Ersa

Disteso sul letto Teo guardava il ciondolo che la vampira gli aveva messo al collo. Le fiamme all'interno danzavano di vita propria, illuminando leggermente il suo volto.

Come avrebbe guidato tutta quella gente alla morte, come poteva chiedere loro di sacrificarsi? Di morire? Lui non riusciva ad accettarlo, avrebbe dato la sua stessa vita perché nessuno morisse. E dove era questo Dio Sole che aveva creato quel mostro?

Perché non lo distruggeva e la finiva con ste cavolate?

Si alzò di scatto dal letto scendendo in una delle sale nei sotterranei dove c'era una palestra. Un sacco da box attirò la sua attenzione, aveva bisogno di sfogare la sua frustrazione: tra quella da Apex e quella del suo lupo con la delta, era parecchio incasinato. Ora questi guardiani, le altre razze, Chronos. Per ogni pensiero c'era un pugno o un calcio sul sacco. Aveva gli occhi rossi e respirava in modo furioso. La porta che si apriva e chiudeva lo fece fermare, non si era accorto della presenza alle sue spalle.

Lei era così vicino, troppo per la sua lucidità mentale. -Lasciami solo, o farò cose che poi ce ne pentiremmo entrambi...-

Lei gli fece un sorriso sarcastico. -Chi ti dice che dovremmo pentircene?-

Teo sbuffò e fece un passo avanti trovandosi a pochi centimetri da lei. -Dimmi il tuo nome, il tuo vero nome!-

-Ersa...-

Quelle labbra, dio quelle labbra come lo facevano impazzire. -Ersa, io ora sto per baciarti, se non vuoi che lo faccia... vattene ora...,perché poi non avrò la forza per fermarmi...-

Lei sorrise. -Chi ti ha chiesto di fermarti?- gli rispose baciandolo lei stessa.

Dopo un primo attimo di sbalordimento Teo la strinse a sé, una mano sulla sua schiena, l'altra fra i suoi capelli che la teneva e la stringeva di piu, aprendole le labbra e iniziando un gioco di lingue. I loro respiri riempivano il silenzio della notte. Teo si staccò dalle sue labbra, ora gonfie e tumide dei loro baci. La guardò a lungo negli occhi. La strinse a se tuffando il viso nei suoi capelli, emise un lieve gemito sentendo che il suo corpo era già da un po' che reagiva alla presenza di Ersa. La strinse ancora di più.

-Non voglio correre, non voglio che il nostro rapporto si basi solo su questo. Io voglio te, la vera te e tutto ciò che ti riguarda.-

Lei alzò il viso guardandolo sorpresa.

Le diede un lieve bacio in fronte. -Vai a dormire, delta...-

Le disse poi staccandosi da lei, mentre il suo lupo dentro ringhiava e gli sbraitava epiteti che non si potevano ripetere.

Lei gli sorrise e per la prima volta, Teo, vide nel suo sguardo una punta di dolcezza. Gli tornò vicino, gli diede un lieve bacio sulla guancia e scomparve correndo via come un fulmine. Solo allora si lasciò cadere a terra scuotendo il capo e sorridendo come un ebete sfiorandosi la guancia dove lei aveva posato le sue morbide calde labbra. Emise un sospiro, mentre il suo lupo aveva smesso di agitarsi.

"sei un imbecille...ti si era offerta..."

"io non voglio solo il suo corpo, io voglio la sua mente la sua anima, il suo rispetto. Se la prendevamo ora non avremmo mai avuto quello...-

Il suo lupo ringhiò ma non gli rispose più, sapendo perfettamente che aveva ragione.

Lilith gli sorrise divertita quando la vide nella sua forma da dea strega. -Si lo so faccio uno strano effetto...- I capelli che le si muovevano intorno al volto infiammati, le iridi con delle fiamme all'interno, poi lo sentì, sentì la forza e il peso del ciondolo al suo collo. Come se gli avessero messo il peso di ogni mondo attaccato su.

-Mi dispiace lo so che è pesante, ma .devi prenderne coscienza devi comprenderlo, e iniziare ad usarlo per non lasciare che lui usi te...-

-Parli del ciondolo o del Lupo Rosso?- Le chiese stringendo gli occhi.

Lilith per un attimo spalancò gli occhi guardandolo sorpresa. -Sei molto perspicace...- si voltò guardando verso il cancello. -Fra poco saranno qui anche gli altri...-

-Gli altri?-

Lilith annuì scuotendo le fiamme dei capelli che non smisero di muoversi in danze rosse. -I figli dei Guardiani, la seconda generazione, o come si definiscono loro, la versione 2.0.- Rise poi.

-Tua figlia è la Dea Speranza, Lil.- Mormorò lui ripercorrendo la conoscenza che Chronos gli aveva dato.

-Sono giovani e circolano nel mondo umano in modo più naturale di noi. Gli umani hanno sempre rifiutato la nostra esistenza per questo molte creature si sono sviluppate diversamente...-

-Come la differenza fra noi licantropi e i mannari che ti sono accanto...-

-Non siete diversi da loro e loro non lo sono da voi, ma il tempo ha fatto delle mutazioni genetiche, i mannari sono telepatici e anche se sono monogami, non hanno un imprinting come il vostro, si innamorano come gli umani, rimangono fedeli a quell'unico amore. Voi condividete la mente con la vostra parte lupo, anche se siete la stessa cosa è come se foste due entità, l'umano razionale e il lupo animale istintivo. Siete uguali, ma diversi e...-Guardò verso una delle lupe mannare, la ragazza che aveva mandato in avanscoperta qualche giorno prima del loro arrivo. Stava fissando un ragazzo che girava per il giardino. -E non cambia di che razza siamo se c'è amore e speranza.- Gli fece un gesto con la testa per indicare i due ragazzi. Teo guardò Paul e la ragazza che lo fissava incuriosita, con un sorriso indefinito sulle labbra. -La lupa che era qui è lei...- Disse più parlando a se stesso che a Lilith.

