Guardians ❄️
• Storia -> Guardians
• Autrice -> Darkymoon9
• Genere -> Fantasy
Recensione invernale ❄️
Ciao a tutti! Questa è la recensione di "Guardiana"!
La storia mi è sembrata promettere bene nel momento in cui ne ho iniziato la lettura: il prologo, ad esempio, funziona molto bene.
Sfortunatamente, leggendo, ho notato abbastanza imprecisioni grammaticali e uno stile che ha del potenziale, ma non viene sfruttato al massimo.
Insomma, credo si sia già capito che la recensione non sarà molto positiva, ma - come dico sempre - ci deve pur essere un punto di partenza, da cui migliorare, no? Sono certo che, se non altro, riuscirai a migliorare grammatica e stile, hai già dimostrato di tenerci e di volerci provare, il che è assolutamente positivo.
Detto questo, spero che le mie critiche ti saranno utili. La recensione può iniziare.
- Presentazione grafica -
Iniziamo dal titolo (la parte migliore, a mio avviso): è breve e a effetto; tuttavia, almeno a mio avviso, quel "[Concluso]" è in più, non fa parte del titolo e non ci dà informazioni necessarie sulla storia.
Ovviamente, non esiste una regola che vieti questa aggiunta, quindi prendi questa critica come soggetti, non influirà sul punteggio, è giusto un'opinione che volevo darti.
Più che altro, non credo che il fatto che sia conclusa sia un'informazione necessaria e di vitale importanza da inserire addirittura nel titolo, ma, ripeto, è una mia opinione.
Passiamo alla copertina: l'immagine è più che adatta, ma le scritte non vanno molto bene: non si leggono, soprattutto il nome utente e la frase sotto il titolo, che si confonde col bianco della vetrata.
Il mio consiglio è il seguente: prova a riorganizzare le scritte e a utilizzare un carattere più visibile, altrimenti la copertina risulta quasi sembrare poco curata.
La descrizione ha del potenziale e un minimo di progettazione, ma inizia a essere negativa già dalla seconda riga, che inizia con: "La classica storia fantasy"; un eventuale lettore interpreterebbe questa frase come "questa è una storia senza nulla di nuovo" e, indipendentemente dal fatto che una storia sia originale o meno, non è il caso di dare questo messaggio.
Magari tu la intendevi in un altro modo, ma, se avessi trovato questa storia per caso e avessi letto questa descrizione, mi sarei fermato e sarei passato a un'altra storia.
Altro problema: terza riga, "prendi"; paragrafo successivo "lasciate che".
Devi decidere se rivolgerti al singolo lettore, con la seconda persona singolare, o a tutto il pubblico, con quella plurale.
Proseguendo, gli accenti sono sbagliati. È "è" e non "é".
Questa cosa rischia di fare allontanare tutti quei lettori che guardano anche l'aspetto grammaticale di una storia per decidere se leggerla o meno.
Voglio dire: non promettono bene degli accenti sbagliati nella sezione che moltissimi leggono prima di premere il tasto "leggi".
La parte della citazione va bene, ma ci sono degli errori: le caporali di chiusura sono diverse da quelle di apertura; inoltre, è "a un tratto", preferibilmente; e il "sé" perde l'accento prima di "stesso/a/i/e".
Per il resto, come descrizione, non è male: fornisce una breve introduzione sulla trama per poi offrire un breve estratto; tuttavia, è necessario curare quelle imperfezioni che ho riscontrato, così da fare un'ottima prima impressione su ogni lettore.
Questo è tutto, per la presentazione grafica, che, sfortunatamente, non ho trovato molto buona.
Ti consiglio di lavorarci e sistemarla.
- Trama -
La trama non mi ha colpito particolarmente: non è molto originale, almeno a mio avviso.
È la tipica storie di persone con un'apparente vita normale, sconvolta da un evento x, che le catapulterà in un'altra dimensione.
Ovviamente, loro (le due protagoniste) sono le prescelte, destinate a salvare un regno immaginario da chi lo vuole distruggere.
Insomma, nulla di troppo nuovo.
Anche l'incipit della storia (il primo capitolo) non è originalissimo: è il primo giorno di scuola per le nostre protagoniste e, naturalmente, non sarà un giorno come gli altri, sempre a causa di questo evento x.
