6° story
-> A Darker Shade of Magic <-
Prompt: Crossover n°. 2
Lunghezza: 2321 parole
Spoiler: No
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C’era agitazione nel salotto della casa di Flox Pollimon quel giorno. Lo avevano scelto perché era caldo e in qualche modo dovevano combattere il gelo che si provava quando mancava qualcuno.
La ragazza, affiancata dal ragazzo per cui provava una cotta neanche-troppo-celata, guardava i loro amici, radunati in cerchio con loro. C’erano i fratelli Corbirock, c’era Grisam Burdock, preoccupato come di rado lo si poteva vedere, c’era Jim Burium, altrettanto preoccupato, c’era persino Scarlet Pimpernel a quella riunione.
Le uniche a non essere presenti erano le migliori amiche di Flox, Vaniglia e Pervinca Periwinkle, che erano esattamente il motivo per cui erano tutte lì.
Erano scomparse. Rapite, anzi. Nessun maggiorenne del loro paese aveva badato alla loro sparizione, ma Flox se lo sentiva nelle ossa e anche gli altri. Se l’era certo sentito Grisam, visto che puzzava di fumo da qualcosa che aveva incendiato lui stesso.
«Silenzio, ragazzi!» esclamò ad un certo punto Acanti, la cotta di Flox. La sua erre, moscia come sempre, per la prima volta fece solo calare il silenzio.
Fu Flox a parlare: «Ragazzi, mi dispiace avervi radunato così di fretta ma abbiamo un problema. Vaniglia e Pervinca sono sparite.»
«Ne siamo sicuri?» chiese Jim, che in quanto umano non pareva avere il sesto senso che avevano altri lì dentro ma che era comunque preoccupato.
«Me lo sento nelle ossa.» rispose Grisam.
«Quella è l’assenza della Periwinkle numero uno. Te l’ho detto che amare una che ha dominio sull’osso non è una grande idea, chissà che ha fatto alle tue ossa!» esclamò Scarlet.
«Beh, tecnicamente è esattamente questo il problema. Lei non c’è, che sia per i suoi poteri o meno che lo sento.» disse Grisam dimostrando l’infinita pazienza che solo lui riusciva ad avere con la bionda. Scarlet non aveva abilità magiche e compensava con una lingua piuttosto biforcuta.
«Potrebbe averli rapiti quell’individuo, il Terribile 21. Loro zia ne parlava sempre, non può che essere stato lui.» disse il ragazzo minuto rinominato per questo Scricciolo.
«Spero non sia lui, non avremmo neanche idea di come affrontarlo, uno così. Si dice addirittura che sia un Antari.» disse Tommy Corbirock con lo stesso tono di chi stava rivelando un segreto.
«Se fosse un Antari, non potremmo fare nulla. Neanche Tomelilla in persona potrebbe, e lei domina fuoco e acqua!» esclamò la giovane Nepeta Rose.
«Un Antari lo sconfiggi solo con un altro Antari.» osservò Acanti. «Noi non abbiamo un Antari.»
Gli Antari erano uomini contraddistinti da un occhio totalmente nero, un occhio magico che indicava che governavano non solo i cinque elementi - aria, acqua, terra, fuoco, osso -, ma che potevano anche praticare gli incantesimi di sangue.
Persino mettendo insieme tutte le loro abilità, difficilmente avrebbero potuto competere con un Antari vero, soprattutto senza Pervinca, l’unica tra loro che riusciva a dominare l’osso, oltre al fuoco. Grisam dominava il fuoco, Flox la terra, Scricciolo riusciva parzialmente a dominare l’acqua, e l’unico altro oltre a loro che sapeva dominare era Vaniglia, che dominava aria e acqua insieme.
Non potevano combinare granché da soli. Flox si concentrò sulle sue calze multicolori, meditando su una soluzione. Avrebbero dovuto chiedere ai più grandi, ma chi mai li avrebbe aiutati? Non che non si fidasse, ma temeva non prendessero sul serio la cosa. C’era anche la possibilità si sbagliasse: magari le gemelle erano solo andate a farsi un giro insieme.
L’idea le venne per caso, fissando una delle strisce rosse. Alzò lo sguardo e disse: «Forse so chi ci può aiutare.»
