Capitolo 62

Vittorio la trovò che rovistava tra le carte dello studio del defunto Lorenzo Cristaldi, aperto con la chiave nel vaso.
《Signorina De Sanctis! Si fermi, la prego!》esclamò, trascinandola via, ma lei continuava a dimenarsi.
《No! Mia madre mi ha mentito per ventidue anni, mi ha impedito di conoscere mio padre, sono cresciuta nella miseria e nella vergogna!》replicò lei, ormai fuori controllo, continuando a divincolarsi.
Ma Vittorio non si arrese.
《Mi ascolti, Maria. Qui non troverà assolutamente niente, perché come temevo la signorina Del Vecchio è già entrata in possesso di una lettera mai spedita del signor Cristaldi per sua madre, la quale ha fatto tutto questo per proteggerla. Chiara e Irene Cristaldi le avrebbero reso la vita impossibile se avessero saputo che Lorenzo era suo padre 》affermò deciso. La ragazza cominciò a calmarsi, poi esplose in un pianto liberatorio tra le braccia del signor Bassi.
《Su, su, si calmi... Andrà tutto bene...》la consolò lui.
Ma purtroppo furono visti da Emma Rengoni che, da brava giornalista, non si lasciò scappare una parola di quella conversazione.
E scese subito nell'atrio, alla ricerca di almeno un componente della famiglia Cristaldi: la fortuna la premiò, perché ne trovò ben due.

                                   ***

Maurizio e Irene stavano tornando insieme dal funerale di Dario Ferrero, quando videro la giornalista venire loro incontro, particolarmente sorridente.
《Signorina Rengoni, come mai quel sorriso?》esordì Maurizio.
《Potete chiederlo a vostra sorella Maria 》rispose Emma.
《A chi? Si può sapere di cosa parla?》fece sconvolta Irene.
《Lo ha scoperto vostra cugina Ilaria. Ho sentito che è in possesso di prove molto importanti. E credo che ne esistano delle altre...》disse la giornalista, ma non fece in tempo a continuare la frase, che i due fratelli già se ne erano andati.

                                   ***

Maurizio corse verso il retrobottega, dove si ritrovò davanti Maria, Ilaria e Andrea.
《Che cos'è questa storia?》domandò.
《Credo che dovremmo parlarne a tavolino. Hai un minuto?》fece Ilaria.
Tutti e quattro andarono nello studio di Maurizio, dove lui li fece accomodare. Poi Maria cominciò a parlare.
《Ho sempre creduto che mio padre fosse da qualche parte. Ma mai avrei pensato così vicino. Avevo talmente creduto che fosse un mascalzone da non avere la benché minima idea che potesse essere il signor Cristaldi》esordì.
《Fino a che non sono arrivata qui alla Silkway, e nel reparto dei confezionamenti Andrea e io abbiamo notato quanto fosse incredibile la somiglianza tra Maria e lo zio Lorenzo, e quanto invece non lo fosse quella tra lui ed Elena Bassi, come invece tutti affermavano》continuò Ilaria.
《Che vuoi dire?》al sentir nominare Elena, l'interesse del giovane Cristaldi aumentò.
《Ilaria e Paolo Bianchini sono entrati in possesso delle vere analisi cliniche del dottor Guido Soprani, le quali attestano che non è Elena sua sorella》rispose Andrea.
Quelle parole esplosero nella mente di Maurizio come il suono primordiale del Big Bang: questo cambiava tutto.
Se Elena non era sua sorella, i due avrebbero potuto essere felici; solo che, ormai, il matrimonio con Sofia si sarebbe celebrato tra due giorni...
《Ilaria, cerca la signorina Rengoni e dalle quelle analisi. Quei risultati devono uscire sulla prima pagina del Messaggero, tutti lo devono sapere!》ordinò, quasi in tranche.
《D'accordo!》esclamò Ilaria, mettendosi alla ricerca di Emma.
《Signor Esposito, accompagni lei la signorina Maria di sotto. Suppongo che lei e sua madre avranno molto da dirsi 》disse poi Maurizio.
《Subito, signor Cristaldi. Andiamo, Maria 》fece Andrea, rivolto alla ragazza, ancora sconvolta.
《Maria...》la chiamò Cristaldi, prima che uscissero.
《Sì?》fece lei.
《Faremo emergere la verità. È una promessa 》giurò lui.

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