~2° Day - Jeonghan~
(Nome di nascita Yoon Jeonghan del 4 ottobre 1995 nato in corea. Soggetto con sonno sensibile, aspettativa tranquilla ma non realmente, bara pur di vincere, fa molti scherzi ai membri del gruppo, timido. E' il peggior cuoco del gruppo; studia il giapponese. E' un bravo ascoltatore per quanto riguarda i membri del gruppo. Dorme molto nel tempo libero. Le sue bevande preferite sono l'americano, banana milk, vanilla latte, strabbery milk ma è intollerante al lattosio. I suoi colori preferiti sono il nero il bianco e quelli carini; non gli piacciono le caramelle, non mangia carote e uova, il suo cibo preferito è la pasta, gli piace il cibo coreano come il granchio marinato e lo stufato di pollo. Indossa gli abiti in base al suo umore. Fa parte della unità vocal con Woozi, Joshua, DK e Seungkwan.)
La sveglia suonava insistentemente sotto un groviglio di coperte e da metà del corpo di Yan-Mei, ancora addormentata; un paio di forti colpi alla porta la svegliarono di soprassalto facendola cadere dal letto, si alzò velocemente con alcune ciocche di capelli davanti al viso, si stropicciò un occhi con il dorso della mano e aumentando il passo, apri la porta, «Si?» domando ancora assonnata, davanti a lei si erano fermati Mingyu, Jun e Wonwoo, dal suo metro e un tappo, N.Yan dovette alzare la testa verso i tre giganti, «Per caso è per la sveglia? Troppo rumorosa?» chiese ancora spostandosi le ciocche davanti a gli occhi ancora molto confusa, non credeva fosse tanto tardi, «Ti stiamo aspettando di sotto per andare in agenzia...» le rispose Mingyu guardando altrove ricordandosi della freddura che le aveva lanciato il giorni prima, Yan-Mei girò leggermente il capo verso il suo orologio digitale e, notando l'ora ormai tarda, chiuse la porta in faccia ai tre. Corse in fretta in bagno e si sciacquò il viso, si lavò molto velocemente per evitare di arrivare in ritardo facendosi una doccia, cambiò i vestiti con qualcosa di più sgargiante, con un paio di jeans di un color turchese con un a cintura di cuoio e una maglietta nera e bianca, infilandosi le Vans il più in fretta possibile per poi scendere e chiudersi la porta come il giorno precedente. Il van era ancora davanti all'appartamento, il motore acceso pronto per partire, aspettavano giusto solo lei, salì al suo posto, accanto all'autista, chiese scusa per il ritardo a tutti e mise in moto verso l'agenzia.
Presa dalla fretta, appena il van inchiodò davanti al palazzo, N.Yan scese e con una corsa raggiunse l'ascensore per essere la prima, affiancando già il suo secondo mentore della sua lunga scalata verso il suo successo privato, Jeonghan, il ragazzo dai lineamenti femminili. La ragazza si girò verso di lui, sbattè un paio di volte le palpebre per poi sgranarli, «Jeonghan!» esclamò indicandolo, accorgendosi dopo del suo gesto poco cortese; «Si sono io...» la guardava dal basso vero l'alto, «Oddio scusami, non era mia intenzione...» la ragazza si giro imprecando leggermente senza farsi sentire, ma dalle sue spalle il ragazzo scoppiò a ridere, «Scherzavo!» si girò di nuovo verso di lui, ora leggermente scura in volto, «Scusami dovevi vedere la tua faccia!» cerco di contenersi Jeonghan con poco successo, «Ma ti sembra il caso?! Io dovrei andare in giro con un pagliaccio simile oggi?» cercò di bisbigliare le ultime sue parole, le porte dell'ascensore si aprirono senza emettere il suono che era coperto dalle risate del ragazzo e dai pensieri che aveva per la testa Yan-Mei, scese prima lei con al suo seguito Jeonghan che la richiamò a sè, «Oggi iniziamo in sala registrazione, scaldati la voce!» sorrise lui tenendola a braccietto portandosela fiero verso la sala. «Hai una base su dove cantare?» si sedette lei, davanti alla console come aveva fatto il girono prima con Seuncheol, «No.» disse lui, che teneva le braccia conserte fissandola intensamente, «Come no?» domandò lei alzandosi cercando di capire cosa avesse in mente lui, «Canterai te!» sorrise facendole spazio e aprenodole la porta che dava nello sgabiotto insonorizzato, «Prego. Voglio vedere cosa sai fare...» sorrise e non appena Yan-Mei mise piede nella stanza chiuse la porta, la luce del On Air si illuminò di rosso e la musica di sottofondo partì, non sapeva da dove iniziare perché non riusciva a riconoscere la base, «Aspetta, Jeounghan, non so neanche di che canzone è questa base...» disse dal microfono per farsi sentire meglio, lui con un altro sorriso rispose schiacciando il pulsante per farsi sentire, «Non è divertente così però, chiudi gli occhi e ascolta, le parole ti usciranno da sole, vedrai!» disse semplicemente, N.Yan si irrito ma segui il suo suggerimento, era meglio assecondare un suo hyung al posto che farlo arrabbiare; la musica le entrava nelle orecchie e senza neanche accorgersene stava cantando, e non con parole a caso ma seguendo un testo