20.| Dancing in the rain.
Due occhi color ambra mi catturano immediatamente, è lui.
Dopo aver raggiunto il lido che solitamente frequentiamo e avergli mandato tramite messaggio alcune informazioni sul dove e sul come incontrarci non si è fatto più sentire e ciò mi ha causato non poca ansia.
Cerco di nascondere il battere incessante del cuore e il rossore sulle guance voltandomi verso Lena che dal suo canto sta fremendo dalla gioia.
Se qualcuno ci vedesse probabilmente ci reputerebbe molto carine: gli occhi accesi, il sorriso stampato in faccia e nessuna rughetta espressiva che non sia leggera e pittoresca.
Nel momento in cui l'ennesimo colpo di vento ci sorprende rabbrividisco, sposto i capelli di lato aiutata dalle mie dita tremanti ed ancora una volta lo trovo pericolosamente vicino: se ne sta lì di fronte a me con quel sorrisetto beffardo e le mani grandi nascoste dentro le tasche della felpa grigia mentre quei due occhietti malefici puntano alla parte di me più fragile.
<<Belle.>>
Fa porgendomi il cinque, ho le mani sudatissime per l'agitazione ma lui sembra non importarsene tanto da incrociare la sua destra alla mia e lasciarla ricadere morbida lungo il fianco.
<<Ragazze, frappé?>> chiede James mimando un saluto all marinara.
Scoppiamo tutti a ridere eppure l'assenza di Chad e Lucas mi procura molto dispiacere: non doveva essere un'uscita a quattro, per quanto possa sembrare tale non avevamo programmato nulla di questo genere ,anzi, non vedo neanche l'utilità visto che io e Juss non siamo una coppia.
<<Gli altri?>>
Azzardo nel preciso istante in cui Justin piega il capo sullo schermo del suo cellulare.
Non posso sbirciare la sua reazione per via della visiera del cappellino grigio ma immagino che abbia sorriso.
Odio questo fatto, con chi starà mai parlando?
"Non sono fatti tuoi" mi ricorda il mio subconscio e ha dannatamente ragione.
<<Stanno dormendo.
Abbiamo fatto un casino assurdo per farli svegliare ma niente, c'hanno detto di andare a quel paese.>>
Mette via il cellulare e sta lì a fissarmi: è lo stesso sguardo con cui mi ha guardata il primo giorno ovvero lo sguardo da stronzetto acido.
Noto come lo sguardo scivoli sulla mia figura più volte, scrutando centimetro per centimetro ogni lembo di pelle.
<<Non hai mai visto una bicicletta?>> esordisco in tono di scherno, sorride subito ed è un sorriso sincero.
<<No, sei solo buffa.>>
Risponde tirandomi un buffetto sulla guancia scompigliando i miei boccoli disordinati.
Per l'imbarazzo o forse per il fatto che io tenda sempre e costantemente a scappare da Justin abbasso lo sguardo sul cellulare dove una delle tante notifiche attira la mia attenzione.
Zia🌸:
Potresti tornare a casa? Devo parlarti, è urgente.
Incrocio lo sguardo felice di Justin, è luminoso e profondo forse uno sguardo sincero.
Sono combattuta: lasciare tutto e ritornare a casa oppure ignorare e trascorrere un pomeriggio insieme ai miei amici?
Il mio lato responsabile ha la meglio sugli occhi ambra di Justin Bieber e lo spirito inconfondibile di James.
<<Devo tornare a casa.>> sbuffo procurandomi un'occhiata torva di Justin, una di quelle occhiate che non vedevo da un po'.
<<Ma come, perché?>>
Lena sembra tenerci davvero, cosa dirle? Eppure non riesco a staccare lo sguardo dal viso contratto di Justin, percepisco il nervosismo anche dalle belle mani che tormenta in continuazione.
<<Mia zia, non so cosa voglia...
Posso raggiungervi più tardi e nel frattempo potremmo sbarazzarci di queste?>>
Indico le biciclette che effettivamente pesano e non sono d'aiuto.
Ho segretamente paura della reazione di Justin, eppure so di potermi fidare e lo so per certo perché ora quegli occhi sono immobili su di me come se stessero cercando di capirmi e non giustiziarmi.
<<Non ti preoccupare.>> sussurra.
