VIII

Lo guardavo con rabbia, curiosità e un pizzico di paura.
L'immagine di un cuscino fatto con la mia pelle mi dava la nausea, ma non riuscivo a non pensarci!

<<Oh ,mio Signore!>> piagnucolò la palla di bava: sembrava un cagnolino.
<<Gerard>> il maggiordomo aveva un nome, eh... ma anche la voce fredda e alta -come piaceva a me- del demone mi incuriosì.
Arrossii leggermente.

Pensandoci, ero abbastanza ridicolo.

Lui era lo stesso demone di quel pomeriggio, ma sembrava tutt'altra persona in quel contesto.

Il muro bianco che si innalzava dietro di lui lo faceva sembrare più alto e spigoloso; i suoi occhi davano l'impressione di essere vivi, di possedere una propria anima.
Essi si posarono su di me e incrociai il suo sguardo.
Brividi.

<<Cosa?>>, mi disse mentre studiava per bene da vicino ogni piccolo dettaglio del mio corpo
. "Vuole fare un cuscino"
non riuscivo a non pensarci...
<<Niente, c-coso>> il mio coraggio stava vacillando, ma tenni testa al suo sguardo.
<<Tsk..>> Sorrise divertito per poi tornare a guardare il maggiordomo. <<È una testa calda, eh?>> <<sì... , prima ha cercato anche di sfondare la porta della camera, l'umano>> il demone ridacchiò.

Girai i tacchi e mi buttai tra la folla.
Mi aveva già obbligato a stare lì, non reggevo il fatto che parlassero di me come se fossi un animale.

Mi accorsi che i demoni erano schifati da me e allo stesso tempo mi volevano, comunque evitarono il contatto.
Raggiunsi il portone e misi una mano nella giacca per prendere la mia rudimentale arma: avrei ucciso le guardie per scappare, ma la sua voce mi fermò.
<<Mi concedi un ballo?>> sentii una mano posarsi sul fianco e un braccio cingermi.
Guardò la mia mano prendere la sua e stringerla con forza e rabbia.
<<Lasciami!>> gli urlai contro, non volevo che mi toccasse.

Si aprì in un sorriso strano.. non sembrava un demone, ma un angelo, solo che in quel momento ero così occupato ad allontanarlo che non ci diedi peso.

Mi obbligò a seguirlo verso il centro della sala ignorando i miei continui calci e urli.
Non riuscendo a fermarlo, sbuffai ed osservai gli altri demoni ;
se prima mi guardavano bramosi del mio sangue e schifati dal mio essere  ,ora i demoni  mi osservavano con un infinita gelosia.

..Alla fine del ballo avrei dovuto  combattere contro alcuni di loro, già me lo immaginavo..

Mentre ci pensavo, iniziò a volteggiare portandomi appresso a lui.

Non so come, ma seguire i suoi passi mi risultò facile, sembrava quasi come se fosse una cosa normale per me ballare con lui.
Mi guardava, lo sentivo.

<<Allora.... perché sono qui?>>
Sorrise <<Che t'importa?>> strinsi forte la sua mano <<Chi sei e cosa vuoi, demone?!>> mi stavo irritando ed era da troppo che non tiravo un pugno a qualcuno.
<<sono stanco>> sussurrai trattenendomi.
Rise e si staccò da me <<Umano>>

'Sto capitolo fa altamente venire voglia di andare al bagno... .-.

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