11.
Da quando quel tizio ha inviato quella lettera, Paolo non si da pace. Vuole sapere come e quando è successo. Ma soprattutto con chi.
Ricorda di essere stato con una ragazza, quando faceva il calciatore. Ma non né è sicuro che abbia messo incinta quella ragazza. Proviamo ad analizzare la situazione, ma non credo ci riesca. Un bambino abbandonato in un convento? E poi il più bisognoso?
Ci sa tanto di frottole. Eppure decidiamo lo stesso di andare in fondo a questa storia.
Lui mi dice sempre che non mi ha mai detto bugie. Ama soprattutto il modo in cui stiamo affrontando la situazione. Standogli accanto e cercare di non buttarlo giù di morale.
È bravo nel parlare con me e cerca di non farmi pesare la situazione, è così dolce e carino. È troppo premuroso. Soprattutto ora che sono incinta. Mi osserva la mattina preparare il caffè e a casa stiamo sempre molto volentieri. Le mura di casa sono sempre così protettive, diverse da quelle che conosciamo, in giro per il mondo.
Il mondo è uno strano sconosciuto che, stiamo conoscendo, grazie al suo lavoro.
Grazie a Dio non vi manca niente. Oggi stavamo organizzando una piccola cerimonia per il nostro matrimonio, stavamo buttando giù qualche idea.
Il mio vestito lo farò fare da una brava sarta, sicuramente.
Sarà stile impero, con stacco sotto al seno. Bianco perché è quello il colore delle spose. Paolo invece non vuole rivelarmi il colore che ha scelto per il suo abito da sposo. Immagino che sia blu notte, ma non né ho idea. Poi stavamo fantasticando sul viaggio di nozze. Forse andremo a Sydney. Mi piacerebbe un sacco partecipare a un viaggio spettacolare ed emozionante.
Ma anche Hong Kong non ci dispiacerebbe. Stiamo ancora organizzando tutto.
La chiesa ovviamente non sarà possibile, vorremmo farlo civilmente per evitare di fare troppo casino. Vorremmo fare una cerimonia. Con pochi invitati.
Immagino tutto nei minimi particolare. È giusto fantasticare sul proprio futuro, con la persona che ami.
Per quanto riguarda questo ragazzino, beh se lui è davvero figlio di Paolo allora lo accoglieremo come nostro, in alternativa non ci faremo più sentire. In modo da dimenticare questa faccenda.
Sembra strano che lui si sentiva questa cosa. Il giorno che annunciai tale evento, lui mi disse che si sentiva già padre. Anche se ancora non avevamo ancora preso tale decisione. Mi sto facendo troppi film mentali. Non capisco cosa non capisco. Sembra un giro di parole, ma nemmeno Paolo mi sa spiegare cosa gli avesse preso tale giorno.
Io spero che non succederà più. Spero che tutto questo sia un incubo e che proseguiremo la nostra vita come stavamo facendo. Cresceremo questa creatura con Amore, con la A maiuscola.
Se è femmina le faremo fare sicuramente danza classica, poi da grande sceglierà lei. Mentre Paolo ha già deciso. Se fosse un maschietto giocherà a calcio e indosserà le magliettine del Napoli, già a stabilito.
Sorrido tra me e me. Sono troppo contenta. Sono contenta della vita. Sono contenta di Paolo.
Ora mi metto a letto e scaccio il pensiero di Paolo con un'altra. Di aver già un figlio. Mi addormento. Paolo già dorme da ore. Sono io che non riesco mai a chiudere occhio. E penso, penso, penso.
Mille film, mille flashback, mille preoccupazioni e mille paranoie.
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