Capitolo Zero - In spiaggia


In spiaggia

14 Agosto 2020

Mi ricordo che stavo serenamente sdraiato sulla spiaggia a prendere il sole il mattino della vigilia del Ferragosto del 2020.

Quasi non potevo credere che dopo i mesi convulsi passati segregato in casa agli arresti domiciliari, più o meno volontari, mi potessi rilassare finalmente come mai avrei pensato di poter tornare a fare.

Tra un decreto e l'altro alla fine erano stati quasi quattro i mesi di reclusione.

Travolti da un'isteria collettiva generalizzata e inondati da bandiere tricolori ed epiteti del tipo "andrà tutto bene", cosa che mi aveva quasi fatto paventare un ritorno ad un qualche regime dittatoriale.. per intenderci qualcosa  in stile Argentina fine anni '70.

In piena emergenza infatti sembrava tutto qualcosa di mai più realizzabile.

Invece stavo sulla mia bella sedia a sdraio, sotto l'ombrellone a tre metri dal mare, caffè, focaccia e l'immancabile quotidiano.

Non sapevo che il mio stato di pace e benessere sarebbe però durato così poco.

Infatti, nel prendere in mano il giornale, ho subito notato una notizia a latere del titolo principale "Orgasmo a Wall Street: Nasdaq + 12%! ", relativa ad un' intercettazione avvenuta 5 mesi prima per reati di corruzione tra un funzionario della televisione privata (ndr) e un membro del governo (ndr). Così ho pensato tra me e me: "Pubblicano un'intercettazione, ma con il decreto legge non avevano impedito la diffusione delle intercettazioni sui media e soprattutto ad indagini ancora in corso? Probabilmente perché il tema emerso nell'intercettazione non ha nulla a che vedere con il motivo dell'intercettazione stessa..." Mi sono quindi immerso nell'articolo ed ho estrapolato una frase di un cinismo bestiale, che recitava così:

[...] 

<< Beh, poi dopodomani pensavamo di fare, verso la fine, il solito servizio del 16 marzo, tanto basta recuperarne uno dagli archivi, no?>>

<<[...] Ma dai! con tutti i cazzi che abbiamo in questi giorni con il Corona Virus pensi che qualcuno ancora si ricordi di quel vecchio rincoglionito? Finalmente abbiamo la scusa per non fare alcun servizio [...] Era proprio ora! Quarant'anni a celebrare 'sta storia... basta! Ci siamo solo liberati di un bel peso. [...] Dovrebbero fare il 16 marzo festa nazionale, altro che 25 Aprile [...]>>

L'altro interlocutore, l'intercettato, fece solo tempo a dire:

<<Ma... >>

<<Anzi, fammi chiamare, che sistemo la cosa anche di là...>> La conversazione riportata, ma anche quella effettiva, penso io, finiva qui.

L'intercettazione era del 14 marzo 2020 e senza grandi voli pindarici si riferiva evidentemente al palinsesto televisivo, o forse addirittura alla scaletta da prevedere in qualche telegiornale, del 16 marzo, giorno in cui, quarantadue anni prima, avvenne il rapimento dell'onorevole Aldo Moro, nonché l'omicidio dei cinque componenti della sua scorta.

Io rimasi letteralmente basito, prima di tutto per la brutalità del sistema con cui l'interlocutore si era espresso: senza alcun filtro e quasi certo di un'impunità imbarazzante. Poi, da giornalista, pensai tra me e me: "Chi ha interesse a fare uscire proprio adesso in piena euforia da fine delirio virus una notizia come questa, con firma (n.d.), in prima pagina?"

Cui prodest? Potrebbe essere qualche vendetta trasversale?

Non avevo alcuna idea: dopo mesi in cui avevo lavorato giorno e notte per uscire sempre con le notizie e i  numeri più aggiornati su quel maledetto Covid-19, avevo completamente staccato il cervello.

In quel momento, poi, non ne avevo proprio voglia: chiusi il giornale stizzito, allungai la sdraio, e mi misi a fare un bel pisolino al dolce rumore dell'incedere delle onde del mare.




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Nota dell'autore: scritto il 20 marzo 2020

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