Non avevo mai riflettuto su quanto potessero essere profondi, e speciali, i legami nati per caso tra persone distanti nello spazio ma vicine nell'animo.
I libri, in questo senso, sono uno dei veicoli più potenti: creano legami, permettono alle persone di connettersi, di incontrarsi e, soprattutto, fanno riecheggiare le loro voci per miglia e miglia di distanza, dando loro modo di raggiungersi e di intrecciarsi.
Al momento in cui vi scrivo, una di quelle voci distanti eppure familiari è giunta fino a me, ha appena finito di raccontarmi la sua storia e ha lasciato in me la sua impronta indelebile. Siedo al tavolo con la penna in mano e un desiderio bruciante di raccontarvi quest'ultima esperienza, di descrivervi quanto sia stato intenso, e commovente, l'incontro tra la sua voce e la mia, così distanti eppure così vicine.
Ho appena terminato la lettura di Segezia, e nelle mie orecchie ora risuona la musica che la sua autrice ha scelto per accompagnare le parole, quelle stesse dolci frasi che mi hanno trasmesso la penetrante sensazione di aver incontrato e conosciuto un'anima affine. Maria ha narrato una storia unica, e l'ha fatto con tanta dolcezza e tanto fascino da riuscire a far vibrare quelle piccole corde nascoste nel mio cuore, tanto sensibili alle sue note incantate e armoniose.
In Segezia non ho trovato solo una buona storia, narrata in uno stile superbo e guidata da personaggi unici e indimenticabili. No, tra le pagine digitali di questo romanzo ho incontrato degli amici, conosciuto le loro fragili e dolci esistenze, e ho imparato ad amare con loro, a soffrire al loro fianco, e a coltivare speranza nel bello, e nel buono.
Ma soprattutto, grazie a Segezia ho conosciuto una voce che è diventata amica, e che mi ha guidata con sé all'interno della sua storia, della sua esistenza, insegnandomi a conoscerla e ad apprezzarla.
D'altronde, Segezia stessa è proprio una storia di connessioni, di legami, di amicizie e amori che viaggiano attraverso i secoli e si mantengono vivi, vitali, e potenti. Mentre scrivo, la musica scelta da Maria, una dolce melodia che preserva intatta l'impressione del romanzo, termina e riprende, ancora e ancora, e io mi sento un po' vicina a questa ragazza che ha preso un frammento di sé, della sua esistenza e dei suoi sogni, e lo ha infuso tra queste pagine per custodirlo e farlo riverberare.
La sua presenza si è fatta quasi tangibile tra queste pagine, e io l'ho avvertita nelle dolci descrizioni della sua Puglia, una terra ricca di storia, custode di legami e intessuta di incanto; l'ho percepita nella crescita dei quattro protagonisti, due ragazzi e due ragazze destinati ad apprendere sulla loro pelle il prezzo dell'amore, ma anche a percepirne il rassicurante calore.
Ho avvertito Maria nella sua Irene, la giovane scrittrice spaventata, timida e insicura, eppure capace di mostrare coraggio, disarmente dolcezza e contaggiosa allegria. L'ho intuita in Ambra, la delicata e malinconica pianista capace di lottare per ciò che ama con tutta se stessa; in Luigi e nel suo umorismo acuto e salvifico, e in Alex, nel suo senso di ineguatezza, nel suo bruciante rimorso.
Ma soprattutto,in Maria Varesi, l'artista bramosa di conoscenza, l'amante, la moglie, la madre, la vita. Lei che porta il suo stesso nome è quella che più mi è sembrato parlasse dell'autrice, e anche se forse le due sono distanti, diverse e magari irriconoscibili, non ho potuto non notare il tocco delicato e affezionato con il quale Maria Varesi è stata dipinta, e creata. Come se l'autrice avesse voluto renderla portatrice di un messaggio, con il suo essere così coraggiosa, tenace, passionale, irrequieta e innamorata. O, in breve, così meravigliosamente umana.
Maria Varesi è uno dei personaggi più intesi e belli dei quali mi sia capitato di leggere, e in lei a mio avviso si può trovare tutto ciò che significa essere donna, e amare la vita in ogni sua forma, in modo folle e bruciante.
Suo è il peccato che dà l'avvio al romanzo, sua la nota iniziale, e l'antico atto che porta i quattro ragazzi del presente a trovarsi faccia conn il male personificato: Amon. Un essere eterno, etereo e invincibile, malato di vendetta e arso dall'amore.
