campo II

Colore del sole, più giallo dell' oro fino

Vorrei scrivere qualcosa di sensato e magari pure bello.
Una poesia se fossi brava.
Ma ho scoperto che non sono le parole a contare, piuttosto la testa appoggiata alla spalla.
Ho scoperto di non essere popolare, ma di essere importante per quelle ragazze come me.
Credo di aver scoperto che c'è chi sbaglia e sono le persone che vanno protette ancora di più.
Ho scoperto che la gioia è contagiosa e ciò che è ancora più importante è che mi rende felice.

Sapete, non è scontata la felicità, non è scontata neppure la rabbia o la tristezza.
È scontato vivere la vita in modo passivo senza bearsi delle montagne illuminate dal sole, delle fronde degli alberi che ti donano ombra e dalla assenza delle fastidiose zanzare.
Mi sono resa conto di saper superare situazioni strane e fastidiose con una certa calma che a mia detta mi contraddistingue.
Per poi piangere appena è finito tutto.
Mi sono resa conto di vivere ogni momento ma ricordare il giorno prima come un film che ho visto e non vissuto.

Ed ho vissuto di nuovo.
Le emozione limpide di una bambina.

Colore del grano che presto avrà d'or splendore.

Non avevo molte pretese prima di incominciare il campo, forse quella di vincere ma era più una speranza che altro.
Avevo lavorato tutto l'anno per questi otto giorni.
Spostato un paio di pedine sulla scacchiera con la mia mano gentile.
Ma erano pedoni.
C'erano delle persone che insistevano con assoluta caparbia a stare ferme nei loro posti.
Poi durante i primi tre giorni ho imparato il lavoro, non che gli anni prima fossi stata con le mani in mano, anzi, ma la difficoltà e la bellezza del ruolo da capo squadriglia sta nel fatto che bisogna sporcarsi le mani.

Parlando con un'altra capo era stata l'ansia ciò che l'aveva sfinita durante il campo.
Per me era stato il lavoro continuo, il dover perfezionare sempre me stessa e cercarlo di farlo fare anche alle mie squadrigliere.

Poi ho conosciuto la stanchezza, di cui normalmente soffro e anche se a scout ho il triplo dell' energia normale quella era ingestibile.
Dovevamo raccogliere legna per scaldare l'acqua delle docce ed ero arrivata al punto in cui il mio cervello mi impediva di fare un passo in più.
Stavo per lasciare cadere la legna per terra e distendersi sul quel terreno fangoso e pieno di zecche.
A quel paese le docce calde, piuttosto non me la facevo se potevo stare ferma.

Ho conosciuto la forza di volontà e la disciplina.
Ho anche scoperto di essere una persona insoddisfabile, che quello che più desidero è arrivare al punto di dire di aver fatto del mio meglio ma puntualmente c'è qualcosa che non mi va a genio.
Ho il bisogno di sentirmi dire che sono brava ma senza mettermi al centro dell' attenzione.
Anche se non sempre mi va di stare solo ad ascoltare.

Per il mio compleanno, al momento di spegnere le candeline, ho desiderato solo una cosa.
Capire me stessa.

Colore rubino, il sangue di un testimone

Servizio, è una parola molto grande.
È una parola che in parte ancora non conosco.
Eppure tante volte mi sono chiesta perché ritenessi così importante il ruolo di una capo squadriglia.
E mi sono data come risposta una sola parola: servizio.
Non sono ancora passata a quella che mi sembrava lontanissima branca rossa eppure in parte sento di condividere già alcuni valori.

Non diventi capo squadriglia per te stessa o almeno non dovrebbe essere così.
Credo che sia un modo per iniziare a dare indietro quello che hai ricevuto.
Perché tutte le mie capo sq. mi hanno lasciato un segno che fosse bello o brutto, e quello che ho cercato di fare io quest' anno è lasciare una traccia positiva di me e fare in modo che venga passata alla generazioni future.

Questa volta al campo non l'ho scoperto.
Ci ho semplicemente creduto e mi sono ritrovata a pensare che forse i prossimi anni di servizio mi sarebbero piaciuti e immaginarmi vicino a delle guide che mi guardano e mi sorridono mi rendeva felice.
Anche solo pensare che in fondo vorrò bene a una quindicina di persone che conosco ben poco mi scalda il cuore.

Il mio percorso qui è finito, fa piangere un po' ma sono felice di guardare nuovi orizzonti.

Buona caccia
Cotinga Mansueto

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