~1°Day - S.Coups~

(Nome di nascita: Choi Seung Cheol dell'8 agosto 1995 nato in corea. Soggetto che si spaventa facilmente, competitivo, affidabile ma anche dispettoso, anche se ci sono cose che lo preoccupano lavora sempre in modo silenzioso, si presenta come una persona forte ma alla fine si sa commuovere anche lui fino a piangere, dorme quando ha tempo invece di uscire come il resto dei membri del gruppo; gli piacciono le ciliegie ma non i cibi piccanti e acidi, adora i noodles della Buldak, detesta i cibi con radice di loto; i suoi colori preferiti sono il rosso e il bianco, il suo numero preferito è l'8 e preferisce la pelle abbronzata a quella pallida; preferisce l'estate all'inverno, non gli piacciono le montagne russe, i suoi hobbie sono leggere, giocare e fare sport; ha le fossette e le ciglia lunghe 1cm, vorrebbe diventare un attore. E' un membro dell'unità HipHop insieme a Wonwoo, Minghyu e Vernon.)

N.B.: Questi dettagli/nota sono stati presi e riscritti da me, se vi danno fastidio come sono scritti, o c'è qualcosa che vi sembra errato, sarei molto felice del vostro commento di correzione, saranno presenti per ogni membro del gruppo.


Era la prima mattina nella nuova città, per Yan-Mei era il giorno del nuovo inizio, la sveglia suonò facendola alzare di scatto, non sapeva chi aveva sotto in base alla divisione dei membri del gruppo per appartamento, stava facendo casino ma non voleva disturbare il suo vicino e coinquilino. Le 5:45 erano fisse sull'orologio digitale che aveva sul comodino, recuperò alcuni vestiti, rigorosamente neri, dal suo nuovo armadio e si precipitò in bagno per buttarsi sotto la doccia. L'acqua era tiepida e scivolava sui suoi capelli corvini, in pochi minuti finì di lavarsi, prese l'asciugamano e si guardò in fretta allo specchio, asciugandosi in fretta i capelli per poi scegliere di legarli con un mollettone a forma di farfalla; indossò in fretta i sui vestiti e si truccò un poco per non sembrare una semplice da 'acqua e sapone', anche se per la verità lo era davvero. Prese una felpa abbastanza coprente per non prendere freddo con le temperature della mattina, uscì con la sua borsa da lavoro, dove teneva sempre un iPad, che usava come computer personale, tutti i caricatori di cellulari e dispositivi tecnologici, cose essenziali come portafoglio, taccuino per appunti, un astuccio con varie penne e matite e qualche caramella alla menta per tenersi sempre la gola protetta; prese le chiavi dalla toppa interna della casa per chiudere accuratamente la porta prima di scendere le scale e dirigersi verso l'ascensore, dove già qualcuno dell'ultimo piano stava salendo, il ragazzo basso e un ragazzo anche lui non tanto alto con i capelli scuri, le fossette a gli angoli della bocca e delle bellissime ciglia lunghe, salutò con un cenno della testa e un leggero inchino prima di salire con i due, il tempo in ascensore, fino al piano terra, lo passarono in silenzio con qualche bisbiglio tra i due ragazzi; le porte si aprirono e N.Yan si trovò davanti ad un ragazzo alto, indossava una canottiera nera e mostrava i muscoli con delle goccioline a fior di pelle, sicuramente sudore, in quella struttura c'era una palestra al piano sotterraneo; il più basso lo guardava tenendo la testa rivolta verso la sua faccia, quindi verso l'alto, «Mingyu, avresti dovuto portarti una felpa!» il suo sguardo passava dalla ragazza alle braccia dell'altro come se fosse una cosa che la disgustava, cosa che invece non le fregava affatto, l'altro si girò in cerca di qualcosa o qualcuno, esclamando poi, «Chi ha parlato?» lo sguardo di Yan-Mei si posò sul ragazzo più basso per poi indicarlo, «Sarà basso ma è proprio qui, prova ad abbassare la testa un po' più frequentemente...» disse lei, lasciando i tre impietriti dalla sua risposta, Woozi rimase soddisfatto, S.Coups un po' perplesso ma allo stesso tempo fiero ed orgoglioso che qualcuno lo avesse detto, mentre Mingyu era davvero sconvolto, non si rese conto che una ragazza gli avesse risposto con un tono così autoritario, soprattutto una nuova nella loro agenzia.

