Side To Side
4 Maggio, in giro per Las Vegas:
Dopo due mesi e qualcosa, direi che inizia a girare tutto nel verso giusto. La mia situazione, a detta del ministero, è "abbastanza stabile" e quindi hanno ritenuto che fosse opportuno "sospendere la protezione, almeno per il momento". Anche perché non c'è nessuna traccia del cacciatore di streghe, e nemmeno ci sono stati altri agguati da parte sua. In poche parole, posso finalmente tirare un sospiro di sollievo e ricominciare a vivere.
I quattro debosciati sono riusciti a evadere, dieci giorni fa, e sapete cosa vuol dire?
Esatto.. rotture di coglioni ventiquattr'ore su ventiquattro, perché non sono capaci di non litigare. Ma come fa Vivian a sopportarli? Ok, è la loro mamma, ma fossi stata io, al suo posto, li avrei già cacciati fuori di casa a calci stupeficium in culo!
Stamattina, avrei voluto dormire beatamente fino a tardi, ma alle otto e mezzo, un colpo mi ha fatto sobbalzare. Non vi dico quanti maghi del passato ho tirato giù dal firmamento, alzandomi dal letto, perché è meglio di no, fidatevi. Il suddetto colpo è stato seguito da un "Ti spacco il cranio, razza di imbecille!", strillato da un certo Joe, già nerissimo di prima mattina. Ditemi voi, se è questo il modo di svegliarsi...
Avrei preferito mille volte sentire il miagolio di un gatto, come quello che aveva adottato papà quando avevo 13 anni (che poi ora sia stato adottato da un'altra famiglia, perché io non lo potevo più tenere è un'altra storia, e non credo la racconterò), che uno sfonnone di questo tipo.
Mi sono chiusa nel mio bagno, attaccato alla camera, e mi sono guardata allo specchio:
Ancora mi chiedo da chi io abbia preso l'altezza mostruosa, che mi sono ritrovata. 1.80, per una ragazza, è tanto, così mi ha sempre detto il medimago di famiglia. Se poi aggiungete che peso anche 67 kg, sì sono effettivamente un mostro. E non in senso buono. Ma vabbè.
Più mi osservavo e più mi rendevo conto di somigliare molto a mia madre. Chissà perché non ci credevo mai, quando me lo facevano notare?
Uno schiocco di dita e ho materializzato una jumpsuit giallo oro, né troppo estrosa, né troppo sobria. Era perfetta, in pratica.
Ecco qua. Stavo da dio, vero? Ok andiamo avanti.
Sono scesa al piano di sotto, dove c'erano le camere del resto della famiglia, e ho notato una porta chiusa, alla fine del corridoio, che doveva essere la porta della stanza riservata ai piani """malvagi""".
Mi sono messa ad origliare, ma non riuscivo a capire nulla, perciò ho bussato, parecchio arrabbiata.
-È la ragazza! Nascondi la planimetria della banca!
-Non sei in grado di farlo da solo?
-Che due palle che siete, nascondo io, va... avanti-
Immaginate le facce di tutti e quattro quando ho messo un piede nella stanza.
Joe è rimasto immobile, Jack ha deglutito, Will è arrossito e ha nascosto la faccia dietro al libro che stava leggendo (Il prigioniero di Azkaban, toh guarda) e Averell ha provato a dire qualcosa, ma sembrava gli fosse andata via la voce.
-Ragazzi... si può sapere che cazzo avete da urlare alle 8.45 di mattina? Sono saltata giù dal letto, a causa vostra!
-Scusaci, ragazzina- ha borbottato Joe- ma quando la gente non mi ascolta, può succedere.
-Intanto, ti calmi. Secondo, ragazzina a me non lo dici. Terzo, oggi ve lo do io qualcosa di bello da fare-
Il nanetto mi ha guardato storto. E mo che vuole?
-E come dovrei chiamarti?
-Lucy. Solo Lucy. Va benissimo così.
-Come vuoi. E quale sarebbe la cosa bellissima da fare?
-Siete mai stati a Las Vegas? Io vorrei andarci oggi...-
-LAS VEGAS?!- hanno esclamato tutti e quattro all'unisono.
-Già. Non ditemi che non ci siete mai stati! Ci sono i casinò, le gioiellerie...
