3 - Power to the People [revisionato]
Power to the People - John Lennon
Ottobre
Arrivati in stazione, scrivo un messaggio a MJ, chiedendole dove si trova.
Siamo al binario sette. C'è anche Parker con me.
Bene. Con me c'è Shane. Arriviaaaamo.
«Sono al binario sette.» dico a mio fratello, sistemandomi lo zaino in spalla. Ci facciamo largo tra le persone in coda ai tornelli e le oltrepassiamo. Raggiungiamo di corsa il binario indicatoci, mentre parlo con mio fratello: «Sei sicura che siano affidabili? Ricordati che sono sempre più grandi di te di quasi due anni.»
Alzo gli occhi al cielo, sbuffando. «Per la milionesima volta, sì, Shane. SONO SICURA!» gli rispondo, canzonandolo. Lui mi da un buffetto e io ridacchio. «Che scema che sei.» chiude il discorso lui, scompigliandomi i capelli.
«Iris! Shane!» Sento Michelle che ci chiama, così la raggiungiamo. Di fianco a lei c'è Peter, se non ricordo male, che ci sorride, contento. Quando siamo abbastanza vicini, la sua espressione cambia, e non capisco per quale motivo. Aveva ragione... è strano.
«Tu!?» mi chiede, stupito. Io non capisco, così ridacchio imbarazzata. Ci guardano tutti interrogativi, e io arrossisco. Toglietemi gli occhi di dosso, vi prego!
«Piacere, Iris.» gli dico, ignorando la sua domanda.
Rimaniamo tutti in silenzio, quando Peter continua: «Tu- tu sei la ragazza della finestra accanto! Non mi riconosci?» mi chiede, più confuso di prima. Nella mia testa si accende una lampadina, e rimango stupita. Gli indizi ci sono tutti: i capelli scompigliati, scuri, e il sorriso timido.
«Oh mio Dio! Tu sei il ragazzo seduto sul davanzale?» gli chiedo, sorpresa.
«Sì! Sì, sono io... che fico!» dice, scuotendo la testa. Ci osserviamo qualche secondo, fino a quando Michelle non tira una gomitata a Peter. «Attento alla saliva, Parker.»
Tutti scoppiamo a ridere, mentre io smetto di essere a disagio e posso concentrarmi sul fatto che ci aspettano quattro ore di treno. Riusciamo a trovare un posto da quattro, e Peter insiste per mettersi di fianco a me. Shane e Michelle ci guardano storti, e io per puntare l'attenzione da un'altra parte mi sistemo la maglietta con la principessa Leia stampata sopra. Shane prende il telefono e le cuffie e si perde nel guardare fuori dal finestrino mentre MJ estrae Orgoglio e Pregiudizio e si estranea dal mondo. Io faccio per accoccolarmi, ma prima mi ricordo della cosa che dovevo chiedere a Peter, che scopro a guardare Tumblr. Ti prego, fa che sia un fanboy!
«Scusami, Peter.» lo chiamo, toccandogli una spalla. Lui si volta spegnendo il cellulare e mi presta attenzione. «MJ mi ha detto che sei bravo in matematica e io sto avendo dei problemi con le matrici...»
«Hai bisogno del mio aiuto, vero?» mi chiede, come se la sapesse lunga su certe cose. Gli sorrido colpevole, mentre lui distoglie lo sguardo, e torna allo schermo del suo cellulare, con fare riflessivo. Sento che sta macinando una risposta, e mi scopro ad essere impaziente.
«Senti, se io ti aiutassi, tu mi aiuteresti di rimando?» mi rivela, imbarazzato. Lo guardo di sbieco, sospetta. Tutta scena, Iris. Tutta scena.
«E cosa prevede?» chiedo, scettica. "Prevede buttarsi giù da un palazzo", anche no grazie!
«E' una cosa molto stupida, in realtà: ho bisogno d'aiuto con... una ragazza.» Per un secondo rimango delusa... dispiaciuta, anche se non so perché. «E per ora saresti la mia unica risorsa. Non c'è bisogno che tu la conosca, ho bisogno solo di consigli generali.» mi dice, tutto d'un fiato. Ma come fa? Si fida di me per così poco? Gli si legge sul volto che è agitato e disperato alla stesso tempo. Perché mi ricorda così tanto Armin?
