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Deacon ricevette altre minacce da parte della professoressa di matematica ma le aveva ignorate. Almeno fino al giorno di rientro a scuola. L'insegnante di inglese entrò dal portone principale e salutò come sempre i colleghi e i bidelli ma non fu ricambiato. Di solito, era il primo a salutare e veniva ricambiato. Anzi, a Deacon arrivarono sguardi fulminanti, di disprezzo e vergogna, come se il professore fosse stato il peggior criminale del mondo. Deacon provò a fare domande ma anche in questo caso non ottenne risposta. Non subito, almeno. -Insomma, che avete oggi? Vi ho forse fatto qualcosa?- esclamò Deacon, che si era esasperato. Uno dei colleghi, il professore di ginnastica, fu l'unico a rispondergli. -Devi andare dal preside, amico. Sei lo scandalo di tutta la scuola.- Deacon non capì e fu tentato di mettergli le mani addosso ma c'era troppa gente e gli alunni stavano entrando. -Siete dei bastardi, tutti quanti!- imprecò lui e calciò a caso sedie e scrivanie. I colleghi lo tennero fermo e lo trascinarono dal preside, proprio quando suonò la campanella della prima ora. Deacon sbuffò e si lasciò portare dal preside, sperando di poter parlare al più presto col fratello e le sorelle Quinn.

D'altra parte, Harley e Pamela entrarono in classe per prime. Harley era venuta a scuola senza Persefone, poiché Sebastian le aveva detto che non era più necessario portare la malamute, in quanto stava migliorando con la terapia. Le 2 sorelle si sistemarono sui loro banchi a metà fila, poi sussultarono dallo stupore nel notare una cosa. Le pareti dell'aula erano tappezzate di foto scandalose e hard, come se avessero fatto un lavoro a gruppo con i cartelloni. Harley strizzò gli occhi e distinse bene che i soggetti della maggior parte delle foto erano lei e il professor Deacon, quando avevano i loro rapporti nel suo bar o in discoteca. In alcune c'erano anche Pamela con Sebastian, anche se non erano troppo scandalose. La minore ne strappò una e la porse a Harley, proprio mentre entravano i loro compagni di classe, che ridevano sguaiatamente. -Come mi spieghi questa?- domandò Pamela. La foto rappresentava Harley e Sebastian baciarsi appassionatamente nello studio di lui. Harley scosse la testa e si tenne stretta la collana che Deacon le aveva regalato per Natale. -Posso spiegarti, cucciola.- iniziò lei ma venne interrotta dall'arrivo della prof di storia. L'insegnante non sembrava aver fatto caso alle foto che riempivano le pareti.

Harley non sentiva altro che i nomignoli affibbiatole dai compagni. -Sei una escort.-, -Bastarda prostituta.-, -Sfregiata.-, -Dovresti morire lentamente.- Harley non ne poteva più, per cui a ricreazione scappò fuori a fumare. Era una fortuna che Persefone fosse rimasta a casa, almeno non le avrebbero fatto male. Ma, dall'altra parte, Harley voleva che la sua malamute fosse a scuola così da dare una lezione a quei maleducati senza cervello. Proprio in quel momento, Pamela venne scaraventata dai compagni giù per le scale. La minore si guardò un braccio ma una ragazza la tenne ferma a terra. -Ora pagherai per essere la favorita del prof e dello psicologo.- disse quella e fece per darle un calcio al viso ma intervenne Harley. La maggiore aveva lanciato la sigaretta ancora accesa sul naso della ragazza che tormentava Pamela. Quest'ultima strisciò dietro Harley, tremando di paura. -Perchè ve la prendete con mia sorella? Lei non c'entra niente con quello che ho fatto io!- dichiarò Harley, che venne circondata dai compagni. La maggiore agitò le spalle e digrignò i denti, preparandosi a un eventuale scontro. Pamela si alzò e cercò di difendere la sorella dalle botte e dagli insulti dei compagni ma venne portata via dalla bidella. -No, no! Harley!- esclamò la minore, che si dibatteva per liberarsi. Harley venne stesa a terra, piena di lividi, soprattutto al collo. La collana era stata fatta a pezzi, che si erano dispersi per il cortile. -Così impari a farti il prof di inglese. Sarebbero buone tutte a leccare il cazzo del professore per avere voti più alti e passare gli esami.- disse con malignità un ragazzo. Harley tremò dalla rabbia ma non ribatté. L'insegnante di matematica aiutò l'alunna a rialzarsi e le sibilò all'orecchio: -Avete avuto quello che meritate. Soprattutto tu, giovanotta. Questo succede a chi fa soffrire mia figlia.- Harley la guardò disgustata, ricordandosi che la prof di matematica era la madre di Bertha. -E' stata lei. Ha stampato tutte le foto e le ha messe in classe.- si liberò dalla presa con uno strattone e scappò verso il cancello, aprendolo con una spallata. La ragazza corse verso il suo bar, ignorando la campanella di fine ricreazione. Non sapeva nemmeno cosa fosse successo a Pamela e ai fratelli Marin ma era sicura di doversi allontanare il più possibile da quel luogo.