Anche a livello di personaggi il discorso non è diverso: ho riconosciuto in Zoe e Nicole le due tipiche protagoniste del fantasy, una è la calma e la prudente della situazione, l'altra è la migliore amica simpaticona, che ha occhi solo per i ragazzi; Jack e Alex sono i due fratelli l'uno l'opposto dell'altro, che non vanno assolutamente d'accordo.
Sulla regina non mi posso esprimere, perché compare solo nell'ultimo capitolo.
Non ho nulla da dire neanche sugli altri personaggi, perché compaiono per molto poco.
Tutto questo discorso per dire che, almeno secondo me, la trama non è originalissima; ciò non vuol dire che sia brutta, assolutamente, può benissimo piacere, ma - come saprai - una storia con una trama un po' comune ha meno su cui puntare.
A livello di organizzazione della trama, devo dire che gli eventi hanno una successione abbastanza logica e, per quanto ho potuto vedere, non ci sono incongruenze.
In conclusione, la trama è buona, ma non molto originale, nonostante sia effettivamente ben strutturata.
Direi ora di passare alla grammatica, che è l'aspetto che ti dà un po' più di problemi.
- Grammatica -
La storia presenta svariati errori grammaticali, che vorrei vedere uno per uno in questa sezione.
Sono di molteplice natura, ma girano fondamentale attorno agli accenti, alla punteggiatura e ad alcune forme del parlato che nello scritto non sono considerate corrette.
- Gli accenti
Ho trovato molti errori di accentuazione, soprattutto nella "prefazione".
Nella maggior parte dei casi, il problema non è una mancanza di accenti, ma un errore nel loro inserimento.
Ti vorrei, perciò, introdurre il concetto di "e aperta" e di "e chiusa".
In italiano, non esiste un'unica "e", bensì due, che corrispondono a due fonemi (suoni) differenti.
Una è la "e aperta", che in linguistica si indica col simbolo [ɛ]; una è la "e chiusa", indicata con simbolo [e].
Se noti, infatti, la "e" in "bandiera" e in "pesce" non è uguale.
Questa cosa accade anche per la "o".
Nel nostro caso, non ci interessa, perché non fai errori di accentuazione con questa lettera, ma sappi dell'esistenza della "o aperta" ([ɔ]) e della "o chiusa" ([o]).
Ecco, su questa differenza fonetica si basano i diversi tipi di accenti sulla "e": la "e aperta" corrisponde all'accento grave (quello di "è") e la "e chiusa" corrisponde all'accento acuto (quello di "né").
Non ti sto dicendo questo per qualche fine pratico, voglio solo farti capire il perché mettere l'accento correttamente sia importante.
Almeno io, ritengo fondamentale anche capire perché ci siano due accenti diversi, oltre che semplicemente non sbagliare la regola.
Iniziamo ora con gli errori.
Ad esempio, la "è" (terza persona singolare del verbo essere) va con l'accento grave e non acuto ("é"), questo vale anche quando è maiuscola.
Invece, "benché", "finché" e "sé" vogliono l'accento acuto. Ricorda, però, che il "sé" perde l'accento davanti a "stesso/a/i/e".
"Né" e "n'è" non sono la stessa cosa: la prima è una congiunzione negativa, la seconda è la contrazione di "ne è".
Mi raccomando: attenta a non confonderle.
Infine , la terza persona del verbo dare vuole l'accento, per non essere confusa con la preposizione "da". Quindi, si scrive "dà".
Questo è tutto, per gli accenti: ti consiglio una revisione, perché ce ne sono molti di sbagliati.
- La punteggiatura
Ci sono abbastanza errori di punteggiatura.
In genere, tendi a inserirne troppa poca e a non mettere, di conseguenza, abbastanza pause nelle frasi.
Innanzitutto, ricordo che "sì", "dai" e "beh" sono seguiti da punteggiatura e, se in mezzo alla frase, vanno circondati.
Poi, il "ma": come ben sai, è preceduto da virgola; tuttavia, essa scompare se il "ma" è tra due aggettivi.
Inoltre, ricorda che se, per qualche motivo, dovessi mettere una virgola dopo il "ma" non bisogna elidere quella che lo precede.
Attenta anche ai tre puntini, talvolta manca lo spazio subito dopo.
