avanti, diventando sempre più forte e meno controllabile.

Esplorò lentamente la mia bocca, con la sua lingua calda, morbida e soffice.

Il bacio non era più aggressivo, era diventata una lenta, dolce e amorevole danza.

Sfiorò la mia lingua, cercando di far collaborare anche lei.

Alla fine presi coraggio e decisi di ricambiare.

Non so come lo capì, ma Lauren si staccò, schiudendo le labbra, e aspettò che facessi la mia mossa.

Rimasi un attimo a guardare la sua bocca, pronta ad accogliermi.

In quei secondi mi fermai a pensare e a riflettere su quello che stavo facendo.

Era giusto? Era sbagliato?

Le domande iniziarono ad affiorare nella mia mente, mentre Lauren spettava pazientemente una mia risposta fisica.

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