Serenata
Ti amo!
Amo la tua pelle così bianca, perlacea, quasi trasparente.
Sei semi addormentata sul letto, un raggio di luna illumina le tue lunghe gambe scoperte.
Sei maledettamente bella e non lo sai neppure.
Sei una dea, la tua lingerie bianca di pizzo mi fa venire una voglia smaniosa di infilarmici dentro.
La tua pelle bianca come il latte, dalla quale si sprigionano fragranze inebrianti.
Voglio nutrirmi di te, cogliendo fino all'ultima goccia della tua essenza.
Ti farò sentire quanto posso essere dolce, ma al tempo stesso pungente.
Tu sei la vita ed io vivo e muoio per te, creatura dalla bellezza straordinaria.
Immagino il momento in cui giungerò fino a te in profondità.
A quel punto godrò e tu mi caccerai spaventata.
Quell'attimo nel quale la mia vita si prolunga è anche l'attimo nel quale rischierò di morire.
Lo farei di nuovo per te.
Perché ti amo.
Ti amo dal primo momento che ti ho vista, è stato un colpo di fulmine.
Sospiri nel sonno, è bello stare a guardarti, indovinare i punti più vulnerabili della tua pelle, quelli che ti procurano fastidio o piacere.
Vorrei solo dirti: "Sarai mia per sempre", te lo sussurro dolcemente all'orecchio, ma tu fai una smorfia infastidita, muovi la mano velocemente come a scacciare qualcosa.
Adesso ti bacerò sulle labbra, no aspetto un po', forse è troppo presto, corro troppo.
Le mie membra si posano su di te, sul tuo corpo così morbido. Il contatto con la tua pelle è elettrizzante, mi trasmette una vibrazione che mi fa tremare da capo ai piedi.
Con la mia protuberanza inizio a perlustrarti dappertutto, è così dolce il sapore della tua pelle! Non tocco il tuo fiore, no non sei ancora pronta. Mormori qualcosa nel sonno, le tue labbra si muovono, anche le tue mani si muovono. Ti gratti un pochino.
Adesso la tua mano si solleva, per poi ricadere.
Sospiri nel sonno, continui a dormire. Hai un'espressione placida sul tuo bel volto. Le tue labbra rosse sussurrano parole incomprensibili, il tuo profilo così delicato, le tue guance rosa.
I raggi della luna adesso si sono spostati più in alto, illuminando lembi di pelle sconosciuta, per i quali provo un'adorazione eterna.
Mi sposto anch'io più in alto, per poterti vedere meglio, per decidere quando e come perpetrare l'affondo ai tuoi danni.
Decido d'istinto, guardo più in basso. I piedi tuoi così piccoli sono leggermente coperti dalle lenzuola, che lasciano scoperta una piccola parte, dove intravedo un piccolo neo.
La notte volge al termine, anche se non ho quasi mai dormito per ammirarti.
Le stelle iniziano a scomparire, per lasciare il posto ad un chiarore lattiginoso, che via via si fa più intenso. La luna brilla sempre lassù ma sta dirigendosi sotto il monte, per lasciare il posto al sole e a un nuovo giorno.
In me sale l'urgenza del dover fare tutto in fretta, prima che sia troppo tardi, prima che un raggio di luce colpisca la stanza e mi ferisca gli occhi.
Ecco, questo è il momento.
Mi sposto di lato.
Le mie membra si posano sulla tua coscia destra. Tiro fuori la mia protuberanza,
adesso conoscerai cosa vuol dire essere penetrata in profondità ed io mi ciberò della tua essenza.
E' solo un attimo, fuggente e irripetibile.
Uno strano ronzio ti sveglia, sento movimenti d'aria roteare attorno a me, ora a destra e poi a sinistra.
Attimi di panico, fuggo in preda al disorientamento. Lei si è alzata, è andata a prendere qualcosa, ha un oggetto in mano, incespica.
Si dirige verso di me; adesso mi ringrazia per quello che le ho fatto, penso.
Non faccio in tempo, una nuvola profumata mi avvolge stordendomi, ha un odore troppo forte. Le mie gambe iniziano a tremare, ho le convulsioni, la vista si offusca, non vedo più niente.
Faccio il mio ultimo volo, prima di stramazzare al suolo, nella gola il sapore ancora dolce del tuo sangue.
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