Ricorda anche che, tuttavia, se c'è un punto esclamativo o un punto interrogativo questo spazio è assente.
A questo proposito, i puntini vanno messi prima di questi segni, non dopo.
A proposito, ti sconsiglio l'utilizzo di "??" o simili, è preferibile l'utilizzo di un solo segno dello stesso tipo (fanno eccezione i tre puntini).
Inoltre, non abusare troppo di "?!", è accettato, ma è il caso di non utilizzarlo troppo spesso.
Attenta anche alle virgole tra soggetto e verbo, ne ho trovate alcune.
Infine, ho notato che non sempre riconosci i vocativi: in molti casi non hai messo alcuna virgola.
Ricordo, a questo proposito, che, se il vocativo è nel mezzo della frase, va circondato da virgole.
Questo è tutto. Sfortunatamente, non ho terminato con gli errori di punteggiatura, ma vorrei trattare gli ultimi tipi di errori a parte.
- Gli incisi
Ti riporto la definizione da Treccani:
"Nell'analisi del periodo, le proposizioni incidentali (dette anche parentetiche) sono proposizioni ➔coordinate o ➔subordinate costituite da una frase (detta anche inciso) posta all'interno di un'altra frase.
Di solito sono racchiuse tra due ➔virgole, due ➔trattini o due ➔parentesi tonde"
Ecco, se inserisci una frase dentro un'altra frase, sono necessarie queste due virgole, non è sufficiente solo una.
Generalmente, il tuo problema è la mancanza della prima virgola; quindi, il mio consiglio è di prestare attenzione a quest'ultima, di modo che non manchi mai.
- La punteggiatura nei dialoghi
Come ti avevo anticipato in un commento, è un argomento che preferisco approfondire nella recensione, dato che è abbastanza complesso.
Solitamente, tra i verbi a seguito di una battuta si fa distinzione tra due tipologie: i verbi dichiarativi e i verbi non dichiarativi.
Per farla breve, i dichiarativi sono tutti verbi legati a "dire" e a tutte le sue diverse sfumature: esclamare, affermare, aggiungere e così via.
Perché faccio questa distinzione? Ebbene, solitamente, la punteggiatura cambia tra verbi dichiarativi e tutto il resto.
Infatti, se il verbo è dichiarativo, solitamente, si mette il verbo in minuscolo e non si mette il punto alla fine della battuta.
Se il verbo non è dichiarativo o se l'elemento in questione non è un verbo, va il punto e la maiuscola.
Faccio due esempi:
«Sono arrivato» esclamò.
«Sono arrivato.» La porta si aprì di scatto.
Tuttavia, questa non è l'unica forma di punteggiatura accettata.
Volendo, puoi tagliare la testa al toro e mettere sempre il punto dentro la caporale, costringendo l'elemento che la segue ad avere la maiuscola.
L'importante è che ci sia una scelta valida per tutta la storia, cosa che nelle tua manca: ho riscontrato, infatti, più di tre modi diversi di concludere una battuta con un verbo dichiarativo.
Il mio consiglio è di scegliere e adottare un metodo, tenendo presente l'unica cosa che è errore: mettere un punto nella caporale e mettere il verbo in minuscola.
- Le "d eufoniche"
Non vanno utilizzate sempre, ci sono alcune regole specifiche:
1) Vanno messe smpre nei casi di incontro di vocali identiche
2) Sono caratteristiche anche di spressioni cristallizzate (come "ad esempio")
Non vanno utilizzate nei casi di incontro di vocali diverse, almeno nella lingua scritta.
- I congiuntivi
Non ne sbagli moltissimi, ma è comunque giusto appuntare tutto nella recensione, a mio avviso.
Innanzitutto, "sebbene" regge sempre il congiuntivo. Questo vale anche per "essere felice" e tutti quei verbi che indicano uno stato d'animo.
"Ammettere" lo regge quando ha il significato di "supporre"; vuole l'indicativo se significa "ammettere qualcosa".
Eccoti due esempi:
1) Ammise che aveva rubato lui il denaro.
2) Ammise che non fosse stata, effettivamente, un'ottima idea.
– Altro
Raggruppo qui errori di vario genere, che non sono riuscito a racchiudere in grandi categorie e che non sono così gravi da meritare una categoria apposita.