Ci stiamo man mano riavvicinando e questo è fondamentale per me: finalmente tutto va nel verso giusto, non sono più inadatta.
<<Aspetta, ti accompagno.>> fa Justin sotto lo sguardo attento di James che ci trafigge con quei suoi begli occhi blu.
Mi volto di scatto, lo vedo correre verso me con quei fili di grano al vento e gli occhi accesi.
Non so cosa sia cambiato: una settimana fa ci sbranavamo, sette giorni di inferno mentre ora ci comportiamo come migliori amici.
In pochi minuti siamo lontani dagli altri, io con affianco la bicicletta ed in lontananza le strilla dei gabbiani, il vento e la sabbia che si infila dappertutto sollevata da spifferi.
Passo dopo passo, per quanto grandi fossero le insicurezze abbiamo preso confidenza con questa situazione ed io soprattutto mi sono abituata al respiro prima affannato e poi regolare di Justin affianco a me.
<<Dovresti vestirti prima di uscire di casa.>>
Sento la sua felpa posarsi su di me, inalo il profumo di buono e sigarette come una bimba felice.
<<Tieni.>>
Propongo vedendolo rabbrividire tuttavia mi fulmina con uno dei suoi famosi sguardi.
<< Dove hai lasciato il naso da pagliaccio?>>
domando per rompere un po' il ghiaccio, lo vedo arrossire e sorridere.
<<Smettila!>>
Mi attrae affianco a sé con quella solita delicatezza di chi ha la voglia matta di cogliere un fiore ma allo stesso tempo è intenzionato a preservarne i petali.
La sua risata echeggia cristallina nel momento in cui abbassa il cappuccio della felpa fin sotto il mio mento.
<<Scemo ci sarai tu.>> rispondo a tono, cosa che ricorda lontanamente i nostri litigi.
Gli rubo il cappellino scappando alla sua finta ira e alle sue grida.
Realizzo ben presto di non essere mai stata più spensierata di così, sarà che come colonna sonora delle mie pagliacciate io non abbia mai avuto una risata più bella di questa che ha lui in questi istanti.
Una decappottabile celeste a tutta velocità imbocca il viale, saluto i ragazzi dentro sventolando il cappellino in aria e di conseguenza guadagnandomi dei fischi.
Il conducente, un ragazzo di colore dai lineamenti stupendi e gli occhi grandi e profondi, frena bruscamente per poi attirare la mia attenzione.
<<Hey tu!>> avverto a malapena il richiamo, poiché gli accordi delle chitarra elettriche alla radio sembrano non voler cessare.
Una ragazza dalla carnagione bianco latte tutta piercing e capelli blu sembra scherzare affianco a lui e con altri amici che se ne stanno lì a ballare sui sedili posteriori.
Quello che scopro chiamarsi Steve, incomincia una conversazione farcita con parole e frasi dello slang di cui a stento riesco ad afferrarne il contenuto.
Non so come ma riesco a scambiare due parole e a comprendere il motivo per il quale si siano fermati: distribuiscono infatti volantini per un evento giù in spiaggia che si terrà tra qualche giorno.
<<Belle!>>
Justin richiama la mia attenzione.
È ancora qualche passo dietro me, nel tono brusco avverto il nervosismo tipico del suo essere irascibile.
<<Il tuo fidanzato? Bella scelta, ragazza.>>
La tipetta dai lunghi capelli blu mi interrompe strabuzzando gli occhi.
Justin con un cipiglio sul volto e fare protettivo tenendosi sempre dietro me, cinge con le braccia la mia vita mentre sporge curioso, con il volto tranquillamente appoggiato alla mia spalla, per incontrare lo sguardo di questa strana comitiva.
Incominciano a parlare fitto fra di loro dando retta solamente a Juss, tanto da non farmi capire null'altro che le formule di saluto prima che il motore sbuffi e le ruote sgommino sull'asfalto.
<<Ti cacci sempre in situazioni più grandi di te, sei così spontanea.>>
Fa lasciandomi finalmente andare per poi punzecchiarmi sui fianchi, è un gesto nuovo che sa tanto di amicizia.
<<Non mi avete fatto capire nulla di ciò che dicevate!>> metto su il broncio.
