Capitolo Tredici

Una cosa è certa: il peggiore dei pompini sarà sempre meglio, per dire, della più profumata delle rose... del più fantastico dei tramonti, delle risate dei bambini.
Io non credo che leggerò mai una poesia bella quanto uno di quegli orgasmi che ti mandano a fuoco, ti fanno venire i crampi al culo, ti inondano le budella.
Chuck Palahniuk


Subito il giorno successivo a quello della cena, Hermione si precipita a casa di Harry per porgergli una piccola ampolla di vetro trasparente. Il ragazzo se la rigira tra le dita, prima di strizzare le palpebre ed esaminarla più attentamente. Il liquido scuro che la riempie, ribolle e si agita irrequieto al suo interno.

Rimane ancora alcuni istanti pensieroso a osservarla in silenzio, prima di rialzare lo sguardo sul viso stanco dell'amica. Ne scruta la pelle tirata e le labbra strette tra di loro.
-E' per caso, quello che penso io?-

Un palmo di Hermione corre svelto a inserirsi tra i fitti capelli color castano. Le dita si incastrano tra le lunghe ciocche scompigliate e aggrovigliate tra di loro. La capigliatura poco curata, come pure il viso sfatto, mostra inequivocabilmente che stanotte la ragazza deve aver riposato pochissimo.
-Ho studiato ore e ore che ingredienti occorressero per creare la contro pozione perfetta. Ho testato minuziosamente ogni minima interazione, il modus operandi giusto e i tempi di reazione. Ho svolto ogni minimo passaggio più e più volte, fino ad arrivare alla meta. E' stato straordinariamente difficile farlo. Ma, devo ammetterlo, anche molto stimolante.- nel pronunciare l'ultima frase, le guance si imporporano di imbarazzo. -Comunque adesso sono praticamente sicura che la pozione dovrebbe funzionare. Ovviamente non avendo mai creato nulla del genere, bisogna sempre tenere conto delle possibili variabili e dei... ehm, degli effetti collaterali.-

-Ah, benissimo...- Borbotta Harry, svitando il coperchio dell'ampolla e avvicinandoci il naso per annusare il composto. L'aroma fruttato che ne esce e' delicato e dolce. Non è per niente male, assomiglia vagamente all'odore del succo di mirtillo.

-No, aspetta! Prima di berla devi inserire all'interno un capello di Malfoy.-

-Un suo capello...- Medita confuso Harry, grattandosi il mento con due dita. - Allora glielo prenderò alla festa in cui andremo venerdì sera. Speriamo di non provocare disastri come è successo con la nostra prima pozione polisucco.-

Hermione muove una mano davanti al viso, cercando di scacciare l'immagine straziante di parti del suo corpo trasformate in quelle di un gatto.
-Dovrebbe essere tutto a posto. Ho pensato attentamente a quello che ci hai raccontato ieri sera... in particolar modo, mi sono soffermata sul tuo interessamento malsano verso il Serpeverde. Ho tentato di crearti qualcosa di più specifico possibile. Anzi, senti... uhm, senti un po' Harry...-

Gli occhi castani si incupiscono. Vanno veloci a cercare quelli verdissimi dell'altro. Li sondano a fondo, esaminandoli con estrema incertezza.
-Se le cose non dovessero ugualmente cambiare, ti consiglio vivamente di allontanarti da lui. Quel "maniaco dei sogni" ti ha preso chiaramente di mira e la situazione in cui ti sei cacciato è già abbastanza seria senza che tu... o che lui... insomma, hai capito cosa voglio dire. Lascialo soltanto perdere, ok? Non è sicuramente la persona adatta a stare con uno come te.-

Le iridi del Grifondoro si abbassano verso terra. Le labbra si staccano tra loro, nel vano tentativo di formulare un semplicissimo "si". Peccato che tutto quello che gli riesca invece di fare, è emettere un lieve grugnito indistinto.


Il suggerimento della sua migliore amica, sarebbe senza dubbio da prendere immediatamente al volo. Dopotutto, quale persona sana di mente sceglierebbe consapevolmente di "dare corda" a un stronzo del genere?