Il van per Yan-Mei era posto davanti all'ingresso della palazzo, avrebbe portato anche altri membri del gruppo con cui alloggiava in quella struttura; salì al posto accanto all'autista così da lasciare il posto a tutti quelli che sarebbero arrivati, in un attimo il minibus si riempì e l'autista ingranò la marcia partendo per la loro destinazione principale, la struttura dell'azienda della HYBE. Arrivati N.Yan scese, mettendosi sulle spalle la sua borsa da lavoro, che poteva utilizzare anche come zaino, il suo sguardo vagò un po', poi lentamente lo alzò cercando la scritta sul palazzo che le sembrava immensamente alto; non era abituata a trovarsi davanti a qualcosa di così maestoso, non le era mai capitato in Cina, le passarono accanto sei ragazzi tra cui i tre con cui si era trovata nell'atrio del palazzo dei loro appartamenti, gli altri tre li aveva solo intravisti alla serata di benvenuto per lei, un ragazzo in particolare l'aveva attirata per i suoi lineamenti quasi femminili, gli altri due invece dalla forma degli occhi, uno dei quali aveva capito fosse il maknae. Non sapendo, di preciso dove andare, Yan-Mei decise di seguire i sei ragazzi che si stavano dirigendo verso l'ingresso con le porte scorrevoli, tra se e se sentiva che non doveva stare troppo a contato con gli altri per non dare troppo disturbo, prendeva le distanze da tutti sperando di non causare disagi a gli altri, aspettava sempre che fossero gli altri ad avvicinarsi a lei; i ragazzi presero l'ascensore, N.Yan rimase davanti ad aspettare ma tutti e sei le fecero cenno di salire con loro, non sapeva cosa fare e in quel momento sperava di non sembrare troppo impacciata, fino a quando il più basso non la tirò verso di sé facendola salire nei pochi secondi prima della chiusura porte; nel trambusto non si rese conto di essere rimasta a contatto con il ragazzo, tutti la stavano osservando e per l'imbarazzo si girò di spalle con il viso, ormai rosso, rivolto verso le porte argentate, dei bisbigli dietro di lei vagavano arrivando al suo orecchio, tra cui un "che carina" che quasi sapeva da chi arrivasse, come sapeva che il soggetto che aveva aperto bocca fosse proprio Dino, il maknae, questo non lo sapeva neanche lei, ma ne era sicura.
Le porte si aprirono dando spazio ad un altro atrio molto luminoso, c'erano staff, personale dell'azienda e altri membri del gruppo del palazzo di Yan-Mei, tra cui il ragazzo dallo sguardo 'glaciale', che la fissò per un istante che sembrava non passare mai, lei mezza incantata riprese il contatto con la realtà solo grazie ad uno dei ragazzi dell'ascensore, «N.Yan, oggi starai in giro con me!» disse lui sorridendo e mostrando le fossette, «Scusami?» domandò la ragazza confusa, non sapeva come sarebbe iniziata la sua avventura nel mondo della HYBE; «Non ti hanno spiegato come funzionerà il percorso che hanno realizzato appositamente per te?» finì lui, senza levare il contatto visivo con lei, N.Yan scosse la testa mantenendo anche lei il contatto, lui la prese delicatamente dal braccio e l'accompagnò verso un ufficio, le postazioni erano tredici, una per ogni membro del gruppo, non si erano presenti al momento, «Innanzitutto, io sono S.Coups, Choi Seungcheol nome di nascita...» disse, la ragazza sembrava confusa dalla sua presentazione, «...qualcosa non va?» chiese, notando la perplessità della ragazza, «Scusa non capisco perché ti presenti? So già chi sei!» sorrise dolcemente, «S.Coups, leader del gruppo Seventeen e membro della hip-hop unit!» esclamò convinta Yan-Mei, S.Coups sorrise di nuovo mostrando leggermente i denti, «Puoi spiegarmi come funzionerà la mia permanenza qui?» sorrise guardandosi intorno, «Ah si, giusto...» disse recuperano dei fogli dalla sua scrivania e passandoli a N.Yan, le si affiancò mostrando meglio tutta la lista e la spiegazione delle sue attività, facendoli rimanere lì più di un quarto d'ora.

