L'impulso incontrollabile: L'inizio 🎃

• Storia -> Impulso incontrollabile: L'inizio
• Autrice -> Homicidal_Black_Soul
• Genere -> Vampiri
Recensione di Halloween 🎃

Ciao a tutti! La recensione di oggi è di un'altra storia di genere "vampiri": "Impulso incontrollabile: L'inizio".

Non è la prima recensione che faccio di una tua storia ed è stato piuttosto interessante confrontare le due opere.

Anticipo fin da subito che questa storia è risultata essere migliore a livello di stile di scrittura, almeno un po', ma abbastanza peggiore a livello grammaticale.

Per questo, ti consiglio di prepararti psicologicamente, perché dovrò esporre abbastanza critiche.

Come sempre tenterò di esporle con calma e senza risultare offensivo, ovviamente le cose devo comunque dirle così come stanno, altrimenti sarei tutt'altro che d'aiuto.n

Fatte queste premesse, direi di iniziare con la recensione.

- Presentazione grafica -

La copertina non è per nulla male: è inerente alla storia, le scritte si vedono ed è ben organizzata.

L'unico consiglio che potrei eventualmente darti è di non scrivere il titolo tra virgolette e magari di utilizzare un carattere un po' più particolare, quello in uso attualmente è piuttosto semplice.

Parlando del titolo, anche questo non è male: anche qui è fin da subito chiaro di cosa andrà a trattare la storia; inoltre, non è eccessivamente lungo.

La descrizione è buona, ma molto migliorabile. La prima cosa da sistemare è quell'errore di battitura in "nuove conoscenza", perché un errore nella descrizione scoraggia molto un'eventuale lettore, te lo assicuro.

Al di là di questo, forse poteva essere dato qualche dettaglio in più: la maggior parte delle cose che citi qui non sono ancora accadute nei capitoli del racconto.

Inoltre, leggendo questa descrizione, si ha l'impressione che sia più una storia d'amore tragica che un racconto di vampiri, ad essere onesti.

A mio parere, potresti provare a puntare un po' di più sul tema paranormale, dato che è il genere principale della storia.

Riassumendo: la presentazione grafica è migliorabile.
Come dico sempre, è importante non sottovalutarla perché è la prima cosa che si guarda quando si è alla ricerca di una nuova storia da leggere.

- Trama -

La trama non mi è risultata essere molto originale: inizia con la classica protagonista adolescente che si sveglia per il suo primo giorno di scuola in una nuova città.

Anche l'idea della città avvolta dal mistero non mi è troppo nuova e questa cosa non è compensata da un approfondimento adeguato dell'argomento, viene tutto raccontato in una lunga battuta di un personaggio, non dà sicuramente l'effetto sperato.

C'è qualche punto che avresti potuto sfruttare a tuo favore, ma risulta tutto descritto e presentato abbastanza male, la storia non coinvolge.

Parlando dei personaggi, neppure questi sono originali: Mariah è la tipica protagonista che si troverà coinvolta in un caso più grande di lei, sempre a seguito del trasferimento.

I genitori sono anch'essi esattamente come ci si aspetterebbe e non sono molto da meno i compagni di scuola.

Ci sono le amiche della protagonista, in netta contrapposizione con Priscilla, che ha fin da subito il ruolo di "ragazza a cui non è resistito nessun ragazzo di tutta la scuola", nonché personaggio antipatico di turno, nulla di troppo nuovo.

Sfortunatamente, ho riscontrato anche alcune incongruenze o punti non chiari: innanzitutto, quando è che Mariah e le sue nuove amiche si parlano?

Nel testo non è specificato, ma deduco da vari elementi che parlino durante la lezione, il che non è inverosimile, ma come può un insegnante non accorgersi di loro e non richiamarle nemmeno una volta?

Inoltre, questa parte non è ben contestualizzata, cosa studiano?
Di che materia tratta la lezione? Chi è il professore? Non pretendo sicuramente che vengano approfonditi tutti questi punti, ma sarebbe utile una breve contestualizzazione nello spazio e nel tempo.

Altra cosa: durante il racconto degli omicidi avvenuti nella città si parla di un gruppo di ragazzi che vanno a fare una passeggiata nel cimitero dove erano state sepolte le prime due vittime.