che le era venuto in mente proprio su quella base, 'Don't wanna cry' stava scorrendo limpida dalle sue labbra, il suo timbro di voce era cristallino, e dal vetro Jeonghan rimase esterrefatto da come aveva appreso a pieno quello che le aveva detto, le parti di rap le uscivano molto bene, la sua specialità era quella ed era il ruolo che preferiva, ma anche il canto semplice le veniva sempre molto bene; la musica si fermo e guardò attraverso il vetro per capire se fosse successo qualcosa, il ragazzo teneva il braccio teso e con il pollice alzato gli sorrideva, con l'altra mano schiaccio di nuovo il pulsante e nelle orecchie di N.Yan entrò perforante la sua voce, «Sei stata spettacolare!!» urlò lui, di scatto Yan-Mei si levò le cuffie, «Jeonghan!» si tappò un orecchio con tutto il palmo della mano, «Tu sei pazzo!» rise andando verso la porta uscendo dalla stanza, «Ora che si fa?!» chiese lei, sedendo, «Ora tocca a me, ma cambiamo canzone, qualcosa di più recente...» trascino la frase senza far capire a N.Yan cosa dovesse mettere, dalla cabina si senti a sua voce, «Metti quello che vuoi, io tanto le riconosco!» si posizionò le cuffie sulle orecchie mentre Yan-Mei stava ancora scegliendo la canzone dalla lista di un computer, le fece scorrere una volta tutte poi decise, premette il titolo e poi play, 'Adore U' partì e in una semplice nota il ragazzo iniziò a cantare. La mattinata di Yan-Mei con Jeonghan proseguì con un susseguirsi di canzoni cantate dai due fino a quando lo stomaco di Yan-Mei non emise un suono, imbarazzante, da fame; «Direi che ci possiamo fermare per ora» si stiracchio Jeonghan uscendo dalla sala registrazioni, «Ti va di andare a pranzare in mensa?» chiese lui camminando al contrario per pochi passi aspettando la risposta della ragazza, «Per me va bene, anzi perfetto!» sorrise seguendolo, nel tragitto i due si scambiarono il numero e chiacchierarono di quanta differenza cera tra di loro, ma vedevano perfettamente che riuscivano ad andare d'accordo, forse per la vicinanza di nascita sotto lo stesso segno zodiacale, non che Yan-Mei credeva davvero in quelle cose.
La mensa si trovava al piano terra del palazzo della Hybe, quasi adibito più a bar che a mensa aziendale, ma c'era un buffet davvero meraviglioso per gli occhi di Yan-Mei; Jeonghan aveva già il suo menù pronto, infatti avvicinandosi al bancone la ragazza al di là di esso gli porse un vassoio colmo di prelibatezze, una ciotola di riso bianco, del kimchi e dello stufato di pollo, per N.Yan cera troppa roba alla fine optò per un semplice pasto di quelli classici da mensa, un paio di contorni del riso, pollo fritto e una zuppa, la ragazza con lo stesso sorriso gentile passò il vassoio a Yan-Mei che la ringraziò, per poi seguire Jeonghan ad un tavolo dove già stavano Joshua e Woozi, appena la ragazza vide il viso paffutello e felice del ragazzo, che stava mangiando riso in una quantità sproporzionata, le brillarono gli occhi, trattenendo goffamente il vassoio con una mano, saluto con l'altra i due seduti «Annyeong!» esclamò la ragazza mostrando un viso dolce da gattino, «Ciao, Mei!» rispose Woozi, mandando giù il boccone di riso, «Come ti sta andando la giornata?» domando rivolgendosi completamente alla ragazza sempre più felice di vedere il viso della "Ciotola di Riso", «Oggi...» iniziò un po' incerta pensando a come stava andando, considerando il mentore che il secondo giorno gli aveva dato, «...insomma è partito in maniera molto strana, ma poi si è aggiustato, ho cantato un sacco!» concluse con entusiasmo fissandolo negli occhi, «E la tua, Woozi?» il suo relazionarsi così con il ragazzo fece dare due occhiate a gli altri due, tra di loro, anche Yan-Mei e Woozi si accorsero che sembrava fossero amiconi da sempre quando invece di conoscevano a malapena da una settimana; la testa di N.Yan si girò verso gli occhi giudicanti di Jeonghan e Joshua, «Ho detto qualcosa di sbagliato?» domando a i due mentre si infilava in bocca il cucchiaio con un po di riso che aveva passato nella zuppa, aspettando che le venisse data una risposta, masticava educatamente con la bocca chiusa, continuando a tenere lo sguardo sui due, nel mentre passarono di lì Seungkwan e Vernon che salutarono l'intero gruppetto al tavolo, ma senza risposta di N.Yan che ancora teneva fisso il suo sguardo sui due, «No, Yan-Mei...» si fissarono ancora una volta, «Però è come se tu e Woozi foste amici da una vita.» spiegò in parole povere Joshua, che riprese a mangiare, N.yan rise poi guardò di nuovo il ragazzo davanti a se, «Mi pare ovvio, come fai a non stingere amicizia con un soggetto così carino e alla tua altezza?» continuò a ridere cercando si non disturbare chi stava pranzando, sperava di non aver insultato nessuno, non le piaceva insultare la gente, solo mettere in ordine le cose e sistemare se qualcosa non andava nel verso giusto.