«Certo.» lo rassicuro, mentre nascondo l'indisposizione verso tutto ciò.
Lui mi sorride riconoscente, e io ricambio. Senza troppi convenevoli, mi accoccolo sul sedile. Prima di socchiudere gli occhi, gli dico un'ultima cosa: «Se vuoi una pagina Tumblr da seguire, ti posso dare la mia.»
Senza farlo rispondere, gli lascio il nome e finalmente chiudo gli occhi.
---
«Siamo arrivati, Iris!» mi dice qualcuno, scuotendomi. Sento la fronte che preme su qualcosa di troppo scomodo, e solo quando apro gli occhi mi accorgo che è una spalla... precisamente quella di Peter. Mi alzo di scatto, probabilmente paonazza in volto.
«S-scusami, Peter. Non volevo.» balbetto, sotto gli sguardi divertiti di mio fratello e MJ. Ma cosa succede oggi!? Incontro questo "Parker" e mi sembra di esser finita in una telenovela.
«Cos'avete da guardare!?» esclamo, stizzita, mentre mi faccio spazio tra le persone e mi precipito giù dal treno. Ogni volta che mi sento osservata esplodo. Forse sono solo permalosa, ma direi che non è il problema maggiore, adesso.
Mentre aspetto che gli altri scendano, prendo il cellulare dallo zaino e faccio una foto alla scritta "WASHINGTON" e la metto su Instagram. Quando li vedo finalmente scendere, chiedo a mio fratello se ha ancora una pastiglia di antidolorifico, così la mando giù insieme ad un sorso d'acqua e posso ripartire.
«Come mai ti è tornato d'improvviso?» mi chiede, preoccupato.
«Non lo so, ma non dirlo a MJ, potrebbe preoccuparsi.» Anche se, conoscendola, penso sia improbabile.
Peter sembra non fare domande... anzi, abbassa lo sguardo, come se si sentisse in colpa. Aggrotto le sopracciglia, ma decido di ignorare per un attimo tutte le domande che mi si parano davanti.
Siamo quasi arrivati all'uscita, quando MJ ci ferma. «Sono quasi le dodici... potete cercare un posto in cui mangiare, se volete. La manifestazione inizia alle tre. Io verrò comunque con voi, anche se mi sono portata dell'insalata da casa. Sappiate che non ve ne darò neanche un po'... anche se usciamo insieme non significa che devo essere gentile con voi.»
Prima di aumentare il passo, ci indica il suo zaino, come a dire "Qui dentro ci sta tutto". Appena si fa lontana, Peter sussurra a me e Shane: «Fa sempre così. E' fissata con il biologico... non avete idea di che scenata ha fatto quando durante le Olimpiadi di matematica ci siamo dovuti fermare da Subway. E' rimasta a digiuno.»
Nonostante il muso lungo che cerco di mantenere, mi nasce un sorriso storto sul volto. «Non ti fai problemi se andiamo da McDonald's, vero?»
«Se volete morire intossicati, fate pure!» conclude lei, lapidaria. Io e Shane ridiamo sotto i baffi, mentre Peter sembra guardarsi intorno come un bambino. Forse abbiamo lo stesso carattere...
---
«Quindi,» mi chiede Peter, addentando il suo DoubleCheesburgerBacon. «Sei una giovane nerd? O fangirl?»
Ignoro la sua allusione al fatto che io sia più piccola di lui, e gli rispondo, dopo aver ingoiato il mio boccone di Nuggets: «In qualche modo sì, sono entrambe. Sono dipendente da Star Wars, Sherlock, L'attacco dei Giganti e una lista infinita di serie Netflix... non ti conviene che io vada avanti.» concludo, sorridendo.
«Allora siamo in due! Nerd e fanboy al rapporto. Figurati che a casa ho anche la Morte Nera Lego.» ride.
