La figlia della Luna

"Era questo quello che cercavi di dirmi?" Teo parlava con la sua parte lupo.

"Profumo...di lui su di lei..."

"Dobbiamo essere un poco più chiari con le spiegazioni...o continueremo a non capirci..."

"Poche ore..."

"Sì, fra poche ore ci capiremo meglio..."

Teo si rigirò nel letto ancora una volta, non riusciva a dormire. Per qualche assurdo momento aveva pensato che Sarah poteva diventare la sua Luna. Il bacio che si erano scambiati qualche settimana prima, era stato carino, eccitante...ma era qualcosa di sessuale, che sia lui che il suo Lupo, dopo, avevano respinto. Forse meglio così. Finalmente Jimmy avrebbe smesso di scopare qualsiasi cosa respirasse. Assurdamente sperava non fosse qualcuna di quella struttura, non gli piacevano, erano più come cagne in calore che come lupe dedite ad allenarsi per combattimenti.

Pensò alla storia fra i suoi sorridendo. Qualcosa come il loro amore gli sarebbe piaciuto, non era stato facile fra loro. Tra nemici, battaglie, riconquiste. Poi sua madre era stramba per essere un Alpha. Sorrise, sì stramba era la parola azzeccata, non aveva idea di come funzionassero i clan e il resto, dopo aver passato 15 anni sola, ma il potere di poter parlare con gli animali l'aveva aiutata. Sia come Alpha, che come madre. Quante volte sentiva i suoi stati d'animo, quante volte aveva calmato il suo lupo. Guardò fuori dalla finestra. Aveva bisogno di una corsa. Uscì da quella stanza con i soli pantaloni del pigiama. Appena fuori all'aperto era mutato. Corse tutto intorno alle mura che facevano da recinzione. Gli sarebbe piaciuto di più: correre nel bosco, libero.

Si guardò intorno sapendo che era una follia, ma aveva bisogno di liberarsi. Voleva vedere il posto dove i suoi si erano conosciuti. Una forza interiore lo spingeva là.

Riuscì a trovare un punto basso della recinzione e lo saltò senza pochi problemi. Poi chiudendo gli occhi corse lasciando andare il suo lupo ai suoi istinti.

Seduto su una roccia, con le gambe dentro l'acqua fredda, sospirò beato. Era veramente meraviglioso. Comprendeva perché sua madre parlava di quel posto come un luogo magico. Anche se non c'era la luna, il riflesso del cielo stellato nell'acqua era incredibile, l'oscurità riflessa dalle ombre degli alberi , lucciole che giravano intorno all'acqua. Qualche animaletto notturno che gironzolava.

Sua madre era stata sola per 15 anni, ma mai libera di essere chi doveva essere. Sola, nascondendosi dagli umani, nascondendosi da dei familiari che l'avrebbero dovuta proteggere. Non riusciva a concepire un tradimento cosi alto da parte di qualcuno del proprio branco, del proprio sangue.

Sbuffò e si tuffò di nuovo nell'acqua gelida.

E poi la vide: una ragazzina, piccola minuta, una camicia da notte imbrattata di sangue, gli occhi completamente bianchi, camminava come se fosse in trance. No, non "come se", era in trance.

Mutò immediatamente avvicinandolesi cauto. La ragazzina aveva sì e no, 8 o forse 9 anni. Le si avvicinò cauto e la fermò prima che potesse cadere nell'acqua. Tentò di divincolarsi, ma poi si voltò, alzando una mano e posandola sul manto bianco del lupo che aveva di fronte.

-Attaccati...uccisi....feriti...-

Vide la piccola che sbatteva gli occhi trovandosi di fronte ad un lupo maestoso. Ma nei suoi occhi non vide paura, anzi, vide dolcezza. Si strinse al suo collo. -Aiutami...- Gli disse con un singhiozzo.

Non poteva trasformarsi di fronte ad una bambina, era nudo. "Maledizione, che fare?"

La issò sulla schiena correndo verso la struttura, che ora, era la sua casa. Ululando perché gli aprissero il portone principale. Luci da ogni dove illuminarono lo spiazzo di fronte all'entrata, uomini e donne armati erano corsi e quando videro la scena di fronte a loro rimasero sconcertati. Arrivarono anche i suoi.

Sua madre comprese al volo, prese la bambina fra le braccia e fece un gesto a qualcuno perché portasse qualcosa da indossare a Teo. Entrò di corsa portando la bambina in infermeria.

La visitarono, la ripulirono e la rivestirono con degli abiti, un po' troppo grandi, ma puliti.

-Chi sei piccola?- Seraphin di solito riusciva a far parlare la gente, ma questa bambina non era una semplice umana. Sentiva la sua aura differente. La guardò bene: aveva la pelle bianchissima, i capelli avevano strani riflessi, come se fossero stati tinti ma la tintura non prendesse; le sopracciglia erano bianche, gli occhi di un azzurro quasi trasparente.