-Le banche ci sono? Quello mi interessa- mi ha interrotto Joe.
Ho alzato gli occhi, trattenendo un urlo: se c'è una cosa che odio è essere interrotta, mentre parlo.
-Sì, ci sono le banche, ma io volevo solo farmi un giro tranquill...
-Perfetto! Cambio di piano ragazzi, tutti a Las Vegas!-
I quattro meno uno si sono precipitati giù per le scale, per andare a far colazione, e io ho notato che Will non si era scollato dal suo libro nemmeno per un secondo. Probabilmente non aveva ascoltato nulla del "piano". E così era.
-Lucy, a me non importa una sega delle banche di Las Vegas, in prigione io non ci torno. Non muoverò un muscolo, stavolta.
-Ho una proposta da farti: ma se mentre loro vanno a rapinare banche, io e te ci facessimo un giretto per la città?
-Io e te da soli?- ha mormorato Will, arrossendo nuovamente- ci sto!
-Ottimo. Dai andiamo giù, ho una fame assurda-
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Mezz'ora più tardi (e di questa mezz'ora, dieci minuti passati a truccarmi, perché mannaggia a Merlino, ho dovuto aspettare un sacco perchè la tinta labbra rossa metallizzata di Kiko si asciugasse) eravamo già a Las Vegas.
Abbiamo inizialmente camminato tutti insieme, fino ad un bivio. E lì è partita una discussione, per andare a destra o a sinistra.
-Non si capisce niente con queste insegne- ha brontolato Joe- ma dove sono le banche?
-Chi lo sa, io non ci sono mai stato qui- gli ha risposto Jack- dobbiamo andare a naso.
-Che cacchio vuol dire " a naso"?
-Qui si può andare a sinistra o a destra, non vedo nessun naso- ha detto Averell.
-DITEMI DOVE SONO LE BANCHE E BASTA, IMBECILLI!!!- ha sbroccato Joe.
Silenzio spaventato.
Mi ero già rotta di quel tipo. Ma sa solo urlare e basta? Che due pluffe!
-Senti, prova ad andare a sinistra, secondo me è la strada giusta- gli ho suggerito, per poi fare l'occhiolino a Will, per dire "così ce li leviamo dai piedi".
-Sei sicura?
-Sicurissima. Ora vai, susu!-
Joe non se l'è fatto ripetere due volte ed è partito alla volta delle banche, mentre io, Jack ed Averell siamo rimasti lì immobili sul marciapiede. Ci siamo spostati in un piccolo parco, pochi passi dall'incrocio, e ci siamo seduti sul prato.
-Non lo seguite, voi due?- ho chiesto, sorpresa.
-Lascialo fare, Lucy- mi ha risposto Jack, svogliato- se vuole mettersi nei casini, che lo faccia da solo. Io non finisco dentro un'altra volta. Voglio godermi questa dannata libertà.
-Beh... anche io- ha aggiunto Averell- tanto è inutile andargli dietro, non fa altro che offenderti e umiliarti, al minimo errore che fai.
-Ma perché non glielo dite? Ditegli che vi siete rotti a sottostare ai suoi ordini e ai suoi piani! Non è che se lui è il fratello più grande, allora voi dovete scimmiottare tutto ciò che fa! Anche perché non è affatto un buon esempio da imitare. Raga, avete quasi 30 anni, prendetevi la vostra libertà, la vostra strada, la vostra vita! Voi tre non siete dei criminali, siete stati obbligati a esserlo! Sono sicura che non fareste mai del male ad una mosca. Siete delle persone buonissime, a cui hanno purtroppo insegnato delle cose cattive-
Ho sospirato, alla fine dell'ultima frase. Mi ricordava molto una cosa che mi aveva detto zio Sirius, qualche annetto prima:
"Tu non sei cattiva, tesoro mio. Sono gli altri che ti vedono così. E sbagliano, perché se sapessero ciò che fai, si rimangerebbero tutto."
Ci siamo abbracciati, tutti e quattro, e ci siamo accordati per rivederci in quel punto, fra tre ore.
Io e Will ci siamo subito diretti verso l'isolato dei negozi. Non che io volessi fare shopping, ma volevo stare con lui, senza rogne varie.
