Capitolo 19

《Che cosa ci faceva qui la signora Cristaldi?》chiese Vittorio alla sorella, senza andare per il sottile.
《La signora Cristaldi... Dimentichi che Chiara aveva le pezze quanto e più di noi!》rise Anna.
《Non dovresti parlare così 》la redarguì suo fratello.
《Oggi si è ricordata della nostra antica amicizia 》spiegò la donna.
《Che vuoi dire?》domandò l'uomo.
《Sono in possesso di un'informazione che risolverà per sempre la questione tra Elena e Maurizio 》fece lei.
《In che senso?》si stupì lui.
《Elena potrebbe essere figlia di Lorenzo》disse subito l'una.
《Che cosa stai dicendo?》sbottò Vittorio, sbigottito.
《La verità. Quella che non ho detto per venticinque anni》replicò Anna.
《Quella che tu dici sia la verità!》ribattè l'uomo.
《Hai interesse quanto me e Chiara a separare quei due! Altrimenti se Maurizio non accetta di sposare Sofia Lanciani di Vallefiorita, suo padre Riccardo non gli concederà il prestito per salvare la Silkway e ci ritroveremo tutti in mezzo a una strada 》gli ricordò la donna.
《E tu venderesti tua figlia senza pensarci due volte?》continuò lui, disgustato dal comportamento della sorella.
《Sei un sentimentale, Vittorio. Elena mi ringrazierà 》insistette lei.
《Elena ti odierà più di quanto non abbia fatto quando te ne sei andata 》ribattè Vittorio.
《Questo lo vedremo 》lo sfidò Anna.

                                 ***

Quando anche Elena tornò a casa, la cena fu particolarmente silenziosa, governata dal solo rumore della televisione: era arrivata da poco tempo in casa Bassi e la guardavano solo di sera, per risparmiare; vedevano alle otto e trenta il telegiornale e alle nove il Carosello, introdotto proprio in quell' anno per invogliare le persone a fare acquisti attraverso il mezzo della pubblicità o reclame - in francese, la lingua della cultura e dell'internazionalità.

                                  ***

Quando fu l'ora di andare a dormire, Vittorio andò a dare la buonanotte ad Elena nella sua stanza, proprio come quando era piccola.
L'uomo sfiorò i capelli castani della nipote con la punta delle dita. Dormiva già profondamente.
《Mi dispiace, tesoro mio》mormorò, dandole un bacio sulla fronte.
La vita non le avrebbe scontato nulla, lui lo sapeva; ma l'avrebbe difesa contro gli intrighi di sua madre, dei Cristaldi e di Riccardo Lanciani di Vallefiorita. Era una promessa.

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