Capitolo Sedici
Si può dire che non ci sia nessun individuo sano che non aggiunga al normale scopo sessuale qualche elemento che si possa chiamare perverso; e la universalità di questo fatto basta per sé sola a farci comprendere quanto sia inappropriato l'uso della parola perversione come termine riprovativo.
Sigmund Freud
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Ginny accoglie in silenzio il ritorno di Harry. Il viso del ragazzo mostra apertamente non solo la confusione di quello che sta provando, ma anche e soprattutto il dolore. Sospira tristemente, spostandosi la lunga chioma rossa all'indietro. Stira un leggero sorrisino rasserenante, mentre decide mentalmente di tralasciare appositamente il discorso precedente per uno più diverso e sereno. E tra le chiacchiere, le risate e i molti bicchieri di idromele alcolici che scendono giù in gola di entrambi, la serata scivola via, finalmente serena.
Nonostante ciò, la mente del Grifondoro rimane ugualmente ancorata verso un unico punto del locale. Harry sta tentando in ogni modo possibile di disperdere la voglia irrefrenabile di girarsi e guardare in quella direzione. Si è anche scambiato di posto con l'amica, appositamente per obbligarsi a non farlo.
Draco ancora una volta, ha avuto ragione su di lui. E' geloso. Percepisce distintamente i morsi del malessere snodarsi nel corpo e pizzicargli lo stomaco.
Inoltre il sentimento che gli si agita nel petto, è troppo forte e devastante per sembrare reale.
Deve soltanto portare pazienza e stringere i denti, mentre attende la contro pozione corretta che gli farà Hermione.
Lunedì avvertirà subito l'amica del loro totale fallimento, e insieme ripartiranno a farne una nuova. Anzi ripensandoci bene, la contatterà subito domani, anche se è domenica. E' meglio non indugiare oltre. La situazione è già troppo imbrogliata per lasciarla procedere tranquillamente in avanti.
Controlla distratto l'orario, notando sorpreso che sono già passate le due di notte. In accordo con Ginny pagano il conto a metà, e si dirigono verso la porta di uscita. Prima di oltrepassarla, alza lo sguardo alcuni secondi verso il fondo del locale per scrutare velocemente il tavolino incriminato.
E' vuoto. Chissà quando i due Serpeverde se ne sono andati via.
-Ho notato che prima sei andato in bagno con Malfoy. Al tuo ritorno, non ti ho visto molto felice. E' andata tanto così male?-
Harry ridacchia da solo. Con una leggera spinta alla porta, la spalanca ed esce all'esterno respirando felice l'aria fresca della sera. Il venticello gli sbatte sulla testa, scompigliandoli i fini capelli scuri.
-Molto di più... è andata malissimo. Lui si comporta sempre da stronzo con me, ma penso lo stesso di piacergli.-
-Beh, a chi non piaci.- Farfuglia lei, arrossendo maggiormente sulle guance.
Harry sorride ancora, stringendosi sulla giacca. Guarda alcuni istanti in alto. Il cielo scuro è coperto di stelle. Probabilmente complice l'alcool che gli gira in corpo e che gli allontana i brutti pensieri dalla testa, per la prima volta stasera da inizio serata, si sente quasi euforico. E' convinto che si possa veramente sistemare tutto, o che comunque nel caso non fosse così, lui e Draco possano ugualmente trovare un accordo per stare insieme.
Prende la donna sottobraccio, dirigendosi barcollante verso il parcheggio. Rispolverano insieme vecchi aneddoti della scuola, si raccontano segreti ancora mai detti, mentre che camminano prendendosi allegramente in giro a vicenda. Quando però si avvicinano alle postazioni delle rispettive automobili, si bloccano all'improvviso.
Vicino a una sportiva di un acceso colore rosso, c'è Draco che sta ridendo chiassosamente insieme a Terence Higgs. La situazione di per sè non vorrebbe dire nulla, se non fosse che di fronte a quell'espressione totalmente insusuale, Harry si ritrova a trattenere il fiato spaesato. Il Serpeverde non sta mostrando solamente uno di quei mezzi sorrisetti sardonici che abozza sempre a tutti. No, lui è proprio totalmente partecipe al momento. E la sua è una risata morbida e piena, una di quelle in grado di trasformati il viso e di renderlo... irresistibile.
