QUINTA PROVA - Half Heart

Territorio Nuvolare
Ore 8:36

La sentì! Una scossa percorrerle tutto il suo corpo! Violannika corse in camera a controllare Venere.
Sua figlia dormiva tranquilla. Il respiro era regolare, ma Viola a quella vista non si calmò. Non riusciva a togliersi quella brutta senzazione di dosso.
Andò in bagno e si sciacquò il viso. Alzò la testa pesante, piena di pensieri. Si fissò nello specchio con disgusto. I capelli erano crespi e i ricci lasciavano spazio a delle masse di "spaghetti" castani. Gli occhi erano rossi e gonfi a causa dei pianti di giorno e delle nottate in bianco. Le notti insonni erano dovute agli incubi via via sempre più frequenti. Tutto questo riconduceva a lui, alla sua partenza suicida!
Era da quando Andrea era partito per la guerra che lei era in quello stato. Si faceva ribrezzo! L'aveva usata, degradata, umiliata, non le aveva dato ascolto, ma per quanto fosse incazzata con se stessa e con lui non riusciva a non amarlo. Stare male per amore! Costantemente! Era dannata ad amare, la sua vita e la sua anima erano dannate! Anche Andrea era dannato: non riusciva ad amare! Era così concentrato a odiarsi che non riusciva a dare un giusto valore all'amore. L'unico barlume di luce nella vita di Viola ormai era Venere. Era nata due anni prima. Grazie a lei, a volte la ragazza sentiva crescere la speranza che un giorno avrebbero potuto vivere tutti e tre come una famiglia, ma... il destino aveva altri progetti! Violannika decise di non rimettersi nel letto perchè sapeva che non sarebbe più riuscita a dormire. Aspettò in cucina che passassero le ore e poi andò al piano di sopra da Lyla. (1) Non passava! Quel fottuto presagio funesto si era insediato nella sua anima e non voleva saperne niente di scomparire! Bussò alla porta che fu aperta da una Lyla tutta sorridente: "Viò! Sarei venuta da te! Non ci posso credere, ma è tutto finito! Dobbiamo andare al centro di ritrovo dei Montanari!" (2)
"La guerra è finita? Cosa...? Perchè Andrea non mi ha...?
"Violannika non c'è tempo! Prendi la bambina e voliamo in fretta!"
Dovettero superare una decina di isole e arrivarono al confine del Territorio Nuvolare. Si identificarono e si diressero verso Fallen Town. Quando atterrarono, Venere piangeva e le gambe di Viola erano sul punto di cedere, ma fortunatamente delle guardie e lo stesso James Mirroway, capo del Territorio Montanaro, erano fuori dal municipio ad attenderle. Aiutarono Viola a riprendere energie, fecero calmare Venere e cercarono di contenere l'euforia di Lyla.
"Bene!" Disse il signor Mirroway "Sono certo che vogliate delle risposte! Seguitemi!"
L'uomo si addentrò all'interno dell'edificio seguito da tutti gli altri. Violannika sperava che da un momento all'altro potesse scorgere la sua figura alta e imponente in qualche stanza. Lei lo avrebbe baciato e lui finalmente le avrebbe detto quanto l'amava...
"Viò!" Urlò Lyla "Stai ascoltando?"
"No, io..."
"La guerra è finita e dobbiamo aspettare qui i sopravvissuti!"
Violannika si accorse che erano in una grande sala con altre creature.
"Dov'è la mia piccolina?"
"È con la moglie di James! Si è presa l'incarico di badare a tutti i neonati!"
"Ma perchè noi siamo qui e non al nostro centro?"
"Credo che questo territorio sia molto più acessibile del nostro, non credi?"
"In effetti non ce lo vedo uno gnomo a volare!" Cercò di sdrammatizzare Viola.
All'improvviso entrò il signor Mirroway e cercò di placare quel comprensibile ma fastidioso lamento misto a brusio. Fece cenno a Lyla e Violannika di seguirlo e una guardia prese il suo posto e incominciò a parlare. Le uniche parole che sentì furono: "Solo uno..."
A sentirle la riccia sperò con tutto il cuore che le sue paure non si fossero trasformate in realtà.
Uscirono all'aria aperta aspettando che il signor Mirroway si decidesse a parlare.
"La guerra è finita!" Incominciò senza molto entusiasmo.
Fu interrotto subito dalla riccia: "Lo so per l'amor di Dio! Lo so! Ma non so se Andrea è vivo, mi capisce? Perchè siamo qui? Ci ha fatto venire..."
