Casa.

Da come erano scesi dal jet, Teo ringhiava solamente. Non diceva nulla e i suoi occhi rossi pieni di rabbia, facevano sì che nessuno gli si avvicinasse.

Non solo la sua vita era tutta fasulla, ma anche i suoi amici. Quelli che considerava tale, erano stati scelti per affiancarlo, Jimmy e Sarah erano i figlio di Nut, due possibili beta, Paul era figlio di Cail il gamma di suo padre. E George anche se figlio di Samuel, era un possibile delta. Sapevano tutti, chi in realtà lui fosse, e nessuno aveva detto nulla.

Ringhiò ancora.

Aveva chiesto di rimanere in auto da solo, solo con le guardie naturalmente. Invece che alla casa dei suoi nonni andarono alla base dei BlueEyes che ora era unita con quella dei WhiteWolf.

A giorni sarebbe stato fatto il passaggio fra Alpha, anche se in quel momento non riusciva nemmeno a ragionare: voleva distruggere, mordere, uccidere. Mai come in quel momento si era sentito così. La rabbia era fuori controllo.

-Fate alla svelta...- Ringhiò verso le guardie. -Ho bisogno di una stanza da poter distruggere...- Le guardie annuirono di nuovo, uno dei due parlò in una radio in codice e aumentarono la velocità. Arrivarono dietro una palazzina, Teo respirava affannosamente ora. Lo aiutarono a scendere e lo scortarono dentro, una miscela di odori gli invase le narici ma la rabbia che stava prendendo il sopravvento era più forte di tutto. Gli aprirono una porta e lui entrò ringhiando ancora piu forte iniziando a trasformarsi.

Chiusero veloci la porta mentre lui si trasformava nel suo lupo, si sentiva più grande dell'ultima volta, più arrabbiato, più forte. Iniziò a spaccare ogni cosa che trovava sul suo cammino, con poche zampate morsi, c'erano dei manichini che di solito venivano usati per allenamenti sui corpo a corpo umani. Ma lui in quel momento aveva solo voglia di distruggere.

Pensò ai suoi, che gli avevano tenuto nascosto tutto, i suoi amici, i suoi nonni.

Sentì la porta aprirsi e vide che un vecchio entrava ringhiò con tutte le forze. "Lasciatemi solo!!!" Urlava dentro di sé.

Il vecchio gli si avvicinò tranquillo. Teo tentò di attaccarlo ma quello lo prese per la collottola come si facevano con i cuccioli

-Ora basta, mi sembra che non sei più un cucciolo!- gli ringhiò infine.

Teo lo guardò negli occhi rossi non erano rossi come quelli dei suoi, erano un rosso più simile al suo.

Si calmò di botto e tornò umano. -Sei un Apex!- gli disse appena riprese fiato.

Il vecchio ridacchiò tornando con gli occhi neri dopo esser passato a quel colore sfumato di blu e azzurro. -Un tempo ero ciò che sei tu ora...-

-Perché tutte queste bugie, tutti lo sapevano...tutti meno io...mi sento preso per il culo!-

-Consigliai io ai tuoi di non dirti nulla fino a poco prima del tuo compleanno. I tuoi amici, furono informati solo quando hanno scelto di entrare nelle tue guardie a 15 anni. La loro amicizia è vera, non buttarla via per un segreto che hanno giurato di custodire ai loro Alpha attuali. Non avrebbero potuto rompere un giuramento...-

Teo sospirò posandosi le mani sui fianchi. Era nudo, i vestiti si erano strappati ed erano a brandelli. Ma non si vergognava della sua nudità. Il vecchio aprì un leggero spiraglio e dalla porta gli furono passati degli indumenti. -Tieni, indossali e andiamo...-

Teo prese i pantaloni di una tuta e una maglietta indossandoli velocemente. Rimase a piedi nudi.

E seguì il vecchio fuori dalla stanza. Un gran silenzio aleggiava nell'aria. Come se il mondo si fosse fermato. Però sapeva che erano tutti fermi per non disturbarlo. Ora era confuso, aveva sfogato la rabbia, ma aveva ancora così tante domande.

