8. NEL TEATRO.

Sir Kita si svegliò con la luce delicata del mattino che filtrava attraverso le tende della sua camera da letto. Dopo una notte di passione con Joka, si sentiva rigenerato e pronto ad affrontare una nuova giornata alla scuola d'arte.

Dopo una rapida colazione, Sir Kita si indossò il costume di Fox nero ormai impregnato del profumo di Joka e si preparò per andare all'accademia. 

Mentre camminava lungo il vialetto che portava all'ingresso principale, una figura familiare lo aspettava lì. Era Le Prof, ansioso di domandare come fosse finita la faccenda dei ragazzini.

«Buongiorno, Sir Kita, mi amor, dovrei ipotizzare?», disse Le Prof con un sorriso enigmatico.

«Buongiorno, Le Prof», rispose Sir Kita con un tono formale, guardandolo con cautela.

Le Prof si avvicinò leggermente, mantenendo lo sguardo fisso su di lui. 

«Spero che la tua serata sia stata piacevole», disse con un accenno di sarcasmo nel tono.

Sir Kita annuì, non volendo alimentare ulteriormente la tensione tra di loro. 

«Sì, è stata piacevole, grazie», rispose brevemente, raccogliendo le chiavi e aprendo il portone dell'ingresso della scuola, «Pronti a iniziare una nuova giornata in questo splendida scuola!».

Le Prof sembrò soddisfatto della risposta e si diresse all'interno dell'edificio, lasciando Sir Kita alle sue riflessioni. Il portamento nei suoi passi lasciò un scia di gelosia che non passò inosservata agli occhi del preside.

Una volta entrato nell'edificio, Sir Kita si diresse verso il suo ufficio e si sedette sulla poltrona.

«Ah...», gemette nell'atto di toccarsi il collo e sospirare.

«La vedo la gelosia nei tuoi occhi, e siccome ti conosco sarai qui in tre, due, uno...».

Improvvisamente Le Prof entrò spedito nell'ufficio.

Sir Kita alzò lo sguardo e rise nel vederlo entrare così rapidamente nel suo ufficio.

«Le Prof, a cosa devo questo inaspettato onore? Vuoi che ti racconti i dettagli di come ho passato la scorsa serata? Dai spazio all'immaginazione, lo puoi sapere anche senza chiedere, reciti solo la parte di chi non sa, mio caro», stuzzicò.

Le Prof si avvicinò alla scrivania di Sir Kita con volto serio e batté le mani sul legno di cui era composta, «Come se io recitassi la mia parte dietro la maschera grigia tutto il tempo, Kita...».

Le Prof era un Ombra enigmatica e desiderosa proprio come il suo corrispettivo Goro Akechi, a volte indossando il suo costume a strisce nere e violette di Loki, uno dei suoi due Persona, a volte aveva addosso il costume da principe con tinte bianche e nere.

Diversi erano i capelli, i quali spesso erano color castano chiaro, in altre occasioni grigi.

«So che c'è Joka di mezzo, ma "fingo" di non capire, non ne varrebbe la pena», sbuffò.

Sir Kita osservò Le Prof con uno sguardo malizioso, appoggiando il mento sulla mano mentre lo ascoltava parlare.

«Oh, Le Prof, sempre così misterioso. Ma sai, a volte è divertente far finta di non vedere ciò che è sotto il nostro naso», disse con un sorriso beffardo, giocando con la penna tra le dita.

Le Prof lo guardò intensamente, cercando di decifrare il suo enigmatico sorriso.

«Non c'è niente di male nel divertirsi, no? Dopotutto, anche la vita di noi Ombre è troppo breve per prendersi troppo sul serio», continuò Sir Kita, inclinandosi leggermente in avanti.

Le Prof arrossì sul viso, osservandolo con sospetto e ammirazione.

«Hai sempre un modo particolare di vedere le cose, Sir Kita. È ciò che mi intriga di te», ammise, inclinando leggermente la testa.

