16.

Il tempo scorreva e la personalità di Allan cambiava come le stagioni e le nuvole in cielo, spesso irriconoscibile altre volte bizzarro. La piccola Meredith non si sentiva più la ragazza di prima e i suoi pensieri nei confronti di Allan erano cambiati, come la sua mente e il suo corpo, dal timore e rispetto al ribrezzo e la rabbia. Provava dell'odio verso di lui, un odio che non aveva mai sentito e provato verso nessun altro, non riusciva a vedere quall'uomo come un uomo ma come un semplice guardiano della soglia, colui che nei racconti aveva il ruolo di impedire al protagonista in crescita, la possibilità di raggiungere il proprio obiettivo con maggior facilità.
Quando cominciava con i suoi modi gentili e premurosi, Meredith lo vedeva come un lupo nelle vesti di un agnello, pericoloso e bugiardo.
G

iorno dopo giorno la sua speranza sgocciolava come le gocce dalla bocca di un rubinetto abbandonato.
La mamma le aveva insegnato che nella vita ci volesse pazienza, molta pazienza, ma più Meredith aspettava il giorno in cui sarebbe stata finalmente liberata, e più dentro di sé si rassegnava.
Oramai di era fatta l'idea di essere di proprietà di Allan, quella casa era la sua prigione e nessuno si sarebbe preoccupato di salvarla.

Convivere costantemente con Allan era letteralmente come camminare lungo un rasoio, il suo umore e personalità erano imprevedibili come il mare, a volte sciallo e subito dopo agitato.
Ella era il suo vaso di sfogo, la sua divinità, la sua bambina, la sua sposa e la sua vita. A lei egli dedicava ogni cosa, dall'anima alla violenza, senza mantenere alcun equilibrio.

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