Il pranzo si concluse con calma e le conversazioni non si spostarono dall'argomento "album nuovo", infatti Yan-Me non riuscì a capire quasi niente; si limitava ad ascoltare annuire per tutto il pasto, in un lasso di tempo si era anche alzata per prendere da bere e, ci avrebbe scommesso la sua bottiglia di tè che stessero parlando di lei mentre non c'era. Tornarono in sala prove per sistemare dei dettagli, gli accompagnarono anche Woozi e Joshua per fare una registrazione a quattro voci prima di recarsi in palestra per provare un po' di coreografie. La prima cosa che fecero prima di mettersi tutti e quattro all'interno della stanza insonorizzata fu quella di chiamare Seungkwan, visto che ne avevano l'occasione, ma in risposta il ragazzo non si fece ne sentire ne vedere; presero a intonare 'CLAP', l'insieme di tutte e quattro le voci era un'unica armonia, la voce femminile di N.Yan rendeva il tutto più soft e ancora più allegro, la tennero buona in una chiavetta se fosse servita in un futuro, la voce di Yan-Mei era molto promettente e ormai se ne erano accorti in troppi anche lì alla Hybe.
Jeonghan e Yan-Mei erano pronti per recarsi in palestra, la ragazza aveva notato che alcune cose della routine del ragazzo non erano ben organizzate, ma le eseguiva sempre con attenzione; le coreografie di quella serata le passarono e ripassarono come se nessun passo venisse nel modo corretto, insieme a loro nella palestra li avevano seguiti anche i ragazzi della vocal unit, anche se in qualsiasi caso N.Yan doveva prestare attenzione a Jeonghan. «Allora potremo provare ad esercitarci in qualcosa di non nostro...» disse il ragazzo guardando il suo cellulare, passava accuratamente ogni gruppo e canzone per cercare qualcosa da realizzare, nel frattempo, Woozi e Joshua li salutarono per tornare al dormitorio; N.Yan si scaldava i muscoli pur avendo già ballato per un ora, «Posso proporti una canzone che avevo iniziato a provare in Cina?» domandò al ragazzo che si girò verso di lei porgendole il cellulare, dove in un attimo parti poi la canzone, 'Black Swan' dei BTS, Quella canzone era conosciutissima da quelle casse e anche dal personale che girava attorno alle palestre. La musica riempiva la stanza, entrando nelle orecchie della ragazza che si stava preparando mentalmente, cercando di ricordarsi i passi, partì con il primo e fino alla fine della canzone non si fermò neanche un secondo, la musica terminò e dalla sua bocca si sentiva il fiato pesante e la fatica che ci aveva messo per quella coreografia, ma sul suo volto c'era stampato un sorriso enorme. Si piegò leggermente verso Jeonghan, in un inchino, per ringraziarlo per averle fatto scegliere la canzone, lui era rimasto incantato dalla bravura, pur accendo capito che la difficoltà era estrema e che aveva faticato parecchio per portarla a termine, «Grazie, Jeonghan! Ne avevo proprio bisogno.» il suo respiro si stava ristabilendo, la ma la voce le usciva fuori ancora con un po' di affanno, «Vuoi dell'acqua?» chiese semplicemente lui, un po' preoccupato per il suo respiro, ma la ragazza rispose di 'no' con un solo gesto di capo; i due recuperarono le loro cose e si incamminarono verso l'uscita del palazzo, il van per tornare in dormitorio li aspettava al solito posto. Non appena Yan-Mey toccò il sedile la sua testa si appoggiò alla spalla di un altro ragazzo del gruppo che era uscito con loro e stava aspettando di partire, N.Yan era stremata dalla giornata, il viaggio non era mai lungo e all'arrivo agli appartenenti lei dormiva tenendo la testa sorretta ancora dalla spalla del ragazzo, il primo a svegliarla però non fu lui ma bensì Jeonghan che cercò di prenderla in spalla con l'aiuto dell'autista, il suo cuscino non appena gli fu restituita la spalla si dileguò in un batter d'occhio.
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