4. Scelte sbagliate
Vagnus aprì la porta della sua stanza senza staccare le labbra da quelle di Jamie nemmeno per un istante. Nel silenzio del corridoio si sentivano solo i loro passi e i sospiri che si lasciavano dietro ad ogni bacio.
Jamie si staccò dal suo amante solo per poterlo spingere dentro e chiudere la porta alle spalle. Lo stava osservando con una certa curiosità e Vagnus si sentì una preda braccata da un cacciatore. Non era una sensazione a cui era abituato e si ritrovò ad esserne un po' spaventato, intimorito da come sarebbe potuta andare a finire. In realtà tutto quello successo in quelle ultime due settimane lo stavano lasciando basito. Jamie gli era sembrato da subito una creatura magnifica, un gioiello raro pronto a rapirlo all'istante con la sua bellezza ultraterrena e il carattere sicuro, allegro e intraprendente. I primi giorni si parlavano per cortesia sapendo come da lì in poi avrebbero dovuto guardarsi le spalle a vicenda ma tutto era cambiato quasi subito, con degli sguardi appena accennati e qualche battuta qua e là. Era sempre il ragazzo dai capelli lunghi a fare la prima mossa mostrando il suo interesse senza paura e Vagnus non riusciva del tutto a crederci. Come poteva succedergli? Quel ragazzo era una visione celestiale e lui si sentiva così insignificante. Non credeva ancora che un angelo come Jamie potesse interessarsi a uno come lui anche solo per quei momenti fugaci, non Jamie che avrebbe potuto avere chiunque ai suoi piedi con un solo schiocco di dita.
-A cosa pensi, Vagnus? Spero a me.- lo riscosse Jamie vedendolo sovrappensiero, avvicinandosi a lui con un sorrisetto furbo.
-Ovvio, non potrei pensare ad altro in questo momento.-
Jamie sembrò compiaciuto dalla sua risposta. Posando una mano sul suo busto, lo spinse fino al letto e lo fece sedere sul materasso. Si sedette a cavalcioni sulle sue gambe con naturalezza, andando a intrecciare un braccio attorno al suo collo con un movimento seducente. Aveva una bellezza magnetica e Vagnus non poteva fare altro che stare lì a lasciarsi rapire da ogni suo movimento. Sentì la mano del più piccolo alzargli il maglione della divisa e farsi strada sotto la sua maglia con le dita. Era la prima volta che il loro contatto fisico iniziava a passare il livello successivo d'intimità e Vagnus sospirò a quel tocco sentendosi piuttosto impaziente di approfondire. Fece incontrare di nuovo le loro labbra per poterlo baciare con trasporto. Lo desiderava, eccome se lo desiderava. La sua mente stava già correndo a quando di lì a poco lo avrebbe sbattuto sul letto e...
Non riuscì ad immaginarsi altro quando l'altoparlante della base si accese con un fastidioso rumore d'interferenza.
-Ranger, adunata nella stanza d'addestramento tra cinque minuti.- esordì la voce di Red chiudendo subito dopo la trasmissione.
Jamie si alzò dalle gambe di Vagnus con uno sbuffo.
-Uffa, proprio adesso?- disse tra sé e sé, andando a sistemarsi i vestiti e i capelli scocciato.
Vagnus ebbe la sensazione di sentirsi vuoto vedendo i loro corpi ormai lontani. La sua mente stava viaggiando di nuovo verso le sue insicurezze e si convinse subito di aver perso un occasione, quel ragazzo divino si sarebbe reso conto dello sbaglio appena compiuto e non avrebbe fatto altro che pentirsi di avergli mostrato interesse.
Invece, Jamie posò una mano sotto al suo mento e gli fece alzare lo sguardo verso di lui.
-Non pensare che abbia finito con te.- gli disse con voce lasciva, andando poi a schioccargli un bacio sulla guancia innocentemente. Vagnus si sentì rincuorato come mai gli era successo.