Il Grifondoro non riesce a evitare di innervosirsi e di emettere un rauco ringhio nervoso dalla gola.
I due ragazzi si girano stupiti al suono gutturale che sentono, e li scorgono subito. Le loro espressioni ilari di neppure alcuni attimi prima, si tramutano all'istante e diventano fredde e distanti. Draco assottiglia lo sguardo irritato, fissandolo intensamente prima di prendere l'altro per un braccio e spostarlo verso il mezzo.
-Andiamocene da qui. Potremmo continuare a parlare "di quella cosa", a casa mia. Ora ci sono troppe orecchie indiscrete per farlo.-
Terence scruta dall'alto verso il basso Harry, producendosi in una plateale smorfia disgustata.
-Sai, la prossima volta che mi inviti a uscire, dovresti portarmi in un posto diverso. Non in uno di questi orridi locali gestiti da babbani. Magari potremmo vederci a Hogsmeade, in qualche pub sicuramente più adatto al nostro status di maghi Purosangue. Là non gira anche la feccia della comunità magica.-
Il Serpeverde muove alcuni passi in avanti. Con andatura pesante, passa accanto a Harry tirandogli volutamente una forte spallata. Il Grigondoro si massaggia il muscolo dolorante, sibilando un tenue "stronzo" nella sua direzione.
Il volume della voce usato, non è abbastanza basso da non essere sentito da entrambi i due Serpeverdi. Terence nota divertito come Harry stia guardando implorante nella direzione di Draco. Probabilmente il fatto che lavorino nello stesso dipartimento magico, lo fa propendere per l'idea di avere con lui qualche sorta di legame.
-Vattene sfigato.- Marca, ridacchiando. -Qui nessuno ti ammira o ti venera come se fossi un Dio. A noi non ce ne frega un cazzo di come hai sconfitto Lord Voldemord. Per noi tu sei e resterai sempre e soltanto, una nullità!-
Il Grifondoro guarda ancora intensamente, il viso gelido del biondo Serpeverde. Poi, di fronte alla sua totale indifferenza, l'espressione delusa e ferita si accentua sul viso e si riflette anche negli occhi color smeraldo.
Ginny lo scruta amareggiata per alcuni secondi, prima di sbuffare inviperita.
-Le persone come voi non dovrebbero neppure essere definiti "maghi". Dovreste vergognarvi per i comportamenti irriguardosi che avete. Voi sì che fate imbarazzare l'intera comunità magica. E tu...-
Urla indignata puntando un dito contro Draco.
-... tu sei solamente un misero essere, meschino e vile. Ti nascondi dietro alle persone, alla tua famiglia e ai tuoi amici. Sei uno... uno psicopatico bugiardo!-
Il Serpeverde alza un sopracciglio biondo, squadrandola divertito. Si sistema meglio il capotto sulle spalle, allacciandolo in mezzo.
-Tutto qui? Ci siamo dovuti sorbire la tua irritazione, solo per sentire questo? Neppure una piccola parolaccia? Beh, ragazzina... non mi stai dicendo nulla di nuovo da quello che già so di essere.-
La mano di Ginny trema di rabbia. Afferra la bacchetta nascosta nella tasca del giubbotto, tirandola fuori. Al gesto impulsivo, Draco scoppia a ridere.
-Per tutte le mandragole! La gattina sta tirando fuori gli artigli! Mi devo preoccupare seriamente, allora...-
-Vuoi che ti faccia paura sul serio? Non pensare che non sia capace di farlo.-
Il volto di Draco diventa in un secondo, una maschera fredda di gelida compostezza.
