Capitolo 32
Quando Beatrice tornò in reparto con l'umore completamente cambiato, Elena e Agata non fecero in tempo a chiederle il motivo, che la De Sanctis aveva già radunato tutte le lavoranti per ricordare che quel giorno sarebbero venute Sofia Lanciani di Vallefiorita e sia cognata Giulia Carofiglio per scegliere i modelli e le stoffe per l'abito da sposa della rampolla di Riccardo.
《Mi raccomando, signorine. Siate umili, cordiali e disponibili. Questo matrimonio è un grande evento 》esordì. 《Signorina Bassi》aggiunse poi, rivolgendosi a Elena.
《Sì, signora De Sanctis?》rispose la ragazza.
《Lei si occuperà personalmente delle richieste della signorina Sofia》le ribadì la donna.
《Sì, signora》ubbidì Elena.
Sarebbe stato un vero supplizio, le avrebbe ricordato che sognava di sposarlo lei, Maurizio, ma le condizioni erano cambiate, il loro legame era cambiato. E adesso la Bassi non poteva fare altro che mettersi al servizio di Sofia, che tra l'altro si era dimostrata sempre molto gentile con lei.
***
Nel momento in cui arrivarono Sofia e Giulia, tutti si prepararono per essere impeccabili e pronti ad esaudire i desideri delle due donne.
《Però, è caotica questa Silkway》commentò Giulia, che quel giorno portava un elegante vestito color verde smeraldo.
《Già, ma è proprio per questo che mi piace. Mi dà l'impressione che siano tutti una grande famiglia 》rispose Sofia, che invece sfoggiava un abito rosa cipria.
In quel momento sua cognata vide con la coda dell'occhio Salvatore che portava due tinture al suo reparto e pensò che presto sarebbe stato suo.
《Una gran bella famiglia》concordò.
Quando arrivarono al reparto dei telai, furono accolte calorosamente dalla De Sanctis.
《Signorine, che piacere avervi qui!》esclamò.
《Signora De Sanctis》salutò Sofia, imitata da Giulia, che invece già si stava stancando di passare del tempo in quell' ambiente a suo dire inferiore.
《Le faccio venire subito la signorina Bassi》disse la De Sanctis, chiamando Elena, che salutò educatamente Sofia e Giulia.
《E così lei sarebbe la famosa Elena che ti ha aggiustato il vestito?》domandò quest'ultima, squadrando la giovane lavorante da capo a piedi.
《Oh sì, se non fosse stato per lei la serata a teatro con Maurizio sarebbe stata un disastro, mi ha portato fortuna e per questo voglio i suoi consigli. Perché continui a portarmi fortuna 》sorrise la giovane Lanciani di Vallefiorita, accomodandosi insieme alla cognata su un divanetto che indicò loro Virginia.
《Questo è il catalogo della collezione di abiti da sposa di quest'anno. Questi invece sono delle passate stagioni》illustrò Elena.
Sofia guardava i modelli con aria estasiata.
《Sono tutti bellissimi, non saprei quale scegliere... Elena, tu quale mi consiglieresti?》chiese.
La Bassi aveva sfogliato mille volte quei cataloghi, e c'era un modello della collezione 1946-1947 che lei sognava di indossare il giorno in cui avrebbe sposato Maurizio. Ma quel sogno ormai non esisteva più per lei, e quindi decise di lasciarlo vivere alla buona Sofia, consigliandole proprio quel modello. Era molto classico e sobrio, non troppo scollato.
《Ma non è un po' troppo semplice?》obiettò la giovane Lanciani di Vallefiorita.
《È semplice perché è stato concepito nel dopoguerra. Ma è ancora molto richiesto》spiegò Elena.
《Anche tu, Sofia cara, hai chiesto una prova troppo ardua alla nostra povera Elena. Cosa ne può sapere di feste e di abiti alla moda? Sarà abituata alle sagre e ai matrimoni di paese...》intervenne Giulia col solito classismo.
Elena fu fortemente tentata di prenderla di peso e buttarla sotto un telaio in funzione, ma si trattenne.
《E dai, come sei cattiva... Io invece voglio fidarmi del tuo giudizio, Elena. Dici che mi starebbe bene?》fece Sofia.
《D'incanto, signorina 》sorrise cordialmente la giovane Bassi.
Meno male che la futura moglie di Maurizio non era come sua cognata.
《D'accordo, allora scelgo questo modello》comunicò Sofia, indicandolo alla De Sanctis.
《Ottima scelta》decretò quest'ultima. 《Signorina Dondi, vada a prendere le stoffe del modello 14 della collezione 1946-1947!》ordinò poi ad Agata.
《Subito, signora De Sanctis!》ubbidì la ragazza, precipitandosi al piano di sopra.
***
Andò così di corsa che per poco non inciampò, ma venne ripresa appena in tempo: davanti a lei c'era un uomo benvestito, di quarant'anni circa, con capelli castani e occhi marroni.
《Mi scusi per essere caduta davanti a lei... Che figuraccia!》si vergognò Agata.
《Non si preoccupi, capita a tutti di inciampare!》rispose l'uomo. Aveva un bel sorriso.
《Stavo... Stavo andando a prendere le stoffe per l'abito da sposa della signorina Lanciani di Vallefiorita》spiegò la giovane, incantata da quel sorriso.
《Lei lavora al reparto dei telai?》domandò lui.
《Oh sì... Comunque piacere di conoscerla, mi chiamo Agata Dondi e sono nata a Seriate, un paese qui vicino, sono venuta qui con mia sorella Cecilia, il suo fidanzato Antonio e il cugino di lui Salvatore, solo che loro lavorano in altri reparti: Cecilia ai confezionamenti ma adesso è la segretaria del signor Mercalli e Antonio e Salvatore alle tinture... Ma la sto sicuramente annoiando...》partì lei, sciorinandogli tutta la sua vita.
《No, anzi. Mi fa molto piacere che sia una persona socievole. Comunque mi presento, sono l'ispettore Ernesto Quaranta 》disse l'uomo.
《Un ispettore! Deve arrestare qualcuno?》domandò la ragazza sgranando gli occhi azzurri.
《Non si preoccupi, non ci sono ladri e assassini alla Silkway... Sono qui per tutelare la sicurezza dei Lanciani di Vallefiorita 》rispose sorridendo Quaranta.
《Ah giusto... La sicurezza... Mio Dio, le stoffe! La signora De Sanctis mi avrà dato per dispersa!》esclamò all'improvviso Agata.
《La lascio andare... Tanto credo che ci incroceremo》affermò lui.
《Spero... Cioè suppongo di sì... Arrivederci, signor Quaranta!》lo salutò lei, correndo a prendere le stoffe, il pensiero di Antonio che improvvisamente faceva meno male.
Quaranta sorrise, constatando che non c'erano solo soci intriganti e lotte per il potere, lì alle Seterie.
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