Capitolo 54
La notizia del miglioramento repentino di Dario Ferrero aveva piacevolmente colpito tutti: il giovane siciliano era ancora un po' pallido e sfibrato, ma era di nuovo in grado di stare in piedi.
Quella sera furono invitati a casa Bassi per festeggiarlo.
Vittorio lo accolse calorosamente: lo ricordava ancora, quando sei anni prima salì dalla Sicilia con la moglie Beatrice, energico e pieno di voglia di lavorare.
Anche Antonio e Salvatore lo riempirono di abbracci e pacche sulle spalle: i tre erano stati a lungo colleghi al reparto delle tinture, prima che Dario si ammalasse.
***
Quel pomeriggio Beatrice era rientrata prima da casa per aiutare Anna Bassi a cucinare piatti siciliani per l'occasione: le era arrivato un nuovo invito da parte di Pietro Lanciani di Vallefiorita, ma lo aveva prontamente cestinato, sicura di non avere più bisogno di quell'uomo.
Erano presenti anche le sorelle Dondi - Cecilia si era riappacificata con Antonio, avendo deciso di rimanere amici anche se non stavano più insieme - e con loro anche Gianfranco Rizzieri, Ernesto Quaranta e Virginia De Sanctis con sua figlia Maria.
《Dottor Rizzieri, non pensavo che volesse tornare alla Silkway!》osservò Dario, ricordando come fosse stato bandito da Lorenzo Cristaldi qualche anno prima.
《Mi ha convinto Maurizio Cristaldi con la sua voglia di innovare. E io ho scoperto un talento nascosto...》rispose il chimico, indicando Elena.
《Gianfranco vorrebbe che io diventassi la sua assistente di laboratorio 》spiegò la ragazza.
《Dovresti lasciare i telai?》fece sbigottita Agata.
《Col matrimonio di Sofia Lanciani di Vallefiorita alle porte?》si aggiunse Virginia.
《Che c'è di strano, anch'io ho cambiato lavoro!》esclamò orgogliosa Cecilia.
《Non stai più ai confezionamenti?》chiese Dario, stordito da tutte quelle novità.
《Adesso fa la segretaria e si è lasciata con Antonio》commentò Maria.
《Ma tu gli affari tuoi mai, eh?》replicò la Dondi.
《Ho solo detto la verità. Adesso abbiamo in reparto due nuovi colleghi, Ilaria Del Vecchio e Andrea Esposito 》rispose la De Sanctis, facendo uno strano sorriso al nominare quest'ultimo, cosa che non sfuggì a sua madre.
《Comunque non preoccupatevi, Elena rimarrà ai telai per tutto il tempo della preparazione dell'abito da sposa di Sofia, la terrò con me in laboratorio solo per qualche ora, come abbiamo sempre fatto per qualche ora》spiegò Rizzieri, tranquillizzando tutti.
《Signore e signori, pasta alla mullica... moddeca...》esordì Anna, cercando di annunciare la prima portata, una pasta con pomodoro, capperi e pangrattato fritto.
《Muddica!》la corresse sorridendo. Fu una serata piacevole, alla fine della quale, dopo tanto tempo, tutti andarono a dormire più sereni.
***
Il giorno dopo era domenica e Laura e Ilaria Del Vecchio erano invitate a pranzo dai Cristaldi: la giovane aveva l'occasione di attuare il suo piano di entrare nello studio del defunto zio Lorenzo e scoprire se i suoi sospetti sul suo passato comune con Virginia De Sanctis fossero fondati.
《Vado un attimo in bagno!》così si era congedata, alzandosi da tavola.
Invece era andata verso lo studio di suo zio, e ricordando dai racconti di sua madre, trovò la chiave della stanza dentro un vaso vuoto: così aprì la porta ed entrò.
《Avanti, zio, cosa nascondi?》sussurrò, tastando tutte le superfici. All'improvviso trovò una lettera, con su scritto "Per Virginia".
Aveva trovato più che una prova: era la conferma che qualcosa c'era stato, tra la caporeparto ai telai e il padrone della Silkway.
Nascose la lettera nella borsetta, uscì dalla stanza chiudendola con la chiave, che rimise nel vaso, e tornò a tavola come se nulla fosse.
Una volta a casa l'aprì e lesse:
"Bergamo, 15 settembre 1930
Virginia amatissima,
ti scrivo questa lettera perché so che non avrò mai il coraggio di spedirtela, non dopo le conseguenze del nostro gesto. La notizia che sarò padre per la seconda volta mi riempie di gioia, una gioia che non sentivo dalla morte della mia povera Clorinda; quando mi hai detto che vuoi chiamarla Maria, come la Madonna, ho pensato che la nascita di questa bambina sarà un suo dono, anche se non dovrà mai sapere chi è suo padre, perché sarebbe disprezzata dalla mia famiglia e le farebbero la guerra. Comunque cercherò di starle vicino a modo mio, occupandomi di voi per tutto. Perdonami, se puoi. Sempre tuo,
Lorenzo".
Ilaria si rese conto che tutto tornava: il perenne riserbo di Virginia, il carattere duro e scontroso di Maria, il fatto che la ragazza non sapesse chi fosse suo padre, e che sua madre avesse sempre parlato di un mascalzone... Era Maria l'erede segreta, non Elena.
Una parte della verità era già venuta alla luce, le mancava solo l'altra.
L'indomani avrebbe comunicato i suoi progressi ad Andrea.
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