"Violannika sta' calma!" Lyla posò una sua mano sopra la sua spalla "Abbi pazienza!"
La ragazza per tutta risposta fece un lungo respiro e si calmò.
"Allora," riprese Mirroway "il signor Luca Veritieri ci ha contattato telepaticamente dicendoci che la guerra era finita! Tutto qui! Nient'altro! Abbiamo ragione di pensare..."
"NO!" Violannika si scostò violentemente da Lyla e si portò le mani nei capelli tirandoseli. No! Non poteva accettarlo! Lui sarebbe arrivato e le avrebbe detto quanto gli era mancata, quanto l'amava, avrebbe guardato per la prima volta sua figlia e magari all'inizio non l'avrebbe accettata, ma sicuramente poi... No! Nessun "poi", non c'era nessun futuro per loro due. La dannazione eterna! Violannika sapeva che questa sfida non poteva superarla perchè nel suo cuore infinitamente pieno d'amore c'era solo lui, lui e nessun altro ragazzo! Si era innamorata dell'unica persona di cui non si sarebbe dovuta innamorare, ma l'amore non è un sentimento che può essere comandato ne tantomeno represso!
Si lasciò cadere sulle ginocchia e iniziò a piangere. Le mani sopra a quegli occhi verdi sempre vispi e allegri, non riuscivano a bloccare il flusso delle lacrime. Lyla, scura in volto, le andò vicino di nuovo. Violannika si girò di scatto e le urlò contro: "Non mi toccare!"
"Mi dispiace..."
"No! Cazzo! Luca è vivo e a te va bene così! Non te ne fregava nulla di lui quindi perchè mentire?"
"È vero!" Lyla era sconsolata "Infatti sono dispiaciuta per te perchè so che tu ci tenevi e so anche che sarà difficile, molto difficile!"
All'improvviso tutti e tre notarono una capsula arrivare da Ovest.
Il luogo degli ultimi combattimenti era ad Ovest!
A quel pensiero Violannika si alzò è corse come una forsennata verso di essa con gli altri due dietro. Quando la capsula le fu vicina, si fermò e aspettò che atterrasse. Uscì fuori un Luca scarno, sporco di terra con i capelli tutti scarmigliati. I tagli erano ovunque e alcuni non erano nemmeno cicatrizzati. I suoi occhi grigi erano spenti e tristi, avevano perso tutto l'ardore e la vitalità della giovinezza. Tre anni passati a combattere, a vedere creature e uomini ammazzare ed essere ammazzati avevano cambiato profondamente il suo animo e le sue priorità. Appena si accorse di Violannika arretrò spaventato. Non ci fu nemmeno il tempo di parlare perchè comparvero subito Lyla e James. Luca si fiondò ad abbracciare Lyla. Gli era mancata molto! Grazie alla guerra si rese conto che non avrebbe perso un minuto in più della sua vita e l'avrebbe amata per sempre!
Violannika incominciò di nuovo a piangere. Non poteva sopportare quella vista. Strinse i pugni e si impose di mantenere un contegno. Questo prospetto sfumò nell'istante in cui il pilota portò fuori il corpo di Andrea. Lei non aveva ancora realizzato la sua morte. In realtà, non c'era riuscita neppure vedendo il corpo. Le sembrava di essere in un incubo e che tutto ciò che le stava succedendo non fosse vero. La testa scoppiava e faceva male. Le sue gambe cedettero così cadde rovinosamente al suolo. Luca e Lyla non poterono fare nulla. Lui da una parte e lei dall'altra appoggiarono le loro mani sulle sue spalle. Mirroway fece cenno al pilota di appoggiare la barella vicino alla ragazza e di andarsene. Appena il corpo di Andrea le fu vicino, Viola appoggiò la fronte sul cuore di Andrea incominciando ad urlare. L'unica cosa che le aveva garantito di condurre una vita alle soglie della normalità, era la speranza di rivederlo un giorno e di lasciare nel passato tutti i tradimenti, le delusioni, i litigi, la sua arroganza... vivendo una vita piena di gioia, di amore, con lui e la loro figlia. Spostò una mano sulla sua guancia. Com'era fredda! Non c'era più vita in quel meraviglioso volto! Avvicinò la propria bocca all'orecchio di Andrea e riuscì a sussurare qualcosa: "Ti amo, amore mio! Ti prego ritorna da me!"