«Com'è che oggi sei così spigliato, Parker?» lo punzecchia Michelle, mentre lui la guarda truce. Cinquanta sfumature di Parker. Solo dopo qualche secondo mi rendo conto dell'associazione che ho fatto, e mi viene automatica un faccia schifata, mentre faccio un facepalm interiore. Non che Peter sia brutto... però, ewgh, no!
«Va tutto bene, Iris?» mi chiede Shane, risvegliandomi dal mio stato di imbarazzante riflessione.
«S-sì. Mi è solo andato di traverso un boccone.»
---
Quando usciamo dalla metropolitana, mi capacito della quantità immane di persone che prenderanno parte alla manifestazione. Inizio a sudare già solo guardandoli.
«Che dite, facciamo una foto?» ci chiede Shane, estraendo il telefono dalla tasca. Ci armeggia per qualche secondo, per poi portarlo in alto con il braccio. Ci stringiamo tutti vicino a lui e sorridiamo.
«Cheese!»
«Cheese!» rispondiamo in coro.
«Bene, che la festa abbia inizio!» urla MJ, buttandosi nella mischia. «C'è un camion di un tipo che conosco che girerà in mezzo alla folla. E' senza teloni di protezione, così funzionerà un po' da carro. Se riusciamo a raggiungerlo, possiamo salirci sopra ed evitare di sgomitare tra la gente...» ci dice, indicando un camion quasi alla testa del corteo.
«Allora andiamo, no?» dico a Shane, prendendolo per mano e trascinandolo via. Peter e MJ ci seguono a ruota. Così dannatamente imprevedibile...
Dopo qualche minuto, siamo arrivati quasi in testa alla massa di gente e MJ chiama un certo Jason. Un ragazzo si sporge da uno dei finestrini del camion e la saluta, facendoci segno di salire da una scaletta posta vicino ad una delle ruote. Senza pensarci due volte, mi faccio forza e lo ascolto: in pochi secondi mi ritrovo a guardare la folla da due metri di altezza, iniziando a capire perché a MJ piacciano così tanto. Questa sembra più una festa che una protesta, con tutti i suoi colori e la musica. Guardandomi intorno, vedo cartelli e cartelloni di tutti i generi, che vanno dal rifiuto alla violenza, al rispetto per gli stranieri, al rifiuto dell'omofobia. Non vedo nessuno arrabbiato o infuriato, semplicemente vedo persone che portano avanti idee a loro care.
«Non è bellissimo?» mi chiede Michelle, tutt'a un tratto. Sta estraendo dei cartelloni con diverse scritte che ancora non leggo, e ne consegna uno a me, uno a Peter - che trovo seduto con le gambe a penzoloni dal bordo del camion - e uno a mio fratello. Il mio cita "Power to the People", e in un secondo mi viene da canticchiarla. Mio fratello sembra aver ignorato bellamente il cartellone per parlare con Jason, quindi decido di lasciarlo fare. Sento cori provenire da ogni dove, gente che ride, urla, parlotta, si bacia, balla. Ognuno è ben accetto, nessuno viene giudicato, nessuno viene osservato. E' solo un gruppo di persone che sono loro stesse al cento per cento. Ed anche io, quando chiudo gli occhi, condivido la loro energia e mi sento travolta da questo calore umano.
Per un attimo ignoro gli occhi mi sento puntati addosso e mi godo ogni istante di quella grande festa a cui ora ho - abbiamo - preso parte, in tutti i sensi. Tutt'a un tratto mi viene l'ispirazione per una frase, così apro Tumblr e inizio a scrivere:
E in mezzo al coro di mille persone
Nessuno è niente, niente è nessuno.
Io sono te, tu sei me
mentre le nostre bocce si congiungono
e tu puoi rivelarmi chi sei.
Scatto in fretta una foto al "paesaggio" e l'allego al post, per poi premere pubblica. Dopo pochi secondi ricevo una notifica: a parkerboy piace il tuo post.
Mi volto di scatto, e vedo che mi sorride. Alza il pollice e applaude, mentre io mi volto di nuovo e continuo a viaggiare in posti della mia mente che si rivelano sconosciuti.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top