Innanzitutto, "essere soggetto" regge la preposizione "a", non "di.
Se lasci una parola a metà, in una battuta, va il trattino.
Vanno benissimo le onomatopee, ma ti sconsiglio di mettere tantissime lettere per sottolineare la lunghezza del suono.
È preferibile "fiu" a "fiuuuuuu".
Proseguendo, ti sconsiglio l'utilizzo della maiuscola - come nei messaggi - per indicare che si sta urlando. Per questo scopo, si preferisce l'impiego di verbi, come "urlare".
Inoltre, nonostante nel parlato si dica "sia... che", nello scritto va "sia... sia".
Infine, "affianco" è la prima persona singolare del verbo affiancare, non è la stessa cosa di "a fianco", che vuol dire, invece, "vicino".
Questo è tutto, per la grammatica.
Come avrai notato dalla lunghezza di questa parte, è necessaria una buona revisione: ci sono molti errori.
Tuttavia, non esiste nulla che non si possa risolvere: se prenderai tutto seriamente e acquisirai consapevolezza dei tuoi errori, migliorerai sicuramente.
– Stile di scrittura –
Lo stile di scrittura è l'aspetto migliore della tua storia: descrivi molto e dai molto spessore a ogni evento.
Tuttavia, molto spesso, almeno a mio avviso, vai un po' oltre. Per farla breve: i capitoli sono molto lunghi e densi di descrizioni e risultano un po' pesanti da leggere.
Questo accade soprattutto per i primi, che non sono per nulla corti, ma in essi non succede un gran che.
Quanto a quelli successivi, se non altro, succede di più, nonostante rimangano molto lunghi, almeno a mio avviso.
Più che altro, non riesci a coinvolgere moltissimo il lettore e ciò va solo a rendere la lettura più complicata.
Parlando dei personaggi, mi sembrano abbastanza statici, sembrano avere già un ruolo assegnato e semplicemente mantenerlo, non mi sorprendono moltissimo, ma, se non altro, sono curati dal punto di vista delle descrizioni.
In conclusione, lo stile di scrittura è senz'altro positivo, ma, almeno per me, è risultato essere un po' pesante; la lettura, infatti, è stata un po' controvoglia, a partire da un certo punto.
In ogni caso, mi raccomando: concentrati bene anche sullo stile, perché è il tuo punto forte, oserei dire la colonna portante di tutta la tua storia.
– Conclusione –
Credo che inizierò a chiamare questa sezione "conclusione", le si addice di più: non è solo il mio parere personale, ma il riassunto di tutta la recensione e lo spazio in cui do consigli generali.
Ad ogni modo, la storia ha abbastanza difetti: la trama è ben strutturata, ma non originalissima; la grammatica è messa male; e lo stile, seppur buono, non rende la lettura molto leggera.
Come avrai sicuramente notato, ho dato molta importanza alla grammatica nella recensione, sia perché è l'ambito in cui mi specifico di più sia perché ritengo che, assieme a un buon stile e una trama originale, sia uno degli aspetti più importanti in un racconto.
Direi di passare al punteggio. Avrai già capito che non è molto alto: non me la sento di dare la sufficienza, dato che, per come è la storia ora, non convince molto.
Senza fare troppi giri di parole, il punteggio è 4/10.
So quanto possa essere difficile ricevere un voto del genere, ma, come ho detto all'inizio della recensione, ci deve essere un punto di partenza per migliorare.
Hai già dimostrato di tenere alla storia, quindi confido che farai di tutto per migliorarla.
Prova a vederla così: se ti impegni, un giorno potrai rileggere la recensione e pensare: "Sono migliorata veramente moltissimo".
E ti assicuro che è una gioia immensa guardare al passato con un sorriso.
Non credo continuerò a leggere la storia, non mi ha preso molto e, come già detto, ho trovato i capitoli un po' pesanti, mi sarebbe veramente difficile leggerla.
Io credo di aver concluso.
Era da molto che non scrivevo una recensione così lunga, spero che ti sia utile.
Credo sia implicito, ma vorrei che fosse chiaro che nessuna delle critiche è volte a demoralizzare, è necessario dire le cose come stanno, così che si possa acquisire consapevolezza della situazione e provare a migliorare.
Direi di concludere qui, vi saluto tutti, alla prossima recensione, ciao! :-)
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