La bambina scosse il capo. -Lupo...-

-Sì, il Lupo ti ha portato da noi...- Le sorrise dolcemente, poi vide gli occhi della piccola diventare bianchi.

-Il lupo rosso è tornato! Vuole la vostra morte e quella dell'Apex Alpha. La otterrà se ora non andiamo a salvare ciò che rimane in vita di quelli che mi stavano proteggendo...-

Seraphin si mise in ginocchio davanti a ciò che stava vedendo e sentendo in quel momento.

-Ti proteggeremo...-

-Sì, lo so, per questo sono venuta da voi, metti in guardia Malphas o lui non avrà ancora pace.-

Seraphin in ginocchio davanti alla piccola annuì, la vide stendersi e posare il capo sul cuscino chiudendo gli occhi con un viso rilassato.

Uscì nel corridoio. -Prepara le squadre, voglio i migliori di entrambi i clan, potrebbero esserci dei sopravvissuti, dobbiamo trovarli...-

Dopo un inchino leggero sparirono tutti.

Teo e Rob la guardavano incuriositi. Lei sospirò. -Non è una lupa, ma è una creatura che ci sta a cuore...-

I due si guardarono per qualche attimo confusi.

-È una "figlia della Luna"...- Sbuffò infine. -Non ditemi che devo spiegarvi cosa sia...vero?-

Rob le si avvicinò ridendo. -Le lezioni con Malphas, le hai fatte solo tu...-

-Allora...ricapitolando...-Teo sospirò dopo le spiegazioni della madre. -I figli della Luna, sono praticamente degli albini umani, con dei particolari poteri che vengono tenuti nascosti...-

Sua madre annuì.

-Vengono protetti fin dalla nascita, perché sono direttamente collegati alla Dea Luna...-

Altro gesto affermativo di sua madre.

-Vengono protetti da un particolare "clan" di licantropi, che vengono addestrati alla protezione di queste creature...-

La madre annuì ancora sorridendogli.

-E sono diretti discendenti dal lupo Fenrir, della mitologia norrena, quindi si dice cha abbiano sangue divino nelle vene...-

Sua madre sembrava eccitata che lui ripetesse il tutto in poche parole.

-Però qualcosa, o qualcuno definito dalla bambina come "Lupo Rosso" ha attaccato il clan e lei è riuscita a fuggire trovando me...-

-Esatto...- Esplose infine. -Oltre i Figli di Fenrir, il lupo più potente che protegge i "figli della Luna", è l'Apex Alpha...-

Stava per ribattere, ma la porta dell'ufficio dei suoi si spalancò. Nut, Cail ed altri licantropi rimasti fuori avevano ancora il fiatone. -Ne abbiamo trovata una viva, però è in pessime condizioni. Ora è in infermeria...-

Un lieve giramento alla testa colse Teo quando si era alzato. Sua madre gli corse a fianco.

-Sta iniziando...-

Teo annuì. -Credo di sì...-

Fece alcuni passi ma si aggrappò a Nut. Emise dei respiri lunghi, come se gli mancasse il fiato.

Vide nero e sentì voci lontane che lo rassicuravano.

Il buio che lo avvolgeva fu rischiarato all'improvviso da una figura luminosa senza contorni di fronte a lui.

-L'hai trovata...-

-Chi?-

-Una dei miei figli...-

-Sì, è con noi...-

-Dovete proteggerla a tutti i costi. Tu sei l'Apex, sei il Re dei Re è il tuo destino.-

-Anche questo?- Disse seccamente.

Era come se percepisse un leggero senso di fastidio da parte della luce, alla sua risposta.

-Ci sono molte cose che ti attendono nel tuo percorso, ma proteggere una dei miei figli deve essere il tuo scopo primario.-

-Non mi tiro indietro, ma alcune cose non so come funzionano...- sospirò frustrato.

-Sarà più facile ora che sei unito con il tuo lupo...sei stato scelto dalla piccola...altrimenti non ti avrebbe trovato...non ti avrebbe richiamato a sé...-

Teo corrugò la fronte. -Per questo non riuscivo a dormire e avevo un gran bisogno di correre e di andare in quel posto?-

-Sì...ti ha chiamato a sé...per aiutarla...per aiutare la sopravvissuta...-

-Chi è il Lupo Rosso?-

-Il Distruttore, creato per odio, per disperazione, per cattiveria...-

-Figlio del Dio Sole per vendicarsi di Malphas?-

La luce si spense e una bellissima donna dai capelli argento e gli occhi color ghiaccio si presentò a lui. Teo le si inginocchiò di fronte.

La Dea Luna gli si mostrava in tutta la sua perfezione, camminava a piedi scalzi avvicinandoglisi in mezzo a una veste perlacea che sembrava intessuta dalle nuvole. Gli posò una mano sulla guancia.