Chiuse gli occhi e baciò quelle labbra così spente e sottili. Li riaprì, sperando di poter rivedere l'iride verde e quella azzurra, ma al loro posto scorse quelle maledette palpebre chiuse. Riprese a baciarlo, prima aspettando tra un bacio e l'altro, poi non si fermò continuando a premere le labbra su quelle del morto...
"Violannika! Violannika! Smettila! Basta!" Luca la scuotè per la spalla fermandola. La prese per la vita così da farla alzare e cercare di riportarla alla realtà.
"Lasciami!" Prese a urlare la ragazza
"Devo donargli i miei poteri! (3) Devo riportarlo da me e Venere! Andrea svegliati, cazzo! Dopo tutto quello che mi ha fatto passare io voglio una vita con te! Amore mio, svegliati! Svegliati! Dimmi che mi vuoi, che vorrai sempre e solo me! Venere ti aspetta, sai? Io ti aspetto! Cazzo Luca! Lasciami andare devo salvarlo..."
Violannika scalciava e si dimenava, ma Luca non voleva dargliela vinta. Al signor Mirroway non era mai accadauto di assistere ad uno sfogo così intenso, sebbene egli avesse avuto esperienza riguardo alle scenate dei parenti. Frustrazione, rammarico, rabbia, amore, pentimento, fragilità... si alternavano nella anima di Viola come una girandola mossa da un vento impentuoso. Non erano ben delineabili, ma quegli occhi verdi inscuriti dalle lacrime senza dubbio risaltavano il dolore straziante. Non un dolore qualsiasi e nemmeno provato per una persona qualsiasi.
Andrea era tutto per lei e Viola non poteva concepire la sua morte. Mirroway prese una decisione difficile, ma necessaria per garantire a Viola e a Venere una vita felice. Cercò l'appoggio dei due ragazzi telepaticamente. La riccia non se ne accorse, troppo intenta a cercare di liberarsi da Luca. L'uomo incominciò a concentrarsi e a trovare il contatto visivo con Viola, cosa non facile per i suoi continui scatti frenetici. Spazientito, la prese per le spalle e la tenne ferma intrufolandosi nella sua mente.
Violannika lanciò un grido di rabbia e con la voce oramai roca disse: "Sta cercando di farmelo dimenticare, vero?"
"È meglio per tutti, signorina Armellino!"
"Bastardi! Ti faccio così pena, Lyla? Anche tu sei d'accordo con lui? E tu Luca? Anche tu vuoi dimenticare tuo fratello?"
"Lo stiamo facendo per il tuo bene!" Rispose Luca pacatamente. Queste poche parole fecero riaccendere l'impeto di rabbia e di disprezzo in Viola! Non si potevano permettere di decidere per lei. Se ricordarlo avrebbe significato patire le pene dell'Inferno da viva, allora lo avrebbe fatto, ma lei voleva avere Andrea nel cuore. Preferiva una vita piena di dolori, ma sapendo di averla vissuta con l'amore della sua vita, ad una felice, senza ricordarsi nulla di lui e delle sensazioni che aveva provato. Con un impeto di forza mista a rabbia riuscì a divincolarsi allontanandosi da quei tre.
"Andrea è morto! Fattene una cazzo di ragione, Viò!" Le urlò Luca.
"È colpa tua! È solo colpa tua! Potevi proteggerlo! Invece, essendo l'unico sopravvissuto, lo hai lasciato morire perchè volevi ottenere gloria e fama, non è così?"
"Taci! Tu non eri là! Tu non c'eri a vedere quello scempio! Perchè non lo hai convinto a rimanere, eh? Tu potevi salvarlo, ma non lo hai fatto! Sei una codarda! Avevi paura di non farcela e hai preferito mandare lui al patibolo! Non sono sicuro che lo amassi veramente!"
Gli occhi di Viola divennero rossi, iniettati di sangue e gli scagliò addosso un raggio di fuoco. Lyla, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, gridò di smetterla. Violannika andò verso Luca. Arrivata davanti a lui lo prese per la camicia sussurandogli: "Non azzardarti mai più ad insinuare che io non lo amassi! Era tutto per me! Senza di lui io non posso vivere, non ce la faccio! Avrei dato la mia miserabile vita per la sua, ma non potevo considerare solo me stessa! Come ben sai io ero incinta e per quanto lo amassi non potevo rischiare di morire!"