Con misurata lentezza, Harry si sistema il completo elegante che ha preso a noleggio apposta per l'occasione. Passa con i polpastrelli sulle pieghe della giacca, lisciandole attentamente con mosse scattanti e fluide. Cerca meccanicamente di prendere tempo, pur sapendo perfettamente che oramai è soltanto questione di pochi secondi.

Alza lo sguardo rassegnato, appoggiandolo sul ragazzo biondo che sta in piedi di fronte a lui. Gli sbircia di nascosto il completo scuro dal taglio severo, e quel fisico slanciato che gli si può benissimo intravedere anche al di sotto della giacca.
Si fissa poi sui capelli chiarissimi, che scendono perfetti sulla fronte ampia. La voglia improvvisa di infilarci il naso in mezzo e annusarli, è talmente forte da costringerlo a pensare ad altro.

Ferma lo sguardo su una spalla del cappotto, notandone un filo chiarissimo che brilla lucente sul tessuto nero. Eccola lì, la sua via d'uscita.

-Mm-mmh. Stasera mi stai facendo i raggi X, Potter. Sei soltanto molto nervoso o senti un urgente bisogno di essere scopato?- Un sopracciglio chiaro si alza arrogante verso l'alto, mentre il solito sorrisetto affilato gli si apre impudico sul volto.
-Comunque anche se fosse, non abbiamo abbastanza tempo a disposizione, e io adesso non sono neppure dell'umore adatto. Quindi ti consiglio vivamente di riprenderti e di pulirti la bava che ti sta scendendo dalla bocca. E per la barba di Merlino, cerca di sorridere un pò! Stiamo per entrare nell'antro della belva. E' tutto proprio come è sempre piaciuto a te: stare al centro dell'attenzione, trasgredire alle regole.... Non ti senti un pochino eccitato?-

Nonostante la frase incattivita, la mano di Harry scatta ugualmente a tastarsi il lato del labbro. Lo trova asciutto e secco, e un lamento infastidito contro sè stesso, gli sgorga spontaneo dalla gola.
Ma il tempo per arrabbiarsi o rispondere a tono, manca. Draco spalanca la porta della villa di campagna dei genitori, e l'immagine di un enorme salone illuminato appare di fronte a loro.

Muovendo i primi passi verso l'interno la prima cosa che cattura l'attenzione di Harry, è un lampadario mastodontico formato da purissime candele di cristallo. Se ne sta lì, sospeso in aria, senza all'apparenza nessun aggancio visibile. Alcune fiammelle fluttuanti sono incastrate in mezzo ai minerali, e si illuminano da sole a tempo di musica.
Vari strumenti musicali sono posizionati in una zona sopraelevata, posta al centro del salone. Si auto suonano autonomamente, producendo una dolce melodia che viene magistralmente diretta da un piccolo compositore.
Harry strizza gli occhi, scrutandolo attentamente: sembra essere un Goblin. Eppure che lui sappia, questi esseri sono famosi per amministrare cautamente l'oro e in particolar modo quello della Gringott, non certo per essere abili musicisti.

Scuote la testa confuso, prima di spalancare maggiormente la bocca, totalmente esterrefatto. I muri dell'abitazione sono colmi di quadri, e potrebbe persino asserire che la Gioconda appesa in un angolo, gli abbia appena fatto l'occhiolino. E' seriamente sconvolto dall'abbondanza e dalla ostentazione di ricchezza, che trasuda questo posto.

Un leggero schiarirsi di gola accanto a lui, lo riscuote dai suoi strani pensieri. Si guarda attorno preoccupato, prima di spostare lo sguardo verso il basso. Un elfo domestico con il viso arcigno, lo sta fissando austero. Gli indica il corpo, per poi allungare le braccia in avanti verso di lui.
Il Grifondoro si gratta il naso, sbattendo le lunghe ciglia a disagio.

