Capitolo Nove - 1992


Alora, toso, ti ghe capio che para far el giornalista serio non basta saver scriver 2 parole in fila ben fatte ? ti ghe devi saver un po' de tutto... politica, economia, sciensa, medicina, storia, filosofia ed anco un po' de fisica e matematica... se no ti ghe beve dal pirun .... cioè ti ghe credi a tutto quel che ti se dise e non te poi far una tua idea. 

Va beh dai... anche un po' de sport... ma solo se non te vojono far scrier la verità ... 

Eh sì ... parole chiare e scolpite nella roccia come sempre... ma quanto ero stato fortunato ad incontrare uno come lui? Forse non lo sapevo nemmeno io e non riuscivo nemmeno ad immaginare come sarebbe potuta continuare la nostra collaborazione anche negli anni successivi.

Era il 1992, un anno importantissimo e cruciale per la storia del nostro paese. Così mentre mi rompevo il capo la sera negli archivi del giornale per trovare le informazioni per XXXXX sul "non caso" Moro, di giorno ero coinvolto prima nei prodromi della cosiddetta "tangentopoli" e successivamente l'epilogo delle stragi di magistrati siciliani e non con l'uccisione prima di Falcone e poi di Borsellino, nonché gli attentati dinamitardi alle città d'arte, simbolo dell'attacco diretto della mafia al cuore dello stato. 

E, proprio fu nel '92, che si firmarono anche i definitivi patti formativi dell'Unione Europea detti di  Maastricht dal luogo del Belgio in cui si apposero le firme al futuro declino dell'Italia. 

Non vi sarebbe stato anno più propizio di questo ad imparare il mestiere ed avendo un faro illuminante come questo, tutto sarebbe stato sicuramente più semplice. Ma tanto è più arduo il compito tanto è più difficile esserne distaccato e quell'anno non mi uscì mai più dalle corde anche perché  a guardare anche oggi indietro e dentro quel tumulto di avvenimenti non fu facile e non fu di sicuro definitivo mentre le cose accadevano.

Insomma essere giornalista, vero.




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