1. Shadow Ruler
Zaldrik sbuffò sonoramente per l'ennesima volta durante quell'interminabile viaggio. Era il loro terzo spostamento in una nuova base operativa da quando faceva parte di quella squadra e stava iniziando a perdere la pazienza. Non che ne avesse mai avuta molta, in realtà.
Vagnus si girò verso di lui dal sedile di fronte per guardarlo infastidito, come se il suo solo respirare fosse il vero problema di quello scomodo viaggio. Zaldrik rispose con un dito medio e un sorrisetto beffardo, volendo irritare il collega ancora di più.
- Ti giuro Nokaria, appena scendiamo lo prendo a pugni.- disse il ragazzo di fronte a lui, sussurrando all'orecchio della sua co-pilota seduta accanto.
- Lo so, non è facile sopportarlo ma siamo quasi arrivati... ignoralo.- gli intimò lei, dandogli dei colpetti amichevoli sulla spalla.
Zaldrik, che non si era risparmiato da origliare tutta la conversazione, si "sistemò" meglio al suo posto per poter prendere a ginocchiate il sedile di fronte, giusto per rigirare il coltello nella piaga. Dopotutto, nonostante avesse il fondo del furgoncino tutto per lui, si era messo apposta dietro Vagnus con il solo e unico scopo di dargli fastidio. Doveva pur divertirsi nell'attesa.
Purtroppo non sembrava più fare l'effetto sperato e decise così di guardare il finestrino e osservare per qualche attimo la sua stessa figura. Gli piaceva guardarsi, il suo aspetto era una delle cose che lo rendeva fiero di sé. Sapeva di essere un ragazzo attraente nel fiore dei suoi venticinque anni, con il fisico da perfetto soldato e i capelli neri leggermente mossi. Mentre si concentrava ancora sul suo bel visino, la sua attenzione venne presa dalla struttura che aveva iniziato a farsi spazio tra gli alberi fuori dal finestrino. Era un luogo imponente, non molto distante dalla costa, e con un enorme ingresso fatto apposta per gli Jeager.
-Siamo quasi arrivati!- avvisò Blue, il loro trainer seduto di lato al sedile del guidatore. Accanto a lui suo fratello Red, il Capitano della loro squadra, fece un sospiro liberatorio. Si stava trattenendo da tutto il viaggio per non rimproverare i due litiganti come fossero bambini dell'asilo. Lo avrebbe fatto una volta arrivati a destinazione.
Non ci fu il tempo. Una volta scesi dal furgoncino i colleghi della base operativa del Sendai li accolsero con un certo riguardo, mettendo di lato per un attimo i loro compiti. Nonostante la base si trovasse in Giappone lì sembravano abitare persone da tutto il mondo, com'era solito per qualsiasi ambiente del PPDC. A loro si avvicinò per primo un uomo che si poteva ormai definire anziano. Aveva i capelli grigi perfettamente pettinati e i suoi occhi a mandorla erano molto diversi tra loro: uno color del ghiaccio, l'altro completamente cieco. Una cicatrice gli aveva sfigurato metà del volto, segno dei suoi trascorsi in battaglia.
-Comandante Laadi.- salutò Red porgendogli la mano. L'uomo la strinse fieramente.
- È un piacere avervi qui.- rispose il Comandante con cordialità. Fece fare un giro al gruppetto chiedendo loro del viaggio, della loro precedente esperienza, e mille altre domande per portare avanti la conversazione durante il tragitto.
Zaldrik si distrasse già dopo qualche secondo, facendosi i fatti suoi in fondo al gruppo.
-Eccoci all'hangar. Il vostro Jeager è arrivato questa mattina.-
L'hangar era uguale a quello di qualsiasi altra base, un enorme capannone pieno zeppo di persone che correvano avanti e indietro praticamente tutto il giorno anche solo per sistemare un graffietto sulla lucida cromatura dei mecha.
Lo Jeager di Vagnus e Nokaria, Enchanted Tiger, era stato messo sul lato sinistro vicino all'entrata. Le sue striature viola e arancio spiccavano tra il metallo argenteo della struttura che lo sorreggeva rendendolo sfavillante e, a detta di Zaldrik, un pacchiano pugno in un occhio. Per lui era davvero orrendo ma rispecchiava facilmente i due ranger che lo guidavano. Vagnus si asciugò una finta lacrima rivolgendosi alla sua co-pilota.
-Il nostro bambino sta bene, ero così in pensiero!- disse, commosso nel vedere il suo personalissimo robottone tutto intero.
Nokaria ridacchiò al suo fianco.
-Di solito è colpa tua se si fa male!- ribaté lei, per prenderlo amichevolmente in giro.