-E' una minaccia, Weasley? La stai facendo a me, che sono un Auror in servizio, in mezzo a una via babbana di Londra? Veramente vuoi continuare a portare avanti questa pagliacciata?-
Gli occhi azzurrissimi gli brillano non solo di insolenza, ma anche di artistocratica fermezza. Harry si intromette nella diatriba, afferrando la mano dell'amica e tirandola verso il basso.
-Ginny, lascia perdere. Non ha senso litigare... oltretutto a me non interessa neppure. Lui può fare quello che vuole nella sua vita, e mi può trattare come meglio crede.-
La donna abbassa sia il braccio, che il capo verso il basso. Sente la frustrazione trattenuta dell'amico, avvolgerla in un silenzioso abbraccio. Stringe le labbra tra di loro, arricciando il naso.
-Malfoy, sei rimasto lo stesso inutile ragazzino viziato di un tempo. Tutti pensano che sei cambiato, ma ai miei occhi rimani l'essere abietto che sapeva soltanto colpire gli altri alle spalle. Usi le persone a tuo piacimento, oggi come allora.-
Rialza la chioma rossa e appoggia gli occhi chiari sul viso di Higgs. L'espressione tenace e sfrontata che usa nelle partite, affiora per alcuni secondi sul suo viso.
-Lo sa il tuo amico Serpeverde che esci di nascosto con Harry?-
Un silenzio irreale avvolge le quattro figure. Draco si morde il labbro, guardandosi attorno indispettito. Una palpebra prende a battergli convulsamente sull'iride chiarissima.
-Non so di cosa tu stia vaneggiando.-
-Oh, adesso non lo sai. Magari non ricordi. Hai per caso anche rimosso dalla tua testa, il contrattino "sessuale" che avete stretto?-
-Io penso seriamente, che tu stasera abbia bevuto un pochino troppo. Dovreste andarvene subito a casa.-
Harry si sente tutto ad un tratto, svuotato. Tutte le belle parole dette da lui sull'uscire allo scoperto, erano soltanto frasi vuote di significato. Sospira prima di guardare schifato nella direzione del Serpeverde. Poi richiama con un cenno del capo Ginny, osservandola negli occhi e abbozzandole un pallido sorriso.
-Non facciamoci rovinare la serata da questi due. Andiamocene e basta.-
La ragazza si gratta la testa, annuendo piano.
-Si lo facciamo, ma penso ugualmente che un minimo di decenza verso la persona che ti sei anche portato a una festa a casa dei tuoi genitori, ci voglia.-
Higgs al sentire la frase sobbalza, alzando veloce una mano davanti a sè.
-Aspettate tutti, un attimo. Cos'hai appena detto? Potter era fuori con Draco, venerdì sera?-
Il Grifondoro si volta lentamente, assaporando già il gusto della vendetta. Guarda in viso prima uno poi l'altro, alzando le punta delle labbra verso l'alto.
-Si.- Dichiara secco.
-Allora tutto quel chiacchiericcio che avevo sentito sul vostro conto, era vero!-
Draco emette un borbottio a bassa voce. Digrigna i denti e si sposta nervosamente il lungo ciuffo biondo da davanti al viso, rimettendolo a posto dietro a un orecchio.
-E' stata una semplicissima uscita di lavoro. Terence non farti incastrare, non è come potrebbe sembrare.-
-Non mi interessa il "come potrebbe sembrare". Tu mi hai mentito e io non esco mai con quelli che se la fanno con dei Grifondoro.-
Draco non ribatte. Fa due passi indietro dalla macchina e attende immobile e in silenzio che Higgs metta in moto la sportiva e che se ne vada.
Appena il rombo è sufficientemente lontano, si gira come una furia verso le due figure rimaste.
-Per la barba di Merlino, siete veramente degli idioti! Dovrei lanciarvi addosso una maledizione senza perdono! E lasciarvi agonizzanti per terra, senza fare nulla per aiutarvi!-
Ginny spalanca la bocca, allibita.
