XXIX. Malachi
C'è sempre un'altra scelta, un'altra possibilità, un altro destino, ma serve coraggio.
Fabrizio Caramagna
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Fui circondata da pareti soffocanti prive di colori, così vuota e silenziosa che quasi mi spaventai; strizzai gli occhi schiaffeggiandomi la guancia più e più volte, quasi volessi svegliarmi.
Un baccano proveniente dall'altra stanza mi fece insospettire, davanti a me un pomello di una porta da aprire.
La prima cosa che vidi furono mamma e papà, felici come non mai con una macchina fotografica davanti alle scale, sul piano terra, ad aspettare qualcosa proveniente di sopra.
Non mi videro né sentirono, fu strana la coincidenza dei miei fratellastri aspettarmi insieme ai miei genitori, considerarli amici; e poi me, sopra le scale come se fossi una sposa in cammino verso l'altare.
Addosso la toga tipica del diplomato, sul capo il cappello con appeso il ciondolo e l'anno corrispondente.
"Non coprirti la faccia!" urlò Kay da sotto nel tento di farmi una foto da copertina, Ash rideva a braccia conserte ed era così strano vederli grandi. Grandi quanto me.
"Sorridi tesoro!" alzai le braccia con un sorriso a trentadue denti, suscitavo una felicità perfetta.
Mi poggiai sulla parete del muro accarezzando il collo per poi passare le dita sulla nuca, sfiorando il marchio con un sospiro; eravamo tutti così felici, graziosi, inumani.
E quello che tutti credevano poco..per me sarebbe stato tanto.
"Ti stai diplomando eh?" ma una voce trapanò nei miei sogni, qualcosa che mai avrei immaginato di intravedere. "Cosa ci fai qui?" gli chiesi confusa e lui indicò la sua rosa macchiata dietro l'avambraccio "Hai mandato il segnale, credevo stessi facendo un incubo."
*
Respirai una boccata d'aria toccandomi il petto, maledicendo Caiden per avermi risvegliata dal sogno di tutta una vita.
《Come sarebbe la mia giornata senza i tuoi borbottii continui》
Lo guardai di punto in bianco sul divanetto del suo ufficio. Ero ancora qui, mezza sveglia con la coperta coprirmi a mo' di burrito gigante; una tazza di latte e caffè davanti al viso offerta.
《Noiosa》sputai acida sorseggiando il caffè ritanandomi dentro la coperta, ammirando dalla serranda del garage aperta l'aria fresca, notando la neve sciogliersi al suolo.《Modestamente Fiamma, troverei noiosa la semplice vita di una diplomata.》
Era entrato realmente nei miei sogni, li aveva visti e..mi aveva chiamato Fiamma.
《È quello che avevo sempre sognato..》
《Che te ne fai di una vita umana, se possiedi qualcosa che la gente a malapena crede di conoscere?》
Nulla, ma era un sogno nel cassetto arrivare lì, vergognarmi di tutte quelle foto, i miei genitori uniti nel matrimonio ad attendermi eccitati e magari, insieme ai miei fratellastri. Semplici amici che hanno vissuto una vita normale, in un college normale.
《Avevi altri sogni da bambina?》chiese ed io ritornai a guardarlo.《Volevo un cane, un golden retriever》mai immaginai di vedere una piccola risata, nelle braccia della semplicità.
《Umile da parte tua. Se solo facessi parlare quella faccia da pesce di sotto, te lo prenderei io stesso》curvai le sopracciglia cercando di pesare le parole《che c'è? La pazienza esaurisce prima o poi》roteai gli occhi finendo il caffè e mettendomi in piedi.
《Avete provato a smuoverla mettendo in mezzo Teseo?》annuì, innumerevoli volte, ma nulla poteva rompere il suo silenzio.
《Occupatevi di suo marito, lo porteremo qui se necessario. Io cercherò di avere un minimo da Ambrose》prima ancora che uscissi dall'ufficio, la sua voce fu appiattita nella quiete circostante.
《E da quando tu mi comandi?》
《Da quando ti sei rivolto a me. Preferiresti ucciderla che chiedermi aiuto》si poggiò con il fondoschiena sulla scrivania con le mani nelle tasche, sforzò una risatina negando con la testa.
《Perspicace..》ascoltai come un sussurro.
Forse ne è valsa la pena parlare di tutto ciò che ci passava per la testa ieri sera.
Investì il mio tempo libero nel prendermi cura di me mentre i fratelli Von Stein scendevano in paese per occuparsi della Brown Company; nel momento in cui sciacquai il viso, cercai di escogitare un discorso convincente che potesse smuovere la freddezza di Ambrose.
Se Caiden non ha usato le maniere forti, vuole provare ancora con le docili.
Ed io seguirò il suo consiglio.
Dovevo trovare qualcosa che la facesse dubitare, i giri di parole e il balbettio su una questione delicata come il pugnale..ci avrebbe annegati nel profondo oceano.