-Il cappotto, Potter. - Esclama stizzito Draco, alzando le iridi glaciali verso il soffitto. -Non si entra mai in una sala da ballo, senza averlo prima lasciato in custodia a uno di loro. Per la barba di Merlino, ma che razza di schifo di educazione babbana hai ricevuto?-

Harry imporpora sulle guance, togliendoselo immediatamente. Lo porge delicatemente alla creatura che lo afferra per poi sparire zoppicando, verso una stanzetta in fondo alla sala. Continua a osservare dove stia andando per altri minuti, rimuginandoci sopra. Ha bisogno di entrare nel guardaroba per recuperare il capello biondo di Draco e chissà, magari visto che c'è già, potrebbe persino approffittarne per curiosare nelle tasche dei giubbotti degli altri ospiti della festa. Sono tutti Serpeverde ed ex Mangiamorte. Ben pensandoci, potrebbero persino centrare qualcosa con quello che gli sta accadendo nei sogni.

Una voce squillante che conosce fin troppo bene, lo fa sobbalzare impaurito.
-Draco!- Grida Narcissa, abbracciando il figlio che rimane rigido nella posizione precedente.
-Ti stavamo tutti aspettando con ansia. Con chi sei venuto? La tua dama è per caso la Signorina Greengrass? Io e tuo padre siamo molto felici che tu abbia finalmente deciso di renderci partecipi della tua vita privata. Certo, lei non è assolutamente ai nostri livelli, ma per rispetto tuo, ce la faremo andare bene ugualmente.-

L'espressione gioviale le si blocca sul volto nello scorgere dietro alle sue spalle, la figura disorientata del Grifondoro.
-Signora Malfoy, è un piacere per me rivederla.- Dichiara Harry, porgendole gentilmente la mano.

Narcissa lo scruta disgustata, senza ricambiare il saluto. Evita la mano ma afferra entrambi i ragazzi per un braccio, trascinandoli in un angolo lontano, più appartato.
-Cosa diavolo sta succedendo qui? Perché Harry Potter è venuto alla mia festa con te?-

Una leggera smorfia compiaciuta si palesa sul volto del Serpeverde.
-Mi avete chiesto espressamente di raggiungervi accompagnato da qualcuno, e io l'ho fatto. Non vedo la motivazione di questa tua espressione sorpresa.-

-Figliolo, stai seriamente giocando con il fuoco, e lo sai benissimo. Tuo padre si infurierà da morire per questa ulteriore bravata infantile.-

-In realtà è proprio quello che spero.- Dichiara il ragazzo soddisfatto, arcuando un angolino del labbro verso l'alto.

La donna lo fissa vari secondi, prima di girarsi nervosa verso Harry.
-E tu!?! Perchè hai deciso di appoggiare quel pazzo di mio figlio, in questo gioco ostinato e folle? Proprio non lo comprendo! Non sai minimamente a cosa stai andando incontro, ma ti avverto: ti ho già salvato la vita una volta, non ho nessuna intenzione di farlo una seconda.-

La donna si gira stizzita di spalle e se ne va, lasciandoli da soli e confusi. Il Grifondoro si gratta la cicatrice, infastidito dalle ultime parole inopportune e dal suo palese non sapere. Allunga una mano e stringe malamente il polso di Draco.
-C'è per caso qualcosa che non mi hai ancora detto?-

Un ghigno soddisfatto appare sul bel viso dalla pelle candida.
-I miei si aspettavano che stasera arrivassi con la persona che ho deciso di sposare. O almeno, è quello che gli avevo comunicato alcuni giorni fa per telefono.-

-Che cosa..?- Domanda Harry arrossendo furiosamente sulle guance. -Ti riferisci forse alla ragazza che ha nominato prima tua madre?-

-Astoria Greengrass.- Mormora assorto Draco, guardandosi attorno. -Una vera bellezza appartenente a una delle ventotto famiglie sacre. Purtroppo, pur essendo una purosangue, ha degli ideali che a mio padre non piacciono particolarmente. Mi divertiva fare finta di stare con lei... ma poi ha rovinato tutto quando si è innamorata di me.-

-Quindi l'hai lasciata, e mi hai invitato alla festa di proposito per usarmi come tuo nuovo grattacapo familiare e futuro pretendente?-

Le iridi fredde si spostano sul viso dell'altro. Lo squadrano accuratamente.
-Sembri infastidito. I miei sanno benissimo che non ho interesse per le donne, ma mi obbligheranno comunque a sposarne una. Quindi puoi stare tranquillo, non ti sceglieranno certamente come mio sposo. Ovvio, se tu iniziassi a dichiarare apertamente a tutti che i babbani e i sanguemarcio sono solo dei poveri pezzenti che non meritano nulla, allora... beh, magari allora potresti essere preso in seria considerazione come mio futuro compagno.-

-Non lo farei mai.- Gli sibila contro, guardandolo storto.