"Mi dispiace tanto! Ero solo arrabbiato e volevo sfogarmi! La nostra vita cambierà, soprattutto la tua... prima accetti la cosa meglio sarà per tutti noi!"
La ragazza si girò. I suoi occhi erano ritornati normali e fissavano il bellissimo volto privo di vita di Andrea. Solo in quel momento realizzò che aveva perso un pezzo importante della propria esistenza per sempre. Aveva perso la metà del suo cuore e non c'era niente che potesse fare.
"Voglio sapere! Dimmi com'è morto!" La voce della ragazza era incrinata.
"Sei sicura? Non mi sembra il caso di accentuare..."
"Dimmelo!" Sentenziò perentoria.
Luca scosse la testa buttando fuori aria. Fece apparire quattro sedie in mezzo a quella terra piena di speranze distrutte e prese posto.
Si sedettero tutti tranne Violannika che si adagiò vicino ad Andrea esanime. Gli prese una mano portandosela in grembo. Benchè volesse conoscere i dettagli al più presto, aspettò pazientemente accarezzando le dita del suo amato.
"Eravamo allo stremo delle forze..."

Pianura dell'Artemisia
Ore 5:58

Era l'alba. Andrea vide chiaramente il sole sorgere davanti a sè. Voltandosi notò Ipersolem. La sua luce viola sbucava da una nuvola.
Quella pianura era sempre stata amata dal ragazzo. La sua ampiezza gli donava una senzazione di insignificanza che Andrea aveva imparato ad accettare solo con il tempo.
Le montagne a Nord erano innevate. Faceva freddo e vi erano degli strati di nebbia.
Era l'odore a rendere quel posto pieno di morte. Il sangue secco e i corpi a brandelli avevano rilasciato un tanfo di morte.
Tutti erano coscienti che il futuro scontro sarebbe stato l'ultimo. Da entrambi le parti i soldati erano stati decimati e nessuno aveva in programma di continuare la guerra un giorno di più.
"Soldato Veritieri! Dove si trova suo fratello?"
Andrea si spaventò. Voltandosi si ritrovò davanti il caporal maggiore Alfredi.
"Non lo so, signore!"
L'uomo era avanti con l'età. Segni inequivocabili erano le rughe sul suo viso scarno e, sia l'accenno di barba bianca sia i capelli brizzolati.
Nonostante la difficoltà per il ragazzo di riuscire ad accettare l'idea di dover sottostare alle regole ben precise, grazie ad Alfredi, imparò ad eseguire gli ordini, a mettere in pratica gli insegnamenti appresi nel campo d'addestramento, a rispettare le proprie debolezze...
"Ieri sera era con lei?"
"Sì!"
Andrea si ricordò la lettera che aveva scritto per Violannika. Controllò la tasca interna della giacca trovando la missiva per Lyla.
"Soldato Veritieri non ho tempo da perdere! I Diurni vogliono concludere la guerra! Vogliono attaccarci di sorpresa è ucciderci tutti! Le truppe sono pronte al campo, lei è qui con me e all'appello manca solo Luca!"
"Caporal Alfredi!" Urlò una figura in lontananza.
Era Luca che stava correndo a perdifiato lungo il pendio delle montagne del Nord.
Alfredi e Andrea gli andarono incontro. Si ritrovarono vicino al letto del Nauátl, fiume che sfociava nel Mar del Sud.
"Fate presto! Hanno attaccato l'accampamento a Nord e manca poco prima che arrivino al campo! Caporal maggiore Alfredi i soldati hanno bisogno del suo aiuto!"
"Luca è un problema se voliamo?"
"Sì cazzo! Secondo te perchè io non l'ho fatto? Ci sono i Dragonkin della Luce e dell'Aria che non vedono l'ora di ammazzare qualcuno che vola!"
"Soldato Andrea Veritieri, riuscirebbe a teletrasportarmi al campo?"
"Sì signore!" Detto questo guardò Luca e annuì. Suo fratello sarebbe arrivato a piedi da solo.
"Consegnale la lettera, Luca!"
"Anche tu, Andrea!"
"Non ce ne sarà bisogno!" Alfredi aveva intuito qualcosa.
Andrea e il caporale si baciarono smaterializzandosi in una tenda. (4)
Uscirono e lo scenario che si prospettò loro fu pieno di morte e distruzione.
La maggior parte delle tende del campo erano bruciate. La terra e le ceneri si confondevano tra loro creando un pulviscolo che rendeva difficile la respirazione.