Presi una barretta al cioccolato fondente e mandorle, accompagnata dall'acqua; con un respiro profondo aprì la porta del seminterrato per poi trovarla seduta sul materasso a braccia conserte, come se attendesse questo momento da appena sveglia.
《Buongiorno Ambrose, hai mangiato?》non rispose《i pancake di Keena sono buoni persino il giorno dopo》sapevo perfettamente cosa faceva: mattina, pomeriggio, sera.
Cosa ingeriva, come si comportava, quali atteggiamenti usava.
Ma non ha mai contribuito, nonostante le facessimo notare che non le avremmo fatto del male, che fossimo dalla sua parte; letteralmente sembrò non possedere parola.
《So che ti aspettavi il mio arrivo, non c'è due senza tre, giusto?》mi sedetti su uno sgabello bevendo un sorso d'acqua《il mio collega..Caiden..lascia perdere ciò che ti ha chiesto. Dimentica. Non sono qui per il pugnale o altro..- mi fermai scandendo bene la frase finale, i suoi occhi c'entrarono i miei - bensì per ammirazione》e, non credendo di attirare la sua attenzione con poco, ebbi il suo sguardo.
《Ho sentito così tante storie su te e Teseo che a stento riesco a spiegarmi come sia possibile la vostra relazione! Diciamocelo, quelle di ora durano quanto una sigaretta..》le smossi un mezzo sorrisetto colpendo il suo ego《e vi ammiro, davvero. Ho sempre cercato una roba del genere..ma la persona che credevo di amare si è infatuato della mia amica》ingoiai un groppo di saliva mordendo il labbro inferiore《ma va bene così. Sto bene.》mi sorprese quando si smosse con le gambe per brevi secondi.
E quando le sue labbra si schiusero, Dio che vittoria prelibata.
《Sei qui per leccarmi il culo?》
Seppur prime parole decisi di ponermi positiva, alzando le spalle con un sorrisetto.
《Intendilo come vuoi》
《Va bene lecchina, cosa vuoi che ti dica? Sappiamo entrambe per quale motivo se venuta》finsi di essere titubante per poi scoccare la lingua sul palato.《Voglio un consiglio. Per ora, solo un parere》mi stupì quando intravidi un luccichio nei suoi occhi.
《È colui che prima ha provato a minacciarmi il fortunato?》fui pietrificata《con quella dei pancake》allungai un sorriso pensando a quei due come coppia e non come fratelli.
I litigi sarebbero stati d'oro.
《Per carità sono come gatto e topo. Lui ha bisogno di qualcuno che gli tenga testa, che lo rimetta in sesto..la dolcezza deve essere bilanciata, altrimenti lo si vizia e basta》sogghignò nel sentirmi pensare ad alta voce.
《E saresti tu la persona di cui ha bisogno?》
《Cosa? No! Cazzo no..》
《Mhmh.》
Puttanate.
Solo perché ora stiamo cercando di rimanere in rapporti civili, senza litigare per ogni minima cosa, la gente ci guarda da una prospettiva diversa. Non ho intenzione di sopravvalutare queste idiozie, sono solo dicerie.
《Parliamo di due ragazzi di Shadowshilde, loro si che sono perfetti. Lei lo tiene al guinzaglio e lui non guarda altro》sbuffai ironica.
《È quella ragazza dai capelli azzurri non è così? Continua a cercare la fama?》
《Nereide?》chiesi e schioccò le dita.《Cazzo se era peggio di una spia! Ficcava il naso ovunque..chi credi abbia fatto sapere a Keres della relazione che avevo con Teseo?》terminò sistemandosi i riccioli biondi dietro la spalla.
Rimasi con la bocca asciutta, ricordando quella sera in laboratorio quando fece l'infame.
《Fa l'amica per capire di che pasta sei fatta, poi cerca di levarsi qualsiasi persona possa ostacolare la sua fama. Narcisista.》
Discutemmo di lei in modo negativo, me la descrisse con un punto di vista che non credevo di aver mai avuto, pensavo fosse gelosia la sua ed invece fu solo assetata di fama.
《Ho sempre creduto volesse prendere il posto della direttrice, non mi sorprenderebbe se fosse stata lei a mandarmi quei tre bastardi》
《I demoni?》
《Esatto piccola perspicace. Danno caccia alla direttrice da quando frequentavo il penultimo anno di Shadowshilde. Dannata corona, dannata donna! Vi porterà alla morte..》per poco non caddi, le informazioni a ventate d'aria gelida.
《Keres è la direttrice?》dubitai.《Buongiorno!》fu lì che collegai tutti i punti, considerando la direttrice e Keres come un'unica persona.
