Capitolo 49

《Perché l'hai fatto, Agata? Perché?》sbottò Cecilia, una volta che sia lei che sua sorella furono rientrate.
《Perché non ce la facevo più. Siete assurdi. Tu che gli menti ed esci con altri uomini, lui che crede a tutto quello che dici, voi non siete una coppia, siete due casi clinici!》rispose quest'ultima.
《Beh, si è risolto il problema, visto che l'ho lasciato. Hai pensato che anch'io non ce la faccio più?》fece l'una.
《È un bravo ragazzo, che cos'ha che non va?》replicò l'altra.
《Appunto è questo il problema. Quelli come lui, o come il tuo ispettore Quaranta, non hanno difetti, sono io ad essere sbagliata. Io la madre e la moglie chiusa in casa non la saprò fare mai, anche se è quello che i nostri genitori si aspettano da noi perché siamo donne. Valerio è l'unico che mi vede per quello che sono e non per quello che dovrei diventare. E adesso, Agata, non so più niente...》ribattè la maggiore delle Dondi, scoppiando a piangere dalla liberazione.
La sorella minore l'abbracciò e si pentì all'improvviso di tutto ciò che aveva fatto, anche perché la capiva, poiché provava lo stesso livello di confusione sentimentale: da una parte Ernesto Quaranta, dall'altra Antonio.

                                    ***

Il quale intanto, nell'appartamento accanto, si lamentava col cugino Salvatore.
《Sono un cretino! Per la mia scenata di gelosia ho perso la donna della mia vita...》si disperava.
《Hai pensato che potesse non essere lei la donna della tua vita?》replicò Salvatore.
《Ma tu che ne puoi sapere del grande amore? L'unica che ti interessa davvero è sposata, e intanto ti sollazzi con la prima che ti capita a tiro!》ribattè l'uno.
《Non tocchiamo questo tasto, per piacere. Credo che Beatrice si sia messa in un brutto guaio》commentò l'altro.
《In che senso?》si incuriosì il primo.
《Per salvare suo marito Dario si sta mettendo in un guaio con Pietro Lanciani di Vallefiorita, ne sono sicuro》rispose il secondo.
E non era affatto lontano dal vero.

                                   ***

Due ore dopo infatti, completamente ignara della baraonda successa tra gli amici, Beatrice stava tornando a casa dopo aver passato un' altra notte con Pietro.
Mise la chiave nella serratura, aprì la porta ed entrò facendo il minimo rumore possibile e pregando che suo marito dormisse.
《Amore, sei tu?》domandò invece Dario, con voce impastata dal sonno e dai continui colpi di tosse.
La ragazza si sentì morire dentro.
《Certo, ho fatto molti straordinari anche stasera 》rispose, con tutta la calma e la gentilezza possibili.
《Sei brava e coraggiosa》commentò lui, e le sue parole furono seguite da altri colpi di tosse.
Ognuno di questi era come una coltellata nel petto di Beatrice, la quale, in fondo al suo cuore, avrebbe preferito che Dario morisse con dignità, piuttosto che curato da medicinali che lei poteva permettersi di comprare coi soldi ottenuti dalle ore che passava con Lanciani di Vallefiorita.
Ma era suo marito, e lei non poteva lasciarlo andare: avrebbe continuato a vedersi con Pietro fino a che suo marito non fosse guarito del tutto. 

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