Più avanti, nascosta dall'aria satura di detriti, infuriava la battaglia.
Andrea alzò lo sguardo per vedere il cielo, ma l'unica cosa che scorse furono i Draghi Grigi e i Draghi Bianchi che facevano a brandelli i corpi delle creature avversarie.
Alfredi era già corso verso l'ammasso di carneficina e senza indugio Andrea lo seguì.

~~~

Andrea schivò un lampo d'acqua lanciando delle pietre contro il nemico. Era stanco. Voleva solo le calde braccia di Violannika a circondare il suo corpo.
Rimpiangeva tutta la sua vita passata, tutta. Non c'era mai stato un episodio in cui lui le aveva fatto capire che l'amasse. Secondo Andrea non esisteva.
Una scarica elettrica improvvisa lo ridestò dai suoi pensieri. A colpirlo era stata una Solaria. (5)
La creatura avrebbe sicuramente ucciso il ragazzo inerme caduto al suolo, ma Alfredi la uccise con un raggio di fuoco.
Un sorriso comparve sul suo volto. Tese la mano al ragazzo per aiutarlo, ma Andrea non ebbe il tempo di alzarsi.
Una Fata immobilizzò il caporale mentre un Orco gli tagliò la testa che rotolò lontano dal corpo privo di vita.
Il busto cadde sopra di lui ricoprendolo di sangue. Rimase così: disteso e sporco del liquido rosso a piangere.
Forse passarono minuti, forse passarono ore.
Andrea non accennava a reagire.
Alfredi era stato brutalmente ucciso e lui non riuscì a rimanerne indifferente.
All'improvviso gli ritornò in mente una poesia di Dylan Thomas che Violannika aveva dovuto studiare a memoria tanti anni prima.

"Non andartene docile in quella buona notte.
Infuriati, infuriati contro il morire della luce."

Si immaginò la ragazza che gliela ripeteva dopo avergli dato un dolce bacio sulle labbra.
Lui non si sarebbe arreso al morire della luce! Si sarebbe infuriato e avrebbe fatto qualsiasi cosa per farla vincere, anche morire lui stesso!
Si alzò di scatto allontanandosi dallo scontro. La battaglia volgeva quasi al termine, ma i soldati alleati dei Nuvolari stavano rinunciando alla vittoria.
Il ragazzo chiuse gli occhi. Si concentrò. Respirò pesantemente. Era pronto!
Il suo intento era quello di utilizzare il potere dell'Infinito per terminare definitivamente la guerra.
Sarebbero morti tutti, ma non gli interessava!
Sarebbe morto lui, ma non gli inressava!
Sarebbe morto Luca...
A quel pensiero la sua determinazione sparì lasciando posto all'inquietudine.
"Non farlo per me! Io sono al sicuro! Non farlo per te stesso!"
"Anche tu riesci a comunicare telepaticamente, fratello!"
"A quanto pare!" Rispose Luca ironicamente.
Andrea spostò lo sguardo da una parte all'altra e poi lo vide.
Era lontano! Era al sicuro sulla strada sterrata che univa la Pianura dell'Artemisia al campo! Doveva fare presto perchè la sua sagoma si avvicinava sempre più.
"Non ucciderti, Andrea! Vivi per Viò!"
"Morirò per lei!"
"Ti voglio bene, fratello!"
"Sei tu la mia unica famiglia!" (6)
Luca a quella frase accelerò la corsa. Si impose di non piangere, ma quando Andrea gli comunicò di volergli bene non potè fare nulla per fermare le sue emozioni.
"Un'ultima cosa: di' a Violannika che la amo!"
Andrea raccolse in una sfera tutti i suoi poteri e attinse la forza necessaria a completarla dal potere dell'Infinito.
Con un urlo disumano la lanciò davanti a sè.
L'esplosione fu gigantesca. Rase al suolo tutto ciò che incontrò e nessuno riuscì a sopravvivere.
Andrea si voltò giusto in tempo per vedere suo fratello l'ultima volta e stramazzò al suolo.
Luca aveva sperato fino alla fine che lui sopravvivesse, ma lo sforzo disumano che aveva fatto per sostenere il potere dell'Infinito gli aveva prosciugato tutte le energie, anche quelle vitali.
Violannika aveva quel potere.
Andrea aveva quello dell'infinito Relativo.
Violannika poteva evitare la sua morte.
Andrea era morto.
Il ragazzo corse verso il corpo privo di vita di suo fratello.