《I demoni vogliono la corona, e lei a costo della sua vita la terrà stretta》
《Perché solo la corona?》
《Me lo chiedi pure? Ha poteri mai visti prima, ne basta solo il richiamo e il mondo intero è ai tuoi piedi》me lo disse come se ci avesse provato, quasi ne avesse percepito nel piccolo la sua essenza, assaggiando la magia oscura.
《E il pugnale che poteri ha?》tacque《è tratto dalla corona?》ma arrivare dritti al punto per lei sembrò esagerato.
Aveva un udito raffinato in quanto memoria delicata.
《Credevi fossi così stupida da non sapere che sei venuta per chiedermi del pugnale?》
Ribollì di rabbia, dentro di me un vulcano in eruzione, percepii i sensi di Caiden quando mi avvertì di possedere determinatezza e pazienza; considerandomi una persona comprensiva, tentai di non esploderle davanti.
Al contrario, allungai il mio sorriso più falso.
《Almeno di voce ne abbiamo》alzò il mento smontando la sua maschera creata poco fa, il volto di ghiaccio come il suo cuore.
Bastarda ingrata.
Volevo bruciare quel materasso e farle vedere che fine avrebbe fatto quella sua stupida acquetta fredda fin quando non intravidi, posto dietro al suo orecchio, una rosa.
La stessa che avevo marchiata dietro la nuca.
Tentai l'impossibile, sfregando come nel sogno le dita sopra di esso in maniera svelta per non far sembrare il gesto voluto; nel sentirlo pulsare, gettai una occhiata su di lei.
《Cosa hai fatto?》sbottò scontrosa《come fai a farlo?!》gridò improvvisamente scostando i capelli di lato per mostrarmi il suo tatuaggio inconsapevolmente.
La guardai curiosa, inginocchiandomi piano a qualche centimetro di distanza per mostrarle lo stesso simbolo dietro alla nuca.
I suoi occhi parvero illuminarsi, accesa una lampadina si atteggiò in maniera più delicata.
《Siamo una squadra》feci riferimento anche agli altri due in paese《noi siamo pari》e ad un tratto, mi è parso di spegnere la sua luce.
Alzò le spalle guardandomi dritta negli occhi, dispersa nei suoi ricordi girando tra i polpastrelli la fede nuziale, invocando il benessere mancato; provò ad allungare la mano vicino alla mia nuca, fui titubante all'inizio ma rischiai persino la mia vita per farle capire che doveva fidarsi di me.
《Dov'è Malachi?》chiese più dolce dello zucchero filato, quasi incantata dal marchio che condividevamo.《Chi è Malachi?》si rinchiuse dietro il suo broncio squadrandomi dalla testa ai piedi, visionando in me verità.
《Il fondatore del circolo.》
Un colpo al cuore nel sentire la descrizione fisica combaciare con quella dell'elfo.
Alto, cocciuto, arco e freccia..
Per il cielo se questo circolo va avanti.
《È morto assassinato》
《Bugiarda del cazzo! Dov'è Malachi! Fammi parlare con lui!》strinse le dita al bordo del suo materasso tremando come una foglia, contenendo la sua rabbia.
《Lo stiamo vendicando, il karma non basta..come le informazioni che abbiamo, al quanto povere. Aiutami Ambrose, aiuta Malachi.》
Si alzò in piedi calciando il materasso, gettando la mia bottiglia d'acqua per terra buttando contro il muro la barretta che avevo portato per lei; consapevole di questa reazione non mi mossi, la lasciai sfogare fin quando non si coricò al suolo guardandomi con gli occhi pieni di lacrime.
《Come è morto?》
《Squartato.》
Lo ricorderò così, un'anima buona che ha difeso la mia per la vita; non saremo stati così amici come lo erano i Von Stein o i restanti della squadra, ma mi ero affezionata a lui cercando nei suoi atteggiamenti di protezione, mio padre.
《Voglio vederlo》alzò il capo, i suoi occhi pieni di lacrime, rossi tendenti al sangue《..voglio trovarlo》sforzai un sorriso rassicurante, accarezzando la sua spalla con le dita.
《Era come un padre per noi..tutti noi. Mi aveva accolto dal primo anno, puntava su di me perché si fidava, e non mi conosceva neanche! Ne abbiamo visto di tutti i colori ma la morte..io e gli altri credevamo fosse immortale come un gatto.》
Il gatto e le sue sette vite. Sette vite terminate.
《Lo so..》la cullai in un dolce richiamo d'affetto, tentando di farle intravedere la luce in quel buio improvviso《ma ora, l'unica cosa che possiamo fare, è trovare il figlio di puttana che lo ha ucciso》annuì insieme a me stringendo i pugni.
《Fai venire qui Teseo, non scapperò》la osservai da capo a fondo《siamo una squadra.》
Allungai un sorriso porgendo la mano aperta in segno di alleanza.
Facciamo fuori quei figli di puttana.
《Per Malachi..》ringhiò stringendomi la mano con un misto di rabbia e distruzione.《..Per Malachi》continuai io.
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