Capitolo 33: Cermìs


Fosse stata la prima tragedia che abbia coinvolto questa funivia, si potrebbe davvero pensare ad una sfortunata coincidenza. 

Ma  a 22 anni di distanza dal tragico evento che causò la morte dei 42 su 43  occupanti la cabina, proprio un'altro disastro sulla stessa linea sarebbe stata l'ultima cosa che si sarebbe voluta su quella tratta turistico-sciistica. 

Se quello fu un classico caso di uso errato del mezzo da parte di uno o più operatori, quella appena avvenuta invece è invece un tragico ed evitabilissimo incidente. 

La differenza tra i 2 episodi è uno solo: chi ha causato la prima strage è stato punito, chi invece ha causato la seconda invece no.

Eppure stiamo parlando della stessa funivia, di una tragedia analoga con 43 morti la prima e 20 la seconda, ma il trattamento di chi ha appena causato la seconda è stato decisamente diverso da quello che una anche vaga giustizia dovrebbe sentenziare. 

Veniamo ai fatti di oggi. Il 3 febbraio del 1998 un aereo militare americano proveniente dalla base NATO di Aviano,  per la precisione un Grumman EA-6B Prowler, in un volo di esercitazione, volando ben al di sotto dell'altezza di sicurezza di 300m , recentemente passati a 600m, tranciò il cavo della funivia del Cermis cosa che causò la caduta della cabina della funivia in quel momento in transito sul cavo, provocando la morte dei 19 turisti in viaggio sulla cabinovia e del manovratore che caddero dall'altezza di 100 metri schiantandosi sul terreno sottostante, senza la possibilità che qualcuno potesse sopravvivere. 

In una situazione del genere i colpevoli sarebbero stati quanto meno individuati, indagati, indicati come responsabili della strage, no? E invece no!

E la sfortuna fu che l'aereo era americano e pilotato da un manipolo di 4 Marines tra esperti ed educandi. E' emerso pure che i 4 Marines americani stavano girando un video con una videocamera durante la missione. Resisi conto che quel video sarebbe potuto essere scomodo venne prima sostituito con un nastro vuoto e successivamente eliminato fisicamente dal capitano della missione. 

Per una volta assistemmo ad una presa di posizione da parte del Presidente del Consiglio Romano Prodi che, in totale controtendenza con il suo stile sempre molto pacato e di certo non anti-americano, dichiarò che a fronte di quanto accaduto se non si fossero presi dei provvedimenti , le basi italiane sarebbero state tutte interdette all'alleato statunitense. 

Non si può certo dire che la giustizia americana sia comparabile con quella italiana, infatti in poco più di un anno completò le indagini ed arrivò a sentenza. Vero sì che i 2 piloti furono radiati dal corpo dei Marines presumibilmente più per l'occultamento delle prove che per il fatto di per sé, ma furono definitivamente assolti da qualunque accusa di disastro colposo, disastro e omicidi di cui nessuno mai pagherà per averli commessi. Romano Prodi nel frattempo si dimise dall'incarico di Primo Ministro, forse a favore di un più accondiscendente Massimo D'Alema?. 

A prescindere dal fatto che tutto questo dispiegamento di forze armate d'oltreoceano sul territorio italiano in questi anni è dovuto al limitrofo conflitto nella disfatta ex -Jugoslavia, è possibile che si debbano addestrare piloti al volo radente suolo, in un paese come l'Italia con la sua conformazione geografica impervia, ricca di picchi e valli , specialmente in area di prossimità con le montagne più alte d'Europa, ossia le Dolomiti? Per giunta con un dannato caccia difettoso come un Grumman EA-6B Prowler, aereo con quasi 30 anni di carriera alle spalle? Mi vien da dire.. ma me lo consentirete ..."vai a usarelo a casa tua!" (*) 



Mi ricordo ancora le parole che usò il maestro quando seppe l'esito della sentenza per la tragedia del Cermìs: <<Toso, t'è visto sti fiol de na...>> . Ed andò avanti giorni a imprecare in silenzio, sperando che la notizia dell'assoluzione fosse stata un fake. Invece no, non ci fu nessun errore, quella fu la sentenza che la giustizia del corpo dei Marines, che giudicava in sostanza sé stesso,  emise senza se e senza ma sui 2 piloti. E proprio a lui non era andata giù. Anche a distanza di mesi, durante le missioni in Kosovo della Nato con il nostro appoggio incondizionato, ogni volta che se ne accennava o sui titoli del giornale o in tv , gli saliva una carogna che davvero non era da lui, sempre così posato e razionale, sempre volto a trovare un punto d'incontro più che di divisione, un centro di gravità piuttosto che la dispersione, una convergenza invece che divergenza, ma su questo davvero non ebbe alcun ritegno.





(*) 

e andatevelo a usare a casa vostra... 

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