X. Petali neri
Ma chi non osa afferrare la spina non dovrebbe mai desiderare la rosa.
Anne Brontë
☀︎︎☽︎
Rifeci lo stesso incubo di due giorni fa persino questa sera. Fu straziante rimanere incosciente, torturata dal proprio potere.
Dopo le lezioni tentai di riposare per qualche minuto, da quel che si diceva in giro tra gli elfi e gnomi questa sera ci sarebbe stata la lezione serale della direttrice.
Fui eccitata nell'idea di poter trascorrere del tempo con i miei amici.
《E se facessimo..una fuga?》sogghignò Nereide girandomi intorno.
《L'elfo sospetta di me, ne sono certa. Mi terrà d'occhio per qualche giorno.》
La sua occhiata trucida mentre se ne andava con un pugno di mosche, che vittoria prelibata. Volevo leccarmi le labbra in quel momento.
《Avanti Soleil, com'è che ti sei fatta sgamare? Hai sfidato un demone e ora hai paura di tre frecce?》
La fulminai in maniera svelta e leggera, il dolore che avevo provato durante la mia corsa, il respiro sospeso e la paura, non erano minimamente comprensibili.
《Sai che hanno funzione anestetica? Quella quantità, subita per tre volte, mi avrebbe mandata ko》portai il pollice sul collo fingendo di sgozzare la pelle delicata.
È già stato un bene che quella punta abbia preso la veste e non la pelle.
《Che noia! Dov'è la Soleil della festa di Halloween?》
《Vuoi che mi facciano il culo, mh? Ci sono problemi a Shadowshilde con la barriera esterna..dannazione, e penseranno che sia per colpa nostra se usciamo e rientramo quando ci pare!》ringhiai caricando lo zaino sulle spalle.
Guardai l'ora, perfettamente puntuali.
《Che genere di problemi?》
《Sembrano seri. Keres ha un ruolo fondamentale. Chi pensi che sia? Una strega protettrice? Oppure una saggia guardiana..non mi stupirei se fosse Cerbero》nascose un sorriso davanti al mio paragone, peccato che fui serissima.
《La corona ha un valore, non è di estetica. Devo capire che potere possiede》feci per aprire la porta ma Nereide si parò davanti.
La vidi: le piaceva divertirsi, distrarsi, umiliare. Di questioni importanti se ne fregava, del pericolo amava l'adrenalina.
《Perché ti ostini a ficcanasare?》
《Mi da del filo da torcere, nei sogni mi proseguita》
《Chi?》
《Marchosias, il demone dalle innumerevoli cicatrici.》
Rimanemmo in silenzio a guardarci negli occhi, nelle sue iridi l'oceano fu in tempesta, le onde scorrevano e si imbattevano sugli scogli; un luccichio si presentò, il mio fuoco come una tavola da surf, e lei che cedette alle fiamme marine.
Strinsi le chiavi nel palmo della mano, una ventina di studenti si dirigevano verso il punto di incontro, ovvero l'ingresso; li vidi gioiosi senza alcun pensiero fin quando non li raggiunsi anch'io sotto occhiate che non riuscivo a decifrare.
Prima che potessi continuare a camminare mi bloccai, un brivido lungo la schiena nell'ascoltare un gracchiare molto familiare..il corvo, Harvey.
Corsi ad aprire con il vociare di Nereide in sottofondo, una maligna sensazione si presentò dentro la mia anima, l'elfo che ci doveva accompagnare non era ancora presente, il motivo della sua assenza era chiara dato il suo bel visino sfoggiato in camera mia.
《Che sorpresa》nascosi il mazzo di chiavi nella tasca della giacca, lo guardai con ripugnanza nel vedere la mia camicia da notte tra le sue mani.
Il medio e l'anulare nel buco da lui forato.
《Mi deve delle risposte, La Rouge》
《Invece no. Lei si trova in camera mia, con la mia camicia, accompagnato da una visita non richiesta. Sta infrangendo il suo regolamento.》
Si guardò intorno, la folta capigliatura bionda opaca scintillò nei miei occhi, il corvo mi raggiunse volando sulle spalle.
《Sa in che guai si trova?》risi andando incontro ai suoi passi, ad un millimetro di distanza gli mostrai i miei assi nella manica.《In nessuno, a differenza sua. Lo disse lei stesso che la privacy è una regola inviolabile..è qui senza invito. E sta perquisendo senza autorizzazione》sguazzò come un pesce fuor d'acqua.
