Capitolo 5
Prima del capitolo ripropongo l'idea del Gdr (gruppo di ruolo) su whatsapp, gli interessati mi contattino in privato. Accetto massimo 8 persone. La trama si attiene a quella di questa storia.
la verità è che la mattina dopo non sapevo come comportarmi, al piccolo Lucas dissi che era un mio vecchio amico e alla piccola Sofia la stessa cosa. Preparai semplicemente la colazione e finita quella Logan aveva già legato con suo figlio ovviamente, riuscivo a notare fra loro le somiglianze, non solo i piccoli gesti, ma anche nell'aspetto fisico per esempio il colore dei capelli, la forma del naso, il modo di sorridere, anche la risata era uguale! o comunque si assomigliava molto...
<<Vorrei portarlo con me alla partita di baseball>> venni distratta dalla voce di Logan. Il mio sguardo mostrava la mia rabbia.
<<No, non se ne parla>> mi feci seria. Sapeva bene che non volevo che tra loro si creasse un legame, non dopo quello che era successo.
<<E perché? Voglio solo stare con mio fi...>> lo fucilai con lo sguardo <<con Lucas>> sospirai.
<<Parliamone in cucina, per piacere>> cercai di trattenere istinti omicidi.
<<Vor...>> lo interruppi.
<<Dimenticalo. Non lo rivedrai. Non starai con lui. Non lo vivrai da 10 anni, quando il peggio è passato. Perché tu non c'eri>> stranamente non urlavo, ma il nodo in gola mi aiutava a rendere meglio il mio stato d'animo, ero distrutta <<Tu non lo hai visto su un letto di ospedale attaccato a mille macchinari per poter vivere. Non gli sei stato vicino quando stava morendo. Un vero padre non torna quando si sente pronto, lo è e basta>> mi posò una mano sulla guancia e mi asciugò via una lacrima.
<<Ora sono qui e voglio restare. Non temere, sono qui per te, per lui, anche per Sofia>> mormorò e tentò di abbracciarmi, ma lo respinsi.
<<Non puoi, non lo farai. Ci stiamo per trasferire, anzi, ci stiamo trasferendo>> passai la manica sotto il naso per poi tirare su col naso <<Ce ne andiamo a Miami, senza di te>> mi sciacquai il viso nel lavandino.
<<Invece lo farete con me>> mi asciugai in uno straccio.
<<Non accadrà mai>> mormorai e sospirai <<Lucas e Sofia stanno bene così, non illuderli>>
<<Illuderli?>>
<<Non hanno bisogno di credere che tu resterai, sei sempre stato fatto per scappare e non sei cambiato>>
<<Ma io...>>
<<No Logan, non c'è più un noi, ma solo un io e un te>> aprí la porta del retro.
<<Lasciamelo salutare, è mio figlio...>> sospirai ma accettai. Si strinsero a lungo.
<<Tranquillo ometto, ci rivedremo>> gli bació la fronte e poi se ne andò.
<<Mamma, quindi andremo alla partita?>> chiese il mio piccolo angelo.
<<No amore, partiamo in questi giorni>>
<<Ma la partita è domenica, non in questi giorni>> risi.
<<Amore, non è possibile purtroppo, poi a Miami ti porterò io okay?>>
<<Okay...>> disse un po' deluso e si rimise a giocare nel mentre che io finivo di sistemare la casa e il resto.
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