-Ah, è colpa nostra vorrai dire! Ti ricordo che i nostri cervelli sono connessi mentre lo guidiamo.-
-Vagnus... Era una battuta.-
-Oh. Sí, l'avevo colta.-
Ad interrompere quel simpatico siparietto ci pensò una dei meccanici lì vicino, una ragazza dai capelli rossi legati in due code basse e le forme curvy infilate dentro ad una logora tuta da lavoro gialla. Degli occhiali tondi le incorniciavano il viso dandole l'aria da vero e proprio nerd.
-Siete voi i piloti di questa bellezza?- chiese, entusiasta, dando una carezza al piedone dello Jeager.
-Sì, esatto! Io sono Nokaria, mentre lui è il mio partner Vagnus!- si presentò lei con entusiasmo, porgendo la mano alla nuova conoscenza.
-Molto piacere! Io mi chiamo Shirley! Sono a vostra disposizione per prendermi cura di Enchanted Tiger!- rispose lei ricambiando la stretta con piacere.
-Shirley è a capo del J-Tech, il settore manutenzione e upgrade. Vi affido alle sue abili mani.- aggiunse il Comandante con un leggero sorriso orgoglioso. Shirley sembrò commossa dalle sue parole e il suo viso si riempì di fierezza.
-Grazie, Comandante. Non deluderò le vostre aspettative!-
Qualche istante dopo una sirena risuonò nell'hangar e le porte si aprirono lentamente, rivelando dietro di esse lo Jeager che, fino a quel momento, era stato l'unico ad operare nel Sendai. Camminò dentro con ancora dell'acqua che colava giù da metà del busto in poi, segno della sua recente passeggiata vicino le coste.
Shining Knight stava mostrando tutta la sua imponente bellezza. Era uno Jeager elegante, con un design che richiamava un cavaliere delle favole. Il ciano era il colore predominante ma veniva sfumato verso il basso con il verde, dandogli così un effetto scintillante e fiabesco. Dietro la schiena aveva due specie di ali richiuse che sembravano molto un rigido mantello di metallo violaceo.
Zaldrik si fermò a guardarlo con un certo ribrezzo. Possibile che non ci fosse un bel Jeager vecchio stile lì? Di quelli prepotenti, cattivi, che facevano cagare addosso i Kaiju al solo averli davanti?! E invece no, solo robottini sfavillanti e colorati, così da poter divertire le persone alle cerimonie ufficiali e far comprare ai loro figli i giocattolini del loro mecha preferito! Come se loro fossero lì per fare i pagliacci.
Lo Jeager scintillante si posizionò al proprio posto nell'hangar e, appena venne agganciato alla sua piattaforma, i motori si spensero gradualmente e le luci azzurrine della cabina di pilotaggio, posta dentro la testa, si affievolirono. Una volta aperto il portellone al lato i due piloti uscirono fuori discutendo amichevolmente, presi dai loro allenamenti appena conclusi. Uno di loro, il più alto dei due, fu il primo ad accorgersi dei nuovi arrivati ed esortò il suo co-pilota a scendere. Aveva i capelli corti di un biondo molto chiaro, la pelle scura tipica delle regioni medio-orientali e gli occhi verdi. Sicuramente era una persona mulatta vista la particolarità del suo aspetto. Il suo co-pilota invece era un ragazzo dai tratti curiosamente androgini. La sua statura minuta, i suoi capelli neri e lunghi legati in uno chignon e il suo viso dai tratti delicati potevano sicuramente essere ingannevoli, e se non fosse stato per l'aderente tuta da pilota i dubbi sarebbero stati più che giustificati.
-Ragazzi, sono arrivati i vostri nuovi colleghi.- li avvisò il Comandante Laadi, invitandoli con un gesto della testa a presentarsi.
Il più piccolo dei due si avvicinò a loro per primo, sciogliendo i lunghi capelli lisci e corvini che, insieme alla tuta violacea, lo facevano sembrare una specie di Rapunzel in versione soldato oscuro. Porse loro una mano con un gran sorriso.
-Molto piacere! Io mi chiamo Jamie Lambert! È bello avere finalmente compagnia!-
-Io invece mi chiamo Nikolai Johansenn. Potete chiamarmi Nik se preferite.-
-Piacere! Io sono Vance Davies ma per favore, chiamatemi Vagnus!... Wow. Il vostro Jeager è pazzesco! Di che modello è? L'avete personalizzato voi?- si fece avanti Vagnus stringendo la mano del ragazzo senza fare complimenti, lodando quell'altro obbrobrio che solo lui poteva apprezzare.
-É un Mark IV! L'abbiamo ereditato da Sh...ehm... dal Comandante Laadi! Siamo davvero fieri di poterlo pilotare! E che fighi i tuoi capelli! In America ve li lasciano tingere? Che invidia!- rispose Jamie, mostrando di avere lo stesso livello di gusto del suo interlocutore.