<<Meglio così, hai visto con che occhi ti guardavano quei ragazzi?Ti fidi troppo.>>
Ma cosa sta dicendo? Faccio per sbirciare sul volantino ma questi se ne disfa immediatamente.
Ridacchio affrettando il passo verso la sagoma della casa bianca che si erge a pochi metri da noi.
<<Muovitiii.>> grido ma voltandomi indietro trovo solo un meraviglioso spettacolo.
La sigaretta all'angolo della bocca e il suo sguardo attento fisso su di me, il fumo che sale su lento e si dissolve appena sopra l'oro dei suoi capelli, la camminata lenta e poi quel sorriso inaspettato quando bisticcio con il vento ed i capelli.
Si offre di sistemare la bicicletta in garage, gesto di cui sono compiaciuta.
Suonare ad un campanello in compagnia di un bel ragazzo non mi è mai pesato fino ad oggi, oggi infatti Justin conoscerà mia zia Margaret.
Che sia una tipa sui generis è noto a tutti, e sebbene in spiaggia abbiano notato determinati suoi atteggiamenti, sempre senza commentare, so per certo che anche lui sia teso.
Nel momento in cui la porta si spalanca, Juss afferra d'istinto la mia mano mentre con l'altra tira indietro i capelli appena disordinati.
<<Tesoro! Tu saresti un amico di Belle? Entrate su, su.>>
Mia zia è un'esplosione di luce, è meravigliosa.
Non appena entriamo siamo presi alla sprovvista dalla Traviata di Giuseppe Verdi che risuona in salotto a tutto volume, la musica classica non è propria di zia il che è strano come qualsiasi altra cosa che la possa riguardare.
In cucina aleggia uno strano odorino di spezie mitigato dall'inconfondibile odore di cioccolato.
Sulla penisola troviamo sfornate ben due torte di cui disconosco il nome essendo pessima in qualsiasi cosa che abbia anche lontanamente a che fare con l'arte culinaria.
<<Volete un pezzetto di questa?>>
Zia ne svela una terza più piccolina, nascosta ancora nel forno spento.
Noto gli occhi di Justin splendere sebbene stia scuotendo il capo, è proprio un piccolo bimbo imbarazzato!
<<Justin sicuramente!>> rispondo io per lui guadagnandomi un suo sguardo incerto.
Tuttavia zia non se lo fa ripetere due volte e non solo gli sbatte davanti una fetta enorme di torta ma gli affibbia anche un mestolo pieno zeppo di cioccolato.
<<Piacere Justin, io sono Margaret e nel caso tu avessi uno zio scapolo mi farebbe proprio piacere conoscerlo visto il patrimonio genetico di cui ti fai portavoce.>>
Avvampo tutta sotto lo sguardo divertito del mio accompagnatore, che di tutta risposta si lascia cadere su uno sgabello.
<<Certamente signorina Margaret, anche voi siete una bella donna!>>
Okay, Justin ci sa realmente fare con le donne: il fatto che l'abbia chiamata signorina anziché signora lo denota.
<<Hey quello toccava a me!>>
Protesto per sdrammatizzare indicando il mestolo ricoperto di cioccolata anche se devo ammettere che vedere Justin e mia zia scherzare, lanciarsi occhiate complici vince su tutto.
<<Ti ho chiamata per altro!>> fa la riccia raggiungendo il lavabo per sciacquarsi le mani.
<<Ovvero?>> domando sedendomi sullo sgabello affianco a Justin che prova a vuoto a farmi assaggiare un po' di torta pregandomi con gli occhi.
<<Stasera verrà tu cugina Ophelia a cena, sai come è fatta.>>
Si arresta per qualche secondo per dare più enfasi a questa frase, quel "sai come è fatta" equivale a dire: sai quanto sia viziata.
<< Hanno chiesto compagnia per lei e soprattutto sai già come verrà conciata quindi mi sono permessa di sbirciare nella tua cabina armadio e.... Non ci siamo proprio, signorina.>>
Agita un mestolo contro me imitando la voce stridula di zia Anne, la madre di mia cugina.
Ridiamo tutti e tre di gusto, quindi Justin si intrufola nella conversazione.
<< Non sai vestirti, eh?>>
<<Non è vero, Ophelia è una meringa!>> sentenzio, rubandogli il mestolo pieno di cioccolata.