Lei ridacchiò. -Do tempo loro un mese...un mese e mezzo...-

Teo la guardò aspettando che continuasse, ma lei in risposta rise divertita. -Scusa, è colpa di un amico... diciamo che sono scommesse che nessuno dovrebbe sapere ma tutti sanno...-

Lilith mutò davanti agli occhi del ragazzo. Diventando di nuovo vampira. -I mutaforma possono mutare in ogni razza, prendendone poteri e fattezze. Durante i miei percorsi diventai anche mannara, ma mai licantropa, e mi spiace ma lo eviterò, con tutte le cose che ho dentro di me...una seconda voce nella testa non credo la reggerei...-

Teo scoppiò a ridere. -Il lupo lo iniziamo a comprenderlo verso i 10 anni quando cominciamo a mutare le prime volte. Ci si abitua, ora come ora mi sentirei solo a non sentirlo e non averlo più.-

Lilith annuì. -Ci si abitua e si cresce, si evolve, si diventa grandi e non parlo come età e nemmeno come fattezze ma qui...-Gli mise una mano sul petto dove batteva il cuore. -Usalo sempre, cuore e istinto e vincerai ogni battaglia, interna o esterna essa sia...-

Lilith guardò verso Ahistew che si stava allenando con delle spade con altri drow.

Il rumore di un tubo di scappamento scoppiettante la distrasse. -Ed eccoli in arrivo... attento!-

-A cos...- Una specie di enorme fuoco d'artificio gli scoppiò nel petto, un fuoco interno aveva alimentato la sua fiammella di speranza e ora si sentiva quasi euforico.

-Questa è Lil... mia figlia...-

Teo si guardò intorno, tutti si erano fermati e stavano ascoltando la loro fiamma di speranza crescere come alte fiamme che nutrivano la loro mente e la loro anima.

Un autobus di quelli di un tempo, giallo e sgangherato fece la sua comparsa dal cancello. Ne scesero vari ragazzi di ogni tipo e razza. Guardò bene con loro c'era un albino. Come una saetta, vide Arcadia correre a perdifiato verso il ragazzo che la prese al volo e stringerla a sé con forza come se ne andasse della loro stessa esistenza. Lei lo stringeva al collo con il viso tuffato nell'incavo e sentiva un basso mormorio fra i due.

Lilith si era allontanata da lui andando incontro ai nuovi arrivati e alcuni di quei ragazzi le erano corsi intorno abbracciandola e chiamandola mamma, 3 erano simili ai drow, e 3 erano umani. Un orco, un fauno, alcune indefinite, una ragazza alta bellissima dal colore della pelle della cioccolata caramellata, senza capelli e con dei tattoo sul cranio.

Si riscosse e si avvicinò a quella banda vociante che era appena arrivata. Si zittirono tutti vedendolo arrivare. La sua aura potente negli ultimi giorni faceva quell'effetto.

Si inchinarono tutti al suo arrivo. La drow con i capelli rossi parlò come giorni prima aveva parlato la madre. -Apex Alpha, Re dei Re, siamo onorati di essere qui, per aiutarvi...-

-L'onore e mio di sapere che ora ho molti amici da poter chiamare tali...-Rispose lui dolcemente. Un'istintiva simpatia nacque fra lui e la ragazza drow. Dietro di lei un ragazzo che incrociò le braccia sul petto e lo guardava con fastidio e gelosia. Quel ragazzo era geloso!

"Compagni" gli disse il lupo. Facendogli posare gli occhi sul gruppo e in pratica comprese che erano tutti coppie meno due ragazzi che erano fratelli fra loro. Il loro odore era forte e sembrava l'odore di animali selvaggi. -Selvaggi lo sono di sicuro...-Uno dei figli umani di Lilith lo guardò ridendo, per poi guardare i due ragazzi. Che si sentirono presi in causa. -Siamo furry...- Poi diedero un colpo alla nuca del ragazzo che li aveva presi in giro. -David smettila di leggere la mente a tutti, educazione è un concetto che dovremo inculcarti...-

Il ragazzo ringhiò trasformandosi in lupo e iniziando a correre dietro ai due che si erano trasformati in una volpe umanoide e una lince.

Lil avanzò verso Teo. -Lascia stare, si comportano sempre così non ci capiresti nulla nemmeno se lo volessi...-

Teo le sorrise. -Ci hai acceso tutti come stoppini...- le rispose abbassando gli occhi su di lei, non era alta come il padre, forse era alta come la vampira, ma era carina. Il suo sguardo corse verso Ersa che gli fece un lievissimo sorriso, prima di tornare concentrata su Arcadia.

Lil si strinse nelle spalle. -Ognuno deve fare la sua parte...-

Lil si spostò e dietro di lei gli altri due ragazzi gli si avvicinarono. Si tenevano per mano, e uno per lato gli presero le mani. Sentì uno strano formicolio per qualche attimo. Poi sentì come se fossero in un altro mondo dove vedevano immagini scorrere. Immagini di ipotetici futuri, ipotetiche cose sfocate e poi qualcosa che i due gemelli guardarono per più volte. Prima di tornare indietro e ritrovarsi davanti a loro. Li fissò con la bocca aperta.

-Siamo i gemelli veggenti, Land e Roval...-

Teo non sapeva come ma nella sua mente qualcosa gli disse che i loro nomi significavano "amore" e "grande" entrambi gli sorrisero. -Chronos ti ha dato un infarinatura di tutto...-

Teo annuì.

-Ce la faremo...- Gli dissero in coro.

-Lo spero...-

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