Intanto, Sebastian era nel suo studio a scuola e controllava la cartella di uno studente, che presto sarebbe venuto da lui. Il ragazzo sussultò, quando nella cartella trovò la foto di lui e Harley nudi su un letto. Chi diavolo ci aveva messo quella foto? E soprattutto quando e da chi era stata scattata? Sebastian buttò la foto nel cestino, proprio quando la porta si spalancò. Era Pamela. La ragazza era ridotta male, come se fosse stata picchiata. Aveva i capelli arruffati, il viso sporco di terra e bagnato dalle lacrime e teneva in mano qualcosa. -Oh, cuore mio, che ti hanno fatto?- domandò Sebastian, che corse incontro alla giovane, che lo abbracciò forte. -Quello che ho subito io è niente in confronto a cosa hanno fatto a mia sorella. L'hanno insultata nei peggiori dei modi, battuta a terra e strappato la collana.- spiegò Pamela in lacrime, che sciolse l'abbraccio e mostrò al suo ragazzo cos'avesse in mano. Era la pietra viola a forma di cuore che Deacon aveva regalato ad Harley. Era un po' spezzata al centro ma brillava ancora e si poteva sistemare. Sebastian coccolò Pamela. -Hanno riempito la nostra aula di foto hard con Harley e Deacon. Ora lei è scappata e vorrei raggiungerla ma non so dove sia.- disse lei. Sebastian si voltò verso il cestino, indeciso se mostrarle la foto che aveva appena buttato via o no. Pamela si tirò fuori da una tasca della felpa la foto che ritraeva Harley e Sebastian baciarsi. -Dimmi di questo, lupetto.- pregò lei. Sebastian si tirò indietro e urtò il cestino, che si rovesciò, mostrando l'altra foto. -Mi hai tradita.- balbettò lei con voce rotta dai singhiozzi. Sebastian si guardò le scarpe. -Tu eri d'accordo. Avevi detto che se volevo stare con Harley, potevo farlo.- si giustificò lui. Pamela strinse così forte la foto che si sciupò. -Sì, ma non intendevo che potevi farci sesso! Lei era già impegnata con Deacon e tu con me!- ribatté la ragazza. Qualcuno bussò alla porta e Pamela andò ad aprire. Davanti a lei, c'era un ragazzino del primo anno, spaventato alla vista dell'alunna infuriata. -E tu che vuoi?- gli chiese. Sebastian si fece avanti. -Lascialo stare, è un mio paziente.- disse lui. Il ragazzino deglutì nervosamente e si convinse ad entrare. Pamela sbuffò ed uscì dallo studio di Sebastian per schiarirsi le idee. Per la prima volta, se n'era andata senza nemmeno salutare il suo fidanzato.

Pamela ignorò le domande dei suoi insegnanti e si diresse verso l'uscita, con tutta la sua roba nello zaino in spalla. Quando non ne volle più, la giovane si fece fare un permesso di uscita anticipata perchè si stava sentendo male. Non era una bugia, stava davvero male, anche se non nel fisico. Pamela consegnò il permesso alla segretaria all'ingresso ma delle discussioni attirarono l'attenzione dei presenti. Deacon stava alzando le mani sulla professoressa di matematica e viceversa, a tal punto che alcuni bidelli e il preside cercavano di separarli. Pamela fece un sorrisetto involontario. La prof di matematica le stava sulle scatole e meritava una lezione, tuttavia si chiese come mai stesse picchiando Deacon. Che sapesse qualcosa sulle foto in classe? L'urlo del preside riecheggiò in corridoio. -Sparisci da qui, Marin! Sei licenziato!- Pamela digrignò così forte i denti da farsi male ai nervi, per cui si avvicinò al preside e agli altri, lasciando sola una stupita segretaria.

-Lui non ha fatto niente di male! E' buono e sa insegnare molto meglio di certi prof!- disse Pamela, che si mise davanti a Deacon. Il professore scosse la testa. -Quinn, vai in classe.- supplicò Deacon ma la sua alunna più giovane non l'ascoltò. Il preside e la professoressa di matematica guardarono male Pamela. -Tu hai il coraggio di difendere questo pervertito? Ti credevo diversa, Quinn.- disse la prof. Pamela tenne lo sguardo alto. -Non fa più queste cose, è cambiato.- ribatté la giovane. Il preside aggrottò la fronte. -Se non vuoi una sospensione di 2 settimane, ti consiglio di tornartene in classe a seguire le lezioni. E sta fuori da questa faccenda.- le disse con tono severo. Pamela non si mosse. -Correrò il rischio per lui. E' molto importante per qualcuno che amo. Voi potete licenziare chi vi pare e nessuno può dire niente!- dichiarò la ragazza, che lasciò scorrere le lacrime lungo il suo viso. Deacon sospirò tristemente e abbassò la testa. -Quinn, mi hanno licenziato. E' meglio che vada.- disse il professore. Pamela lo trattenne per un braccio. -Lei non ha fatto niente! Non se ne vada!- Deacon si liberò dalla presa della sua alunna, tirandosi un po' in avanti. -Senti, apprezzo che tu mi abbia difeso ma non ho diritto di rimanere un minuto di più. Spero di rivederti presto e diplomata.- disse l'insegnante, che uscì dall'ingresso principale. La professoressa di matematica e il preside scossero la testa. -Nessun aiuto per te, quando ci saranno verifiche e interrogazioni.- sibilò la prof. Pamela la guardò con disprezzo. -Arpia bastarda.- borbottò la ragazza, mentre si allontanava verso l'ingresso. Aveva fatto del suo meglio per difendere almeno Deacon ma ora era ancora più nei guai. Perchè si era lasciata convincere di andare a scuola? Avrebbe fatto molto meglio a lasciarla, come Harley, ma stavolta per sempre.

Nota dell'autrice: buon venerdì a tutti ^^ ve l'avevo detto che i nuovi capitoli non sarebbero stati rose e fiori :P

Comunque, questo è il terzultimo capitolo e il prossimo verrà pubblicato domani. Voi incrociate le dita intanto, mi raccomando ;) A domani ^^

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