Se Maria è la chiave di volta, la spinta, Amon è il burattinaio, il macchinista. Tutto ciò che succede a Segezia ha lui come cardine, e in lui risiede tutto il Male del mondo: vendetta, brama di potere, arroganza, crudeltà e disprezzo per ciò che è bello, delicato e puro.
Maria Varesi e Amon sono i due poli di un'attrazione-repulsione destinata a coinvolgere e travolgere tutto il borgo di Segezia; i due punti cardinali di una lotta secolare, nella quale i quattro ragazzi sono destinati a trovarsi coinvolti, impreparate vittime di un gioco che da un lato mira a distruggerli, ma dall'altro a insegnare loro quanto preziosi possano rivelarsi i legami.
I legami, sono il centro dell'azione di Segezia. Tra i ragazzi stessi, tra loro e i tanti splendidi personaggi secondari che intrecciano le loro esistenze nel piccolo Borgo, e tra Maria e il suo amato Lorenzo, un legame antico e tanto forte da vivere attraverso il tempo, per arrivare intatto ai giorni nostri. Un amore colmo di speranza, e di inebriante potenza.
La forza di Segezia risiede proprio qui, in quel messaggio che si fa lentamente strada attraverso l'oscurità per rivelarsi in tutta la sua forza: speranza, cieca e potente, che finché siamo insieme, finché amiamo, sogniamo e proteggiamo ciò a cui teniamo, il Male non potrà mai vincere.
E così, come tra Maria Varesi e i quattro ragazzi si crea un legame impossibile tra le pieghe del tempo stesso, così tra la sottoscritta e questa autrice si è creato un ponte, e questo libro è stato il mezzo attraverso il quale l'autrice ha fatto riverberare la sua voce, permettendole di giungere sino a me per ricordarmi che amare, amare disperatamente e incondizionatamente potrà spesso far soffrire, potrà divorarci e annientare ogni più piccolo frammento di noi, ma in ogni caso ne sarà sempre valsa la pena. Perché senza amore, siamo nulla più di ossa e cenere, persi nel vortice inesorabile del tempo.
So che questa recensione lascerà perplessi molti di voi, sia perché non riguarda il titolo rimasto in lista d'attesa tanto a lungo, sia perché è così diversa da tutte quelle viste in precedenza.
Eppure non sono riuscita a evitare di inserirla qui, e ora, a solo qualche ora dalla fine della lettura di Segezia - Il nodo. La verità è che questo libro mi aveva incantata sin dalla prima volta in cui mi ci sono imbattuta, per uno scambio, e attendeva solo che vi tornassi per completarlo. Come allora, anche in questi giorni il fascino delle parole di Maria, la sua superba capacità di narrare una storia tanto dolce e potente, hanno creato qualcosa in me, generando un bisogno impellente di mettere su carta le mie impressioni, di trascriverle per non perderle nell'oblio dei ricordi.
Ho scritto questa recensione con una furia che raramente mi appartiene, a mano libera su un fedele taccuino, e una volta terminata, non poteva che essere trascritta e conservata anche qui, perché questo servizio, come il mio blog, sono i migliori custodi delle mie impressioni di lettura.
Spero che questo piccolo frammento fuori posto non vi dispiaccia, anche se dopo questo torneremo al solito modus operandi.
Nel frattempo, qui sotto vi lascio la trama del romanzo, nel caso non lo conosceste e vogliate ricavare un'impressione meno personale e più dettagliata di quella che avete letto qui.
Noi ci leggiamo presto!
Denise.
Trama:
Sembra un insolito scherzo del destino quello che porta Alessandro, Irene, Luigi e Ambra in un desolato borgo di periferia delle campagne pugliesi, Segezia. Una sorta di bizzarra casualità, almeno fino a quando non si rendono conto che i fili delle coincidenze, delle sovrapposizioni e del tempo li legano sempre di più, come un ragno che imprigiona le sue vittime nella ragnatela. O un nodo, stretto attorno alle vite di Maria e Lorenzo Varesi quattrocento anni prima, fatto di amore, di forza, ma anche di debolezza e rimorsi. E ora, sta a loro quattro svelare l'arcano dell'oscura presenza che incombe su tutti e che li pone di fronte a un'unica domanda: uniti o maledetti?
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