Vagnus si passò una mano sui capelli con un misto tra apparente fierezza e mal celato imbarazzo. Non riceveva spesso complimenti per il suo aspetto e anche la particolarità dei suoi capelli, neri sulla parte inferiore e bianchi su quella superiore, di solito attirava più disinteressata curiosità che sincero fascino.
Zaldrik si annoiò a sentirli parlare dopo i primissimi scambi di battute vedendo come ormai non solo Vagnus e Jamie, ma anche gli altri avevano iniziato amabilmente a conversare nello spirito del "conosciamoci meglio!". Il corvino non era di quell'avviso, anzi, non lo era mai stato. Che cosa stupida, cercare di essere amichevoli e cordiali. Loro erano lì per combattere dei mostri giganti! Non per tenersi per mano e brindare alle nuove amicizie! Scocciato da quella tiritera, scelse semplicemente di incamminarsi per l'hangar alla ricerca di un posticino in cui potersi fare i fatti suoi. Sapeva già che nessuno avrebbe sentito la sua mancanza, anzi, probabilmente si sentivano sollevati di non averlo più tra i piedi.
Dopo aver osservato per bene tutto lo spazio, notò un angolo del capannone diviso da una specie di enorme separé che arrivava fino al soffitto ad isolare quasi completamente quel ambiente. Dietro di esso, una luce rossastra sembrava brillare con una leggera intermittenza, come se nascosto lì ci fosse un'enorme lava lamp. Preso dalla curiosità, decise di girare l'angolo per sbirciare all'interno.
Non era una lava lamp. Probabilmente si sarebbe stupito di meno se ce ne fosse stata una per davvero.
Si trovava in presenza del più bel Jeager che avesse mai visto. Era possente, totalmente nero, e dalle giunture dei vari pezzi metallici scorrevano delle luci simili a carboni ardenti. La cabina di pilotaggio posta sulla testa faceva uscire dagli occhi una luce color del fuoco. Dava la stessa impressione di trovarsi davanti un vulcano in eruzione. Lo osservò per momenti che gli sembrarono eterni. Era tutto quello che aveva sempre desiderato. Uno Jeager che si addicesse a lui, alla sua potenza, alla sua forza. Un capolavoro di ingegneria che sembrava chiamarlo a sé, pronto per essere governato. Il suo sguardo scivolò su tutta quella metallica figura, arrivando fino al fondo... e solo lì cercò di ricomporsi, accorgendosi di non essere solo.
Una figura esile e pallida lo stava scrutando con curiosità. Un ragazzo albino, probabilmente dai vent'anni superati da poco. I capelli e la pelle bianca erano come accecanti nell'oscurità dello Jeager che aveva accanto. Gli occhi rossi, cerchiati da evidenti occhiaie, richiamavano il colore focoso delle luci del robottone, nonostante la sua espressione risultasse vitrea e senza l'accenno di alcuna emozione... almeno finché non si accorse di essere osservato a sua volta, abbassando lo sguardo e alzando le spalle con imbarazzo.
-C...ciao. Scusami, sei uno dei colleghi nuovi?...- accennò a dire. La sua voce era bassa e debole, come anche il resto del suo aspetto. Sembrava a disagio nel trovarsi in quello spazio con qualcuno, come se non fosse abituato a condividerlo.
-Sì. Esatto. Tu saresti?-
-Il mio nome è Hades... Hades Moon. Questo è il mio Jeager, si chiama Shadow Ruler...-
-Shadow Ruler, eh? Dimmi, dov'è il tuo co-pilota?-
L'albino si girò verso lo Jeager, appoggiandosi ad uno dei suoi piedi. Sembro indeciso se continuare o no la conversazione.
-Non ho un co-pilota...-
Zaldrik rimase un attimo bloccato al sentire quelle parole. Poteva essere? Un colpo di fortuna così grande? Lo Jeager perfetto e un co-pilota che aveva già difficoltà a parlare normalmente con lui, figurati farlo per contraddirlo! La persona perfetta con cui lavorare, da piegare a proprio piacimento! Si trattenne dal ridere. Se il destino gli stava dando una possibilità, doveva assolutamente coglierla.
-Che coincidenza, nemmeno io.-
Si avvicinò ad Hades con passo deciso e posò una mano sullo Jeager per bloccarlo lì, rivolgendogli dall'alto un sorriso che sembrava più un ghigno.
Doveva fargli capire subito chi avrebbe comandato da quel momento in poi.
-Vorrà dire che sarò io il tuo co-pilota, piccoletto. Non accetto rifiuti.-
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