-Chi sei?-

-Malphas...il primo delle due casate divise...un tempo era una sola...tu la riunirai...e finalmente...io sarò libero...-

Teo lo guardò spostando la testa di lato, una mossa tipica di sua madre che gli aveva passato come un tic.

-È una storia lunga...ma te la racconterò...un giorno...-

Passarono per vari corridoi arrivando in una stanza simile ad un enorme soggiorno, dentro in silenzio e preoccupati i suoi genitori, i suoi nonni, tutti i suoi amici e i beta con le compagne. Lo fissavano tutti con visi preoccupati. Jimmy, Sarah, Paul e Georg vestiti con delle tute nere con armi su delle cinture. I genitori dei suoi amici avevano le stesse tute. Si avvicinò tenendo le braccia incrociate sul petto. Vide sua madre fare un passo verso di lui ma le lanciò uno sguardo che la fece rimanere ferma. Malphas dietro di lui gli diede un colpo sulla nuca e gli ringhiò in risposta.

-Smettila...-Gli disse il vecchio.

Teo guardò a terra. -Mi sento frustrato ora, mi sembra che tutto ciò che conoscevo fino a poche ore fa...siano tutte delle bugie, anche gli affetti e devo ancora schiarirmi le idee... comprendo le vostre azioni, comprendo giuramenti e tutto ciò che ne consegue...ma...mi sento tradito...-Fissò Jimmy che abbassò lo sguardo, poi lo passò su Sarah che vide sospirare tristemente, e lo stesso Paul e George. Guardò i suoi genitori e i suoi nonni e gli altri presenti. Poi sbuffò. -Però so che forse...è il vostro modo di dimostrarmi che mi volete bene, e che vi siete sempre preoccupati e presi cura di me...-

Un sorrisino comparve sul volto di sua madre che gli corse addosso abbracciandolo.

-Ci dispiace...ma lo abbiamo fatto solo per il tuo bene...non prendertela con i tuoi amici...loro hanno giurato...hanno mantenuto un segreto perché lo abbiamo chiesto noi...quindi non prendertela con loro...- sua madre piangeva.

Lui odiava vederla in lacrime, gli si spezzava il cuore. Come faceva a rimanere arrabbiato? Allargò le braccia su sua madre stringendola a sé. -Da oggi nessun segreto. mai più, voglio sapere ogni cosa...di entrambi i clan...-Sua madre singhiozzava tenendo il viso premuto sul suo petto, mentre anche suo padre e i suoi nonni si avvicinavano e lo abbracciavano. Spostò lievemente sua madre e le asciugò il viso.

-Ora basta lacrime...-Le sorrise, poi guardò suo padre. -Me la stacchi di dosso? Mi sta soffocando...- Gli disse guardando i suoi amici. Suo padre capì al volo e la prese fra le braccia sussurrandole qualcosa all'orecchio che la fece arrossire. Si avvicinò ai suoi amici. Guardò Jimmy dritto negli occhi.

Il suo lupo emise un ringhio interiore. "Che c'è?" gli chiese.

"C'è qualcosa di diverso nell'aria..."

"cosa?"

"non lo so ancora..."

"ma su di loro?"

"non lo so sono...confuso...odore...troppi odori...profumi..."

Emise un basso ringhio che fece abbassare la testa ai suoi amici. Poi si avvicinò di più a Jimmy e lo strinse in un abbraccio. Dopo un momento di sorpresa, il ragazzo ricambiò battendosi sulle spalle come facevano fin da piccoli per fare pace. Fece lo stesso con gli altri due ragazzi poi guardò Sarah che teneva ancora gli occhi bassi. Un altro battito mancato lo colse. Era stata come una sorella per lui, erano cresciuti sapendo sempre le cose dell'altro. Le mise una mano sulla spalla. E le sorrise. -Niente più bugie, ok?- poi guardò anche gli altri. -Ok?-

Tutti annuirono contenti. Emise un lungo respiro, qualcosa di profondo di istintivo lo lasciò un momento perplesso. Tolse la mano dalla spalla dell'amica e andò verso i suoi nonni che abbracciò respirando i loro profumi.

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