I due si incamminarono verso l'appuntamento senza dare a vedere cosa fosse successo pochi attimi prima. Dovevano comunque mantenere un certo rigore e non volevano farsi beccare in quei momenti in cui si lasciavano andare alle loro passioni.
Entrati nella stanza dei simulatori si ritrovarono ad essere gli ultimi a presentarsi. Red e Blue li avevano aspettati con Nokaria, Nik e addirittura Hades e Zaldrik in riga davanti a loro.
-Bene, ora che ci siete tutti, ho una comunicazione da farvi.- disse il Comandante, per poi schiarirsi la voce. Il suo sguardo si posò per un attimo su Vagnus immaginando già quale sarebbe stata la sua risposta a tale annuncio.
-Da oggi in poi inizierete a partecipare a simulazioni combinate, così da poter imparare a coordinarvi tra di voi in caso dobbiate operare insieme. Vagnus, Nokaria, Nik e Jamie inizieranno subito, Hades e Zaldrik si uniranno a voi una volta raggiunta la loro piena compatibilità nel Drift.-
-In che senso anche Zaldrik? Da quando ha uno Jeager?!- si intromise subito Vagnus totalmente ignaro degli ultimi sviluppi.
-Ce l'ho eccome. Ed è uno serio, non come quella cagata guidata da te.-
-Brutto figlio di...-
-Ragazzi! Non iniziate!-
Il rimprovero di Red riuscì stranamente a zittirli. Non che fosse sorpreso da quella reazione. Anche se Zaldrik fosse riuscito ad effettuare il Drift con Hades, cosa ancora del tutto ipotetica, era sicuro al cento per cento che non sarebbe mai riuscito a lavorare in squadra con Vagnus. Non aveva mai visto nessuno odiarsi come loro due. Cercò di mettere insieme tutta la sua vena autoritaria.
-Se volete lavorare insieme in questa base dovete cercare di appianare le vostre divergenze, vi è chiaro? Ne potrebbe andare delle vostre vite!- sperò di aver ben espresso il concetto.
-Bah, a me interessa lavorare solo con Hades.- disse Zaldrik.
E invece no. Prima che potesse dire altro, Zaldrik prese Hades per mano e si diresse verso gli spogliatoi.
-Non abbiamo tempo da perdere noi!- esclamò entrando con lui e lasciando gli altri innervositi dal suo solito, orribile comportamento.
Quando anche gli altri si furono successivamente cambiati tutto era pronto per iniziare l'addestramento. I piloti di Enchanted Tiger e di Shining Knight si posizionarono nel simulatore condiviso e non ci misero molto a connettersi con il Drift. Entrambe le coppie lavoravano insieme sin dall'inizio della loro carriera e non avevano ormai alcun problema ad entrare uno nella mente dell'altro... la maggior parte delle volte, almeno.
-Jamie! Ma ti pare una cosa da fare?!- lo ammonì Nik in evidente imbarazzo, facendo saettare lo sguardo da lui a Vagnus nel simulatore accanto.
-E ti pare il caso di urlare ad alta voce così? Anche io potrei dire cosa ne penso della tua crush, se è per questo!-
-N...Non oserai!- gli rispose il ragazzo ancora più impacciato.
Mentre i due litigavano, sia Vagnus che Nokaria si girarono simultaneamente a guardarli. Nelle loro teste pensarono a come fosse pazzesco vederli battibeccare senza perdere nemmeno un po' la loro connessione mentale. Tra loro era raro che litigassero e non sarebbe stato così naturale rimanere comunque uniti a doppio filo.
Le due coppie si misero allerta quando la simulazione mostrò loro il Kaiju che avrebbero dovuto affrontare. Non era più il tempo dei giochi, lo sapevano nonostante fossero consapevoli dell'irrealtà della loro situazione. I simulatori si attivarono e le due coppie si ritrovarono nelle rispettive cabine di pilotaggio con il gigantesco mostro intento a ruggire verso di loro.
