Primo giorno
Kaz era nervoso. Non nervoso come quandonsi deve fare qualcosa di delicato (tipo disinnescare una bomba, anche se non lo aveva mai fatto), ma un nervosismo da "devo vedere la mia cotta che mi ha dato qualcosa da fare e io non ho capito cosa". Era certo che nel raggio di un miglio tutti sentissero la sua agitazione.
Era partito tutto il giorno prima: il suo Spettro si era presentato sul balcone della finestra del suo ufficio con un'idea. Era una creazione di Nina, ciò che le aveva portato: per una settimana si sarebbero dovuti vedere tutti i giorni e avrebbero dovuto portare una canzone (e già qua Kaz si era sentito fregato, visto che il suo telefono non aveva neanche la connessione internet). La canzone scelta doveva essere però dedicata all'altro, dedicata a sé stesso, o dedicata ad entrambi.
Kaz ci aveva visto tanti problemi nell'accettare: il suo rapporto con la tecnologia era riservata a chiamate e messaggi se proprio serviva, non sapeva realmente usare un telefono. Il suo poi aveva i pulsanti (una necessità dovuta ai guanti che doveva indossare) e non aveva youtube. Per concludere, Kaz non ascoltava proprio musica e portare ogni giorno una canzone diversa gli sembrava effettivamente più difficile di disinnescare una bomba, soprattutto con quelle condizioni.
E ora eccolo lì, seduto su una panchina vicino al suo ufficio, ad attendere Inej con un livello di ansia che non avrebbe dovuto essere sopportabile da un umano. Aveva accettato e se ne stava pentendo.
Inej apparve accanto a lui; se non l'avesse conosciuta da anni, probabilmente avrebbe tirato un urlo quando lei disse: «Buongiorno, Kaz.»
Se non altro il corvino era abituato a quelle apparizioni e ad apparire calmo. «Buongiorno, Inej.»
«Allora... Hai trovato una canzone?» chiese la ragazza con un sorriso.
«Qualcosa.» disse evasivo. Aveva una canzone, ma dirla sua era troppo: gliel'aveva consigliata Nina, perché Jesper era fuori città con Wylan e non aveva idea di da dove cominciare. Né i mezzi: anche in quel momento aveva con sé il suo telefono e uno smartphone di riserva di Nina.
«Oh, bene. Scusa se sono stata così improvvisa a chiederti di fare questa cosa, ma visti gli attriti interni non ero sicura saremmo stati ancora vivi per provarci dopo. E poi non ero certa avresti accettato. Sai volevo... fare qualcosa più da adolescente.» mormorò lei distogliendo lo sguardo.
«Con un po' di fortuna gli attriti diventeranno ingestibili a fine settimana.» fece Kaz. Probabilmente sembrava anche troppo tranquillo, visto che il capo di una fazione tra cui c'erano attriti era proprio lui.
«Credevo dipendesse da te.»
«Sono un ladro e un assassino, ma non scateno guerre se posso evitarlo. Se una inizia, sarà colpa di Rollins.»
Inej annuì, poi tirò fuori il suo telefono, uno smartphone piuttosto piccolo che doveva essere in giro da anni. «Chi fa sentire prima?»
«Come preferisci.» fece Kaz. Voleva assolutamente iniziare lui, l'ansia di aver totalmente sbagliato lo stava divorando, ma tentò di non darlo a vedere.
«Inizia tu, allora. Ti vedo nervoso.»
Il ragazzo fece un secco cenno affermativo e prese il telefono di Nina, accuratamente privato di sfondi di lei e Matthias e di cover rossa. Si tolse il guanto per far funzionare il touch e sbloccò il telefono, poi andò a cercare la canzone, come da indicazione, su spotify.
«Non credevo avessi uno smartphone.» osservò Inej interessata.
«Non è mio infatti, ma della persona che mi ha anche indirizzato verso questa canzone.» fece il corvino selezionando la canzone che aveva trovato.
Mentre le prime note, forse di un piano, forse di una chitarra, iniziavano a riempire il silenzio, Kaz disse: «I prossimi giorni vedrò di impegnarmi più di così.»
Are you insane like me?
Been in pain like me?
Bought a hundred dollar bottle of champagne like me?
Just to pour that motherfucker down the drain like me?
Would you use your water bill to dry the stain like me?
Are you high enough without the Mary Jane like me?
Do you tear yourself apart to entertain like me?
Do the people whisper 'bout you on the train like me?
Saying that you shouldn't waste your pretty face like me?