Chiuse gli occhi e focalizzò con la mente l'ultimo istante della vita di Andrea: lui che sorrideva fiero di sè stesso mentre si accasciava.

Territorio Montanaro
Ore 11:27

"Lui ti amava Viola!" Concluse Luca.
Le lacrime avevano ripreso a scendere copiose sulle guance. Perchè Andrea aveva finalmente dichiarato di amarla in punto di morte?
Non avrebbe mai immaginato amare qualcuno l'avrebbe distrutta così tanto.
Un coltello che perforava il suo cuore, le avrebbe fatto meno male.
Non era ancora finita! Mancava il decreto alla sua condanna a morte: la lettera.
Il suo cuore ormai spaccato a metà si sarebbe fermato dal dolore.

Penultimo giorno di guerra
Monte del Nord

Cara Violannika,
domani ci sarà l'ultima battaglia e se riuscirò a sopravvivere questa lettera non servirà, la brucerò, dimenticando questi anni di merda! Se, nel caso contrario, morissi, ecco... la darò a Luca, sperando che non farà la mia stessa fine. Sai cosa ci ha detto la signora Gin, (7) o io, o lui...
Mentirei se ti dicessi che non ho paura! Vorrei che la Sibilla avesse torto. Vorrei ritornare da te, ma tu mi hai cambiato; sono diventato un altruista del cazzo e so che se non facessi il possibile per salvare Luca, per riportarlo da Ly, me ne pentirò tutta la vita.
Violannika mi manchi! Mi mancano i tuoi baci, le tue risate, i tuoi pianti...
A combattere siamo rimasti circa in cinquantamila. Siamo pochi e stremati, non ce la facciamo più.
Ti scrivo con il carbone perchè non posso usare la magia, capirebbero dove si trova il nostro accampamento. Ricordo quella notte e cosa ti ho detto! (8) Ti dissi che non era successo nulla, ma tutt'e due sappiamo che non fu così! È per questo che scrivo a te e non ad Imary, ti amo! Lo so, non è come sentirlo a voce, ma ti prego perdonami! Ti amo perchè mi hai reso un uomo migliore, ti amo perchè mi tiravi su il morale quando ero incazzato con il mondo, ti amo perchè tu, Violannika Armellino, sei il centro del mio universo, la donna della mia vita per la quale morirei, in guerra, per permetterle un futuro migliore!
Muoio con dei rimpianti, amore mio dolcissimo. Muoio, sapendo che non vedrò mai il tuo viso stupendo rigarsi di lacrime per questa lettera.
E il destino che ci ha sempre voluto uniti, per ironia della sorte, adesso ci ha divisi.
Ti ho ferita, trattata male, privata della tua essenza di donna, ma spero che il tuo amore nei miei confronti non sarà mutato quando (e se) leggerai questo pezzo di carta... beh, dopo sarai libera di fare ciò che vuoi! Sposati, sii felice, trovati un ruolo all'interno di un Territorio che ti soddisfi, ma soprattutto vivi! Vivi una vita dettata da sentimenti ed emozioni positivi! La vita infatti è sempre degna di essere vissuta! Ti scongiuro, fallo per me! Ti chiedo solo un favore, non dimenticarmi! Fa che io resti sempre nel tuo purissimo cuore!

Il tuo passato
Il tuo quasi presente
Il tuo non futuro

A.V.

Violannika era già cosciente che una vita senza l'unico amore della sua vita sarebbe stato doloroso.
Non vi era più nulla di positivo nel suo cuore martoriato.
Regnava ormai da ore una greve sofferenza.

(1) Si pronuncia Laila ed è la fidanzata di Luca.
(2) I Territori sono sei:
T. Montanaro T. Incandescente
T. Glaciale
T. Nuvolare T. Diurno T. Oscuro
(3) Quando due persone si baciano attraverso questo contatto riesco a donare o a ricevere energia.
(4) Andrea può controllare il potere dello Spazio attraverso il bacio.
(5) Creatura dalle sembianze femminili con il potere della Luce.
(6) Il padre dei fratelli ha preferito vivere sulla terra lasciandoli nelle mani del loro nonno.
(7) La signora Gin è una Sibilla e ha predetto che uno dei due fratelli Veritieri sarebbe morto in guerra.
(8) La sera in cui Violannika e Andrea hanno avuto un rapporto per la prima volta quest'ultimo le aveva detto che l'amava ma il giorno seguente fece finta di nulla.

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