Capitolo 18


Quella sera Sylvia si avvicinò al bancone del bar per chiedere un bicchiere di acqua, perché lei era astemia, insieme a Giulia.

Ad un tratto distoglie lo sguardo dalle bottiglie di liguore che popolavano la vetrina dietro al bancone e vede, dietro la vetrata, tra le scritte del nome del locale; due occhi malinconici ma bellissimi nella loro semplicità. Era un invitato o un cliente del locale? Questo dubbio assillava Sylvia. Ritornarono a sedere sul divano. In sala tutti ballavano, lei e Giulia si aggiunsero a Stefania scatenandosi con la musica a palla che suonava in sala. Mentre ballavano, Sylvia guardò Stefania che si era allontanata dal gruppo; stava salutando proprio quel ragazzo, lo stesso che aveva colpito Sylvia all' entrata del locale.

Stefania si accorge che Sylvia li fissava e le chiese se le piacesse quel ragazzo, ma lei negò con una scusa banale.

Un attimo dopo smise di ballare e andò fuori a prendere una boccata d'aria fresca. Lì c'era lui.

Sylvia si sedette su una sedia marrone in paglia e cerca di guardare altrove per distogliere l'attenzione; ma lui lentamente si avvicinò e si sedette accanto a lei.

La guardava fissandola negli occhi. Dopo un istante iniziò la conversazione.

«Ciao! Mi chiamo Emanuele, tu come ti chiami?»

Lei imbarazzata guardò verso di lui.

«Ciao, io mi chiamo Sylvia! Piacere.»

I due si guardarono con entusiasmo ma anche forte imbarazzo. In quel momento Giulia arrivò da lontano e alza il braccio destro sventolandolo e disse:

«Ohy! Sei lì?»

Si avvicinò e si sedette su una sedia che era sotto al tavolo. Emanuele si presentò anche a Giulia e incominciarono a parlare tra di loro. Lei lo fissava come se non avesse mai visto niente di più bello ed affascinante. I suoi occhi e i suoi modi avevano catturato la sua attenzione. S'isolava a suo modo fissando il vuoto.

Osservando le sue mani che volteggiavano nell'aria come una danza araba, il suono della sua voce rimbombava nei timpani e le sue labbra carnose si muovevano come un bocciolo di rosa.

Quando ritornò di nuovo tra di loro si alzò violentemente dalla sedia ed entrò nel locale, sotto il loro sguardo inaspettato. Non le aveva dato fastidio che Giulia parlava con lui, ma era di nuovo confusa, si era presa una bella cotta per quello sconosciuto.

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