Capitolo 1 - Al chiaro di Luna
<<Era una notte limpida e le stelle erano come un ammasso di puntini luminosi che si stagliavano contro il cielo buio e la luna splendeva radiosa con la luce che di tanto in tanto riceveva dal sole e che, come un enorme specchio rotondo, provvedeva a riflettere sulla terra illuminando quello sperduto villaggio collinare che si stendeva addormentato e dormiva sonni tranquilli da quando era sul trono il discendente di colui che molti anni prima aveva aiutato l'eroe Xetrotar a respingere le forze del male che volevano conquistare il villaggio.
Il nome di questo agglomerato di case è Serenia ed è un villaggio tranquillo e pacifico che non fa mai del male a nessuno e usa la propria potenza militare solo per difendersi da eventuali attacchi nemici; anche se devo ammettere che nonostante il settore militare sia molto sviluppato essi avrebbero preferito avere ancora Xetrotar tra di loro.
Che cosa dite? Siete tristi perché non riuscite proprio a pensare che un così grande eroe possa essere morto? Bè...non mi piace...sapervi così giù di corda...mi fa uno strano effetto...mi sa che sto per piangere anch'io!
Ah! Ah! Ah! Ci siete cascati, vero?! Sono riuscito a ingannare pensieri e prospettive celati nelle vostre menti; non è così?!
Ah! Ah! Ah! ... Ma Xetrotar non è morto!!! Si è soltanto ritirato dal servizio militare perché diventato molto ma molto vecchio; egli, infatti, sopravvivendo all'esercito micidiale dei "Malvagi" ha ricevuto il dono dell'immortalità per testimoniare che il Bene e la Purezza del cuore, alla fine di tutto, trionferanno sempre e quindi non conviene a nessuno stare dalla parte del Male.
Ma torniamo a noi: a quell'ora della notte tutti, a Serenia, dormivano già da un bel pezzo e nessuno sospettava ciò che invece stava accadendo per davvero e che la mattina dopo li avrebbe sconvolti e lasciati di stucco.
Un' ombra si stagliava contro il cielo al chiaro di luna.
Beh! Bisogna ammettere che era un'ombra abbastanza agile: infatti riusciva a saltare di tetto in tetto con un'agilità sorprendente...e senza fare il minimo rumore.
Era entrato in città poche ore prima e anche se aveva trovato il massiccio portale d'ingresso ormai totalmente sbarrato già da un bel pezzo, non si era fatto scoraggiare in alcun modo e, anzi, aveva lanciato un' arpione con la sua fida balestra, compagna di tante avventure.
Era quindi in questo modo che era entrato in città.
Prontamente aveva sgominato le guardie che presidiavano quel tratto di fortificazione non lasciando loro nemmeno il tempo di dare l'allarme ed era poi saltato sul tetto della casa di fronte e così all'infinito per un bel tratto di strada.
Poi i vostri occhi hanno potuto osservare quell'ombra che si aggirava furtiva così come io ve l'ho descritta.
Ed è in quel punto che la vostra e la sua strada si sono incontrate.
Ma cos'è che doveva fare esattamente?>> il bardo smise per un momento di parlare, osservando le piccole facce dei bambini che aveva di fronte.
<<L'ombra aveva ricevuto un ordine preciso e non intendeva mandare a monte il piano.
Per cui aspettò che l'ultimo ritardatario della festa fosse uscito dal vicolo sottostante e fece la sua prossima mossa.
Saltò giù in strada e si diresse verso il castello che ormai era vicinissimo.
Lì vicino c'era anche una guardia che evidentemente aveva bevuto troppo e non si reggeva più in piedi; infatti, a ben vedere, si appoggiava alla lancia e aveva gli occhi quasi del tutto chiusi.
Una bella fortuna per il nostro personaggio misterioso che, prontamente, la gettò al suolo con un sol pugno e senza fare il minimo sforzo.
Gli tolse i vestiti e se li mise per assomigliare in tutto e per tutto ad un componente della guarnigione.>> le parole del bardo, ora furono accolte da un "Ohhhhh!" di sorpresa, esclamato all'unisono da tante piccole vocine.
Il bardo rise, per un momento, osservando il semicerchio fatto dai bambini, con i loro piccoli visini assorti. Ognuno aveva assunto una posizione differente, c'era chi stava steso, con i gomiti appoggiati per terra e le mani intente a sorreggere la testa così grossa per quel corpo così minuto, oppure chi stava semplicemente seduto dritto, o addirittura accasciato su un fianco.
Uno di loro, un po' più impaziente degli altri chiese a quel punto:<<E poi?>>con tono incalzante.
<<Al soldato mise la mantella e il cappuccio che aveva portato lui fino a quel momento così che potesse essere scambiato per un ubriacone di strada e più difficilmente riconosciuto.
Andò quindi in caserma dopo essersi fatto passare per il soldato; una volta arrivato di fronte alle due guardie che stavano a difesa dell'edificio.
Occupò l'ultima branda rimasta libera e aspettò l'alba.>> rispose il bardo, strimpellando un'ultima serie di note sul suo strumento.
<<OoooooohhhHHH!>> eslamarono di nuovo i bambini.
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