-Peccato.- Ribatte soltanto il Serpeverde, solleticandolo nell'autostima con le iridi che brillano di fervente divertimento.

Harry sbuffa contrariato, incrociando le braccia davanti al corpo. Se ne rimane chiuso in un mutismo ostinato, seguendo a distanza Draco che si ferma a salutare la moltitudine di persone presenti. Alcuni lo riconoscono e si spostano al suo passaggio, fissandolo con sguardo innorridito. Harry si impone mentalmente di tenere fermo l'autocontrollo necessario a evitare di ricambiare l'occhiataccia nello stesso identico rozzo modo.

Ad ogni nuovo passo che compie, l'idea che qualcuno lì in mezzo sia implicato nella sordida faccenda dei sogni, è sempre più presente. Con maestria e non calanche, si ferma volutamente di spalle ad ammirare alcuni quadri, si mischia in mezzo alle gente recuperando una tartina e scivolando via magicamente dal controllo visivo di Draco.

Raggiunge senza farsi notare da nessuno la zona adibita al guardaroba, infilandosi svelto all'interno. E' una stanza enorme dove molti soprabiti, giacche o pellicce, sono sospese ordinatamente per aria. Ci si intrufola in mezzo, palpando ogni tasca che trova, estraendone gli oggetti e valutandoli accuratamente. Allo stesso modo, cerca con fare disperato quello che indossava stasera il Serpeverede.

-Non pensavo che tu potessi essere talmente tanto stupido.-

La voce scanzonata di Draco gli arriva insolente alle orecchie. Harry è ancora nascosto in mezzo ai giacconi, posizionato quasi alla fine della stanza. Non può vederlo dall'ingresso, quindi l'unica possibilità è che lo abbia seguito fin qui.

-Sto soltanto facendo il mio lavoro da Auror.- Dichiara facendosi con il corpo ancora più indietro, e cercando febbrilmente con lo sguardo quel maledetto cappotto di colore scuro.

-In realtà stai facendo malamente il tuo lavoro da Auror. E oltretutto, quando sei a una festa insieme a me, presente come invitato. Ti nascondi nelle stanze, curiosi in mezzo a cose non tue... sputi giudizi. Devo confidarti che mi hai sorpreso: ti trovo una persona poco educata e gentile.-

La rabbia che prova per questa ingiusta punzecchiatura, porta Harry a sbuffare irritato.
-Tu tanto non lo avresti mai fatto. Se il colpevole dei sogni, fosse uno tra i tuoi amici Serpeverde, probabilmente non muoveresti neppure un dito per arrestarlo.-

-Attento a quello che dici, Potter. Mi stai seriamente offendendo.- Il sibilo furioso, gli sbatte quasi sul naso. Draco si è infilato in mezzo ai soprabiti e ora gli è arrivato a un palmo dal naso. -Stai sentenziando gratuitamente non solo su di me, ma anche su mia madre che ti ha salvato la vita. Tu potrai non crederci, ma a questa teoria ci avevo già pensato anche io. Ho controllato personalmente tutti gli alibi dei presenti. E tu, invece? Cosa faresti se il finto Mangiamorte, fosse invece uno dei tuoi. Che smacco terribile dover punire un irreprensibile Grifondoro.-

-Non penserai che...-

-Non penso a niente. Ma da qualche parte dovrà pur arrivare, no?-

La mano si appoggia alla sua spalla e la spinge indietro. Harry sbatte con la schiena al muro. Sgrana gli occhi verdi, nel riconoscere lo sguardo predatorio che si sta formando sul viso dell'altro. Trattiene il fiato, nel sentire le dita scivolare lentamente lungo l'addome e fermarsi sulla patta dei pantaloni.