Erano pronti alla battaglia.
-Siamo stati grandi!- si congratulò Nokaria una volta scesa dal simulatore, andando a battere il cinque a Nik con un sorriso solare.
-È vero ma tu lo sei stata di più, devo ammetterlo!-
Vagnus si intromise incrociando le braccia con fare scocciato.
-Forse volevi dire VOI! C'ero anche io con lei!-
-Ah sì, ovviamente! Non volevo ignorarti, scusami! Nokaria è fantastica e... niente, lascia perdere!- rispose Nik sinceramente rammaricato, rimangiandosi poi le parole appena si accorse di star forse parlando un po' troppo.
Vagnus si voltò verso gli schermi con una certa fierezza, aspettandosi di sentire Red e Blue lodarli o anche solo redarguirli in caso ce ne fosse stato bisogno. Si stupì nel non vederli più concentrati su di loro, anzi, sembravano non aver seguito l'ultima parte della simulazione. Erano invece intenti ad osservare gli schermi del simulatore che, in quel momento, stava ospitando Hades e Zaldrik.
Non erano ancora riusciti a connettersi con il Drift e la percentuale si alzava e si abbassava continuamente, portando il numero massimo al novantanove e non oltre. Se da una parte Hades sembrava tranquillo, con gli occhi chiusi e la testa leggermente abbassata, dall'altro Zaldrik non faceva altro che agitarsi. Aveva gli occhi sbarrati, le pupille saettavano da una parte all'altra e respirava pesantemente, spostando leggermente la testa con dei piccoli scatti.
Vagnus e gli altri si avvicinarono per cercare di capire cosa stesse succedendo. Nei loro lunghi anni d'accademia non avevano mai visto qualcuno reagire così, né resistere tanto a lungo in quello stato di stallo.
Blue e Red stavano sudando freddo. Il Comandante osservò l'orario su uno degli schermi e mise una mano sulla spalla del fratello.
-Svegliali, per favore.- gli disse solo, spostandosi poi verso il simulatore. Blue annuì e avviò la procedura per riportarli indietro.
-No... NO!- esclamò Zaldrik una volta che si fu svegliato, sorretto subito da Red pronto a prenderlo prima che potesse cadere. -Riportami indietro! Posso farcela!-
-Avevamo pattuito per dieci minuti al giorno. Non di più. Potresti rischiare grosso, e lo sai.- gli rispose Red con pazienza, sapendo quanto fosse confuso ogni volta terminata la simulazione.
Hades si tolse il casco e prese Zaldrik per mano, cercando di rassicurarlo con quel leggero tocco.
-Stavi andando bene... sono sicuro che tra poco ce la farai.- gli disse e solo in quel momento Zaldrik sembrò calmarsi. Strinse la mano dell'albino mostrandogli un sorriso.
-Se lo dici tu ci credo, piccolo.-
Vagnus intanto stava osservando tutta la scena al limite dell'incredulo. Da quanto andava avanti quella storia? All'insaputa di tutti poi, vedendo come anche gli altri piloti fossero sconvolti tanto quanto lui. Si sentiva disgustato da tutto quello che aveva appena visto, lo considerava al limite della tortura. Non sapeva cosa gli succedesse lì dentro ma non sembrava niente di buono. Zaldrik era così masochista? E per quale motivo? Credeva davvero di riuscire a diventare un vero pilota? Era una pazzia!
Zaldrik si diresse con Hades negli spogliatoi e Vagnus si piantò davanti a Red prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa.
-Mi spieghi perché gli stai permettendo di fare una cosa del genere? Ha iniziato a farsi del male pur di pilotare, non è normale!-
Red lo osservò con uno sguardo colpevole. Dalla sua espressione si percepiva la consapevolezza del suo possibile errore, il pensiero di star prendendo una decisione sbagliata era già radicata in lui da diverso tempo.