Yan-Mei osservava lo schermo del computer di Seungcheol, leggendo una bozza di un testo di una canzone che voleva provare a utilizzare nel loro prossimo album, sembrava così immersa nella lettura che non si accorse della presenza di altri due ragazzi che stavano scambiando una conversazione con S.Coups; N.Yan si girò con uno scatto convinto trovandosi davanti ad un viso tondeggiante e dolce, che stava al suo stesso livello visivo, «Ciao, sono Seungkwan, non mi sono presentato bene alla tua festa di benvenuto!» sorrise ancora di più di quello che già stava facendo riempiendo le guance sempre di più, Yan-Mei aveva una voglia matta di toccargliele ma era molto brava a trattenersi, l'altro ragazzo la osservava semplicemente, e a sua sensazione, a vista, le sue guance si facevano leggermente rosse, Yan-Mei sorrise e la sua intuizione si confermò. S.Coups si stava staccando dalla conversazione, mentre Yan-Mei era ancora intenta a scambiarsi il numero con gli altri due ragazzi, pensava fosse una cosa sicura da fare se fosse finita in qualche casino o semplicemente per un consiglio o quattro chiacchiere con qualcuno dell'agenzia ma venne ripresa da Seungcheol che con un sorriso la prese per il polso e se la portò via lasciando i due con un espressione abbastanza scocciata per la velocità del sequestro; «Dove stiamo andando?» domandò la ragazza con un sorriso stampato sulle labbra, e con ancora il polso tra le mani del ragazzo anche se stavano camminando alla stessa velocità e affiancati, lanciava ochiataccie alla sua mano e poi lo guardava in faccia, S.Coups tiro su la sua mano notando il contatto prolungato lasciando la presa dal polso di N.Yan, «In sala registrazioni a provare il pezzo che hai letto...» disse lui un po' imbarazzato, Yan-Mei annuii e ripresero il loro cammino fino alla porta della sala, la luce rossa al suo esterno indicava che c'era qualcuno al suo interno a registrare o a provare qualcosa. La luce si spense e la porta si spalancò facendo uscire due ragazzi della unit vocal, Woozi e Jeonghan, facendo, d'impulso, sorridere e lasciare un gesto vago nella direzione di Woozi da parte di Yan-Mei, il ragazzo senza preoccupazioni le sorrise in risposta, lo sguardo di S.Coups era leggermente severo e con una pressione di entrambe le mani sulla schiena della ragazza la spinse nella sala di registrazione; «Scusami se sono stato un po' brusco ma siamo in ritardo sulla tabella di marcia...» disse Seungcheol estraendo dalla tasca della sua felpa la pen drive che inserì subito nel quadro della console, N.Yan guardava sempre meticolosamente tutti i movimenti e i gesti del ragazzo cosa da tenerli a mente se le fossero serviti poi in un futuro; S.Coups la lasciò lì da sola per posizionarsi nella saletta insonorizza della registrazione, dal quale poi uscì la sua voce che chiedeva a Yan-Mei di far partire il brano che era già stato impostato da lui stesso, in mano teneva il suo cellulare dove aveva scritto il testo della sua canzone, «Proverò il pezzo iniziale, se qualcosa non mi convince fallo ripartire da capo!» esclamò guardando all'esterno, con un sorriso sulle labbra e un pollice alzato in segno di okay, al quale rispose con lo stesso gesto e sorriso.

La giornata proseguì tra lo studio di registrazione e l'ufficio per controllare mail e documenti; per Yan-Mei non sembrava proprio un lavoro da idol, ma proprio quando ormai pensava di aver perso la speranza, S.Coups, spense il computer e propose alla ragazza di andare in palestra, «L'allenamento lo faccio sempre di sera...» spiegò lui a N.Yan che era intenta a seguirlo con attenzione per imparare la strada se avesse avuto del tempo libero per fare così allenamento da sola, «...mi rilasso per poi torno a casa.» concluse la sua frase ormai davanti alla porta della parte di palestra; aprí la porta che dava su uno spazio libero con le pareti piene di specchi, le pareti bianche e un enorme impianto stereo, non avevano soldi da spendere insomma, «Questa sala prove è enorme!» fece un giro su se stessa per poi fermarsi verso il ragazzo che stava programmando le canzoni da provare, «Siccome voglio vedere che sai fare, metto un paio di canzoni nostre, cioè dei Seventeen e provi a seguirmi?!» si girò verso la ragazza con un espressione un po' titubante, Yan-Mei annuì e si preparò davanti allo specchio con accanto S.Coups, che aspettavano solo l'inizio della canzone.
Yan-Mai seguiva i passi di Seungcheol in modo ordinato e rigoroso, senza perdere un colpo, usando il suo solito stile; alle prime note di 'Hot' la ragazza fece qualche passo in avanti prendendo il controllo del brano e quindi dei passi, S.Coups rimase molto scioccato ma positivamente e si fermò per controllarla e assumere più il ruolo di supervisore della coreografia; appena la musica cessò si sostituii subito il rumore di un battito di mani, l'applauso di S.Coups rimbombò nella sala e lei ne fu molto sorpresa, sorrideva in modo molto sopraffatto, era molto sorpresa dalla sua reazione, si allenava molto e quella era una di quelle che provava e riprovava nella sua agenzia in Cina.