Sir Kita sorrise soddisfatto, apprezzando il complimento velato.

«Ah, la vita è un'opera d'arte, Le Prof, e noi siamo solo degli artisti che dipingono sui suoi colorati telai. È tutto una questione di prospettiva», disse con un tono quasi filosofico.

Le Prof fu profondamente colpito dalle parole di Sir Kita.

«Mi hai dato qualcosa su cui riflettere, ma ora devo tornare ai miei doveri. Abbiamo una scuola da dirigere. Ciò non nega che rimarrò vigile sui tuoi rapporti con Joka, non mi convince il modo con il quale vi siete avvicinati...», disse, allontanandosi lentamente dalla scrivania.

Sir Kita lo fermò, tirandolo per il bavaro del costume da principe.

«"La gelosia è una brutta bestia" dicono gli umani», sussurrò.

Le Prof si irrigidì quando Sir Kita afferrò il bordo del suo abito, il suo sguardo diventò gelido mentre lo guardava intensamente, cercando di liberarsi dalla presa, ma Sir Kita non lo lasciò andare così facilmente, mantenendola ferma sul tessuto del costume.

«Oh, Le Prof, non devi preoccuparti troppo. Io e Joka ci stiamo solo divertendo, niente di più», disse con un sorriso falso dipinto sul volto.

Le Prof aggrottò la fronte, «Non mi fido delle tue parole, non mi sono mai fidato completamente. So che hai sempre un asso nella manica», disse, cercando di mantenere la sua compostezza.

Sir Kita rise leggermente, rilasciando infine il bavero del costume.

«Saggio come sempre, primo attore Le Prof, o dovrei dire Professor Akechi?», lo provocò.

«Ricorda, non c'è nulla di male nel giocare in modo pericoloso ogni tanto. Siamo Ombre, e ciò che va contro le regole qui nel Metaverso è all'ordine del giorno», aggiunse poi con un tono beffardo, osservando Le Prof con occhi penetranti.

Le Prof si allontanò rapidamente dalla scrivania, senza voltarsi indietro.

«Ci vediamo in aula, Sir Kita», disse con voce fredda, lasciando l'ufficio con passo deciso.

Sir Kita sorrise con fare soddisfatto, guardandolo andare via con un brillo malizioso negli occhi. La partita era appena iniziata, e lui era pronto a giocare fino alla fine.

Intanto, dopo essere entrato nell'auditorium, Le Prof si calmò e tenne la sua lezione di teatro.

Mentre i suoi studenti si radunavano all'interno di esso, egli prese il centro del palco con un'aria di autorità e presenza magnetica, poi, con un gesto elegante della mano, attirò l'attenzione di tutti gli occhi puntati su di lui.

«Buongiorno studenti! Oggi parleremo di uno degli aspetti più affascinanti del teatro: la capacità di interpretare e recitare ruoli complessi», iniziò, la sua voce era calda e avvolgente.

Gli studenti si sedettero in attesa, catturati dalla sua presenza carismatica.

«Spesso, come attori, ci troviamo ad affrontare situazioni in cui dobbiamo nascondere i nostri veri sentimenti dietro una maschera, come Ombre, noi siamo le maschere stesse degli umani fuori dal Metaverso, ma ora anche noi possiamo gestire le nostre emozioni in modo autonomo, a volte interpretando personaggi che possono essere molto diversi da noi stessi», spiegò Le Prof.

«Ma la vera arte della recitazione non sta solo nell'interpretare un ruolo, ma piuttosto farlo in modo così convincente da far credere agli altri che siamo veramente quel personaggio», aggiunse, con uno sguardo che sembrava scrutare l'animo di ognuno degli studenti.

Un lieve sorriso giocò sulle sue labbra, consapevole del doppio significato delle sue parole.

«Quindi, oggi vi sfido a mettervi nei panni di un personaggio che non siete, a immergervi completamente nella sua psicologia e nelle sue emozioni, e a portarlo in vita sul palco», concluse, con un tono vibrante di energia contagiosa.

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