26.

Padre di Meredith...

"Non avrei mai pensato che un giorno avrei perso mia figlia, inizialmente nemmeno la cercavo, era la mia compagna quella che desiderava avere figli.

Ma adesso la desidero, la voglio, la voglio qui con me.
Mi manca metterla sul mio ginocchio, guardarla e pensare a quanto mi assomiglia.
Se solo il vento potesse parlare e sussurrare al mio orecchio il nome di chi me l'ha portata via, se solo avessi la conoscenza del vento e di tutto ciò ch'egli trasporta in sé, magari adesso saprei dove si trova la mia bambina.

Rivedrò mai la mia casa riempita della sua luce? Rivedrò mai il sorriso di mia moglie? Da quando Meredith non c'è lei è sempre triste, non ha ragioni per giubilare né per accennare un sorriso.
Quanto la capisco, la comprendo solo ora quella povera donna.
Vorrei tanto darle tutto il mio sostegno e forza, ma è come versare dell'acqua in un bicchiere completamente vuoto da uno che lo è parzialmente, pure io ho bisogno di sostegno.
La gente, la stessa gente che tempo fa mi metteva la mano sul dorso dicendomi "abbi forza", adesso mi punta il dito addosso accusandomi di essere il responsabile della scomparsa della mia stessa bambina.

Mi danno del molestatore, del bugiardo... mostro.

Stolti, non comprenderanno mai il dolore mio e quello di mia moglie, non fin quando anche i loro figli verranno rapiti dal nulla.

Ogni giorno vengo accusato, incolpato e oltraggiato, persino dai miei stessi vicini di casa.
Sono diventato un mostro per loro, il colpevole della scomparsa di mia figlia.

Quanto vorrei poterli mettere tutti quanti a tacere, ma non posso, posso solo ribattere alle loro accuse e difendermi con quello che ho.

Ma arriverà un giorno in cui si picchieranno la bocca, si pentiranno di avermi parlato così, e quando quel giorno arriverà, se arriverà, io non li perdonerò.
Non avranno mai il mio perdono, così come chiunque mi ha portato via la bambina".

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