La giornata era terminata e i due si spostarono verso gli ascensori dalla quale erano arrivati la mattina, incrociarono salendo alcuni del gruppo, la ragazza agitò la mano salutando i quattro ragazzi che le facevano spazio per salire per iniziare a recarsi di nuovo verso il van per tornare a gli appartamenti, «Come è andata la giornata?» sorrise Seungkwan a qualche metro da lei, faceva sempre il gentile ma non ne era molto convinta Yan-Mei, sorrise comunque in risposta, «Pensavo fosse diverso...» si girò verso S.Coups per dargli un'occhiata, «...ma tutto sommato l'ho trovato divertente, sarà molto impegnativo ma seguirò ciascuno di voi per imparare al meglio!» tornò sul viso rotondo del ragazzo che gli aveva posto la domanda; le porte dell'ascensore si aprirono dando il suono 'tin' classico, nell'uscire, i sei, dall'ascensore, si imbatterono in altre due del gruppo intenti a parlare con altri dello staff, uno dei due si girò mostrando un sorriso che fece nascere la ragazza quasi sul punto di arrossire, Vernon salutò e Woozi di sua conseguenza. I due Van aspettavano i ragazzi del gruppo e Yan-Mei; tutti e otto pronti a salire e tornare a casa, erano stanchi e non si sentivano in dovere di scambiarsi troppe parole durante il breve viaggio; arrivati davanti al palazzo scesero, la prima a correre verso l'altro mezzo per raggiungere l'attico fu proprio N.Yan con Woozi e Hoshi tutti e tre molto sorridenti che fissavano gli altri ancora all'ingresso, le porte si chiusero lentamente e i tre scoppiarono a ridere, il primo piano dove si fermò l'ascensore era il terzultimo dove scese solo Hoshi, Yan-Mei salutò e poi ripresero la salita verso l'ultimo piano, «Eccoci! Ultimo piano» esclamò Woozi uscendo, «Ti accompagno di sopra?» indicò le scale che portavano al balcone, dove stava l'appartamento di N.Yan, «Mi scorteresti davvero, signor Woozi?!» rise la ragazza facendo divertire anche il ragazzo, «Ne sarei molto lieto!» concluse lui prendendo Yan-Mei sottobraccio, accompagnandola a passo lento verso l'ingresso, nel frattempo i due chiacchieravano del più e del meno ridendo e scherzando, raggiungendo poi la porta e risalutandosi di nuovo.

La giornata era passata, un po' lenta per quello che si aspettava Yan-Mei, l'attività con S.Coups le era sembrata molto banale inizialmente ma in quel momento sentiva davvero la stanchezza, sia fisica che mentale, stava per recuperare un bicchiere d'acqua per poi sedersi quando le bussarono alla porta; aveva il campanello perché scomodarsi ad usare le proprie nocche? N.Yan appoggiò il suo bicchiere sul lavandino della piccola cucina per recarsi in poco tempo davanti alla porta e aprirla, davanti si ritrovò di nuovo Seungcheol, coperto da un sacchetto con su la stampa di un logo di un chioschetto che faceva tteokbokki e pollo fritto, «Pensavo, visto che non hai quasi mangiato niente per tutta la giornata, dovendo seguirmi, ti ho preso qualcosa da mangiare!» disse scoprendosi, finalmente, il viso con il sacchetto, «Grazie, Oppa!» era così stanca che le uscì dalla bocca senza neanche pensarci troppo, d'istinto si coprì la bocca ma subito S.Coups sorrise senza nessuna tracci d'imbarazzo, «Non preoccuparti, va bene se mi chiami così, sono più grande di te, giusto?» inclinò la testa non sentendosi sicuro, Yan-Mei annuì senza aggiungere altro, lo ringraziò del cibo e si salutarono. I tteokbokki fumavano ancora e davanti alla sua facci si alzava un nuvola di vapore, il pollo fritto era uno dei più buoni che avesse mai mangiato; cercò di finire tutto ma le porzioni che S.Coups le aveva preso erano davvero enormi, ripose tutto dento nel mini frigo che le avevano dato in dotazione con alcuni degli altri mobili che c'erano nel monolocale, si guardò in torno e notò, con sua sorpresa, che quel monolocale era davvero grande considerando che alla fine non ci stava quasi mai in casa, giusto solo per dormire, si mise sul letto con il cellulare, controllò le notifiche e rispose a mail e messaggi in particolare a sua sorella, non la sopportava tantissimo ma le voleva bene, e come lei, adorava il Kpop e la danza ma per gusti ed eventi imprevisti lei non era riuscita a passare il provino dell'agenzia cinese; senza accorgersene il tempo stava scorrendo molto velocemente e si addormentò con poco preavviso senza neanche cambiarsi.

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