-Sì, ma la sua furia non si fermerà a Malphas, vuole la bambina, e ucciderà qualsiasi cosa o creatura che si troverà davanti per averla...-

-E come faremo a proteggerla? Se è così forte?-

-La figlia di Fenrir rimasta viva, vi insegnerà, guarirà presto...la sto aiutando a guarire...-

-Perché Dio Sole è così?-

-Lui non comprende che l'amore è fatto anche di sacrificio...e che per i suoi figli lei si è sacrificata...come farebbe ogni madre...lui incolpa Malphas di averla portata via...io non lo incolpo, mia figlia era felice, lo amava, e veniva ricambiata...lei ha dato la sua vita terrena per i suoi figli, ma esiste ancora, in voi, nella sua progenie...nei suoi figli...siete anche voi progenie degli Dei...ricordalo sempre...-

Teo annuì, mentre la Dea lentamente scompariva.

Quando riaprì gli occhi si trovò davanti due occhietti azzurri come il ghiaccio e vispi.

-Ciao!- La bambina lo guardo sorridendogli. -L'hai incontrata...-

Teo chiuse e riaprì gli occhi qualche volta. -Chi?-

-La mia mamma...- Gli disse sorridendogli ancora

Lui allungò una mano per sfiorarle i capelli con quel colore indefinito, che cercava di coprire il bianco candido.

-Tornerò del mio colore presto, non dura mai più di 2 settimane...- Ridacchiò la piccola.

-La tua protettrice sta bene?-

-Si riprenderà, lei è forte...ma non mi lasciano andare da lei, dicono che non sta bene...e che io sono troppo piccola...ma...potrei aiutarla...-

Teo fece un lieve gesto con la testa mettendosi cautamente a sedere.

-Hai preso consapevolezza delle due parti...-

-Se così si può dire...-Le sorrise divertito.

-Devo vederla...puoi aiutarmi?-

-Ad una condizione...-

La bambina corrugò la fronte incrociando le braccia davanti.

-Dimmi il tuo nome...non posso continuamente chiamarti figlia della Luna...-

Vide il volto della bambina rasserenarsi e fargli un enorme sorriso. -Arcadia...e tu sei Teo per gli amici, anche se hai un altro nome...che userai solo quando verrai incoronato come Apex Alpha...-

-Come fai a sapere tante cose?-

La piccola si strinse nelle spalle. -Le so e basta...- si guardarono a lungo. -Il tuo lupo ha paura di me...è silenzioso...-

"Non ho paura, non ho nulla da dirle...pff"

La piccola rise. -Io ti sento...io li sento tutti...non come tua madre, per lei è diverso...lei è istinto...io li sento come sento te...Teo.- La piccola gli saltellò intorno mentre si metteva in piedi, ancora un po' scombussolato.

-Quanto sono stato così?-

-Qualche ora...-

-Andiamo dalla tua amica allora...- le sorrise dolcemente allungandole la mano, che la piccola prese immediatamente. Una grande energia si irradiò a quel contatto lasciandolo per un attimo basito.

La piccola ebbe un accenno di rossore sulle guance. -Scusa...dovevo avvisarti...il contatto provoca quello che senti...di solito non tocco nessuno...-

-Non ti scusare...non è brutto...è solo strano...-

La piccola corrugò la fronte. -Non ti fa male?-

Lui sorrise divertito. -No...anzi...è come se mi avessi caricato le batterie...-

Lei spalancò qualche istante gli occhi ma non disse nulla.

Camminarono in silenzio per alcuni istanti. Per poi arrivare alla stanza dove si trovava la ragazza. Entrarono piano dentro. La piccola corse sul letto arrampicandosi. Era davvero malconcia, il viso tumefatto. Graffi ovunque, era fasciata e bendata su testa, braccia e mani. Aveva una gamba in trazione e troppi tubi che entravano e uscivano dal corpo. Non era un bello spettacolo per la bambina, ora capiva perché non volevano farla entrare là.

La vide prendere la mano della ragazza. -Sta tranquilla, la mamma ti curerà...ha gia curato lui...ora riposa...-

Le diede un lieve bacio in fronte e poi tornò da lui.

-Io ho fame...-Gli disse appena fuori dalla porta, facendolo scoppiare a ridere.

-Tanta o poca?- gli chiese sorridendo.

-Da lupi...-come se si rendesse conto di ciò che aveva detto lo fissò un lungo istante. -Cioè...non è che...io....insomma...non posso sempre stare attenta a ciò che dico...uffa...e smettila di ridere...-

Teo rideva sereno, non si era mai trovato tanto a suo agio con qualche mocciosetta. Ma lei era divertente...e anche troppo consapevole di tutto per avere 8 anni.

-Non sono una mocciosetta, e devo farne 9 a breve...- Sbuffò spostandosi i capelli, dal viso, con un gesto stizzito.

-Non dovresti ascoltare tutto dei pensieri altrui.-

-Alcuni mi sono oscurati. Anche se credo siano quelli sul sesso...il resto sento tutto, lupi e umani. Fate troppe discussioni con i vostri lupi...alle volte siete stupidi...-

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