Non appena ho letto questa cosa, mi è sembrata un po' strana: infatti, poche righe dopo, si dice che volevano fare un atto vandalico - non so di che tipo - sulle tombe delle due donne morte.

Se sono venuti per fare un atto vandalico, non si tratta di una passeggiata; so che è una leggenda, ma potrebbe venire un attimo spiegata un po' meglio.

Infine, un'altra cosa che ha suscitato lo stupore mio e di una delle protagoniste è che nella leggenda si racconti che i ragazzi vengano trascinati dentro le tombe da delle mani.

Ma... se sono morti, come facciamo a sapere che sono stati uccisi in questo modo insolito? E come sono stati ritrovati i corpi se erano dentro le bare?

Sarebbe già più plausibile venisse trovato il tutto scoperto e non tolgo che tu intendessi questa cosa così, ma sarebbe, per l'appunto, il caso di specificarlo.

Non ho altro da aggiungere sulla trama. Come puoi vedere, ci sono molte cose che non mi hanno convinto e ci sono molti passaggi su cui, secondo me, sarebbe il caso di lavorare.

- Grammatica -

Come sai già, tento di essere sempre il più onesto possibile e dire le cose così come stanno. Anche in questo caso, devo operare in questo modo e dirti che la grammatica non è per nulla a posto.

E non si tratta di qualche errore, di qualche accento o degli errori di battitura: la situazione nella tua storia è piuttosto grave in generale.

Forse si può anche capire dal numero di commenti di correzione che ho fatto: quasi centocinquanta, centocinquanta in tre brevi capitoli e un prologo.

Direi che per questa recensione non mi soffermerò su ogni singolo errore presente nel racconto, anche perché rischierei che questo capitolo diventi più lungo della storia stessa.

Quindi, parlerò degli errori in modo generale, facendo comunque il maggior numero di esempi possibile.

- La punteggiatura

Innanzitutto, ho visto pochissimi due punti e nemmeno il punto e virgola, che non sono facilissimi da utilizzare, ma andrebbero almeno un minimo inseriti.

Parlando delle virgole, le usi in modo abbastanza corretto, generalmente, ma ne metti troppe poche: alcuni periodi sono lunghissimi e l'assenza di punteggiatura influisce negativamente sulla lettura.

Il mio consiglio è di leggere le frasi ad alta voce, così da riuscire a capire dove va una pausa, almeno nel caso delle virgole che danno il ritmo alla lettura.

Quanto invece a quelle obbligatorie, c'è solo da imparare la regola e applicarla.

Innanzitutto, il "ma" è sempre preceduto da virgola, tranne quando è tra due aggettivi.

Confronta le seguenti frasi:
-Immaginavo fosse andata così, ma non ne avevo la certezza.
-Si trattava di una persona triste ma dolce, sempre preoccupata per gli altri.

Un altro errore che fai spesso riguarda i vocativi: si tratta di quei casi in cui, in una battuta, si dice il nome (comune o proprio) della cosa a cui ci si riferisce.

Esempi (inventati) ->
- «Giulia, dove sei andata di bello ieri?»
- «Come stai oggi, mamma?»

E sì, sono importanti, altrimenti si possono venire a creare situazioni piuttosto ambigue.

Per esempio:
- «Andiamo a mangiare, nonna».
- «Andiamo a mangiare nonna».

È un esempio fatto appositamente per sottolineare che le virgole prima dei vocativi siano importanti, ma rende bene l'idea.

Proseguiamo. Ti consiglio di mettere anche qualche virgola in più prima dei gerundi; non va sempre, ma in alcuni casi sarebbe meglio metterla, anche per dare un ritmo di lettura più gradevole.

Come sempre, ti consiglio di provare a leggere le frasi ad alta voce.

Ricordo che "beh", "oh" e "dai" (quello che ha una funzione esortativa) sono seguiti da virgola.

Riporto un esempio dal capitolo uno, grazie al quale posso anche riprendere i vocativi: "Oh eccoti tesoro".

Va una virgola dopo "oh" e anche una prima di "tesoro", proprio perché si tratta di un vocativo.

