Titolo: Fighting Fire
Autore: Himenoshirotsuki
Genere: Fantasy
Stato: In corso
Capitoli pubblicati: 5 capitoli divisi in quattro parti ciascuno + 1 incompleto

Ed eccoci, finalmente, con la prima recensione di questo servizio. Sarò sincera, non penso potesse esserci modo migliore di cominciare questa avventura della lettura di Fighting Fire.
Non conoscevo questo romanzo, come neanche la sua autrice, e ho cominciato la lettura del tutto ignara di ciò che vi avrei trovato all'interno, solo stimolata e incuriosita dalla trama e dalla bellissima copertina.
L'esperienza di lettura si è poi rivelata una delle più piacevoli in cui mi sia imbattuta sulla piattaforma, permettendomi di scoprire un mondo narrativo originale, curato e vivo.

Fin dalla sinossi intuiamo di trovarci davanti a una storia alquanto interessante; le frasi introduttive al romanzo sono infatti perfette per creare quella scintilla di curiosità in chi vede il romanzo per la prima volta: ci illustrano le scene iniziali, ci presentano qualche dettaglio del mondo e delle sue particolarità, e danno solo uno spunto, un accenno, al modo in cui quel mondo sta per cambiare.
Ve la lascio qui sotto, per darvi un'idea di ciò di cui parliamo, prima di continuare:

Sinossi:
Le Jinian, un popolo, una leggenda. Dimenticate dagli umani e anche da tutte le altre razze, questa tribù di quasi solamente donne viaggia da una parte all'altra del mondo. Nascoste agli occhi di ogni mortale, sono le uniche ancora in grado di usare la magia elementale, senza che essa, a lungo andare, le corrompa. Nemeria è solo una delle tante bambine della tribù e non ha niente di speciale. Adora sua sorella Etheram e il suo dolce fratellino Rakhsaan, ama combinare guai e, come tutte le sue compagne, si è sempre esercitata nell'arte della magia e della manipolazione degli elementali che vivono in lei per poter un giorno diventare una Jinian. Ma tutto cambia all'improvviso quando la sua tribù viene attaccata da una banda di briganti, vestiti con un'armatura completamente nera e una maschera bianca a coprir loro il viso. Il destino mette Nemeria davanti a una scelta: diventare un vero guerriero e combattere per sopravvivere oppure vivere all'ombra di ciò che il fato ha scritto per lei.

Così, iniziamo la lettura incuriositi di scoprire come tutti questi elementi presentati siano stati trattati, e la prima cosa che vediamo sono una mappa, molto stilizzata ma buona per permetterci di intuire in che mondo ci muoveremo, e poi una parentesi sulla gestione del tempo, del ciclo delle stagioni e degli spiriti che lo caratterizzano.
L'impressione che se ne ha, in apertura, è di trovarsi davanti a un lavoro minuzioso, almeno da questo primo punto di vista; ad essere sinceri, è difficile poi ricordarsi con esattezza quei dettagli, una volta che la narrazione inizia, ma il fatto che ci siano, e che siano dunque consultabili ogni volta che si desidera, aggiunge spessore e stuzzica ulteriormente la curiosità.
Ho apprezzato inoltre che l'autrice si sia presa del temo per raccontarci le diverse forme dello spirito, perché mi ha portata a domandarmi quando e come verranno introdotte nella narrazione, dando al testo un lato affascinante e un velo di mistero.

Poi il romanzo vero e proprio inizia, e ci porta dentro una tenda, a stretto contatto con due sorelle, che sono il nostro primo impatto con il mondo di Fighting Fire e con le sue caratteristiche; il clima in apertura è dolce, intimo, caldo e familiare, perfetto per introdurre il lettore, ancora estraneo a ciò che legge, all'interno della narrazione.
Capiamo subito che la piccola Nemeria sia al centro della scena, anche se non conosciamo la trama raccontata nella sinossi: il suo punto di vista è dominante, vediamo attraverso i suoi occhi, e sentiamo tutto l'affetto che prova per la sorella, così come i timori che la sua giovanissima età le impedisce ancora di scacciare.
L'uso della terza persona, a partire da questo capitolo e poi proseguendo per tutto il romanzo, è abile e perfettamente bilanciato; permette di vedere dall'esterno ciò che circonda la protagonista, creando una panoramica nitida e dettagliata dell'ambiente e delle persone che vi sono all'interno, e al contempo scende su Nemeria, dandoci la possibilità di conoscerla come se ci parlasse in prima persona.

Questo primo capitolo, come i successivi, si sviluppa in quattro parti, strettamente legate per loro natura l'una con l'altra; i punti di stacco sono leggeri, spingono a proseguire proprio perché si sente la continuità tra una parte e l'altra, e sono un ottimo compromesso tra l'agilità della lettura sulla piattaforma, e il mantenimento della fluidità della narrazione.
Muovendosi dalla prima alla quarta parte, il capitolo si sviluppa in una sorta di crescendo, un andamento ritmico che ritroviamo poi in molti altri capitoli successivi. Si sente che l'autrice si prende del tempo per raccontarci con cura ogni scena, per farci sentire all'interno, per poi lasciare che la trama si sviluppi e trascini il lettore.
Come preannunciavo, il capitolo è introduttivo, serve a creare il mondo nella testa del lettore, a renderlo confortevole e familiare, e questo espediente è usato magistralmente attraverso la scena tra Nemeria e la sorella; è il loro dialogo a raccontarci il mondo, mentre le parole della sorella maggiore ricordano a Nemeria, e spiegano a noi, come funziona la magia elementale che caratterizza il popolo delle Jinian, e come vivono le donne che ne fanno parte.
Ho apprezzato questo espediente proprio per la sua capacità di raccontare senza appesantire, di rendere noto e facilmente ricordabile ciò che a prima vista potrebbe sembrare nuovo ed estraneo.