Assetato di prove, non ragionò attentamente.
Le zampe forti del corvo scesero sul mio braccio, il piumaggio nero si mischiò con il colore oscuro della giacca e dei suoi occhi.
Se non ci fosse stato Harvey con me, tenendomi al sicuro e proteggendo la mia spavalderia, me la sarei fatta sotto.
《Mi sta minacciando?》
《No, la sto mettendo in guardia》fissai le sue labbra appena inumidite, mi puntò dalla testa ai piedi con una smorfia indiscutibile, sapeva di essere caduto nella sua stessa trappola come un pollo.
《Mi ha colpito dal primo giorno》esclamò lasciando la vestaglia sul mio letto, piegandola affinché non si potesse vedere il buco.
《E non ho intenzione di sottovalutarla. Lei possiede capacità. Conosciamo entrambi il nostro segreto e, se lei accetterà la mia proposta, la punizione non sarà più un suo problema》
《Con cosa pagherò il suo silenzio?》
《Ha ascoltato la conversazione con il mio collega. Le mura, come ben sa, sono fragili. Raduno studenti addestrandoli al meglio, per una eventuale collaborazione.》
Il mio cuore esplose nel sentire nominare alcuni studenti che furono presenti in classe stamattina.
《Mi sta dicendo che potrei avere un ruolo essenziale per Shadowshilde in caso di pericolo?》l'elfo annuì orgoglioso.
《Cosa succede se rifiuto?》
《Mi lusinga la sua faccia tosta. Lei conserva molti segreti ed io ne conosco i tre quarti. Rischia l'espulsione o molto peggio.》
Ingoiai un groppo di saliva, il corvo dimenò le sue lunghe ali digitate.
《Accetto l'offerta. Compro il suo silenzio.》
Mi allungò la mano, la strinsi con riluttanza, il legame di una promessa infrangibile divenne spessa, infiltrandosi dentro di me come non vidi mai prima d'ora.
A scocco di freccia, si insinuò un tatuaggio, un marchio indelebile, calcato con una punta di pennarello invisibile; il dolore che provai fu momentaneo nel sentire disegnato dietro la nuca, una rosa nera stilizzata.
Harvey, il corvo, scomparì nello stesso istante in cui l'elfo varcò la soglia della porta con padronanza.
*
Non è tutto oro quello che luccica.
Considerava la sua presenza uno schema impreciso e incognito, talmente elaborato che da quella serata di benvenuto, nel vederla ballare, si incuriosì.
Gesti, risate..qualcosa che avrebbe invidiato.
Soleil è qualcosa che lui invidia, che vuole scoprire, possedere.
Si era tramutato in un corvo per vedere negli occhi neri di quell'animale, il fuoco ardere dentro di lei; credeva fosse una principessa bruta eppure, nel sentire il suo cuore esplodere ad ogni ghignaccio dell'elfo, lo notò.
Capii che se la sarebbe fatta sotto se non ci fosse stato.
Ma era davvero la persona di cui aveva bisogno?
Due occhi che non poteva scrutare e neanche riconoscere, ali piumate, un becco a punta..le serviva un animale guida per restare con i piedi per terra?
Non aveva scelto il gatto bensì il corvo, rannicchiandosi con lui vicino alla finestra, guardando le stelle.
Di notte fonda, con un coprifuoco alle spalle, non gli interessava cosa o quali rischi potesse passare, la sua mente la immaginava.
E, anche se fosse stato sbagliato, gli interessava un carattere del genere.
Un agnello travestito da lupo.
Colei che voleva dimostrare di essere una fiamma forte, non fece caso al veleno innocuo che spruzzava contro di lui.
Strisciava come una biscia sotto i nasi di tutti, la sua doppia faccia mischiata ai sensi di colpa, un peso morto sulle spalle.
Gli altri potevano cascarci ma lui no.
Si erano appena conosciuti e aveva già capito di cosa avesse bisogno..
..Una spalla.
Qualcuno di cui potersi fidare, perché quella maschera che mostrava fortezza, sola, sarebbe ceduta.
Secondi voleranno nel mentre tenterà di dedicarsi a lei, in un compito assegnato dal suo cervello.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top