-Lo so Vagnus, mi dispiace. Zaldrik non ha voluto sentire ragioni. Vuole diventare il co-pilota di Hades, a tutti i costi. È la sua scelta.-
Red tornò nel suo ufficio con la sensazione di avere un gigantesco macigno posizionato sulla schiena. Si sentiva stanco, distrutto mentalmente da tutti quei pesi. Perché aveva accettato quel aumento di grado? Anzi, perché in primis gliel'avevano proposto? Era vero, in passato si era distinto particolarmente sul campo ma lui sapeva benissimo di non essere mai stato nulla di che. A confronto Zaldrik era decisamente più portato di lui. Era nato per fare il Ranger, aveva lo spirito combattivo e la forza mentale per riuscire a fare qualsiasi cosa volesse. Se non fosse stato per il suo carattere ingestibile, a quest'ora avrebbe visto lui a comando di quella base al posto suo e si sarebbe fatto rispettare. Proprio mentre quel pensiero lo schiacciava il suo telefono squillò. Prese la chiamata senza vedere chi fosse.
-Risponde il Comandante Kaeran.-
-Salve, Comandante. Sono Kora Nightmare. Ci siamo già sentiti due settimane fa.-
Riconobbe la voce femminile dall'altro capo del telefono e si mise dritto sulla sedia di riflesso, preso dalla tensione.
-Sí, mi ricordo.-
-Oh, bene. Volevo chiedere come procedeva l'addestramento del Ranger Moon. Ci sono novità riguardo il Drift?-
-No, nulla di particolarmente rilevante. Riscontriamo del leggeri miglioramenti ma non abbastanza per effettuare un Drift completo.-
-Capisco... Beh, aspetto un rapporto più dettagliato. Hades è un Ranger molto dotato, spero di rivederlo presto in azione.-
-Lo spero anche io. Le manderò tutto in giornata.-
-Grazie mille Comandante, aspetterò. A presto.-
Red salutò e chiuse la chiamata in fretta, volendo finire quella farsa il più velocemente possibile. Stare dietro a quella donna non gli dava una buona sensazione, se la sarebbe scollata volentieri di dosso se solo non fosse una persona così influente nel dipartimento... anche se non capiva ancora come mai.
Mise i gomiti sulla scrivania e si prese la testa tra le mani, infilando le dita tra le ciocche di capelli marroni. Tutto quel peso era insopportabile. Cercò di concentrarsi su quel poco che aveva davanti. Sotto di lui si trovava il fascicolo di Hades in bella vista. Nelle ultime settimane non aveva fatto altro che consultarlo e riconsultarlo alla ricerca di risposte, del perché i piani alti insistevano così tanto nel vederlo in azione. Lo aprì di nuovo nonostante lo conoscesse ormai a memoria.
Sfogliò le pagine intento a cercare ogni minimo particolare. Erano presenti dati fisici e la sua valutazione come Ranger, una sfilza di pregi ed elogi. Nonostante non lo avesse mai visto ancora in azione da quelle descrizioni sembrava la persona più portata che avesse mai conosciuto, un talento unico nel suo genere, così raro da non aver nemmeno frequentato l'accademia ma un programma speciale fatto apposta per lui e per altri pochi eletti. Rileggendo questo particolare si fermò un attimo a riflettere e poi tornò indietro alle prime pagine dov'erano conservate le foto dell'albino. C'erano varie versioni, anche di lui bambino. Tra quelle ne trovò una dov'era appena adolescente e indossava una divisa simile a quella del PPDC ma con un simbolo diverso. Al posto dell'aquila con le ali spiegate era presente una fiamma. Non riusciva a leggere ciò che vi era scritto né riconosceva la provenienza di quel simbolo.
Prese quella foto e la uscì dal fascicolo, chiudendo il resto.
Forse aveva trovato il primo indizio.
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