prima classe II
Non lascio perdere i discorsi (questo proprio no) e la mia mente non si è ancora decisa a cosa pensare della prima classe.
Durante l'estate, dopo il campo, fra il quarto e il quinto anno ho pensato spesso alla prima classe, rovinando momenti che sarebbero stati magici con le mie paranoie e i miei pensieri.
Mi era stato già accennato che avevo la possibilità di prenderla se l'avessi chiesta e lo sentivo come un onore, ma allo stesso tempo sapevo di non essere pronta.
Ho speso notti a sognare scout perché per tutto il giorno avevo solo questo come pensiero fisso, una mia amica mi ha pure sentito parlare di nodi mentre dormivo.
Poi l'anno è incominciato per davvero e con il spuntare di sempre nuovi problemi e lati del mio carattere che non conoscevo mi sono detta "ma cosa volevo fare?" e così ho lasciato perdere anche se ogni tanto mi proponevo di chiederla, magari il mese prossimo, o fra due o quando mi sarei sentita pronta.
Spoiler, non sarebbe mai capitato.
Ho una amica di un altro reparto, con il nome della squadriglia uguale e della mia età che mi ha sempre sostenuto e spronato a fare di più, a migliorare e a non mollare.
Ogni tanto mi diceva anche di fare richiesta della prima classe ma ho sempre pensato che prenderla prima o in mezzo all' anno fosse una cosa stupida.
(Non nel tuo caso perché sei sempre stata fantastica)
Poi c'è stata questa uscita dopo aver parlato della promessa della mia novizia che i cinque capi mi hanno chiesto se potevo rimanere un attimo dentro alla stanza da sola.
Non voglio esagerare e dire che ho capito subito quello che mi volevano dire ma in realtà il pensiero mi era solo passato per l'anticamera del cervello e poi l'avevo accantonato perché mi sembrava troppo stupido.
-Metis, volevamo chiederti se dopo aver fatto quelle due prove che abbiamo accordato... avessi intenzione di chiedere la prima classe-
Abbasso lo sguardo, ovviamente, e non saprei dire cosa mi sia passato in quel momento per il cervello: avevo così tante idee che una sopra l'altra si immucchiavano fra loro, comparivano e poi scomparivano, qualcuna prendeva il sopravvento per un attimo e poi lasciavo posto ad un'altra.
Fu però questione di un attimo, ne sono certa, e risposi di no.
Un po' perché sarebbe stato brutto essere così arrogante da dire "si, io sono da prima classe, me la dovete dare" un po' perché non mi sembrava giusto dire di si.
Fatemi spiegare meglio.
Gli esploratori dopo la prima classe che viene presa perlomeno da tutti hanno la possibilità di ricevere il titolo di esploratore scelto che pochissime persone in Italia possono vantare l'onore di averlo.
Per noi guide il percorso finisce alla prima classe e non si può aspirare a nient'altro.
È quindi giusto pensare che sia data con moderazione ma nonostante da un po' di anni a questa parte ciò non avviene più, io continuo a pensarlo come un distintivo che rappresenta ciò che c'è di più vicino alla perfezione.
Chissà cosa ne hanno pensato i capi li che mi guardavano.
Mi hanno anche rassicurato, dicendomi che stavo andando bene, me la meritavo ed altre cavolate (anche se non lo erano) che mi sono entrate per un'orecchia, restate abbastanza da lasciarmi molta ansia e poi sono uscite dell' altra orecchia.
È stato imbarazzante?
Moltissimo
È stato bello, si, ma mi ha fatto peggio di quanto pensassi.
Poi la mia capo reparto, alla sera mi ha detto altre cose del tipo che non devo cercare la perfezione perché non è possibile.
E in questo punto mi sono sentita peggio perché io non cerco di certo la perfezione, basta guardare come scrivo, ma allo stesso tempo lei ha imparato così tante cose su di me da sola da fare fatica a non crederle senza pensarci su.
Questo mi ha mandata ancora più in confusione.
E forse avrei dovuto accettare la prima classe.
Ci sono altri episodi in mezzo che mi hanno fatto pensare ma sono noiosi e non sono essenziali, quindi direi che li saltiamo.
Il giorno prima dell' uscita la capo delle antilopi che in questo libro prende il nome di Grazia (perché non mi sembra corretto mettere il suo nome vero) mi chiama per fare una prova della prima classe insieme.
Grazia è una amica di infanzia con cui ho perso da tempo il rapporto perché lei non mi tratta bene e io non ho voglia di iniziare a litigare.
Mi basta semplicemente limitare i nostri incontri per le cose necessarie o alle volte in cui c'è perché condividiamo le stesse amicizie.
Sarà l'invidia che parla, non lo escludo, ma quando mi ha detto l'intenzione di chiedere la prima classe ho storto il naso.
Dovete sapere che Grazia è estroversa, carismatica ed ha una buona intelligenza sociale il che la rende perfetta ad instaurare rapporti fra le squadrigliere.
La cosa sbagliata è però come utilizza queste caratteristiche: non si impegna nelle attività prettamente scout lasciando le cose fatte male o non fatte del tutto, anche quando i capi ci chiedono espressamente qualcosa lei non lo fa, ma quel che è peggio è che si è formata un gruppetto delle persone che stanno simpatiche a lei, non curandosi delle altre, prendendole in giro o parlando male di loro davanti ad altre ragazze ed essendo il nostro reparto abbastanza piccolo le altre si trovano da sole.
Tocca a me allora trovare le cose belle di ognuna di loro e provare a farle sentire incluse.
Ma anche io sono introversa oltre al fatto che tengo un po' di distanza con quelle più piccole quindi non sempre riesco nel mio intento.
Fatto sta che non l'ha chiesta anche se, in tutta sincerità, se fosse successo avrei roso un po' ma poi mi sarei consolata dicendo che io me la merito di più.
E poi mi hanno chiamato a riceverla, così, a sorpresa.
Senza neanche aver avuto la soddisfazione di chiederla.
Dovrebbe essere una cosa bella che i capi abbiano deciso di darti fiducia e senza neanche che tu chieda qualcosa te la consegnano.
E poi hanno chiamato Grazia.
Ovvio.
E successivamente ci sono tutte le cose, anche se molto semplificate che ho pensato e scritto nel capitolo prima.
Ora sapete una parte della mia storia, della mia vita.
Forse ne sapete più di qualsiasi persona che conosco.
Decidete voi cosa fare di queste informazioni.
Vi chiedo solo di provare a capire.
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