Capitolo 24
E invece più le ore passavano, più Elena rimandava il momento del suo confronto con Maurizio.
Cercava di evitarlo in tutti i modi possibili, nonostante le insistenze delle a amiche.
Spesso gli sguardi dei due si incrociarono quel giorno, ma la ragazza faceva in modo che quegli sguardi durassero pochi secondi, per poi interrompersi bruscamente.
***
Maurizio si stava dirigendo nel suo studio, ma notò che la porta era aperta e che Riccardo Lanciani di Vallefiorita era seduto su una delle poltrone.
《Signor Lanciani di Vallefiorita, chi l'ha fatta entrare ?》chiese.
《Perdonami, caro Maurizio, il signor Bassi è stato così gentile da permettermi di aspettarti qui》sorrise Riccardo.
Maurizio si sedette alla scrivania, di fronte al suo interlocutore.
《Complimenti, è riuscito nel suo intendo 》esordì.
《Che vuoi dire?》chiese il banchiere, facendo il vago.
《Non faccia finta di niente. Nessun'altra banca vuole farmi credito qui a Bergamo, e scommetto che sarebbe lo stesso in qualunque altra città della Lombardia. È stato lei a dire ai suoi colleghi di chiudermi le porte in faccia, usando la scusa dell'insolvenza 》lo sfidò Maurizio.
《Beh, attualmente la Silkway è insolvente 》fece imperterrito Lanciani di Vallefiorita.
《E lei, guarda caso, è l'unico disposto a concedermi un prestito》lo sfidò Cristaldi.
《Ascolta, Maurizio. Io le mie condizioni te le ho dette. Adesso che hai scoperto che la ragazza che ami in realtà è tua sorella, non vedo perché dovresti avere problemi a incontrare Sofia》disse Riccardo.
《Perché, è tornata da Londra?》domandò Maurizio.
《Sì, proprio l'altro giorno. Questa sera passerà al Caffè del Tasso, non vede l'ora di rivederti. Sogna questo momento da quando era bambina》rispose il banchiere.
《Hai organizzato proprio tutto, eh?》lo sfidò di nuovo il giovane imprenditore.
《Questa sera alle sette al Caffè del Tasso. Mi raccomando, sii puntuale. Se darai buca a mia figlia, lo saprò 》lo avvertì Lanciani di Vallefiorita, dirigendosi verso la porta, per poi uscire e chiudere la porta.
Si lasciò sprofondare sulla poltrona, sospirando: sognava una vita felice oltreoceano, con la donna che amava e invece doveva stare lì a salvare la Silkway a sposare una ragazza a cui voleva bene, ma che non amava.
***
Quando Valerio entrò e lo trovò in quello stato, gli chiese subito cos'era successo.
《Un disastro, Valerio. Riccardo Lanciani di Vallefiorita mi ha dato l'ultimatum, obbligandomi a vedere Sofia questa sera alle sette al Caffè del Tasso 》rispose Maurizio.
《Se non fosse che conosco tutta la situazione, ti direi che hai un gran bel pezzo di obbligo》ammiccò Valerio alludendo al gradevole aspetto della figlia minore di Riccardo.
《Non scherzare. Questa storia è appena cominciata e io già non ce la faccio più. Mio padre che si suicida e mi fa ereditare una marea di debiti. Elena che potrebbe essere la mia sorellastra. E adesso questo aperitivo con Sofia... A volte cambierei la mia vita con quella del primo che passa》si lamentò Cristaldi, gli occhi azzurri sbarrati e puntati sull'amico, in piedi di fronte a lui.
《Non credo che questo fantomatico tipo ti ringrazierebbe, allora》scherzò Valerio, facendo ridere anche Maurizio.
***
Quella sera, dopo l'orario di lavoro, Elena comunicò alle sue amiche di aver deciso: avrebbe parlato a Maurizio, che con buone probabilità sarebbe andato a bere qualcosa al Caffè del Tasso.
Doveva mettere da parte tutte le sue paure e chiudere in tutta serenità - per quanto possibile - quel capitolo della sua vita.
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