«Chi?» chiese subito Grisam.
Esitò un istante, poi pronunciò il nome.
«Shirley Poppy.»
-
Stavano camminando tutti insieme come un sol uomo lungo la strada che conduceva fuori dal villaggio. Passarono brevemente accanto al fiume rosso, e Flox ricordò meglio Shirley anche se non la vedeva da un pezzo.
Capelli rossi. Abiti normali. Gentile.
Non si faceva vedere spesso e lei sapeva il motivo.
«Perché credi che Shirley ci possa aiutare?» chiese Grisam, che camminava dietro di lei con Jim.
«Ti ricordi Shirley?»
«Certo.»
«Descrivimela.»
«Beh, non tanto alta, capelli rossi lunghi e mossi…»
Flox gli diede un’occhiata, vedendolo accigliato. «Aveva sempre un occhio coperto, ora che ci penso.»
«Occhio coperto?» chiese Acanti, accanto a Flox. Fissò la ragazza e disse: «Non vorrai mica dirmi che…»
«Avevo promesso di non dirlo, ma vista la situazione…» disse esitante Flox.
«Shirley è un’Antari?» chiese Jim spalancando gli occhi.
«Sì, è un’Antari. Non sempre vengono visti di buon occhio e quindi non si fa vedere spesso.» confidò Flox. «Shirley sa fare cose incredibili, l’ho vista guarire dei tagli passandoci sopra un solo dito. Beh, bagnato del suo sangue, per la verità, ma non cambia la sostanza.»
«È orribile però. L’idea di dover dare del sangue per fare magie.»
«Non sono magie comuni. Ecco perché stiamo andando da lei.»
Procedettero senza dire nulla. Scarlet non li aveva seguiti, sostenendo che le si sarebbe sporcato il vestito, gli altri sì, anche se ignari del motivo per cui stavano andando dalla ragazza.
Erano state proprio Vaniglia e Pervinca a portarla con loro la prima volta che l’avevano incontrata. Aveva un sorriso gentile, ricordava Flox, e non aveva potuto che chiedersi per tutto il tempo il motivo del tenere un occhio coperto. Quella volta aveva addirittura una benda a coprirlo, ma era a una festa di travestimenti, e nessuno ci aveva badato.
Era stata Vaniglia a confidarle il suo segreto, su permesso di Shirley, ovviamente, e la volta successiva la ragazza dai capelli rossi aveva fatto vedere le sue doti.
A Flox venivano ancora i brividi, a ripensarci.
Infine raggiunsero la casa di Shirley Poppy. La conoscevano tutti: era una casa non particolarmente grande, accompagnata da una stalla e da un sacco di animali.
Piaceva a tutti, su quello non c’era alcun dubbio.
Flox si sentiva in colpa per doverla disturbare, ma lo stesso mise le mani a coppa davanti alla bocca e urlò: «Shirley!»
Per un momento non accadde nulla, poi una finestra si aprì e una massa di capelli rossi apparve alla finestra.
«Flox! Ragazzi! Che bello vedervi!» esclamò. «Aspettate, scendo subito!»
Un paio di minuti e la ragazza uscì di casa, sorridente. I capelli coprivano il suo occhio destro, senza lasciar trapelare nulla al di sotto.
«Scusate se ci ho messo tanto, non vi aspettavo. Tutto bene? È successo qualcosa?» chiese subito.
Flox aprì la bocca per chiederle subito il favore, ma Grisam la anticipò con una domanda diversa: «Hai magari visto Vaniglia e Pervinca oggi?»
Lei aggrottò le sopracciglia. «Perché?»
«Sono sparite. Non sappiamo dove siano andate, non ci hanno detto niente. così… Speravamo tu potessi aiutarci.» rispose Flox.
Le due rimasero a fissarsi, poi Shirley sbatté un paio di volte le palpebre. «Lo sanno?»
«L’ho detto solo a loro tre.» disse la ragazza indicando Grisam, Jim e Acanti. Era tesa, probabilmente lo notò anche la rossa, che sorrise.
«Tranquilla, anche mia zia dice che non posso tenerlo nascosto per sempre.» disse tranquilla. «Comunque non c’è bisogno di alcuna magia.»