Quando la dolcezza creata in apertura si infrange, e la trama invada la scena, siamo già al suo interno, e la viviamo intensamente, proprio grazie a quell'introduzione così minuziosa; sentiamo come Nemeria e respiriamo la sua aria e a questo punto i fatti scorrono davanti a noi diventando sempre più reali e intensi, travolgendo noi come fanno con la giovane protagonista.
Non faccio accenno a cosa succeda, proprio per evitare di rovinarvi il gusto di questo primo capitolo, ma quei presupposti in apertura cadono, la familiarità si spezza e l'autrice ci spinge verso un nuovo mondo da scoprire, nuove realtà, estremamente diverse da quelle appena abbandonate.

Nei capitoli successivi ci troviamo, come Nemeria, spiazzati dal cambio di ambiente e presupposti, e siamo lì, al suo fianco, a imparare da capo, a riadattarci alla nuova realtà. E l'autrice ci guida attraverso un momento più arduo di salita, verso un nuovo punto di equilibrio e l'instaurarsi di un clima calmo, che pian piano diventa familiare sia a noi, che alla protagonista.
È qui che conosciamo quelli che, immagino, saranno i coprotagonisti della storia, personalità estremamente diverse da quelle di Nemeria, che l'autrice ci introduce adagio, insegnandoci a riconoscerle dal modo di parlare, dalle espressioni, dalle azioni.

Al punto in cui sono arrivata, ovvero al momento in cui si trova la storia ora, stiamo iniziando a scoprire questo nuovo mondo, lo stiamo vedendo e apprezzando attraverso gli occhi spaesati della piccola Nemeria, e tramite lei stiamo conoscendo anche le persone che ora la circondano. Sono tanti, e per il momento non tutti sono tratteggiati a sufficienza da farsene un'idea solida, ma quelli più vicini a lei hanno già assunto quelle tinte familiari che ci permettono di riconoscerli, e di apprezzarli (o odiarli, a seconda dei casi).
Così inizia ad accadere anche per la città, che pian piano si fa più colorata e viva, con le sue vie ricche di mercati, le sue abitazioni e i quartieri diversi l'uno dall'altro, e le persone interessanti che incrociano il cammino di Nemeria.

È presto per dire dove la storia andrà, ma le premesse per definirla interessante ed entusiasmante ci sono tutte. Si respira già l'aria di scoperta, si inizia a percepire la complessità del mondo descritto, e soprattutto si inizia a intuire che Nemeria subirà un percorso di crescita e apprendimento, e che attraverso di lei anche noi pian piano impareremo a comprendere.
Ancora molte cose sono nebulose, ancora sappiamo poco di come funziona ad esempio la magia elementale, o del perché certi eventi siano accaduti, ma è chiaro che con il tempo questi dettagli diventeranno noti e familiari, e che ogni parte tornerà al suo posto andando avanti.

Sicuramente però, bastano questi primi capitoli per capire di essere davanti a un'autrice di talento: il suo testo si presenta, già dal primo impatto, curato in ogni più piccolo dettaglio. Non parlo solo dell'assenza di errori;  per quanto importante sia questo aspetto, non è una delle cose che ricerco maggiormente sulla piattaforma, proprio per la sua natura così differente dal processo editoriale e dunque priva di correzioni e lavorazioni sul romanzo.
Ciò che invece intendo, e che ho potuto apprezzare in pieno nel romanzo di Hime, è il fatto che si dimostra già una narratrice esperta, con uno stile maturo e fluido, particolare e perfettamente riconoscibile, che ha già perso la titubanza degli autori alle prime armi. Superata la prima parte, nella quale forse ancora si percepisce appena il tentativo di trovare uno stile personale con il quale raccontare questa vicenda, l'autrice acquisisce piena coscienza delle sue capacità, e il racconto procede in modo scorrevole ma dettagliato, creando immagini colorate, ricche, vitali e approfondite. Nulla sembra essere lasciato al caso, ogni elemento sembra soppesato e levigato fino a diventare perfettamente armonizzato all'immagine rappresentata.

Sono rimasta colpita proprio dal fatto di essere riuscita ad immergermi quasi subito dentro questo mondo, di averlo sentito e visto vividamente nella mia testa, come se conoscessi già i paesaggi e gli ambienti descritti, così come i diversi personaggi che compaiono sulla scena.
È questo ciò che ricerco e apprezzo maggiormente: perché un buon lavoro di editing e correzione può risolvere molti dei problemi nei quali tutti gli autori incorrono, ma è una base come la sua, con tutti gli aspetti che vi ho descritto, a rendere un romanzo incredibilmente buono anche senza tutto quel processo.