Andando avanti, prima di un'apposizione (un nome che aggiunge qualcosa a un altro nome) va la virgola.
Ad esempio: "Camila, la mamma di Mariah, è una persona molto solare".

Infine, "nono" è un aggettivo numerale, non indica una negazione.
Credo tu intendessi scrivere: "no, no", riporto qui questo errore per ricordare che tra i due "no" va una virgola.

E con questo concludiamo con la punteggiatura, anche se la riprenderemo molto presto quando parleremo dei dialoghi.

- Gli accenti

Non ci sono moltissimi errori in questi, ma c'è comunque qualcosa di cui vale la pena parlare.

"Ribattè" e "poichè" non hanno un accento grave, vogliono un accento acuto. Quindi, saranno: "ribatté" e "poiché".

Mi raccomando, se ha dubbi sull'accento controlla su Internet, perché da grave ad acuto cambia, te l'assicuro.

- I dialoghi

Il tuo problema maggiore sono i verbi dichiarativi. Infatti, probabilmente nel tentativo di variare un po' dal solito "dire", utilizzi altri verbi, che però sono inadatti al contesto.

Ad esempio, ho notato che, come nell'altro tuo libro, usi il verbo "dichiarare" come sostituto di "dire" e non ne capisco il motivo.
"Dichiarare" ha un significato preciso e non può essere utilizzato per qualsiasi cosa.

Lo stesso discorso vale per "sostenere" e per molti altri verbi che hai utilizzato in modo sbagliato.

Il mio consiglio è di riflettere su ciò che viene detto nella battuta, così da utilizzare il verbo più corretto alla situazione.

Non è finita qui, purtroppo, perché i dialoghi hanno un altro problema: la punteggiatura, che è completamente incoerente.

In alcune battute non metti il punto e poi lasci il verbo dichiarativo in maiuscola, cosa sbagliata a prescindere da quale tipo di punteggiatura si scelga di adottare.

Inoltre, a volte togli il punto prima di un verbo dichiarativo, a volte invece no, senza un'apparente motivo.

Il mio consiglio è di scegliere un metodo e di applicarlo a tutte le battute.

Quello più comune - ma non l'unico - è di togliere il punto da dentro le caporali se il verbo è dichiarativo e mettere quest'ultimo in minuscola.
Quando invece il verbo non è dichiarativo, si mette il punto e il verbo è in maiuscola.
Ovviamente, questo è un riassunto, non è per nulla facile gestire questo tipo di punteggiatura.
Per questo motivo, ti invito a un'approfondita ricerca online.

- I verbi

Ci sono anche alcuni errori di consecutio temporum, ossia la concordanza tra verbi.

Anche qui, credo sia importante il fatto di revisionare i capitoli: si tratta di errori non difficili da trovare se si rilegge il tutto.

Ora vorrei invece focalizzarmi su alcuni casi specifici di utilizzo errato di verbi, dato che sono cose che richiedono una maggiore spiegazione.

L'errore qui sta nella seconda frase.
Quel "stiracchiandosi un po'" indica contemporaneità, quindi, in base a cosa c'è scritto, lei si è messa a sedere nello stesso momento in cui si è stiracchiata.

Suggerisco di sostituire con: "Si stiracchiò un po', per poi mettersi a sedere."

Al di là di una virgola mancante dopo "Oh" nella prima frase, c'è un errore di consecutio temporum nell'ultima.

Infatti - almeno suppongo - il fatto che i suoi amici l'accettassero era qualcosa di abituale nel passato, non un'azione singola, giusto?

Per l'appunto, suggerisco l'utilizzo dell'imperfetto, piuttosto che del passato remoto.

Credo starebbe meglio "qualche giorno dopo la loro sepoltura" o "qualche giorno dopo che vennero seppellite", la tua costruzione mi è risultata un po' strana.

Proseguendo, ma senza ulteriori screenshot, ricordo che, se parli di un qualcosa successo nel passato e stai parlando al passato non puoi usare "fa".

Mi spiego, tu hai scritto: "Si era trasferita due mesi fa", ma "fa" si utilizza quando parli nel presente del passato; in questo caso, invece, sarebbe preferibile utilizzare "prima".