Indicò la casa. «Sono là dentro.»
Per un momento nessuno di loro aprì bocca, poi Tommy Corbirock chiese: «Di cosa state parlando?»
«Come sarebbe a dire che sono lì dentro? Le hai rapite tu?» chiese Nepeta confusa.
Shirley rise. «No, no, sono venute qua loro, stavano facendo una ricerca per la scuola sugli… sugli Antari, e così sono venute qui. Non devono avervi avvisato.»
«Perché sarebbero dovute venire qui per una ricerca sugli Antari?» chiese Scricciolo.
La rossa lo guardò, un po’ tesa, poi spostò i capelli dietro l’orecchio, mostrando un occhio completamente nero.
Nessuno disse nulla per un momento, poi Jim fece: «Cavolo.»
«So che Flox non mente, ma quando me lo ha detto prima credevo mentisse.» commentò Acanti, guardando l’occhio con stupore.
Flox cercò di sviare il discorso, vedendo Shirley tesa: «Beh, se sono qui allora siamo apposto. Non ci hanno avvisato, ma se stanno bene non c’è problema. Possiamo… tornare indietro.»
«Stavo facendo vedere qualche incantesimo a Vaniglia e Pervinca.» disse Shirley esitante, mostrando la mano destra avvolta in un panno che fino a quel momento era rimasta nascosta dietro la sua schiena. «Potete venire anche voi a vedere. Se volete.»
Per un momento non parlò nessuno, poi Nepeta esclamò: «Davvero? Forte!»
Shirley sorrise e li accompagnò in casa.
La camera della ragazza era caotica quanto quella di Flox e le gemelle erano lì, Pervinca contro il muro e Vaniglia tra le sue gambe, impegnata a sistemare gli appunti e incrociarli con quelli della sorella.
«Babù! Vì! Eccovi!» esclamò Flox correndo tra loro in mezzo al caos della stanza.
«Flox! Che ci fai qui?» esclamò Vaniglia, felice ma confusa.
«Credevamo foste state rapite! Non ci avevate detto che venivate qui!»
«Accidenti, è vero, lo abbiamo detto solo a zia Tomelilla!» esclamò Vaniglia, preoccupandosi subito.
«Cavoli, Shirley, la tua camera è bellissima!» disse Tommy Corbirock dietro Flox.
«Grazie. Scusate il disordine, stavo cercando un vecchio manuale di famiglia sulle magie Antari. Mettetevi dove volete.»
Flox si accomodò tra le gambe di Vaniglia, che tirò su quaderno e lo appoggiò sulla sua schiena. Nepeta si accucciò sul suo letto, incastrandosi così da avere nei libri assortiti sotto le gambe piegate. Jim si sedette su una sedia libera e fece cenno a Grisam di sedersi sulle sue gambe. Gli altri rimasero contro le pareti, ovunque ci fosse posto.
Shirley si sedette su dei libri, tirando su un blocco di cristallo. «Volevo far vedere alle ragazze degli incantesimi di sangue. Come funzionavano.»
«Scusami una domanda, Shirley, ma… davvero sai controllare tutti gli elementi?» chiese Nepeta, sporgendosi per vederla meglio.
«Oh, sì.» disse lei con un sorriso. Prese un foglio di carta e gli diede fuoco in un istante. Con la mano libera si chinò verso un bicchiere: l’acqua al suo interno spense le fiamme con incredibile facilità.
Richiamò il vento, poi prese una pianta e sollevò la terra con facilità. Guardò poi Nepeta e disse: «Uhm, se vuoi vedere il dominio del corpo dovresti prestarmi una mano.»
Lei non capì la richiesta. Alzò la mano e Shirley alzò le mani.
Nepeta urlò quando la mano iniziò a muoversi da sola. Pollice in su. Indice e medio alzati nel segno di pace. Poi Shirley smise e disse: «Non provo particolare piacere nel comandare l’osso, a dirla tutta. Potrei far fare le cose peggiori a chiunque, se solo volessi.»
«Anche io posso. Basta non farlo, alla fine.» disse Pervinca. «Per fortuna possiamo scegliere.»