-Facciamo un gioco. Si chiama... non emettere nessun suono.-

La mano cerca le asole, per liberarle dai bottoni. Harry si guarda attorno a disagio, prima di provare a fermare l'altro.

-Oh, andiamo. Non fare il prezioso, lo sento che lo vuoi...-

La testa si scuote subito, mimando un silenzioso no. Peccato che il corpo lo stia tradendo fin da subito. Al solo sentire il leggero sfioro che gli fatto, gli è già diventato duro da morire.
- Malfoy, ragiona un attimo! Se ci trovassero ora, entrambi immischiati in questa assurda situazione, i tuoi ti ucciderebbero!- Dichiara lasciando molle la mano di Draco, che sta già facendogli scivolare i pantaloni verso il pavimento.

-Non dovresti pensare a me, sfregiato. Sei tu il Golden boy, il ragazzo che tutti vorrebbero. Cosa pensi direbbe il mondo intero se venissero a sapere che al prescelto piace il cazzo?- 

-A me non piace il.... ahhhhhhh.-

La mano calda di Draco lo ha afferrato sul membro e lo sta srotolando dolcemente. Ora è chiaro che se prima poteva pensare di negare, adesso l'evidenza che tutta la situazione lo eccita a dismisura, è veramente lampante.
-Shhhhhh Potter, non gemere.-

Harry si morde il labbro inferiore e serra gli occhi. Sente il Serpeverde scendere sulle ginocchia, percepisce il suo fiato caldo vicinissimo all'inguine, a un palmo dal suo membro teso. 
La lingua esce ingorda e inizia a giocare nella sua parte esposta, e lui si trova obbligato a portarsi una mano tra i denti e a morderla più forte che può. Vorrebbe urlare, e gemere e gridare di nuovo. La stuazione che sta vivendo è talmente surreale, da farlo eccitare e indurire ancora di più. Sgocciola persino, incredulo dalla voglia sfacciata che si ritrova piantata addosso.

Un rumore improvviso gli fa sgranare gli occhi di colpo.
-La mia pelliccia è quella grigia. E' stata acquistata come puro visione argentato.- dice una voce di donna.

-La cerco subito, Signora. Accio Visone.-
Pronuncia l'elfo, facendo vibrare all'unisono tutti i vari giubotti. Uno di fronte a loro inizia a scuotersi, staccandosi dagli altri.

Harry rabbrividisce, mordendosi più forte la mano. Percepisce la testa di Draco aumentare il ritmo e la lingua leccarlo con più bramosia. Si appoggia  nuovamente con le spalle all'indietro, mettendo una mano in mezzo ai capelli dorati del Serpeverde e strattonandoli in avanti.
Strappa apposta alcune ciocche, prima di  lasciarsi andare e venire con un lieve rantolo trattenuto. Per fortuna sono rimasti nuovamente da soli.

Draco finisce di ingoiare il liquido, prima di rialzarsi in piedi e pulirsi con un dito i lati delle labbra.
-Mmm. Interessante Potter, veramente sconvolgente. Ti eccita il pericolo. Ma chissà come mai, questa cosa un pochino me l'aspettavo.-

Harry si guarda le mani dove spiccano tra le dita, alcuni capelli chiarissimi. Se le caccia in tasca, assumendo una espressione infastidita.
-Sei un dannato idiota, Malfoy. Non so cosa tu abbia voluto dimostrare con questa.. cosa. Ma abbiamo rischiato di essere beccati. Sei una persona lasciva, e persino a tratti anormale.-

-A mio avviso, è la normalità stessa una forma di pazzia. Vivere tutta la propria esistenza sempre con lo stesso finto sorriso, sposarsi con una donna che non ami e obbligarsi persino ad averci dei figli. Bisogna credersi degli incapaci per non comprendere che si vive meglio da pazzi. Non pensi che sarebbe ora che abbandonassi anche tu la maschera e confidassi al mondo intero, chi è veramente Harry Potter?-

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Riprendere in mano la storia, mi ha schiaffeggiato. 😱
Ma... E' venuto bene, vero?

Ps. Questo Draco! Ahhhh!!! ❤️

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