Ci siamo fermati in uno Starbucks enorme, per prenderci qualcosa e parlare tranquilli. In più ci siamo accomodati il più lontano possibile dalle finestre, in modo tale che nessuno di conosciuto ci vedesse.
Will era impacciatissimo, e non riusciva a parlare, perciò toccava a me rompere il ghiaccio. Il tutto mentre in sottofondo si diffondeva una canzone splendida, di Ariana Grande:
🎶These friends keep talkin' way too much
Say I should give you up
Can't hear them no, 'cause I
I've been here all night
I've been here all day
And boy, got me walkin' side to side🎶
Mi sono schiarita la voce e ho domandato:
-Come ti senti?
-Con te, alla grande. Mi fai stare più che bene, Lucy.
-Ah, ma davvero?
-Certo. Sei... una ragazza meravigliosa. E non intendo solo di aspetto fisico. Anche perché dell'aspetto fisico di una persona mi importa meno di zero. Può essere bella quanto vuole, ma se ha un carattere di merda, non le rivolgo la parola manco per sbaglio.
-E secondo te, io ho un carattere di merda?
-Assolutamente no. Sei testarda, ambiziosa e sai farti rispettare. Non come me... che se riesco a dire un "basta, avete rotto" con voce ferma, è già tanto-
Nel frattempo il cameriere ci aveva portato i nostri due cappuccini al caramello. Ci ha guardato con un sorrisino, come per dire "ma che carini sti due, chissà se stanno insieme".
-Non ci ha riconosciuto, Lucy! E andiamo!- mi ha sussurrato Will, euforico.
-Magari era un mago, che ne sai. Non ha riconosciuto te, sicuro, ma forse ha capito chi sono io.
-Non pensarci, dai- mi ha detto, accarezzandomi una guancia.
E lì mi sono immobilizzata, per tipo cinque secondi. Aiuto, che figura di merda...
No ok, lasciamo stare.
Sapevo che da qualche parte c'era un Harry Potter store. E volevo portarci anche Will, dato che mi ha raccontato di essere un potterhead da quando aveva dieci anni, ma sua madre non ha mai voluto regalargli nulla che non fossero i libri.
-Qual è la tua casa?
-Beh... ehm... mi sono sempre visto un Corvonero.
-Ottimo. Che ne dici di questa sciarpa?
-Perfetta. Ehi, vuoi una mano per portare i libri?
-No, ce la faccio. Prendiamo anche una bacchetta?
-Le ho viste, ma non ce n'è nessuna che mi piace.
-Ah, ok. Pago io, tranquillo, ho sempre un gruzzoletto di dollari babbani con me-
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Siamo tornati nel parco, ma di Jack ed Averell nessuna traccia. Dove si erano cacciati? Erano andati a ripescare Joe? Cazzo, spero di no!
Ci siamo seduti su una panchina, e Will ha iniziato a fissarmi, con gli occhi a cuore.
-Devi dirmi qualcosa?
-Sì, Lucy. Vedi io...
-Tu... cosa?
-Ti a...-
Prima che potesse finire la frase, si è sentita un'esplosione, proveniente dall'altra parte della città.
Siamo scattati in piedi e abbiamo visto in lontananza gli altri due disastrati, visibilmente in preda al panico. Non sapevo cosa fosse successo, ma era meglio smaterializzarsi.
Vivian ci aspettava in sala da pranzo. Stava guardando il telegiornale e aveva una faccia scazzatissima.
-Lo sapevo!- ha strillato- non è capace di non farsi arrestare, quel diavolo in minatura! Non è buono a rapinare banche con i suoi fratelli, figuriamoci da solo!-
In effetti, il mezzobusto stava parlando dell'arresto del famigerato criminale Joe Dalton, in seguito all'esplosione della banca principale di Las Vegas. L'esplosione aveva causato anche parecchi feriti, tra gli impiegati. E Joe aveva giurato di vendicarsi, soprattutto contro i suoi tre fratelli, che non l'avevano aiutato. Ho alzato gli occhi al cielo: quanto è idiota!
-Ragazzi... ho una confessione da farvi- ho detto, una volta a tavola.
Tutti mi hanno guardato, con attenzione.
-Io... sono una strega-
Come la prenderanno secondo voi?❤
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