Fonte limpida ❄️

• Storia -> Fonte limpida
• Autrice -> goodwin_tamara
• Genere -> Fantasy
Recensione invernale ❄️

Ciao a tutti! Dopo un viaggio nel mondo dei vampiri, passiamo al mondo delle ninfe, questa dovrebbe essere anche la prima storia recensita di questo tipo.

Per chi non sapesse cosa sia una ninfa: si tratta di creature mitologiche simili a fate, ma legate a un elemento. Possono essere legate all'acqua, alla terra o all'aria, nel nostro caso alla prima.

Quindi avremmo a che fare con ninfe d'acqua, che, proprio per il loro legame con l'elemento blu, si ritiene possano essere trovate soprattutto vivono a fiumi, laghi o torrenti.

Dopo questa introduzione mitologica, passiamo alla recensione, perché ho un po' di cose da dire.

– Presentazione grafica –

Il titolo mi piace molto, è inerente alla storia e richiama "l'acqua", il che è più che positivo.

La copertina, invece, non mi ha convinto del tutto: l'immagine è anche carina, ma le scritte sono abbastanza piccole e illeggibili.
Servirebbe qualcosa di più immediato e accattivante, a mio parere, come delle scritte un po' più grandi o di un carattere che attiri di più l'attenzione.

La descrizione mi ha già convinto ancora di meno, purtroppo: la seconda parte va bene, ma la prima frase, seppur effettivamente ad effetto, dice un po' troppo, a mio avviso.

Intendo dire, con la seconda parte generi suspance, concludendo con l'introduzione del patto col demone, proprio per questo si potrebbe evitare la prima fase, altrimenti risulta tutto abbastanza prevedibile e la parte del patto, che dovrebbe essere quella su cui puntare di più, è praticamente svelata.

Inoltre, ci sono degli spazi dopo gli apostrofi, non dà proprio una bella prima impressione, a mio avviso.
E... ci vorrebbe una virgola prima di "in cui" (dodicesima riga).

Quindi, a livello di presentazione grafica, siamo messi così così: c'è qualche cosuccia migliorabile.

– Trama e originalità –

La trama è uno dei punti forti di questa storia. Riprende alcuni temi abbastanza tipici del fantasy e li sviluppa in modo molto carino.
Tra questi abbiamo principalmente: il viaggio nell'oltretomba, la ricerca e il salvataggio della persona amata, e il mondo fantastico con creature immaginarie.

Per l'appunto, leggendo i vari capitoli della storia, ho avuto l'impressione di trovarmi in una fiaba o comunque in un racconto abbastanza classico, il che non è per nulla negativo, ma ha i suoi contro, che però vedremo in un'altra sezione.

Però, in linea generale, la trama è sicuramente originale e ben sviluppata, sotto tutti gli aspetti, nonché priva di buchi di trama o incongruenze.

A livello soggettivo, ammetto essermi piaciuta, ho adorato soprattutto come hai ripreso elementi tipici della mitologia e della letteratura passata e li hai resi qualcosa di più che originale.

– Grammatica –

Sfortunatamente, la tua storia è stata molto penalizzata dalla grammatica e dagli errori di battitura. In particolare, di questi ultimi ne ho trovati parecchi, forse per la mancanza di un'approfondita revisione.

Quanto invece agli errori grammaticali, gira più o meno tutto intorno a punteggiatura, ai congiuntivi e agli accenti. Ora vediamo tutto più nello specifico, ovviamente.

Come sempre, non riporto qui tutti gli errori, ma solo quelli significativi che meritano un commento e li riporto nella forma errata, per poi correggerli nella riga sottostante.

– Prologo

"Brusìo", come ti dicevo, va scritto con l'accento, perché, nel caso in cui non ci fosse l'accento, la parola avrebbe un altro significato.

"Volevo dartelo alla festa ma sei scomparsa all'improvviso."

E qui introduciamo un errore che è presente in ogni capitolo, in grande quantità. Ora, ho visto che molto spesso metti la virgole prima del "ma", quindi non so da dove derivi questo errore...

Comunque, se non lo sapessi, va sempre la virgola prima del "ma", tranne quando si trova tra due aggettivi.

Nel caso fosse un errore di battitura (credo proprio sia così), raccomando un'attenta revisione.

"Un animale che non riesco a distinguere si avvicina ma, non appena sfiora le parole, [...]."

Riporto anche questo errore col "ma" perché tengo a ricordare che se c'è una virgola dopo di esso non va tolta quella prima, restano tutte e due.

"Se fossi Iris potrei chiedere agli animali dove mi trovo, che posto strano è mai questo, ma ovviamente non posso."

Questa frase mi è risultata un po' ambigua: la frase in grassetto stona abbastanza, perché sembra più una domanda diretta che indiretta.
Il mio suggerimento è di toglierla dureranno, onde evitare complicazione nel cercare di sistemarla.

– Capitolo uno

E qui introduco il secondo errore più comune: il "sì", che va con l'accento.

In molti casi, l'ho trovato senza; in altri, invece, era accentato.
Probabilmente è un errore di battitura, che purtroppo è veramente comune nei capitoli.

Spiego comunque il perché sia necessario l'accento; dopotutto, repetita iuvant: va accentato per distinguerlo dal pronome riflessivo "si", naturalmente.

"[...] , anche perché era da ieri che non vedevo mia sorella prima del suo ingresso in stanza."

Come ti dicevo nei commenti, il tuo testo è al presente, non puoi mettere questi due verbi al passato.

Anche perché c'è "ieri", marcatore temporale del tempo presente, non puoi usarlo parlando al passato, giusto?

Perché se parli al passato e ti riferisci a qualcosa di precedente al passato va il trapassato prossimo.