<< Sei così pasticciona e poco aggraziata dal ritrovarti con due baffi enormi per non aver saputo leccare un mestolo da cucina! Non ti credo.>>
Scuote il capo lasciandosi andare all'indietro per le risate, afferro il tovagliolo che zia mi porge e vi scompaio dentro per l'imbarazzo.
<<Ecco i soldi! Va a comprarti qualcosa di decente: che sia elegante e adatto ad una cena.>>
Zia Margaret mi porge la sua carta di credito e si rituffa nei fornelli.
Non capisco perché stia cucinando lei, questa casa è completa di personale di tutti i tipi.
<<Zia perch...>> vengo subito troncata.
<<Sta zitta! Non me lo ricordare! L'altro giorno essendo io contenta per affari e azioni sul mercato ho avuto la splendida idea di dare un giorno libero a Frank, il cuoco.>>
Ridiamo entrambe: zia è sempre stata un vulcano di emozioni e un totale disastro in cucina e così già predico che ci ritroveremo io chiusa a salamino in un abito elegante, il pollo bruciacchiato e Ophelia tutta strilli e lamenti.
Lancio un'occhiata disperata a Justin che spalanca le braccia e mi ci accoglie dentro.
Mi accarezza il capo lentamente, sento gli occhi di zia addosso ma poco importa non mi giudicherà anzi non ci giudicherà.
Nel momento in cui sollevo il volto lo ritrovo con un fazzoletto in mano.
Io fa scivolare sulla mia pelle, attorno agli angoli della bocca con una delicatezza che mi sorprende sempre più.
Alzo gli occhi e i suoi li ritrovo così: pazientemente concentrati su me.
<<Hey che fai?>>, grida quando gli mordo un dito, eppure l'espressione buffa ben presto si trasforma in una molto più tenera.
<<Vedo che vi sopportate. Non è che potresti invitare qualche tuo amico stasera, Belle? Sai che tua cugina cerca compagnia e inoltre credo di aver sbagliato le dosi...>>
Le due torte sono effettivamente troppo gradi per sole cinque persone e l'idea non dispiace.
<<Io sono libero e credo anche Chad!>> Fa Justin battendomi sul colpo.
Mi scollo e fisso su di lui uno sguardo interrogativo quanto asettico, non sa minimamente che tipo di serata noiosa lo aspetti.
Aggrotta la fronte, scuote il capo e con un gesto carino solleva i miei angoli della bocca in un sorriso.
<<Accompagnerei Belle a comprare il vestito proprio ora se non le dispiace!>>
Continua afferrando la mia mano.
È un gesto che più volte ho visto fare anche nei confronti di Janet, da quando l'ho conosciuto mi ha sempre dato l'impressione di essere incline a ritenere il potere.
<<Sei un ragazzo d'oro!>> strilla mia zia, sovrastando il rumore della pioggia che cade giù violenta e picchia contro i vetri delle finestre.
<<Prendete pure la mia auto, Belle le chiavi sono da qualche parte in salotto! Su, su andate.>>
Scatto sull'attenti trascinando Justin dietro me, non so cosa si sia messo in testa ma non credo sia qualcosa di buono.
Nota il mio nervosismo nel cercare le chiavi di qui e di lì nei porta oggetti seminati per il salone.
Sento il suo sguardo addosso e ciò mi rende ancora più ansiosa, non ha la minima idea di chi sia mia cugina Ophelia e del suo grado di pazzia.
<<Cercavi queste?>> fa giocherellando con le chiavi.
Oh, si! Affianco vi è una copia delle chiavi del garage e un medaglione con la foto mia e di mia sorella.
Zia è molto legata a me e Tiffany, mia sorella è la sua copia: riccia, bionda e francese nel sangue.
<<Si, dai!>> faccio tendendo la mano in sua direzione.
<<Nah.>>
Scatta verso l'ingresso e con le chiavi ancora in mano si precipita sotto la pioggia fitta.
<<Justinnn!!>>
Mi precipito verso lui senza badare minimamente al mascara che cola assieme all' eye-liner.
Rimango spaesata sotto la pioggia non individuandolo, un'auto passando a tutta velocità per poco non mi schizza tutta ed il vento è qualcosa di spaventoso: sembra di essere avvolti nell'occhio di un ciclone essendo anche le nuvole intorno basse ed aranciate.