And all the people say
You can't wake up, this is not a dream
You're part of a machine, you are not a human being
With your face all made up, living on a screen
Low on self-esteem, so you run on gasoline
I think there's a flaw in my code
(Oh, ooh-oh, ooh-oh, oh)
These voices won't leave me alone
Well, my heart is gold and my hands are cold
Are you deranged like me?
Are you strange like me?
Lighting matches just to swallow up the flame like me?
Do you call yourself a fucking hurricane like me?
Pointing fingers 'cause you'll never take the blame like me?
And all the people say
You can't wake up, this is not a dream
You're part of a machine, you are not a human being
With your face all made up, living on a screen
Low on self-esteem, so you run on gasoline
I think there's a flaw in my code
(Oh, ooh-oh, ooh-oh, oh)
These voices won't leave me alone
Well, my heart is gold and my hands are cold
La canzone si concluse e Kaz cliccò le due linee verticali per fermare la canzone. Guardò Inej con la cosa dell'occhio e vide che lo osservava incuriosita.
Alla fine disse: «Scommetto che te l'ha consigliata Nina.»
«Scommessa vinta. Del resto se non chiedevo a lei avrei dovuto suonare io qualcosa, e l'unica cosa che so suonare è la gente.»
«Ah cavoli, è vero, Jesper non c'era per darti una mano! Mi dispiace, sono stata così occupata che non ci ho proprio pensato.» esclamò Inej.
Kaz scrollò le spalle. «Nessun problema.»
«Comunque la canzone era in linea con le richieste.» disse sorridendo la ragazza. «A tutte le domande che ci sono nella canzone, come vorresti io rispondessi?»
Kaz ripensò alla canzone e alle domande che poneva e disse: «Spero tu dica di non essere messa tanto male... non te lo auguro.»
Inej annuì, poi sbloccò il suo smartphone. Cercò un momento sul lettore musicale, poi selezionò una canzone.
Partì con un sottofondo che Kaz non riconobbe, poi accompagnato da una chitarra e dalla voce di un cantante.
I walk a lonely road
The only one that I have ever known
Don't know where it goes
But it's home to me, and I walk alone
I walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
Where the city sleeps
And I'm the only one, and I walk alone
I walk alone, I walk alone
I walk alone, I walk a-
My shadow's the only one that walks beside me
My shallow heart's the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
Till then I walk alone
«Questa canzone è decisamente migliore della mia.» disse Kaz.
«Come musica o come testo?»
«Entrambe.»
La voce riprese e i due tacquero per continuare a sentire.
I'm walking down the line
That divides me somewhere in my mind
On the borderline
Of the edge, and where I walk alone
Read between the lines
What's fucked up, and everything's alright
Check my vital signs
To know I'm still alive, and I walk alone
I walk alone, I walk alone
I walk alone, I walk a-
My shadow's the only one that walks beside me
My shallow heart's the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
Till then I walk alone
Mentre una serie di "ah-ah" accompagnavano la musica, Kaz chiese: «Questa è... riferita a te?»
Inej lo guardò e scosse leggermente il capo. «L'ho portata pensando a te. Si possono portare anche canzoni dedicate all'altra persona, ricordi?»
«Sì. Questo spiega perché non la vedessi molto adatta a te.»
Inej accennò ad un sorriso e alzò una mano per far tacere entrambi mentre la canzone giungeva al termine.
I walk alone, I walk a-
I walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
Where the city sleeps
And I'm the only one, and I walk a-
My shadow's the only one that walks beside me
My shallow heart's the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
Till then I walk alone
Un assolo finale e una batteria conclusero la canzone. Inej fermò la canzone e accennò ad un sorriso. «Piaciuta?»
«Parecchio. Credevo la musica fosse solo una perdita di tempo, ma direi che non è male.»
«Proseguiamo quindi?» chiese la ragazza. Kaz si voltò verso di lei e fece un cenno.
«Direi che si può fare. Non garantisco niente però, ho imparato ieri come si usa uno smartphone.»
Inej rise. «Nina gongolerà per tutta la vita se le chiedi aiuto, potresti farla felice.»
«Farò ricerche per conto mio, non le darò simili soddisfazioni.»
La ragazza ridacchiò e si alzò, subito imitata dall'altro. «Direi che sia ora di lavorare, che dici?»
«Concordo. Andiamo.»
E si avviarono insieme, entrambi finalmente tranquilli.
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Canzoni utilizzate:
• Gasoline, Halsey
• Boulevard of Broken Dreams, Green Day
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