-Tu ora te la stai prendendo con noi? Ma ti sei reso conto del tuo comportamento altamente maleducato non solo verso di me, ma soprattutto verso di Harry?-
-Non ci crederai mai, ma lo sapevo perfettamente! E infatti ho ripetuto più volte al tuo brillante amico, che ci saremmo sentiti lunedì! Ma voi avete dovuto lo stesso impicciarvi e rovinare tutto!-
-Rovinato, cosa?- Si intromette il Grifondoro, correndo a proteggere la sua amica.
-Il tuo dolce appuntamento?-
Draco si infila una mano in mezzo ala chioma chiara. Afferra alcune ciocche, tirandole verso il basso con stizza.
-La famiglia di Terence ha il totale controllo su tutte le passaporte stregate di "seconda mano". Persino di quelle rubate. Lui poteva aiutarci a capire chi le ha usate nell'ultimo periodo, in modo improprio. Ma voi due avete mandato tutto il mio lavoro a quel paese, e ora lui non si fiderà mai più di me.-
Le iridi verdi si sgranano di confusione.
-Io... mi dispiace. Ma avresti dovuto comunque prima avere il benestare dal nostro capo del dipartimento.-
-E' esattamente quello che ho, Golden boy. Lui sapeva già tutto.-
-Allora avresti potuto spiegarmelo anche a me! Magari avrei potuto persino aiutarti!-
-E come? Pensi che tu possa muoverti meglio di me, in mezzo ai miei amici e alla mia casa di Hogwarts? O pensavi addirittura di valere di più, anche del capo degli Auror?
La devi smettere di intrometterti in cose che non ti riguardano. Non puoi avere sempre la presunzione di poter salvare tutti. Vuoi farlo con me, tenti di farlo con te stesso e vorresti persino allargare questo tuo irrefrenabile bisogno verso tutta l'intera comunità magica e non. Non credi di peccare un pochino di arroganza, Potter?-
Harry chiude la bocca, atterrato dalle crude parole. Non approva metà delle cose che gli ha appena detto, ma non può che ammettere che si è comportato davvero da stupido.
-La colpa è anche mia. Scusami, Malfoy.- Dice Ginny.
Lo sguardo infuriato si volta immediatamente nella direzione della ragazza.
-Non ho nessuna intenzione di farlo. Sei una stupida impicciona, che tenta di riconquistare in modo scontato il suo ex ragazzo. Non gliene frega più nulla... Stasera era fuori con te soltanto perché io non potevo esserci. Mi ha pregato di vederci per tutto il giorno, quindi fattene una ragione e smettila di rompere le scatole.-
-Ho detto che mi dispiace. Non c'è bisogno di rispondere in questo modo.-Sibila ancora, stringendo i pugni.
-E io ho detto che non me ne frega un cazzo delle tue scuse. Weasley, sei ancora qui? Ancora a recuperare le cose di seconda mano?-
Ginny pianta i piedi per terra, alzando il viso arrabbiata. Sorride, ma lo fa in quel modo sarcastico e acuto che i suoi amici conoscono fin troppo bene. E' il suo modo per far capire che l'altra persona ha superato il suo limite.
-Il fatto che io abbia sbagliato, non ti lascia ugualmente il diritto di trattarmi in questo modo barbaro. Non solo a me, ma anche a Harry. Lui è una persona meravigliosa: è gentile, buono e paziente con tutti. E tu, invece che riconoscere queste sue doti, ci esci, lo usi, e lo tratti persino in questo modo orribile.
Ma tutto finirà molto presto, perchè sta sperimentando varie contro pozioni che lo faranno tornare come era prima. Anche stasera stessa ne aveva provata una e voleva testare la sua efficacia. Eccoti spiegato il motivo delle sue insistenti telefonate per vederti. Non è per caso Malfoy, che ti eri fatto dei viaggi mentali diversi? Non avrai mica pensato che lo facesse per amore, vero?-
——————
Dunque. Lei mi sta un pochino sul cavolicchio.
In realtà la Ginny dei Film la trovo "inutile", mentre quella dei libri è molto più "cazzuta".
Ma mi sta facendo ugualmente antipatica .
A voi?
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