Quindi, per farla breve, va utilizzato il presente, non credo sia corretto, invece, l'uso del passato.

– Capitolo tre

Passo direttamente al terzo capitolo perché nel secondo c'è solo qualche errore di battitura, nulla che valga la pena riportare qui.

Oltre a un po' di errori col "ma", in questo capitolo ti segnalo che ci sono molti spazi mancanti o in più.

Inoltre, anche qui, alcuni accenti sono sbagliati, come quello su "perchè", che va scritto così: "perché".

– Capitolo quattro

"È come se l'inferno mi stesse facendo notare che tutto ciò per cui vale la pena ricordarsi non è mai stato veramente mio, ma si trattava solo di un dono del suo Principe che ormai non mi appartiene più."

Serve una virgola prima del "che", altrimenti sembra che la frase relativa sia riferita a "Principe" e sarebbe un po' una cosa ambigua.

"Rimango immobile ad osservare la scena."

Come ti avevo promesso, spiego qui nella recensione la questione delle "d eufoniche": andrebbero utilizzate sono all'incontro di due vocali uguali.
Quindi, sì, è "a osservare", non "ad osservare".

Ovviamente, a questa regola fanno eccezione le espressioni: ad esempio, ad ogni modo e tutte quelle che sono diventate vere e proprie interiezioni.

– Capitolo cinque

Da questo capitolo in poi c'è anche qualche errore con i congiuntivi, che però non sbagli troppo spesso.

In ogni caso, nel momento in cui ti venisse un dubbio, ricorda che l'indicativo è il modo dei fatti, delle cose reali; il congiuntivo, invece, è il modo dell'incertezza (verbi come "credo + che" esprimono proprio questa cosa) e del dubbio.

Ovviamente, il congiuntivo non va utilizzato sono in questi casi, anche il molti altri, ma questi sembrano essere quelli dove ho potuto riscontrare il maggior numero di errori.

Proseguendo, quando "sé", normalmente accentato, incontra "stesso/a/i/e" perde l'accento.

Quindi, è "se stessi", non "sé stessi".

Ultimo errore: "Lo so cosa farebbe Iris".

Quel "lo" coincide a livello di significato con "cosa farebbe Iris", quindi è una ripetizione metterlo, consiglio di toglierlo.

– Capitoli sei e sette

Li metto insieme perché non c'è molto da dire, gli errori che ci sono in questi due ultimi capitoli sono già stati spiegati precedente.

L'unico errore nuovo è la corretta scrittura dell'imperativo della seconda persona singolare di "stare", che prevede un apostrofo.

Questo è tutto. Consiglio una revisione accurata, soprattutto per togliere gli errori di battitura, che, preciso, possono essere comprensibili, ma solo se in quantità minima, quindi non in questo caso.

Inoltre, ogni tanto, controlla un po' i capitoli recentemente pubblicati: sfugge sempre qualcosa, è sempre meglio controllare.

– Stile di scrittura –

Siamo a millecinquecento parole e devo ancora parlare dello stile di scrittura. Benissimo.

Scherzi a parte, lo stile di scrittura è buono, ma è migliorabile.

La prima pecca è quella di cui ti accennavo nella sezione "Trama e originalità": come ti dicevo, leggendo la tua storia, soprattutto all'inizio, si ha l'impressione di leggere una fiaba e ciò può essere positivo dal punto di vista dello sviluppo della trama, ma parlando di stile emerge subito una cosa: anche lo stile ricorda una favola.

Infatti, c'è poca introduzione sul mondo fatato in cui è ambientata la storia: io, da lettore, mi aspetterei di venire a sapere qualcosa di più su questa dimensione immaginaria.

Al di là di questo, dai il giusto peso a ogni fatto e le descrizioni non mancano mai, però... qualche volta risultano annoiare un po'.

Intendo dire, soprattutto nei capitoli in cui lei si trova nel deserto è tutto descrivere e soffermarsi sulle riflessioni della protagonista, e ciò è positivo, indubbiamente, ma ritengo ti sia spinta un po' oltre.

Altro piccolo problema: c'è poca punteggiatura nelle descrizioni, che spesso sono formate da lunghi periodi, e anche ciò contribuisce a rendere la lettura non proprio leggera.

Quindi, per riassumere ciò che ho detto fino ad ora: lo stile non è male, ha potenziale, ma è migliorabile.

Ho notato però un'evoluzione, che è facilmente notabile negli ultimi capitoli: in poche parole, sei migliorata, hai reso il tuo stile migliore con la pratica e le ultime parti che ho letto risultano essere molto più piacevoli da leggere rispetto alle prime.

L'unica pecca di questa evoluzione è che ciò che viene scritto prima risulta  essere peggio di ciò che invece è più recente.

È normale che sia così, ma ricordo l'importanza che hanno i primi capitoli: sono quelli che convincono un potenziale lettore e continuare nella lettura o meno.

Quindi, cosa ti consiglio? Prova a rivedere i primi capitoli e, durante un'eventuale revisione, prova a renderli più simili alla tua scrittura attuale.

Ovviamente, non è un obbligo, è solo consiglio, sta a te se prendere in considerazione di farlo.

– Parere personale –

La storia è bella, originale e ha un buon potenziale, ma risulta essere penalizzata dallo stile di scrittura e, soprattutto, dai refusi.

Il punteggio che penso di assegnare è 8.5/10, che corrisponde a un "sei sulla buona strada, ma ci sono un po' di cose da migliorare".

Non so se continuerò nella lettura, la trama mi ha convinto, ma lo stile non allo stesso modo, mi risulta troppo pesante.

Ciononostante, spero che la recensione (per quanto lunga) ti sia stata utile e confido che la storia possa migliorare.

Detto questo, vi saluto, ci vediamo al prossimo capitolo, ciao! :-)

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