<<Justin!>> grido furiosa.
La pioggia mi bagna tutta, scende fitta fitta e mi percuote con mille brividi.
<<Justin, mi sto arrabbiando!>>
Non so perché restarmene qui, in piedi aspettando che quel cretino venga allo scoperto ma so, inconsciamente che Justin non mi abbandonerà mai.
Ha un carattere protettivo, molto protettivo e questo con tutti.
<<Buh!>>
Salto letteralmente in aria con gli occhi chiusi per il terrore.
Nel momento in cui li riapro mi ritrovo in braccio ad un ragazzo dai capelli biondi tempestati da mille goccioline e dal sorriso così bianco da offuscare il resto.
Mi fa volteggiare più volte girando su se stesso, la sua risata è imparagonabile e finisce per il divertire anche me.
<<Belle, mi devi qualcosa.>> si arresta concentrando quegli occhi ambra su di me. tutto si ferma, giurerei anche la pioggia.
<<Cosa?>> domando prendendogli il viso bagnato fra le mani, carezzando quella pelle così morbida.
<<Questo.>>
Mi attrae violentemente a sé poggiando le
sue labbra sulle mie.
È un bacio appassionato quando bagnato: bagnato dai pensieri, dalla pioggia, dai segreti che non ci diciamo, bagnato dagli ormoni che ci sono e sono tipici della nostra età,bagnato dalle nostre insicurezze, bagnato come noi.
Nel momento in cui ci stacchiamo mi copro il volto con le mani: è sbagliato ma l'ho rifatto.
<<Belle...>> domanda sottovoce.
Quasi non lo sento questo suo sussurrare coperto dalla pioggia.
<<Justin?>> rispondo con ancora nascosta.
<<È probabile che anche una piccola parte di me ti voglia bene.>>
Allora non aveva attaccato, era ancora in linea come sempre.
Lui è in ogni cosa, misteriosamente: ti osserva, ti spoglia di sguardi e resta lì nascosto nell'ombra, le sue ombre.
Lascio cadere le mani scoprendo il mio volto felice e lo abbraccio forte, forte tanto da sentirlo tossire sotto me.
<<È passato il momento "mi stai antipatica a prescindere."?>>
Storce il naso mentre la pioggia lo inonda, lo vedo pensieroso.
<<Credo sia passato quella notte in cui ti accompagnai a casa e capii di trovarmi di fronte ad una ragazza così insicura e delicata, di averti fatto soffrire a vuoto.>>
<<C'è voluto molto per capirlo...>>
<<Prima sembravi solo una ragazza orgogliosa, perennemente sulle tue ma soprattutto con la risposta sempre pronta.>>
Accarezza con i pollici i miei lineamenti bagnati e umidicci, di tutta risposta gioco con i suoi capelli perché so quanto lo rilassi.
<<Sapevo tenerti testa.>> rispondo malinconica.
Forse ora non più, ora che mi fido così ciecamente ma è tutto così magico, non posso tirarmi indietro.
<<Fidati, continui ad essere una stronza.>>
Ridiamo insieme, sotto la pioggia e dal portone lasciato aperto pezzi di Traviata che ondeggiano nell'aria.
<<Ragazzi!>>
L'urlo atterrito di mia zia e il rumore di un tuono in lontananza è l'ultima cosa che sento prima di correre dentro casa.
Come ci sono corsa? Con un ragazzo biondo che mi teneva stretta stretta per la mano, l'acqua che colava dappertutto e un mezzo sorriso stampato in faccia.
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Spazio Autrice:
Ragazze non so se sia sbagliato o corretto ma questi due sono finiti più uniti rispetto alla prima settimana insieme.
Qui Justin ci spiega la sua "immaturità" iniziale e Belle incomincia a fidarsi un po' di più.
Che succederà durante la cena con la graziosa Ophelia? Ho promesso di aggiornare alla velocità della luce e così sarà! Vi adoro.🌸
Per contenuti extra passate sulla nostra pagina Instagram shadows._wattpad.
Il primo post verrà pubblicato stasera, cosa c'è di meglio di uno screenshot delle conversazioni fra Belle e Justin?
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