Shirley sorrise, poi guardò Flox, Vaniglia e Pervinca. «Purtroppo molti incantesimi non posso farveli vedere. Non tanto perché non posso farli, è che non vedreste il loro funzionamento. Per dire, non posso andare da un posto all’altro con un ospite, il rischio che qualcosa vada storto è altissimo.»
«Puoi andare da un posto all’altro?» chiese Tommy curioso.
«Se marco due luoghi con il mio sangue, posso andare da un luogo all’altro. Funziona sia nello stesso mondo che per viaggiare tra più mondi.»
«Più mondi?» chiese Nepeta.
«Sì. Ci sono quattro mondi in totale. Non ci sono stata in tutti, ma una volta ho provato a viaggiare da uno all’altro. Sono finita in un mondo tutto bianco, sembrava fosse scesa la neve…»
Rimase un momento a fissare il vuoto. «Ho fatto fatica ad andarmene. Le persone lì mi trovavano… gustosa. La mia magia e i miei capelli rossi spiccavano.»
«Ti hanno fatto del male?» chiese Pervinca, come pronta a dare fuoco a qualcuno.
«No, ero più brava di loro per fortuna.»
Si riscosse, poi disse: «Vi posso far vedere un paio di incantesimi. Li uso per allenarmi.»
Frugò sotto al letto e tirò fuori un cristallo. Si tolse la benda dalla mano, mostrando un taglio ancora aperto sul suo palmo. Lo appoggiò sul cristallo e comandò, l’occhio nero che brillava: «As Steno.»
Il cristallo si fratturò e si ruppe nella sua mano. L’occhio verde puntò le sorelle Periwinkle, che stavano fissando i frammenti basite. Con la mano ancora bagnata di sangue prese uno dei frammenti e comandò, di nuovo: «As Illumae.»
Il frammento che aveva in mano si mise a brillare. Shirley sorrise.
«Questi sono solo due esempi. Non sono gli unici che so fare. Il primo serve a rompere, il secondo ad illuminare.»
Mormorò un’altra parola e il cristallo si spense. Lo appoggiò per terra e si fasciò la mano di nuovo, poi disse: «La magia del sangue permette di fare queste cose e molte altre. Cose non previste dai cinque elementi principali. Non credo di voler dire molto di più riguardo ai comandi, però… Spero non ve la prendiate.»
«Ma scherzi, Shirley? Ci hai detto tantissimo! Grazie mille!» esclamò Vaniglia entusiasta.
«Grazie a voi per… Beh, per non aver cercato di rapirmi o di uccidermi o di fare cose strane.» disse Shirley.
«Al massimo dobbiamo scusarci per aver fatto venire qua tutti e aver fatto scoprire loro chi sei.» disse Pervinca mentre Vaniglia, appoggiata su Flox, finiva di scrivere.
«Non mi pesa più di tanto, in realtà.» rispose Shirley. Guardò tutti i ragazzi sparsi per la stanza e fece un sorriso. «Sono felice così.»
«La prossima volta però magari avvisateci se andate in giro quando avete impegni.» disse Grisam subito dopo, fissando Pervinca.
«Di solito non succede. Eravamo entusiaste, che c’è di male?»
«Ci avete fatto prendere un colpo!»
«Beh, eravamo qui, stiamo bene. Problema risolto.» disse ovvia Pervinca, facendo ridacchiare Flox.
«Dovremo anche tornare indietro prima che faccia sera.» disse invece Acanti, facendo tornare tutti al presente.
«Diamine, è vero, siamo in ritardo!» esclamò Nepeta.
Si misero tutti in piedi, Shirley compresa. La ragazza pareva davvero felice, per nulla turbata dal fatto che se ne stavano tutti andando.
«Che ne dici se veniamo ad allenarci con te sugli elementi?» propose Pervinca mentre scendevano tutti per uscire dalla casa. «Non necessariamente allenarci con te, anche solo allenarci in compagnia.»
«Ne sarei felice.» disse la giovane Antari.
Salutarono tutti Shirley, decisamente felici, poi tutto il gruppo dovette tornare indietro, certi però che quello sarebbe stato solo il primo incontro di tanti.
Del resto erano amici.
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