Inoltre, si dice "uscire di casa", la preposizione "da" va usata con "casa" solo quando quest'ultima è preceduta da un articolo.

"«Tu dovresti essere Mariah.»"

Solitamente, si utilizza il verbo "dovere" all'indicativo, il condizionale mi suona un po' strano.
Quindi, sarebbe: "Tu devi essere Mariah".

Raccontami questo mistero»."

Non si può raccontare un mistero, però si può raccontare di un mistero.

"Accorsero verso Priscilla [...]."

Credo sia più corretto dire: "accorsero in aiuto di Priscilla" o "accorsero per aiutare Priscilla", ma sicuramente "verso" lì non può stare.

"E passando dall'infermeria, [...]."

Qui credo tu intenda - lo deduco dalla frase successiva - "vicino all'infermeria", non ci passa dentro, dice solo che, avvicinandosi a essa sente qualcosa di strano.

- Il lessico

Ho notato che hai tentato di usare un lessico poco comune, per dare un po' di varietà alla storia; purtroppo non hai ottenuto l'effetto desiderato.

I motivi sono due: innanzitutto, hai utilizzato termini rarissimi, ciononostante il libro è pieno di ogni tipo possibile e immaginabile di ripetizioni, soprattutto di nomi.

Inoltre, tentando di usare qualche termine arcaico, hai utilizzato qualche parola in modo errato.
Direi di vedere qualche esempio.

"Androne, definizioni (da Internet):

1. Andito lungo a pian terreno, per il quale dal portone d'ingresso si arriva al cortile della casa.

2. Il passaggio sotto il parapetto, che mette in comunicazione il piano della fortezza col fossato.

3. Nella casa greca antica, androceo.

4. Nella casa romana antica, corridoio di disimpegno tra gli ambienti delle donne e quelli degli uomini e di accesso agli appartamenti degli ospiti."

Non mi risulta possa indicare l'atrio di una scuola.

Questo screenshot credo ti sia familiare. Nella seconda frase, dici "la destò dal suo torpore".

Ora, il torpore è un rallentamento temporaneo delle attività fisiche del corpo. Infatti, si può addormentarsi presi dal torpore, ma l'atto di dormire non coincide col termine "torpore".

Ci sono tante cose che possono essere avvistate: l'esemplare di un animale, un discorso volente, lo yeti... ma una persona no, "essere visto" non corrisponde a "essere avvisato".

Proseguendo, c'è anche qualche altra espressione che vorrei segnalarti.
Nel primo capitolo, infatti, hai detto che Mariah ha un carattere timido.
Non è possibile avere un carattere timido, si può però essere timidi, non so se mi spiego.

Inoltre, nel secondo capitolo c'è un "bocca carnose". Al massimo sono le labbra a essere carnose; inoltre, c'è un errore di concordanza tra aggettivo e nome.

E con questo sono terminati gli esempi, ma non le critiche sul lessico. C'è infatti un altro aspetto da considerare: alcune frasi sono molto ambigue.

Capisco che tu voglia rendere lingua scritta e parlata il più differenti possibile, ma alcuni paragrafi risultano stranissimi...

Un esempio è questo "ella", che utilizzi molto e suona indubbiamente strano.

Quindi, ti consiglio di evitare parole di questo tipo, non sono necessarie in un libro, tranne in casi rari.

- Errori di vario genere

In questa sezione metto gli ultimi errori rimasti, che non hanno trovato posto in una delle categorie precedenti.

Inizio parlando dei numeri: andrebbero infatti sempre scritti in lettere, fatta eccezione per numeri grandi, date e orari.

Inoltre, parlando di questa battuta: "«Stia tranquilla, Camila»", mi sembra strano che una giovane adolescente si rivolga così alla madre dell'amica.

In America, credo sarebbe più comune dire "Miss + cognome"; in italiano: "Signora + cognome".

Prima di passare allo stile di scrittura, consiglio anche di prestare attenzione agli errori di battitura, perché ne ho trovati molti.

Questo è tutto, almeno per la grammatica. Non so se si sia già capito, ma una revisione è più che necessaria: ci sono molti errori.

- Stile di scrittura -

È sicuramente migliore rispetto all'altra tua storia da me recensita, ma c'è ancora molto su cui lavorare.

Innanzitutto, come accennato precedentemente, il lessico è molto spesso inadatto e ci sono molte ripetizioni. Inoltre, ci sono molte frasi formulate male e ciò non contribuisce sicuramente a rendere la storia leggibile con più facilità.

Comunque, c'è anche una carenza di descrizioni: molti passi sono poco approfonditi e mancano dettagli di tipo psicologico e fisico.

L'unica cosa che posso ritenere ben descritta è l'abbigliamento dei personaggi.

Per l'appunto, parlando dei personaggi, non sono ben caratterizzati: anzi, su di loro non abbiamo ricevuto molte informazioni e, dato che utilizzi il narratore esterno onnisciente, qualche dettaglio in più potresti fornirlo.

Inoltre, ripeto, con delle frasi arcaiche e mal formulate è difficile valutare bene lo stile di scrittura, perché viene talmente influenzato da queste ultime, che è difficile che lasci qualcosa al lettore.

La storia, purtroppo trasmette poche emozioni e non coinvolge moltissimo.

Infine, vorrei anche darti un consiglio sulla strutturazione dei capitoli: infatti, sono abbastanza compatti, sarebbe meglio dividerli, di modo che la lettura ne risulti più leggera e piacevole. 

In conclusione, anche lo stile di scrittura potrebbe essere migliorato, ti consiglio di lavorate sui tuoi punti deboli per ottenere risultati migliori in futuro.

- Parere personale -

La storia non mi è piaciuta: la trama lascia a desiderare, la grammatica è pessima e lo stile di scrittura non coinvolge e non ti lascia alcuna emozione.

Come avrai sicuramente potuto constatare, il libro ha moltissimi difetti e molte lacune a livello grammaticale.

Prima di comunicarti la valutazione che ho pensato di assegnarti, vorrei darti qualche consiglio per migliorare.

Innanzitutto, prenditi tutto con calma: se scrivi un capitolo di fretta è ovvio che verrà fuori male; ti consiglio di scriverlo e, prima di pubblicarlo, revisionarlo quanto necessario e migliorarlo il più possibile, anche riscrivendo qualche piccola parte.

Non è sufficiente scrivere un capitolo di fretta per fare un libro avvincente, ci vuole tempo e, nel caso tu non ne abbia molto, è meglio scrivere prima l'intero libro con i tuoi tempi e solo poi pubblicarlo, ma questo è solo un consiglio. Fatto sta che delle revisioni servono prima o poi, non si può negare.

Inoltre, tenta di curare di più la grammatica: all'inizio sarà sicuramente difficile e noioso soffermarsi su ogni piccolo dettaglio, ma col tempo ti verrà tutto più spontaneo.

Infine, non fare il passo più lungo della gamba: piuttosto che utilizzare termini strani e arcaici, prova ad arricchire il tuo lessico nell'evitare ripetizioni.

Questo credo sia tutto, ora possiamo parlare del punteggio.
Come avrai già intuito, non è sufficiente, anzi, è piuttosto basso: non voglio darti un voto più alto, preferisco mostrarti la situazione così com'è, fidati, è più utile che riempire di complimenti.

Senza ulteriori giri di parole, il punteggio è 3/10. So che ti sentirai demoralizzata dopo aver letto questo numero, ma ti assicuro che anche per me è difficile darlo.

Ricorda però che non è un numero fisso: se ti metti d'impegno puoi migliorare e, chissà, un giorno rileggerai questa recensione e dirai: "Quanto sono migliorata!".

Comunque, temo che non continuerò nella lettura, come avrai già probabilmente potuto intuire.

Per cui, senza dilungarmi troppo - che siamo quasi a tremila parole - direi che posso concludere qui questa recensione, spero che ti sia stata utile.

Non ho altro da aggiungere, tra non molto aprirò anche la prossima lista, non vedo l'ora di vedere quali saranno le prossime storie che dovrò recensire. Insomma, vi aspetto!

Ora concludo per davvero, vi saluto tutti, ciao! :-)

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top